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Autore: EragonForever    05/05/2021    2 recensioni
(Dal primo capitolo)
Tokyo, una città bellissima ma allo stesso tempo caotica, dove la vita scorre ogni giorno allo stesso modo, una vita tuttavia minacciata da qualcosa di inumano, qualcosa che agli occhi del mondo non dovrebbe nemmeno esistere ... i Ghoul, esseri all'apparenza umani ma che in verità hanno una sola differenza. Si cibano di carne umana per sopravvivere, seminano panico ovunque vadano. Ma fortunatamente Tokyo ha i suoi angeli custodi, coloro che combattono per estirpare quella minaccia ... le Colombe della CCG.
Mi chiamo Rin Hamano e questa che sto per raccontarvi ... è la mia storia.
Genere: Avventura, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Amon Kōtaro, Kaneki Ken, Mado Akira, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 1: Rin

Tokyo, una città bellissima ma allo stesso tempo caotica, dove la vita scorre ogni giorno allo stesso modo, una vita tuttavia minacciata da qualcosa di inumano, qualcosa che agli occhi del mondo non dovrebbe nemmeno esistere … i Ghoul, esseri all'apparenza umani ma che in verità hanno una sola differenza. Si cibano di carne umana per sopravvivere, seminando il panico ovunque vadano.

Ma, fortunatamente, Tokyo ha i suoi angeli custodi, coloro che combattono per estirpare quella minaccia … le Colombe della CCG.

Mi chiamo Rin Hamano e questa che sto per raccontarvi … è la mia storia.

 

Era una normale giornata come tante alla sede centrale della CCG, tutti svolgevamo i loro lavori abitudinari di routine. All'apparenza sembrava tutto tranquillo, o meglio … quasi tutto. Quella mattina l'investigatrice speciale di primo grado Akira Mado era uscita con un'aria alquanto infastidita dal suo ufficio e si stava dirigendo di gran carriera verso una postazione ben precisa, ma, con suo sommo nervoso, la trovò vuota. Sospirò pesantemente, cercando di mantenere la calma, nonostante gli sguardi intimoriti dei presenti.

“Dov'è l'investigatrice speciale Hamano?”, domandò seccamente.

A quella domanda ci fu un silenzio tombale, quando Suzuya si fece allegramente avanti.

“Stamattina non si è presentata al lavoro, ha detto che non stava bene”

Un tic nervoso comparve sull'occhio destro della donna.

“Come al solito, adesso mi sente”

Detto ciò uscì a grandi falcate dalla sede per poi incamminarsi verso la sua destinazione.

Dannazione Rin, ormai dovresti averlo superato …

Con quei pensieri nella mente giunse in poco tempo alla sua meta, ossia un condominio e, dopo aver preso l'ascensore, salì verso il piano prestabilito. Infine, con un sospiro, si avviò verso un appartamento preciso, tirando fuori le chiavi nel frattempo. Si prese qualche momento, poi le infilò nella serratura aprì la porta.

Ciò che le si presentò davanti fu il più completo disordine, sembrava che fosse passato un tornado dal caos che c'era. La biancheria sporca era sparsa ovunque e qua e la c'erano scartoffie accartocciate, addirittura avanzi di cibo. L'aria era umida e sapeva di chiuso e muffa. Entrò dopo qualche minuto ferma sulla soglia, la luce entrava soffusa dalle finestre. Si chiuse la porta alle spalle per poi tirare su le tapparelle e volgere uno sguardo critico verso il divano, dove stava sonnecchiando colei per cui era venuta con una bottiglia mezza vuota di sakè accanto alla sua mano. Sospirò pesantemente per poi riscuoterla dal suo torpore dopo sbornia.

“Su sveglia.”, la chiamò, scuotendola per una spalla.

La suddetta interessata gemette, alquanto infastidita, per poi aprire a fatica gli occhi, rivelando due iridi color del cielo gonfie di sonno.

“Mmmh … Akira? Come mai qui?”, biascicò con voce assonnata.

A quella domanda la donna sospirò per poi rispondere.

“Che domande, sono venuta a prenderti visto che non ti sei presentata al lavoro stamattina. Come mai?”

“Mh … non ne avevo voglia …”, rispose l'altra con nonchalance.

A quella sua reazione Akira la guardò con uno sguardo carico di rimprovero.

