Libri > Harry Potter
Segui la storia  |       
Autore: Felpie    11/05/2021    2 recensioni
Come si riconosce un eroe?
Certo per i figli dei Salvatori del Mondo Magico non deve essere facile reggere il confronto.
Possono definirsi eroi?
Alle prese con la Scuola di Magia e Stregoneria più famosa del mondo, genitori oppressivi quanto distanti, amori adolescenziali, segreti e tradimenti, anche la loro vita non è poi così facile. Però non c'è nessuna guerra, almeno non di quelle con incantesimi e morti.
Come possono trovare la loro strada senza rimanere nell'ombra dei genitori, i figli degli eroi?
[Long che fa parte della serie "I Figli degli Eroi"]
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Famiglia Malfoy, Famiglia Potter, Famiglia Weasley, Nuova generazione di streghe e maghi, Nuovo personaggio | Coppie: James Sirius/Dominique, Lily/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'I figli degli eroi'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Stasera la luce si sente importante
Si guarda allo specchio con aria elegante
E non c'è niente al mondo che la può distogliere
Da tanta bellezza che suo diamante è
L'abbraccierà, rallegrerà, solleverà se mai cadrà
Ti penserà, sempre sarà, diamante lei e luce lui
L'abbraccierà, rallegrerà, solleverà se piangerà
Ti penserà, perdonerà, diamante lei e luce lui
Per sempre.
(Diamante lei e luce lui - Annalisa)






Il tran tran, in casa Weasley – Delacour, quella mattina inizia fin dalle cinque e mezza, quando nonna Apolline decide che in quella casa si è dormito fin troppo e che ci sono tutti i preparativi da fare, per le jour pour se souvenir di Victoire. Prende rapidamente il controllo della casa e si incarica di organizzare le ultime cose da fare, dichiarando che i maschi sono di troppo e che possono tranquillamente andare a casa di Molly e Arthur per sistemare tutto. Nonostante Bill provi a farle notare educatamente e gentilmente che non possono presentarsi alle sei di mattina alla Tana, senza far prendere un colpo a chiunque sia rimasto a dormire lì, la donna gli rivolge uno dei suoi soliti sguardi che non ammettono repliche – e Dominique si ricorda come ogni volta che vede la nonna da chi ha preso sua madre – e così Bill, Thomas e Louis si rassegnano a starsene fuori in giardino, in attesa di avere il permesso di tornare a casa e vestirsi.

Dominique, dal canto suo, ha un gran da fare dietro alla sorella, che è così tranquilla che la minore la guarda come se stesse per scoppiare da un momento all’altro: davvero, non si spiega come non sia minimamente agitata per il giorno che aspetta da tutta la vita. È sicura che Teddy stia andando in panico totale, nella casa di nonna Andromeda. O forse no, riflette Dominique, forse Teddy starà mangiando della cioccolata e sarà la persona più tranquilla sulla faccia della Terra, come un cucciolo di lupo addestrato.

E la ragazza si ritrova a pensare – anche se non avrebbe il coraggio di ammetterlo ad alta voce – che la nonna ha avuto perfettamente ragione a farli alzare tutti così presto, perché le cose da fare sono tantissime e ogni cinque minuti ne spunta una nuova.

È quasi un sollievo per Dominique – che ha già corso per casa più di quanto non abbia mai fatto – quando le viene concesso il permesso di andarsi a fare la doccia e prepararsi anche lei; fortunatamente il suo vestito è più facile da indossare e i suoi naturali boccoli dorati le ricadono perfettamente sulle spalle e sulla schiena senza bisogno di troppi lavori. Mentre si sta truccando però, qualcuno entra in camera sua.

“Pour Godric, quelqu’un m’aide!” esclama esausta Victoire, chiudendosi la porta alle spalle; Dominique appoggia immediatamente il mascara, preoccupata.

“Che succede, Vic? Il vestito non è a posto?”

“Ma che il vestito non è a posto! C’est mamie! Mi sta facendo impazzire…” Victoire si siede sul letto della sorella “Ti ricordi quando tu dicevi sempre che maman è troppo rigida? Je viens de découvrir da chi ha preso. E che mamie è molto peggio.”

Dominique ridacchia, contenta che non sia un vero problema che sta per rovinare la giornata, ma solo una crisi isterica contro la loro famiglia.

“Mamie Apolline vuole solo che tutto sia perfetto, Vic.”

