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Autore: Iside453    08/05/2021    3 recensioni
Dal testo
“Marinette divenne sempre più ansimante, non riusciva a trattenere le lacrime che iniziarono,così, a rigarle silenziosamente il viso. Con voce rotta disse "cosa vuoi che ti dica chaton.. la verità è che non me la sono sentita. Io..io non" le parole le si fermarono in gola e deglutì rumorosamente per questa sensazione.
Lui ne colse il disagio "ho provato a dimenticarti , lo sai.."
Genere: Malinconico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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                     Caos 

Arrivarono con uno scatto in un angolo nascosto sulla cima della torre Eiffel con il suono insistente dei loro miraculous a dettargli il tempo rimanente. A fare da cornice, un orizzonte rosso ma già senza sole, con le prime stelle che, timidamente, iniziavano a punterellare il cielo sereno.

 

Si misero schiena contro schiena in modo da riuscire entrambi a nascondersi dietro quella trave di ferro e potersi, così, riparare da eventuali occhi indiscreti.

 

"Ti prego, Chaton, non ti voltare" disse Marinette mentre una luce rossa la avvolse facendo così comparire la sua kwami. Le sorrise e le diede un biscotto per poterla sfamare e riprendere le energie perse durante la battaglia. Lo stesso fece lui..

 

"Davvero credi avrebbe ancora senso, milady?" Le rispose col groppo in gola

 

"In.. in che senso?"

 

"Io..io ho capito milady.. che senso ha nasconderti ancora? Di cosa hai paura?"

 

Marinette mise entrambi le mani sulla bocca.. quella rivelazione ebbe l'effetto di un pugno nello stomaco.. le si mozzò il fiato e, per qualche secondo, non riuscì a proferire parola. "No-non è possibile.. pe-perché mi dici questo? Mi metti alla prova gattino?" Provó a ricomporsi 

 

Adrien fece come se non l'avesse nemmeno sentita e continuò  "E tu? Da quanto lo sai, principessa?"

 

All'udire quel nomignolo, Marinette sgranò gli occhi.. "nonono" pensò.. doveva capire se lui effettivamente sapeva

"Come mai non mi chiami milady" disse atona 

 

"Perché te ne stupisci? Non hai mai notato ti chiamassi cosi nelle tue vesti civili?" Ribattè lui intento a capire di più su quella storia "non divagare, non mi hai ancora risposto"

 

Marinette sbiancò e sentí le gambe diventare molli "da tempo" riuscì a dire con voce tremante " prima di sconfiggere Papillon" continuò ansimante " prima che perdessimo di nuovo il miraculous della farfalla " concluse con gli occhi arrossati dalle lacrime trattenute 

 

"Perché? Perché Milady? Ho notato la tua apprensione nelle vesti civili.. ma, ora, mi chiedo: perché non mi hai rivelato la tua identità?"

 

"Perché abbiamo un nuovo nemico"

 

"No. Lo so che non é questo il motivo. Se non mi sono fatto distruggere dalle emozioni durante la resa di mio padre, sai bene che non potrebbe mai più succedere" ribattè lui chiarendo più a se stesso che a lei i suoi pensieri "perché allora?"

 

Marinette divenne sempre più ansimante, non riusciva a trattenere le lacrime che iniziarono,così, a rigarle silenziosamente il viso. Con voce rotta disse "cosa vuoi che ti dica chaton.. la verità è che non me la sono sentita. Io..io non" le parole le si fermarono in gola e deglutì rumorosamente per questa sensazione.

 

Lui ne colse il disagio "ho provato a dimenticarti , lo sai.."

 

"Perché mi dici questo Chat?" Disse lei tra singhiozzi silenziosi, come se quelle parole fossero un pugnale conficcatosi diritto nel cuore

 

"Non ci sono riuscito.. non ho ottenuto il risultato sperato principessa.. " sospirò, ancora schiena contro schiena, cercò la sua mano, per stringerla una volta trovata " invece che di lei, oltre che di te, continuavo a pensare alla ragazza seduta nel banco proprio dietro di me.. stavo letteralmente impazzendo.. Perche? perché non me lo hai mai detto principessa? Forse.. forse tra noi.."

 

Il nodo alla gola si fece più invadente " ti prego Chat, non.. non continuare.." deglutì stringendo un po' di più la mano del suo partner cercando solo un po' di forza per non cadere " tu non hai idea.." disse con le lacrime agli occhi e la voce strozzata " tu non ha idea di quanto sia stato difficile per me lasciarti andare.. di- di quanto sia stato difficile per me lasciarti amare da qualcun'altra che non fossi io" le parole continuavano a rompersi, e il voler trattenere i singhiozzi causati dalle lacrime, le strinse ancora di più la gola " perché mi fai questo Chat" scoppiò in lacrime " sai quanto è stato difficile per me dimenticarti? Perché mi fai questo, ora?"

