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Autore: Nexys    01/05/2021    3 recensioni
Kojiro ha visto Adam spezzare Kaoru, in diretta su uno schermo. Lo ha visto schernirlo, punirlo e biasimarlo. Quanta rabbia può contenere un cuore, prima di scoppiare?
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Dal testo: “Non lo aveva protetto, e neanche adempiuto alla sua tacita promessa di esserci sempre. Non era riuscito a proteggerlo - ancora una volta - da Adam, ed il risultato era di fronte ai suoi occhi. Cherry giaceva inerme sul letto, con il respiro lento e l’espressione sofferente di chi ha subito un oltraggio, non solo una banale scorrettezza...”
[Matcha Blossom] [Kojiro/Kaoru] [Hurt/Comfort] [Fluff]
Genere: Fluff, Hurt/Comfort, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi | Personaggi: Kaoru Sakurayashiki, Kojiro Nanjo
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciò che aveva temuto, più di tutto quella sera, era accaduto davanti ai suoi occhi.
Mai nella sua vita si era sentito così impotente. Mai aveva odiato Adam così tanto.


In gioventù, Kojiro aveva visto Kaoru rimanere letteralmente stregato da quel ragazzo misterioso, asso dello skate, senza poter fare nulla per impedirgli di cadere nella sua allettante trappola. Il giovane Cherry ne era rimasto affascinato a tal punto da non ascoltare più niente e nessuno, nel tentativo di raggiungere il fianco di quell’irraggiungibile futuro uomo dal cipiglio oscuro. Solo più tardi - Kojiro per primo - sarebbero stati tutti in grado di vedere quanto torbido fosse il suo cuore di skater, innamorato del rischio e del dolore altrui.
Ainosuke era piombato tra le loro vite come una meteora, prendendo il posto di inseparabile amico dal volto coperto; non avrebbe mai potuto e dovuto rischiare il nome della sua famiglia, facendosi vedere in giro come un ragazzino qualsiasi. Un ragazzino che, crescendo, avrebbe giocato carte false per volare su uno skate accanto a qualcuno disposto a rischiare la vita pur di farlo insieme.
Fondamentalmente, agli occhi di Kojiro, era un folle privo di senno.
Un pazzo con evidenti problemi di personalità dovuti alle innumerevoli restrizioni sotto alle quali era stato costretto sin dalla tenera età anche solo a respirare, che aveva sedotto con la facilità di un sospiro, la persona per cui avrebbe sempre nutrito - in silenzio - un affetto molto più forte di una semplice amicizia. Colui che sarebbe diventato Joe, aveva taciuto il proprio amore lasciando che Cherry sbocciasse realmente come un fiore; la libertà lo aveva condotto tra le braccia di un uomo che lo aveva disprezzato e fatto sentire inadatto, fino a voltargli le spalle definitivamente e andare per la sua tormentata strada. Adam aveva fatto così con tutti, ma colui che ne era rimasto ferito era stato Kaoru. Orgoglioso e composto, non aveva più voluto saperne di Ainosuke, scegliendo una strada differente, portando con sé cicatrici indicibili.
Quante volte avrebbe potuto spezzarsi un cuore, prima di frantumarsi definitivamente?


Kojiro aveva finto di non intromettersi in quella macabra competizione, solo per non graffiare l’orgoglio già leso di Kaoru. Erano passati anni, e Cherry aveva sfruttato senza battere ciglio quell’occasione per una resa dei conti, che alla fine non era avvenuta. Le risposte che aveva ottenuto erano state trasmesse sullo schermo, sotto allo sguardo attonito di tutti gli spettatori. Joe avrebbe voluto tanto impedirglielo, proteggerlo, ci aveva provato anche solo sperando di poter mettere ad Adam I bastoni tra le ruote.
Ma il peggio era accaduto, ed in quel momento Kojiro si sentì in grado di spaccargli la faccia a suon di pugni.
In diretta, dopo una gara intensa, breve e minacciosa, Ainosuke aveva deciso di demolire ciò che era rimasto dell’affetto che Kaoru aveva provato per lui, sbattendogli in faccia il proprio skate con crudeltà. In una competizione dove ogni scorrettezza era concessa, Kaoru non aveva avuto scampo; era crollato come un fiore stracciato, sciupato e disprezzato, davanti allo sguardo di uno sprezzante pazzo, al quale Kojiro avrebbe messo volentieri le mani addosso.
Non aveva dovuto pensarci un istante di più. Era corso senza pensarci sulla pista per raggiungerlo, con il terrore che potesse infierire ulteriormente su un Cherry Blossom ormai sullo svenuto andante. La sequenza del colpo gli era passata per la mente in un loop che non aveva fatto altro che fomentare la sua ira.
Una volta raggiunto, si era sentito impotente
Riverso a terra, Kaoru era rimasto disarmato ed alla mercé del disprezzo di un uomo vile, vigliacco e maledetto. E benché la voglia di mettergli le mani addosso fosse sempre più forte, aveva deciso di impugnare la situazione a piene mani, e di recuperare il ragazzo per condurlo in ospedale.
Quanta rabbia avrebbe potuto contenere un cuore ferito, prima di scoppiare?