“Lo è già. Io che sposo Teddy mi sembra già perfetta così, come cosa. Il mio jour pour se souvenir andava bene anche se non avessimo fatto le cose in pompa magna.”

Dominique la guarda e si va a sedere accanto a lei “Credo che mamie voglia solo darti ciò che maman non ha potuto avere. Lo dice sempre, no?”

“Ma anche maman è stata contenta di ciò che ha avuto… voleva solo papà…”

“… ed è la sua occasione di stare con noi. Non la vediamo mai, credo che voglia che questo sia anche per lei un jour pour se souvenir” conclude la minore e Victoire sospira.

“Lo so. Ma mi sta facendo salire l’ansia…”

“… questo è impossibile, tu non sei mai in ansia…”

“… e ieri avrei voluto passare la serata con te e invece abbiamo fatto quella cena lunghissima ed infinita…”

“Guarda che anche se vai a vivere con Lupin io i mercoledì sera estivi ti aspetto sul divano con una vaschetta di gelato alla vaniglia e caramello, sorella” la minaccia dolcemente Dominique “Quella che abbiamo saltato ieri non è stata l’ultima sera tra sorelle.”

Victoire sorride, accarezzando delicatamente i capelli della sorella “Hai ragione. Da quando sei diventata così saggia?”

Saggia, lei?

“Da sempre, sorellina, solo che non te ne sei mai accorta. Lupin ti ha davvero accecato con i suoi capelli fluo.”

Victoire ridacchia e Dominique aggiunge “Chissà di che colore se li farà oggi.”

La maggiore alza le spalle “Se lo conosco un minimo direi blu. È il suo colore preferito da sempre. E poi…” aggiunge con uno sguardo “… la sua cognata preferita è vestita di celeste, deve fare pendant. E, a tal proposito, sei davvero stupenda, sorellina.”

“Anche tu.”

“Ti va se ti metto qualche filo d’oro tra i capelli?”

“Non hai cose più urgenti da fare?”

“Sei la mia damigella d’onore, devi risplendere al mio fianco” ribatte Victoire e, dopo poco, sta mettendo le mani tra i capelli della sorella: la maggiore ha da sempre un debole per quei riccioli d’oro praticamente perfetti e fin da quand’erano piccole glieli ha acconciati in tanti modi diversi.

Fa giusto in tempo a finire che Louis la va a chiamare, come portavoce di nonna Apolline, e Dominique si ritrova da sola, a finire di truccarsi. Quando è convinta di essere quasi pronta dà uno sguardo al lucidalabbra alla ciliegia, l’ultima cosa che le rimarrebbe da indossare. Ed è inutile che prova a pensare di non essersi messa niente perché da sempre preferisce truccarsi gli occhi, piuttosto che le labbra. Non si è messa ancora niente perché non ha ancora deciso se mettersi quel lucidalabbra o no. Dovrebbe farlo? Quel lucidalabbra le sta bene e glielo dicono sempre tutti. Ma andare al matrimonio senza James e metterselo non sarebbe un grandissimo controsenso?

Alla fine è Thomas a suggerirla, quando la va a chiamare dicendole che sono pronti per andare.

“Sei pronta, Domi?”

“Oui, Tommy. Devo solo decidere un’ultima cosa.”

Il ragazzo si avvicina e le dà un bacio sulla guancia “Tu es merveilleux, cousine. Ma perché non ti metti qualcosa sulle labbra?”

“Dovrei, vero?” risponde distrattamente la ragazza, mordicchiandosi il labbro inferiore.

“Se posso dare il mio consiglio da maschio almeno su qualcosa oggi, dovresti, sì. Ma secondo mamie Apolline noi maschi oggi non siamo in grado di dare consigli.”

Dominique ridacchia “Credo si riferisca ai consigli per Victoire. A me puoi darli senza problemi.”

“Qualcosa per le labbra sia, alors” conclude Thomas, facendole un sorriso e ricordandole di sbrigarsi; Dominique, dopo un ultimo sguardo al lucidalabbra, se lo passa sulle labbra, lo infila in borsa e dopo pochi minuti tutta la famiglia è alla Tana.

