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Autore: Allen Glassred    04/05/2021    0 recensioni
DALLA MIA PLEINE LUNE.
Scott ha un primo faccia a faccia con il suo padre biologico. Solo l'intervento di sua madre Corinne lo salverà da una fine orribile. Ma il ragazzo ne è consapevole: ora che l'Alpha lo ha trovato, non si fermerà fino a quando non avrà preso la sua vita.
Genere: Angst, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
- Questa storia fa parte della serie 'Pleine Lune '
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Scott riprende conoscenza, dopo diversi minuti di stordimento. Lentamente il motivo di tale stato gli sovviene: ha avuto un incidente in auto proprio a pochi metri da casa sua. Un lampo precede il forte rumore del tuono, il quale fa sussultare bruscamente il giovane dalla chioma mogano. Scott porta una mano al capo non potendo fare a meno di riflettere: sicuramente pensa, è colpa di quel temporale se lui ha avuto quell’incidente ed è finito fuori strada. Sta per afferrare il cellulare dalla tasca: deve avvisare i suoi, pensa. Deve avvertirli che si trova lì e che ha avuto un incidente dal quale, miracolosamente, è uscito praticamente illeso salvo ovviamente alcuni graffi e la botta al capo da cui ancora sgorga sangue, seppur in modo non eccessivamente copioso. Sta per comporre il numero del padre, ma l’improvvisa emicrania che lo coglie dopo l’ennesimo tuono gli fa mollare bruscamente la presa, il telefono finisce quindi a terra. Il potente rumore gli ricorda anche il vero motivo dell’incidente: no, non è stato a causa del temporale. A farlo sbandare così repentinamente, facendogli perdere il controllo dell’autovettura è stato lo spavento per qualcosa che ha visto. Un paio di occhi color cremesi apparsi nel belmezzo delle tenebre, occhi del colore del sangue che gli hanno fatto percepire una paura forse mai avuta prima di quel momento. Dei passi improvvisi fanno in seguito sussultare il ragazzo, una figura si palesa poi dalle tenebre. La stessa figura proprietaria di quegli occhi scarlatti ed iniettati di sangue, gli stessi occhi che ora sono puntati su Scott come ad immobilizzarlo sul posto. “ Così tu saresti Scott? Dopo diciotto anni, finalmente ci rivediamo “. Sogghigna il proprietario di tali occhi, ghignando in modo crudele e mettendo in mostra le proprie zanne affilate. Un lampo illumina per un istante la sua figura, un tuono squarcia il cielo mentre Scott non riconosce l’uomo che ha di fronte. Eppure riflette: perché quella voce non gli pare afaftto nuova? dov’è che potrebbe averla sentita prima?

“ Tu… “. Sibila semplicemente il figlio di Corinne e Benjamin, cercando di alzarsi da terra. “ Sei stato tu a provocare il mio incidente, vero?! Sei stato tu a mandarmi fuori strada, rischiando che non solo io ma anche altre persone rischiassero di morire! È così?! “. Tuona infuriato il giovane, un tuono precede la lieve risata dell’altro uomo.

“ Oh andiamo! Non farla tanto lunga, alla fine vedo che nessuno si è fatto poi così male. O no? “. “. Chiede come se veramente fosse così ingenuo, persino il suo tono pare avvalorare tale tesi. “ Per adesso “. Fa in seguito, cambiando radicalmente tono di voce e guardando gelidamente Scott, per poi spingerlo nuovamente a terra con un piede e facendogli perdere l’equilibrio, dopo che a fatica il ragazzo era riuscito a mettersi per lo meno seduto.

“ Maledetto figlio di puttana! “. Si altera il ragazzo, cercando vanamente di alzarsi e dare una lezione a quell’uomo. Lui d’altra parte lo deride nuovamente, tenendolo a terra con un piede e procurandogli dolore.

“ Figlio di puttana? Ma che brutta parola, così mi ferisci: io preferirei papà “. Fa, ridendo sadicamente mentre Scott sgrana gli occhi sconvolto: quell'uomo sarebbe suo padre? Non fa in tempo a dire altro: improvvisamente si sente afferrare con violenza, l’altro ha sfoderato i propri artigli affilati. “ Dì pure le tue ultime… “. Non finisce la frase: qualcuno gli ha improvvisamente sparato un proiettile d’argento, che per sua fortuna lo sfiora semplicemente ma senza provocare danni letali seppur lo faccia sanguinare al braccio in modo abbastanza importante. “ Tu, lurida… “. Sibila, riconoscendo la donna all’istante: Corinne Silber impugna ora una pistola, pronta a sparare nuovamente. Un lampo precede l’ennesimo tuono, la pioggia bagna i presenti ed il sangue si mischia ad essa dandole un odore del tutto particolare.

“ Non toccare mio figlio con le tue luride mani, mostro! “. Lo affronta a viso aperto e senza timore lei, riconoscendo immediatamente di chi si tratta, dato che gli da la caccia da anni ma, allo stesso tempo, ha temuto il suo ritorno per altrettanto tempo. L’altro si infuria: Corinne ha stravolto il suo piano iniziale con il suo intervento. Eppure pensa, per un solo istante gli ha inevitabilmente ricordato quella donna: Katherine. La stessa determinazione e, soprattutto, la stessa persona da protegegre.

“ Non temere cacciatrice, ci rivedremo molto presto e per allora, preparati a morire: non sarai così fortunata, non mi prenderai più di sorpresa in questo modo “. Il misterioso aggressore lascia violentemente la presa su Scott e, con un ruggito furioso si allontana a velocità a dir poco supersonica da quel luogo. La donna riflette: sono anni che gli da la caccia, tuttavia in questo momento la priorità è Scott e lui solo. La donna lo soccorre ed aiuta a rialzarsi, per poi stringerlo a sé preoccupata. “ Tesoro mio, stai bene?? “. Chiede. Scott annuisce: sta bene, ma in quel momento vorrebbe risposta ad una sola domanda.

“ Mamma… “. Sussurra, mentre Corinne lo guarda e gli accarezza con dolcezza il viso graffiato. “ Come hai fatto a sapere che ero qui? E chi era quell’uomo? “. Chiede. La mora sospira pesantemente: sa di non poter più mentire.

“ Quell’uomo era il lupo del Deserto “. Sussurra, mentre Scott spalanca gli occhi sconvolto mentre ripensa a ciò che quell’uomo gli ha detto. “ Tuo padre. Il tuo vero padre, Scott “. Prosegue la donna, mentre a Scott sembra quasi fermarsi il cuore: suo padre lo ha trovato e, stando al racconto degli Huber, non si fermerà fino a quando non avrà preso la sua vita.



Scott ha un primo faccia a faccia con il suo padre biologico. Solo l'intervento di sua madre Corinne lo salverà da una fine orribile. Ma il ragazzo ne è consapevole: ora che l'Alpha lo ha trovato, non si fermerà fino a quando non avrà preso la sua vita.
   
 
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