“Rin, non temere, è normale un po’ di nervosismo. Ci siamo passate tutte”
Kagome appoggiò la mano sulla spalla dell’amica e le si sedette accanto.
La giovane teneva lo sguardo basso, fisso sulle mani che
tormentavano il nastro rosso della sua gonna con imbarazzo, mentre il rossore
che le imporporava il viso non accennava a sparire.
“Davvero Rin – fece eco la bella demone lupo rivolgendole un
largo sorriso – all’inizio devi prendere un po’ di confidenza, è normale essere
preoccupate ma poi vedrai, sarà divertente” lo sguardo furbo incorniciato dai
riccioli rossi si piantò sul viso dell’amica.
“Molto divertente” ridacchiò la mora sorseggiando il suo
drink.
“Tutto sta nel saperli prendere.” Incalzò la rossa.
“Vero - commentò Kagome smettendo subito di bere- una volta
capito come fare è tutta discesa.”
“L’importante è che capiscano subito chi comanda” aggiunse
Ayame con aria di quella che la sapeva lunga.
“Confermo – rispose assertiva Kagome - è fondamentale!”
“Ma…” provò ad obbiettare
la giovane apprendista un po’ titubante.
“Naa niente ma – tagliò corto Ayame – se capiscono che ti
intenerisci sei finita. Che sia chiaro: ci sono momenti per il gioco, momenti
per le coccole, ma anche circostanze in cui è richiesta serietà!”
“Ma lui...“ provò a commentare Rin, ma la rossa insistette.
“Ma poi, infondo non sarà mica la prima volta."
“No no, cioè si, ma ecco è diverso…”
Kagome intervenne in soccorso dell’amica, Ayame sapeva essere veramente
inopportuna delle volte.
“Rin, bisogna assecondarli e indirizzarli, prenderli con
dolcezza e saranno docili e mansueti"
“Che il suo sia mansueto lo escluderei a priori…” ridacchiò
la lupa.
Kagome continuò “In ogni caso basta gratificarli con una
coccola, dirgli che sono stati bravi e riprenderli con dolcezza…”
“E fermezza!"- s’intromise la rossa.
“E fermezza – convenne Kagome – quando serve. Alla fine è
tutto un gioco d’equilibri.”
“Ma credo che la mia situazione sia un po’ diversa” Rin finalmente
riuscì a interrompere il chiacchiericcio delle amiche.
“Vero “annuirono assieme le due ragazze.
“Mah– proruppe Ayame - alla fine sono tutti uguali quando gli
stai dietro, li riempi di coccole d’amore …”
“L’importante è non spazzolarli contro pelo” concluse seria
Kagome.
L’esternazione fece andare per traverso il drink alle due
amiche e mentre Rin arrossiva visibilmente imbarazzata, Ayame scoppiò in una
fragorosa risata.
“Oh Kami se qualcuno ci sentisse “
“Io vi ho sentito, ciao ragazze – poi rivolgendosi al cameriere
– quello che hanno preso loro, grazie”
“Ehi Sango sei in ritardo” l’apostrofò Ayame.
“Abbiate pazienza le gioie del matrimonio: le gemelle non mi
facevano uscire e Miroku non riusciva a staccarmele di dosso. Comunque - continuò
– Cos’è la storia del contropelo, abbiamo adottato un cucciolo?”
“Beh più di uno in realtà” Ridacchiò Kagome.
“Ahah si un paio –
confermò Ayame- e da domani anche Rin ne avrà ufficialmente uno!”
Sango le guardò interrogativa poi scoppiò a ridere di gusto.
“Ahaah Kami questa è bella stavate parlando – respirò
cercando di riprendere il controllo - stavate parlando dei vostri mariti”
“Sesshomaru, un cucciolo…” mormorò Rin pensierosa e ridacchiò ormai
rilassata.