Ci sono già parecchie persone ad attenderli: Teddy, per l’occasione, si è fatto i capelli azzurri – come aveva predetto Victoire – del suo colore preferito, con qualche ciocca verde qua e là, e Dominique è sicura di aver sentito lo zio Charlie sussurrargli all’orecchio una cosa come “Tua madre sarebbe fiera di te” proprio appena arriva. I gemelli Scamander vanno loro incontro e Lorcan fa subito i complimenti alla sua accompagnatrice; anche Lily e Albus le dicono che è molto bella, ma Dominique non fa in tempo a cercare James con lo sguardo che nonno Arthur le appare davanti allegro e ciarliero. E non può farlo nemmeno quando il nonno va a salutare la sorella, perché nonna Molly la chiama per chiederle di andare a prendere i piatti - ma perché servono già i piatti? - e fa giusto in tempo a salutare Dorcas, che ridacchia guardandola indaffarata, che si deve subito sbrigare se non vuole perdersi l’inizio della cerimonia.

Il matrimonio come tale è bello e lungo e Dominique e Louis non si schiodano dal fianco di Victoire, che sembra avere occhi solo per Teddy – come il ragazzo ha occhi solo per lei. Dominique pensa che sua sorella – e anche suo fratello, così raggiante mentre cerca di nascondere la gioia – siano bellissimi e si chiede cosa veda da fuori la gente di lei. Scorge i suoi genitori tra la folla e mentre sua madre è impassibile, ma con un sorriso luminoso, suo padre cerca di non mostrare gli occhi lucidi, passandosi ripetutamente la manica sugli occhi; Dominique sorride, vedendolo e pensando agli innumerevoli toast al formaggio che Bill ha preparato per entrambe a tutte le ore.

Rimangono dentro quel tendone per parecchio, tutti a congratularsi con i novelli sposi, con i genitori e a fare foto; ad un certo punto Dominique deve uscire, sommersa da tutto quell’entusiasmo, anche per andare a dare una mano a nonna Molly, che si è infilata in cucina – barricata forse sarebbe il termine più corretto – per iniziare a tirare fuori le cose per il pranzo.

“Dom – dom…” mormora James, appoggiato con la schiena fuori dal tendone in cui si è svolta la messa; ha le braccia incrociate, una camicia bianchissima e il papillon celeste, casualmente dello stesso colore del vestito di Dominique. La ragazza non ha dubbi che la stesse aspettando.

“Ciao James.”

“Sei bellissima.”

La ragazza gli fa un sorriso dolce, contenta del complimento “Anche tu, Jamie.”

“Devi andare ad aiutare nonna?” domanda il ragazzo, staccandosi dal tendone, e Dominique annuisce.

“Mi accompagni?”

“Non mi farà mai avvicinare alla cucina” le fa notare James, con un sorrisetto “Ma spero che dopo… mi concederai qualche minuto.”

“Ma certo, James” risponde seria Dominique e a quelle parole il sorriso di James cambia, trasformandosi in qualcosa di più gentile ed allegro; le sfiora la guancia con un bacio e la saluta “Allora a dopo. Cerca di non strozzare nonna, se per caso fosse un po’ prepotente.”

E, con una risatina, Dominique si allontana; da lì e per le due ore successive, la ragazza non fa che girare come una trottola tra la cucina e i tavoli circolari allestiti sotto l’altro tendone, per dare una mano alla nonna che sembra ringiovanita di vent’anni e che ha un’energia paragonabile a quella di Roxanne in partita. La francesina ci prova a dirle che può fare qualcosa in più e che lei può stare seduta, ma Molly non vuole sentire ragioni e dopo un po’ Dominique deve arrendersi e tornare al suo tavolo, che divide con Molly, Lucy e Roxanne e con Dorcas.

La sua migliore amica è stata invitata da Victoire in persona, che l’ha sempre considerata come una seconda sorellina minore, visto il tempo che ha passato a dormire in camera di Dominique, e, anche se Dorcas all’inizio avrebbe voluto rifiutare, dicendo che si sentiva di troppo e che lei non faceva parte della famiglia, alla fine Dominique l’aveva convinta a partecipare e a vestirsi bene. Si era trattenuta dal dirle che era bellissima con quel vestito rosso, perché l’amica non avrebbe apprezzato, probabilmente brontolando qualcosa sul Quidditch e sui volant poco utili a qualsiasi scopo, ma sicuramente era stata contenta di averla accanto in un giorno tanto speciale.

“Ehi” la saluta Dorcas, quando Dominique si siede accanto a lei “Allora tua nonna ti ha lasciato libera?”

“Diciamo piuttosto che il mio tentativo di aiutarla è stato soppresso sul nascere e mi ha rispedito qui.”

“Che ti aspettavi, Domi?” ridacchia Molly “Era scontato che succedesse.”