 

"Ci.. ci sei riuscita?" Chiese lui col groppo in gola

 

"Che importanza ha?" Rispose trai i singhiozzi che non riuscì più a trattenere 

 

Adrien fece per voltarsi verso la sua partner, ma Marinette lo fermò "ti prego, non- non sono pronta..". Col pollice Adrien le accarezzò la mano che le  stringeva "facciamo che mi giro senza aprire gli occhi, ok? Ti fidi ancora di me.. vero?" Disse quasi impaurito dalla risposta che dà li a poco sarebbe arrivata

 

"Che- che fai, gattino.. giochi d'astuzia?" Rispose lei, cercando di alleggerire la situazione

 

"C-cosa? No.. no! Ti.. ti giuro.." ribatté lui balbettando

 

Marinette face un piccolo sorriso tra i singhiozzi " sto scherzando Chat.. lo sai che mi fido ciecamente di te"

Singhiozzò di nuovo

 

Adrien tirò un sospiro di sollievo e, lentamente, con gli occhi chiusi e con la mano ancora stretta a quella di Marinette, si voltò verso di lei, costringendola (a causa della mano) a voltarsi di conseguenza. 

 

A guardarlo così, con i capelli sconvolti probabilmente dal suo essersi passato continuamente le dita tra le ciocche a causa dell''agitazione , il viso pallido e le palpebre serrate e corrucciate, Marinette ebbe un tonfo al cuore.. certo che non lo aveva dimenticato.. no. Non basta lo schiocco delle dita per far sparire un sentimento così ben radicato sul cuore "perché proprio a noi?" Si ritrovò tristemente a pensare 

 

Adrien, con la mano libera, iniziò a tentoni a cercarle il viso per poi accarezzarglielo "che destino beffardo, non credi?" Disse lui, quasi a leggerle il pensiero "se solo avessi aperto gli occhi mia dolce Lady, ci saremo risparmiati tanta, tanta sofferenza"

 

"Forse, semplicemente, non siamo destinati" disse lei cercando di sembrare convinta delle sue stesse parole

 

"Scherzi vero?" Disse lui con un ghigno sul viso "sfido a trovare qualcuno che sia così complementare come noi. Noi siamo una forza milady, sia tra i banchi di scuola che con le nostre maschere. Nessuno ci batte quando, insieme, affrontiamo qualsiasi cosa." Disse lui viaggiando con la mente a tutte le situazioni che l'avevano visti insieme  "siamo una rarissima, se non unica, pietra preziosa, io e te"

 

Marinette arrosí a quelle parole e alla vista del suo compagno anch'esso scarlatto in volto "come..come hai capito chi fossi?" 

 

"Credo di averlo sempre saputo.. ma per comodità non ho mai.. non ho mai approfondito la questione.. ma diverse volte avevo associato la tua immagine.. già da quando, anni fa, ti dissi di essere la Ladybug di tutti i giorni.. il mio cuore già mi stava urlando la verità.. ma un po' le circostanze, e un po' tu che hai sempre cercato di depistarmi, ho sempre accantonato la questione" sospirò continuando ad accarezzarle il viso e la mano "ma da quando mi sono di nuovo innamorato di te, mi sono voluto fermare e ho ascoltato i battiti del mio cuore" il suo pollice  cercò a tentoni le sue labbra per potergliele sfiorare  "il mio cuore batteva allo stesso modo per voi.. era una sola lingua e allora ho capito che era un unico amore, cresciuto proseguendo per due strade diverse: il colpo di fulmine avuto con Ladybug, e l'affetto profondo cresciuto di giorno in giorno per te. Ma l'arrivo era lo stesso. Tu sei il mio punto d'arrivo. Tu, solo tu.. Semplice e straordinaria."

 

Marinette era immobile.. rabbrividiva ad ogni suo tocco.. ad ogni sua parola.. parole scandite lentamente come se volesse che lei ne cogliesse tutte le sfumature. Il cuore accelerato. Lui, così profondo e dolce e dannatamente bello.. Lui, il suo unico vero amore.

 

"Lasciami aprire gli occhi milady, altrimenti potrei lasciarmi andare al richiamo delle tue labbra"

 

Marinette deglutì e, di tutta risposta, gli lasciò la mano

 

Adrien si irrigidì, e, a quella reazione lasciò cadere sul proprio corpo anche l'altra mano che le accarezzava il volto e , con ancora gli occhi chiusi, girò leggermente di lato il capo "quindi è vero? Mi hai.." il cuore perse un battito e gli occhi iniziarono a pizzicargli "mi ha davvero dimenticato.." iniziò a respirare un po' più faticosamente "perdonami principessa, perdona la mia schiettezza.. ma non potevo tenermi dentro ancora tutto questo.. tu.. tu mi conosci.. non posso trattenere i miei sentimenti" deglutì cercando di calmare il respiro " ti lascerò libera, principessa.. ma, sappi, continuerò ad amarti fino a quando non esalerò l'ultimo respiro" proseguì seriamente 

 

Marinette sentì di nuovo le lacrime rigarle il viso.. strinse i pugni e replicò " come puoi pensare anche lontanamente che io ti abbia dimenticato" disse col labbro tremante. "Pensi davvero che i miei sentimenti fossero così superficiali? Pensi che solo tu possa amare così disperatamente?" Le unghie le graffiavano i palmi "ma ho troppo sofferto per poter tornare indietro.. è.. è troppo tardi.." 