Lo aveva raccolto con delicatezza e preso in braccio lentamente, sicuro dal suo peso che ormai fosse svenuto. Mai come in quel momento gli era parso così fragile. Ferito fisicamente ed emotivamente, privo di sensi, Kaoru era ciò per cui Kojiro avrebbe rovinato la propria vita senza pensarci una volta in più. L’unico motivo che lo aveva trattenuto dal cambiare i connotati ad Ainosuke, era stata l’urgenza di portare Cherry all’ospedale e prendersi cura di lui.
Aveva e avrebbe sempre avuto la priorità, per tutta la vita.





*******

Quando finalmente lo ricoverarono, Kojiro tirò un sospiro di sollievo. Era stato difficile, davvero difficile trovare una scusa intelligente da fornire agli infermieri sull’accaduto, ma alla fine a nessuno era realmente importato altro, se non prendersi subito cura del ferito privo di sensi.
Trauma cranico, lividi ed escoriazioni, dunque un ricovero assicurato.
Una volta sistemato in una stanza, Kojiro si sedette accanto a lui su una sedia, in attesa - un’attesa ansiosa - di vederlo svegliarsi. Lo avevano medicato con cura, ma nonostante le rassicurazioni sul fatto che qualche giorno di riposo e farmaci lo avrebbero rimesso in sesto, Joe non riuscì a calmarsi.
Nel suo cuore era scoppiata una guerra, frutto di battaglie interiori taciute per tanto, troppo tempo. Per anni era rimasto alle spalle dell’amico nei panni di ombra, con il desiderio intimo di volerci essere sempre per lui; lo aveva visto crescere, avevano forgiato ricordi importanti e condiviso esperienze a tal punto da essersi ritrovato molte volte davanti allo specchio a chiedersi che cosa fosse, quel sentimento così opprimente nel petto. Una sensazione che si faceva intensa e calda quando Kaoru gli stava vicino, e spiacevole quando le sue attenzioni erano rivolte ad Ainosuke.
Era rimasto in silenzio a recitare la parte dell’amico, solo per paura di rovinare tutto quanto. Per timore di non poter soppiantare lo charm di quel folle che tanto veniva da lui idolatrato. Non lo avrebbe mai capito, e neanche gli sarebbe mai realmente interessato, non fino in fondo.
Crescendo, aveva imparato a sopportare il divario tra loro, a tal punto da non riuscire a cogliere l’occasione nemmeno una volta che Adam aveva deciso di andarsene. Era rimasto recluso nei panni del sempiterno amico, vestito da presunto playboy, incapace di dar voce a un sentimento che aveva poi finito con il portare dolorosamente in cuore senza sapere come gestirlo.
Un sentimento che, in quel momento, lo portò a raccogliere la mano di Kaoru tra le proprie, per portarsela alle labbra e baciarne piano il dorso.
Non lo aveva protetto, e neanche adempiuto alla sua tacita promessa di esserci sempre. Non era riuscito a proteggerlo - ancora una volta - da Adam, ed il risultato era di fronte ai suoi occhi. Cherry giaceva inerme sul letto, con il respiro lento e l’espressione sofferente di chi ha subito un oltraggio, non solo una banale scorrettezza.
Strinse piano la mano e ne baciò ogni dito, affranto e rabbioso allo stesso tempo. Aveva passato così tanto tempo a nascondersi dietro allo stesso orgoglio dell’amico, da non avere idea di come manifestare il suo affetto senza sembrare ridicolo.
E ridicolo si sentì nel ricoprire di attenzioni Kaoru, proprio da incosciente, quasi avesse avuto paura di un suo giudizio. D’altronde, lui non sarebbe mai stato Ainosuke.
Strinse le labbra e le stirò in una smorfia, scuotendo poi la testa.
“Sono un coglione... avrei dovuto evitarti tutto questo, proteggerti”, sussurrò piano, con lo sguardo basso e rivolto alla sua mano. L’accarezzò più volte con la punta delle dita.
“E invece non ho fatto altro che... guardarti mentre quel bastardo...”. La rabbia cieca montò dentro di lui, costringendolo a respirare profondamente.