“Lo sai che se continuerai in questo modo finirai per autodistruggerti vero? Sono passati due anni ormai, dovresti prendere più sul serio la tua vita, così come il tuo lavoro, ma da quando è successo stai letteralmente buttando tutto all'aria. Sul serio, ma non ti vergogni per il tuo comportamento?”

Rin a quelle parole la guardò con fare assente.

“No …”, biascicò, ancora assonnata.

Nel vedere quel suo atteggiamento Akira si stizzì non poco, così la trascinò di peso giù dal divano e la portò in bagno dove la fece lavare in modo che si ripigliasse un poco. Una volta finita la doccia uscì alquanto rinsavita e si avvolse il suo corpo tonico e ben allenato nell'asciugamano, mentre la chioma biondo-rossiccia se la raccolse in un altro asciugamano.

“Va meglio adesso?”, domandò Akira, le braccia conserte sotto il morbido seno.

Rin d'altro canto fece per rispondere, ma, improvvisamente, un violento attacco di nausea le attanagliò lo stomaco, quindi corse velocemente sul water dove rigurgitò qualsiasi cosa come se non ci fosse un domani. Akira d'altro canto sospirò per poi massaggiarle la schiena finché gli sforzi di vomito cessarono. Una volta terminato l'attacco di nausea Rin tornò in piedi con fare traballante, verdognola in volto.

“Hai smaltito la sbornia?”, domandò Akira, sorreggendola, per poi avviarsi verso la stanza della ragazza.

“Ora ho mal di testa.”, biascicò la suddetta interessata.

“Ti porterò un'aspirina”

“Ma devo per forza venire al lavoro?”, replicò l'altra.

Akira a ciò sospirò.

“Si, non ti permetterò di stare qui a fare la muffa.”, rispose freddamente.

“Ma è una perdita di tempo, eddai, sii buona.”, protestò la ragazza.

“Credimi, in questo momento lo sono anche troppo, altrimenti ti avrei rovesciato un secchio d'acqua gelida addosso. E comunque che ti piaccia o no, non sei ancora da pensione”

Rin d'altro canto emise un gemito esasperato, sapendo che era inutile replicare oltre visto il carattere di Akira, così si lasciò a malavoglia condurre nella sua stanza. A guardarla era quasi peggio della sala, tutta letteralmente sottosopra, letto sfatto e stropicciato, vestiti sparsi ovunque, sia sporchi che puliti. Anche lì i muri erano sporchi e in giro era sparso del cibo, anche ammuffito, la polvere era dappertutto e l'odore di chiuso era quasi nauseante, così Akira aprì le per cambiare aria. Guardò Rin con rimprovero.

“Almeno qui mi aspettavo un po' più di decenza.”, disse con le braccia conserte.

“Le pulizie non sono il mio forte.”, disse la suddetta interessata con voce atona.

“Certo, come no, guarda che mi ricordo quanto ci tenessi a renderti utile per dargli più sollievo quando tornava dal lavoro.”, replicò Akira.

“Appunto, una volta.”, puntualizzò la ragazza.

La Mado d'altro canto sospirò per poi cercare dei vestiti decenti, la divisa dal lavoro, dandoli poi a Rin che si vestì. Infine la donna le asciugò i capelli e, una volta fatto, entrambe uscirono dall'appartamento per andare verso la sede della CCG, quinque in mano chiuse nelle valigette. Durante il tragitto regnò un teso silenzio e nessuna delle due proferì parola, poiché Rin era alquanto nervosa oltre che arrabbiata.

Giunte poi a destinazione vennero salutate da chi le vedeva passare. Dopo di ciò Akira condusse Rin nella sua postazione, dove le assegnò il lavoro di routine di quella mattina, dicendole di esaminare i rapporti uno a uno, poi se ne andò. Rin a quel punto non poté che rassegnarsi e mettersi al lavoro, seppur a malavoglia.


 

 

Angolo dell'Autrice

Salve popolo di EFP! Ebbene si, come anticipato, eccomi qui con il primo capitolo della mia nuova Fanfiction sul fandom di Tokyo Ghoul. In questa storia ho voluto fare un esperimento, ossia turnarmi tra passato e presente con flashback sul passato della protagonista. Spero di riuscirci XD!

Dunque, il primo capitolo vede l'entrata in della mia protagonista, Rin Hamano. Ma per ora non vi anticipo altro. Spero con il cuore che vi piaccia! Detto ciò alla prossima!

Saluti la vostra EragonForever!

   
 
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