 

Ancora con gli occhi chiusi, Adrien, senza alcuna remora, la strinse tra le sue braccia, e pose la sua bocca vicino all'orecchio di lei. Parlò quasi sussurrando.. chi si ama non ha bisogno di toni alti "non posso accettarlo. Non volevo tu soffrissi come ho sofferto io.. ma non è tardi. No." Le diede un piccolo e silenzioso bacio sull'orecchio "non avere paura principessa.. voglio solo amarti. Voglio solo dimostrarti il mio amore" col naso le accarezzava i capelli "so che posso renderti felice.. e so che tu mi ami ancora..  nonostante tutto.. cosa ci serve ancora, amore mio??" La strinse un po' di più.. Lei ancora non ricambiava ma sentiva le sue lacrime bagnargli la giacca.. doveva riuscirci.. "lo sai che non mi arrenderò.. perché quello che abbiamo noi due non possiamo lasciarlo andare.. nessuno potrà mai sostituirci" sciolse l'abbraccio per prendere le sue mani, ancora gli occhi chiusi 

 

"Non.. non credo sia .. giusto" disse Marinette singhiozzando "che io ti guardi mentre tu.. tu no... scusami.. apri pure gli occhi..."

 

Alla vista di quegli occhi arrossati e gonfi Adrien si sentí morire, e sentí i suoi occhi gonfiarsi di lacrime.. voleva solo renderla felice.. avevano la vita davanti.. come farle capire che loro erano fatti l'uno per l'altra?? Si rese conto che doveva continuare a seguire il suo cuore. La fissò negli occhi e si perse nel suo profondo blu. 

 

Chiuse gli occhi, sospirò per fare luce sui suoi pensieri, e li riaprì su quelli di lei

 

"Doveva andare così. Ora lo so. Dovevamo scoprici e amarci in tutte le nostre forme. Adesso è tutto così chiaro, amore mio"

 

Marinette fu scossa da un lampo.. e se avesse ragione?

 

"Solo tu potevi una magia del genere.. solo noi potevamo incontrarci e amarci in tutte le nostre forme. Siamo unici io e te.. siamo la forza che muove l'universo. Ci siamo amati, e poi distrutti, per poi amarci ancora più di prima. Siamo distruzione e siamo creazione. Siamo io e te"

 

Marientte sgranò gli occhi a quella rivelazione.. non era un caso se loro stessi erano portatori di quei poteri.. li rispecchiavano alla perfezione.. non può esistere creazione senza distruzione.. non può esistere Ladybug senza Chat Noir.. non può esistere un vita senza Adrien..

 

Marinette sentì ancora le lacrime scendergli lungo le guance, mentre il suo cuore era ora avvolto in un calore inusuale.. 

 

"Lo sento che provi lo stesso milady. Lo sento che mi ami tanto quanto io amo te.."

 

Le alzó la mano sinistra e con le labbra le bació l'anulare "come sento che qui, molto presto e poi per sempre, ci sarà un anello dorato con dentro inciso una data e il mio nome".

 

Portó le stesse mani sul ventre di lei "e che qui, se mai lo vorrai, come un vero miracolo, darai la vita ai nostri figli" .

 

Portò le mani sul proprio cuore  "è tuo, completamente"

 

Marinette, ansimante, si morse  con forza il labbro inferiore continuando a piangere.. perse un battito ad ogni gesto, ad ogni sussurro, al suo sguardo fisso sul proprio.  "Adrien" riuscì solo a dire bisbigliando tra le lacrime.

 

Lui le si avvicinò pericolosamente alle sue labbra, aspettó il suo consenso che arrivò nel momento in cui lei chiuse gli occhi ancora gonfi e lacrimanti. Finalmente la baciò come se fosse un fiore.. la strinse a se' come se avesse paura potesse scivolargli via. Quando la sentì sciogliersi, rese il bacio più consapevole, adulto e profondo. 

 

C'era tutto in quel bacio. C'era tutto il dolore degli anni passati, c'era la disperazione di tutti i rifiuti.. C'era la nostalgia di un'attesa troppo lunga e c'era l'amore che, nonostante tutto e tutti, era riuscito a crescere in loro in tutto questo tempo. C'erano loro, semplicemente loro.

 

"Sposami" sussurró quasi disperato Adrien sulle labbra della sua amata

 

Marinette si portò una mano sulla bocca, come per soffocare un singhiozzo e nascondere le labbra che continuavano a torturarsi l'un l'altra. Pianse di nuovo, questa volta per la gioia che le esplodeva nel cuore. Poggió la testa nell''incavo del collo di lui. Non riusciva a parlare. Riuscì solo a muovere la testa su e giù tra i vari sussulti che non poteva più trattenere. Adrien la strinse a se' e  le bació prima il capo, per poi arrivare alle sue labbra. Continuarono a baciarsi e conoscersi sulla torre Eiffel, con la notte che avanzava , complice e testimone del loro immenso e unico amore, finalmente sbocciato

   
 
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