“Avrei potuto impedirgli di farti del male già molto tempo fa, ma sono stato così vigliacco da stare in disparte... mentre tu giacevi alla mercé di questo pazzo che ha osato umiliarti”.
Se fosse stato da solo, forse sarebbe davvero tornato a cercarlo. Ringhiò rabbioso, allentando la presa sulla mano dell’uomo che aveva di fronte.
“... avrei tanto voluto essere abbastanza da poter avere io, le tue attenzioni”.
Joe sospirò affranto, perfettamente consapevole di non essere ascoltato, e di star parlando a se stesso. Raccolse dal comodino ciò che era rimasto della sua maschera strappata, e con il cuore pieno di furia e indecisione fece per allontanarsi.
A quel punto, una mano fragile e gentile lo fermò tirando un lembo della sua maglia, pizzicandola appena con due dita. Kojiro si congelò sul posto, ritrovandosi lo sguardo stanco d’ambra liquida dell’amico puntato addosso. Il respiro gli morì in gola per una manciata di secondi, prima di riprendere il controllo di sé e puntare sul fingere di non aver detto nulla. D’altronde era improbabile che avesse ascoltato tutto, no?
“Perché non me lo hai mai detto?”.
Evidentemente no, non era improbabile affatto.
Kojiro tese le labbra in un sorriso di scuse piuttosto imbarazzato. “Non so di cosa...”.
“Sono ferito, non abbastanza da non capire... perché non me lo hai detto?”, ripetè, facendo per tirarsi su a sedere. Kojiro reagì prontamente, trattenendolo coricato con una mano sul suo petto ed una su una sua spalla.
“Fermo, non sei nelle condizioni per...”.
“Rispondi, e io smetterò di opporre resistenza”, rispose Cherry, con un’evidente nota sofferente nella voce. A quel punto Joe si sentì messo con le spalle al muro.
Si sedette sul letto e lo aiutò a coricarsi meglio, mettendo un cuscino alle sue spalle e scostando i suoi capelli dal viso. Glieli sciolse piano, recuperando elastico per poi indossarlo al polso, e solo dopo qualche respiro profondo decise di parlare. Gli rivolse un piccolo ed imbarazzato sorriso di scuse.
“Ciò che provavo, non era importante”, disse piano. “Lo penso ancora, questa è la risposta”.
Kaoru aggrottò le sopracciglia, e prima che Kojiro potesse anche solo provare a bloccarlo, gli tirò uno schiaffo. “Sei un idiota. Un perfetto... coglione, io non posso credere che tu...”.
Joe rise piano, massaggiandosi la guancia colpita, prima di tornare serio e guardarlo dritto negli occhi. “Kaoru. Davvero... non posso competere. Non sono neanche riuscito a proteggerti”.
A quel punto, Cherry Blossom si tirò su a sedere con forza, ignorando bellamente un capogiro e diverse proteste da parte delle sue contusioni. Gli prese il viso tra le mani e lo guardò dritto negli occhi.
“Taci”, mormorò, prima di posare un piccolo e casto bacio sulle sue labbra, un attimo prima di contrarre il viso in una smorfia di dolore. Kojiro si sentì sbalzato via tra realtà e sogno per una frazione di secondo, prima di accogliere tra le braccia Kaoru e condurlo di nuovo a sdraiarsi.
“Sei... impazzito?”, chiese, concedendogli il beneficio del dubbio sul bacio e sullo sforzo eccessivo appena compiuto.
Cherry schioccò le labbra in cenno di disapprovazione. “Per me è importante. E non ho bisogno di protezione...”.
Joe rimase interdetto. Lo aveva detto sul serio? Cercò di nuovo la sua mano, che Kaoru gli offrì piano. “... davvero?”.
“Odio ripetermi. Ma sì. Per me ciò che provi è importante”.
Kojiro nascose un sorriso nel bacio che posò sulla sua mano, poco prima che Kaoru si toccasse le labbra pigramente, chiedendo di essere baciato ancora.

Un cuore può spezzarsi cento volte, solo per poter rinascere cento e una volta in più.






 
“Oh, the past, it haunted me
Oh, the past, it wanted me dead
Oh, the past, tormented me
But the battle was lost
'Cause I'm still here”
(I’m Still Here, Sia)






 
  
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