“Io non ho nemmeno potuto tagliare il pane” interviene Roxanne.

“L’ultima volta che l’hai fatto hai rischiato di tagliarti un dito” precisa Lucy e Roxanne fa una smorfia come a dire che non era una cosa importante.

“Lo avrei fatto con la magia, ovviamente. Nessuno mi lascia più avvicinare ad un coltello da pane da quando avevo dodici anni.”

Le ragazze scoppiano a ridere e Dorcas sussurra “È stata una bella cerimonia, vero?”

Dominique annuisce “Sono felice per loro.”

“Eravate bellissimi, sai? Teddy era raggiante, è raggiante, e Victoire sembra brillare di luce propria. Tu e Louis eravate perfetti al loro fianco.”

“Dici?” risponde distrattamente Dominique, guardandosi intorno: lei e Louis avevano provato a dare un ordine ai vari tavoli, con tanto di nomi e cartellini, ma le persone – cioè i suoi cugini – li avevano bellamente ignorati e ognuno si era seduto dove voleva.

“Dovrei… parlare con Fred, secondo te?”

Dominique si gira a guardare Dorcas, che le ha appena sussurrato quelle parole, sfruttando il fatto che le altre ragazze al loro tavolo stanno parlando di aneddoti familiari vecchi e stanno ridendo tra loro.

“Che cosa mi stai chiedendo, Doe?” domanda Dominique, per essere sicura delle intenzioni della sua amica.

“Se dovrei… non so, congratularmi, dirgli che ha un bel papillon o chiedergli come ha passato le vacanze…”

“Credo che…” sussurra Dominique per non farsi sentire da Roxanne “Lo debba decidere tu. Se è una cosa che hai voglia di fare… non vedo perché no.”

“Perché no, dici…”

“Non c’è nulla di male a chiedere. Né a cercare di instaurare un rapporto civile.”

“Io e tuo cugino non possiamo avere un rapporto civile” precisa Dorcas, ma l’amica le rifila un’occhiataccia.

“Certo che potete averlo. Non c’è mica scritto da nessuna parte che voi dobbiate sempre essere perennemente e costantemente in guerra.”

“No, però…”

Dominique le appoggia una mano sulla spalla “Non ci pensare, adesso mangia. Anche perché è stato faticoso convincere nonna a farmi preparare almeno questi tramezzini d’entrata, quindi gradirei che non ne avanzasse nemmeno uno.”

Dorcas scoppia a ridere, afferrando il suo bicchiere pieno di Acquaviola; quando Dominique l’aveva vista riempirselo aveva scosso la testa, commentato che non era quello il modo di pasteggiare e che con il primo di pesce non ci azzeccasse molto, ma poi si era guardata intorno per vedere che non ci fosse nessuno a osservarla e l’aveva imitata.

“Alle cause perse. E agli amori che durano” dichiara Dorcas, sporgendo il bicchiere nella sua direzione; Dominique fa cozzare il suo contro quello dell’amica e lascia che un po’ di Acquaviola le schiarisca le idee.

Il pranzo dura a lungo, più a lungo dei soliti pranzi già sufficientemente lunghi che il Clan Potter – Weasley è solito fare, ma nessuno ha fretta, sono tutti lì per godersi la giornata e hanno tutti intenzioni di non andare via. E poi è l’ultimo dell’anno, in qualche modo dovranno pur arrivare alla mezzanotte.

Dominique balla con Lorcan, che non si dimostra un gran ballerino, ma sicuramente è buffo e spiritoso anche in pista e la ragazza si diverte molto. Accanto a loro ballano anche zia Hermione con zia Ginny e zio George con zia Angelina e, poco distante, anche suo padre con sua madre. Dominique balla con suo fratello, con Teddy e persino con zio Charlie che, per quanto odi farlo, non è e non sarà mai capace di dire di no alla francesina. Quando lo zio le chiede se vuole bere qualcosa, la ragazza annuisce, ma non fa in tempo a portarsi un bicchiere di Acquaviola alle labbra che nota Fred andare sul retro e Dorcas seguirlo poco dopo.

E, con la sua naturale curiosità, li segue un attimo dopo, sfruttando delle piante per nascondersi e osservarli.

“Morgan.”

“Weasley, come mai non sei in dolce compagnia?” domanda Dorcas, avvicinandosi al ragazzo; Fred si sta appoggiando al tronco dell’albero ed indossa solo la camicia. Nonostante sia l’ultimo dell’anno, zia Hermione è riuscita con un Incantesimo a creare una bolla isolata dall’esterno sia per la temperatura che per le condizioni ambientali, quindi nessuno ha cappotti pesanti o cappelli che rovinerebbero le acconciature elaborate delle ragazze. E nessuno si sta bagnando, nonostante abbia appena iniziato a nevicare.

“Lindsay è dai nonni, vivono in Irlanda.”

“E ti ha lasciato da solo? Povero cucciolo.”

Fred sogghigna, ignorando il commento della ragazza, e dichiara “Sta iniziando a nevicare.”

“Rende tutto più scenico, così. E tanto non ci può colpire.”

“È bello stare fuori quando nevica” ribatte Fred e tra i due per un attimo scende il silenzio “E tu, Morgan? Cosa ci fai qui?”

“Sono la migliore amica della sorella della sposa: ho mangiato più toast al formaggio di Bill io in quest’ultimi sette anni di quanti tu ne abbia mangiati in tutta la tua vita, probabilmente.”

“Zio Bill fa solo toast al formaggio, non penso sappia cucinare altro.”

“Però sono davvero squisiti, peccato non ce ne siano stasera.”

“Se ti sentisse mia nonna ti riempirebbe di insulti… e sì, le nonne insultano, e la mia lo fa se qualcuno preferisce i toast al formaggio di zio Bill ai suoi manicaretti.”

La risata di Dorcas è coperta da dei passi e poco dopo Dominique capisce di non essere più da sola.

“Domi…” la voce di Roxanne la coglie alla sprovvista e la fa sussultare: si aspettava fosse James, uno zio, chiunque, ma non si aspettava sua cugina “Che stai facendo?”

“Io…” mormora Dominique, guardando poi verso i due ragazzi che stanno ridacchiando per qualcosa che nessuna delle due ha sentito; la ragazza le fa posto dietro la pianta che la sta nascondendo “Giudica tu.”

La Grifondoro è una ragazza sveglia e non le ci vuole molto per capire la situazione e rabbuiarsi.

“Non capisco… mio fratello sta con Lindsay… e Dorcas non lo sopporta… perché?”

“A Dorcas piace tuo fratello, Ann…” confessa Dominique “E la mia speranza è che anche a Fred piaccia Dorcas. Mi dispiace per Lindsay, ma…”

“Sì, ho capito” taglia corto Roxanne, rimanendo ad osservarli mentre parlano di quella giornata.

Dominique guarda incerta la cugina: sa benissimo quanto la ragazza sia “gelosa” del fratello e quanto ci tenga ad essere messa a conoscenza di ciò che gli succede nella vita, quindi immagina che trovarsi davanti una storia – o quello che è – di cui ignorava totalmente l’esistenza non deve essere facile.

“Cazzo” è il suo commento, quando li vede sedersi per terra, nell’erba dove la neve è stata tolta dall’incantesimo di zia Hermione, continuando a chiacchierare.

“Ti dà fastidio, Ann?” domanda a bruciapelo Dominique e la cugina si morde il labbro; così, nascoste alla vista dal muro sul retro della casa e da quelle piante ormai troppo cresciute, la francesina aspetta un commento da parte di Roxanne.

Il commento – quello vero e proprio, non un semplice “cazzo” – tarda un po’ ad arrivare, ma alla fine, dopo un sospiro, Roxanne dichiara “Sì, mi dà fastidio. Mi dà fastidio, anche se so che non dovrebbe. Mi dà fastidio perché penso a Lindsay, che sembra felice di questa storia, ma allo stesso tempo voglio solo che mio fratello stia con qualcuna che tiene a lui quanto lui tiene a lei. E, davvero, non posso credere che questa persona sia Dorcas Morgan, perché per sette anni non hanno fatto altro che prendersi a male parole e ad insultarsi un minuto sì e l’altro pure. Non avrei scommesso mai un galeone su una loro conversazione civile, figuriamoci su qualcosa in più!”

Roxanne sbuffa e per un attimo Dominique teme che i due possano averli sentiti, perché si sono interrotti, ma in realtà ricominciano a chiacchierare un attimo dopo.

“Però…” continua Roxanne “Lo accetterò. Voglio dire, è ovvio che io debba accettarlo, soprattutto perché non sono fatti miei ma… non pretenderò di sapere e non minaccerò mio fratello solo perché si apra con me. Se si sente di farlo…”

Lo farà.

Dominique annuisce “Mi sembra una cosa… intelligente. E molto matura.”

“Vero, eh? Certo che sono cambiata rispetto a quando volevo mettere dei ragni nel letto di quella ragazza che doveva andare ad Hogsmeade con Freddie.”

“Spero che tu sia diventata meglio a progettare scherzi. Quelli che elaboravi a tredici anni facevano un po’ pena” commenta Dominique, con un sorrisetto “Anche se, ti prego, non rivolgerli contro Dorcas. Primo perché ci finirei in mezzo anche io, visto che vivo con lei, e secondo perché lei non si fermerebbe. E lo scoppio della Terza Guerra Magica per colpa di Fred vorrei evitarla.”

Roxanne scoppia a ridere, prima di fare un’espressione incredula, di chi è appena arrivato ad una conclusione importantissima.

“Che c’è?” chiede Dominique.

“Quindi, fammi capire… tu e James e Dorcas e Fred? Ma è uno di quei film babbani sdolcinati che piacciono tanto a tua sorella?”

Dominique scoppia a ridere “Potrebbe essere, vero?”

“E tu che avevi detto che la cosa comica era Lucian che usciva con la Tassorosso… questo sì che mi sembra più interessante! A proposito, lui com’è…”

“Mi ha intimato di non chiedergli nulla” risponde la francesina “Ma voci di corridoio dicono che lei abbia provato a baciarlo e che Lucian si sia scansato molto elegantemente, continuando il suo cammino come se nulla fosse.”

Roxanne scoppia di nuovo in una sonora risata e questa volta Fred e Dorcas smettono di parlare come se si fossero accorti di non essere da soli; velocemente Dominique e Roxanne si nascondono tra le foglie più fitte, mentre la bionda è costretta a mettere una mano sulla bocca della cugina, per evitare di essere scoperte. Quando i due ricominciano a parlare, Dominique la lascia andare e l’altra sospira.

“Credo sia meglio che vada… non è successo nulla, ma se succedesse… non voglio vedere. Lindsay è la mia migliore amica e… mi troverei in una posizione spiacevole…”

“Non succederà nulla, Rox.”

“Ne sei certa?”

“Conosco Fred. Non è il tipo. E dovresti saperlo anche tu” spiega Dominique “Siamo noi ragazze a fare queste cose.”

“I film babbani dicono il contrario, cugina.”

“Ma noi siamo streghe, Ann, di nome e di fatto” commenta la francesina; con l’ultima risata sguaiata ma famigliare, la Grifondoro si allontana, lasciando Dominique da sola.

Dovrebbe andarsene anche lei, sa che non è carino origliare, ma sa che Dorcas non le farebbe problemi per averlo fatto. E vuole sul serio vedere se finalmente tra quei due la situazione si potrebbe sbloccare.

“Stai molto bene, Morgan” commenta serio Fred e Dominique può vedere benissimo le guance dell’amica tingersi di rosso.

“Anche tu non sei male, Weasley.”

“Non ce la fai proprio a chiamarmi Fred, vero?”

“È troppo…”

“… personale? Sì, lo penso anche io, Dorcas.”

“E così Dorcas ha trovato qualcuno in grado di farle battere il cuore?” commenta Victoire, comparendo alle spalle di Dominique; la ragazza, colta totalmente alla sprovvista, senza aver sentito nemmeno i passi, si aggrappa al tronco di una pianta e lancia un’occhiataccia alla sorella.

“Non si arriva così alle spalle della gente.”

“Non è carino origliare le conversazioni” ribatte Victoire. Eccola, la sua eterna coscienza pronta a dispensare bontà e buoni consigli.

“Sono gossip, tutto è lecito” ribatte la sorella “Me lo hai insegnato tu. E poi Dorcas me lo racconterà stasera, conoscendola.”

“Fred, eh? Mi sembra un’ottima scelta, è un bravo ragazzo” commenta Victoire, nascondendosi anche lei dietro le piante.

“Stai correndo troppo di fantasia, Vic.”

La sposa alza le spalle “Forse. Ma oggi è il giorno del mio matrimonio, ne ho tutto il diritto.”

“A proposito, cosa ci fai qui? La sposa non può sparire.”

“La sposa oggi può fare quello che vuole” replica Victoire “E io volevo cercare la mia sorellina.”

“Hai bevuto?” domanda Fred in quel momento, porgendo una mano a Dorcas per aiutarla ad alzarsi.

“Un po’ di Acquaviola” ammette Dorcas “Colpa di tua cugina.”

“Sì? Perché ero convinto fossi tu l’amante dell’Acquaviola.”

“Come lo sai?”

“La prendi sempre ai Tre Manici di Scopa” dichiara semplicemente Fred “E Domi ama la Burrobirra.”

Dominique sbuffa divertita, prima di sussurrare “Come hai fatto a trovarmi?”

“Ho visto Roxanne e ho pensato che non poteva essere da sola, nascosta qui dietro” dichiara Victoire con un sorrisetto.

Ma Dominique è troppo concentrata sui due ragazzi per risponderle; Fred si avvicina di un passo e Dorcas si irrigidisce, ma il ragazzo le sfiora semplicemente la guancia per sistemarle una ciocca di capelli dietro l’orecchio, lasciando un istante in più le sue dita sul viso della ragazza.

“E tu, Domi?” domanda curiosa Victoire “Qualcuno fa battere il tuo cuore?”

“No.”

“Bugia” ridacchia la maggiore “Lo capisco quando menti.”

Dorcas respira a fondo e in quel momento Fred si immobilizza, lasciando cadere la mano lungo il suo fianco.

“Scusami.”

“Non ti ho detto niente” gli fa notare Dorcas “E tu non mi hai detto niente.”

“Lo so. Ma ho esagerato. Sto esagerando” precisa Fred “Godric, io davvero vorrei…”

“… vorresti…?” lo incoraggia Dorcas.

“Nulla. Non… non ora. Non posso. Mi dispiace se mi sono spinto più in là del previsto.”

“Fred, davvero, io non…”

“Devo pensare prima di fare. Io… Lin…” Fred scuote la testa “Scusami, d’accordo? Dimenticati tutto.”

Il ragazzo fa per andarsene, quando Dorcas dichiara tutto d’un fiato “Io non voglio farlo.”

“Quindi? Chi è il ragazzo?” sussurra Victoire “So che c’è, ti conosco, sorellina.”

Fred guarda Dorcas e le fa un sorriso dolce “Mi dispiace.”

“Molly dice che sei cambiata” aggiunge Victoire.

“Non ci credo che Molly ti abbia detto una cosa del genere” replica Dominique, con un sorrisetto.

“Non scusarti” risponde Dorcas “Torno da Dominique.”

Le due francesine si guardano e Dominique capisce che è il momento giusto per fare un incantesimo di Disillusione su entrambe e sperare che nessuno dei due se ne accorga.

“Ne possiamo… riparlare?” domanda Fred, mentre Dorcas è già pronta ad andarsene.

“Come vuoi, Weasley.”

E senza aspettare una risposta, Dorcas se ne va, passando accanto alle due sorelle nascoste, che trattengono il respiro per non essere notate; un attimo dopo, con un sospiro, Fred la segue, per tornare anche lui alla festa.

“Hai rischiato di essere scoperta” la rimprovera Victoire, non appena tornano entrambe visibili.

Dominique alza gli occhi al cielo “Perché, tu no?”

“Non sono io l’amica” sogghigna la maggiore “E stai continuando ad evitare le mie domande. Quindi, quello che dice Molly è vero?”

E Dominique vorrebbe dirle che non sta evitando le sue domande, che a Dicembre è stata lì lì per scriverle una lettera così tanto confusa che le avrebbe fatto guadagnare direttamente un biglietto di sola andata per il San Mungo, che ha disperatamente bisogno di lei. Ma il problema è che non sa da che parte incominciare. Non ne ha proprio idea e non sa nemmeno quanto in là può andare. Sua sorella è la migliore, sua sorella la capisce, ma sua sorella potrà non… arrabbiarsi? O rimanere delusa? O rimproverarla? Sicuramente la rimprovererebbe per aver ordito un piano crudele ai danni di un ragazzo che non c’entra nulla, perché Victoire è così, Victoire fa sempre la cosa giusta e sa sempre cosa c’è da fare. Dominique no, Dominique ha passato tre mesi senza averne la più pallida idea.

Dominique avrebbe disperatamente bisogno di Victoire, che da sempre è il suo Asticello Parlante e che le dice sempre quale sarebbe la cosa più eticamente e moralmente corretta da fare, mentre è già pronta a tirare fuori il gelato alla vaniglia e caramello dal congelatore per ascoltare i suoi problemi con più attenzione. Victoire ascolta sempre con più attenzione quando mangia.

Ma lì non c’è il gelato, sono nascoste da delle piante e forse non è proprio il momento adatto. Nonostante sia andata Victoire spontaneamente da lei, perché non si immagina cosa le potrebbe raccontare. E quanto potrebbe essere lungo il suo discorso – ma suo di chi? Di Victoire o di Dominique?

E ancora, è il suo matrimonio, può davvero passare il suo tempo con lei, ascoltandola e, probabilmente, rimanendo delusa? No, davvero, no. Sicuramente no. Sicuramente Victoire deve ritornare di là da Teddy – da suo marito Teddy – da nonna Apolline che non vede mai, da Lily che guarda meravigliata il suo vestito, da tutti gli invitati che la aspettano.

“Quando pensi troppo su qualcosa vuol dire che hai qualcosa da dire” dichiara Victoire, sorridendo “O quando cucini. Ma non hai un fornello a portata di mano, quindi la tattica del silenzio è più pratica.”

“Sei sempre così perfida?” ridacchia la più piccola, di nuovo tentando di distogliere l’attenzione dalle domande scomode.

“Veramente così è quando sono gentile” sogghigna Victoire, citando il film preferito da entrambe da sempre “Comunque hai sprecato i tuoi cinque minuti con me, sorella. Temo che mamie mi venga a cercare se non torno immediatamente di là. Tieniti pure i tuoi segreti, io non sono per niente curiosa.”

Dominique scoppia a ridere, divertita dal tono della sorella e dall’essere riuscita a scappare al suo attacco, e l’aiuta a camminare sull’erba finché Victoire non annuncia che può farcela da sola e che “Foutus talons”. Il che fa ridere ancora di più Dominique.

“Oh, ciao James” saluta Victoire e Dominique si immobilizza sul posto, guardando il ragazzo che è comparso nel retro “Dà una mano a tua cugina. Anzi un braccio, un braccio è decisamente molto più utile.”

“Sissignora, signora sposa!” esclama James, aiutandola a fare gli ultimi passi nel terreno più dissestato fino a dove è più duro e dove Victoire può camminare più facilmente “Teddy non mi perdonerebbe mai se sapesse che ti ho lasciato in balia del terreno.”

“Ora ce la faccio sul serio da sola. Scusami Domi, ma James è decisamente più stabile di te” dichiara la ragazza “Vi lascio, torno dai miei ospiti e vado a far sapere a mio marito che non sono fuggita a qualche ora dal nostro matrimonio.”

Con James e Dominique che ridacchiano, Victoire esce di scena, continuando a borbottare qualcosa in francese contro i tacchi e contro chi li ha inventati. Quando non la sentono più, i due ragazzi si guardano.

“Eccoti qui.”

“Eccomi qui” gli fa eco Dominique e James si avvicina per giocare con un boccolo solitario vicino alla guancia della ragazza.

“Sei davvero bellissima, Domi.”

“Me l’hai già detto” ridacchia la francesina.

“Sì. Ma non era abbastanza dirtelo una volta sola. Quindi dovevo ripeterlo.”

James lo dice con un tono così serio e allo stesso tempo così infantile che Dominique gli sorride spontaneamente con dolcezza.

“Ti ho portato una cosa” dichiara il ragazzo, frugandosi nelle tasche, mentre la Corvonero lo guarda curiosa.

“Un’Ape Frizzola?” commenta divertita la ragazza, riconoscendo il dolcetto nelle mani di James “Non dovevi.”

“Vale più di un anello con te.”

Dominique si irrigidisce un po’ e James se ne accorge subito “Scusa, non dovevo dirlo. Non dovrei fare certe battute, non… con questa situazione.”

“No” lo blocca la ragazza “Non c’è problema. Tu sei fatto così, ironizzi su tutto. E io l’ho sempre trovata una cosa bellissima e questo lo penserò sempre.”

“Non mi piace questo imbarazzo tra di noi” ammette James.

“Non c’è.”

“Sì, ogni tanto c’è. Non sempre e di questo sono davvero contento ma… ogni tanto torna.”

“Allora dammi l’Ape Frizzola, ti prometto che qualsiasi imbarazzo scomparirà” dichiara solenne la ragazza, mentre suo cugino scuote la testa e gli cede volentieri la caramella.

“Hai una voracità preoccupante quando si tratta di Api Frizzole, Dom – Dom… ho sempre paura che dalla fretta mi stacchi un dito a morsi.”

“Esagerato” commenta la ragazza, muovendo la mano con un gesto di noncuranza “Tu non farmi aspettare troppo e io non ti stacco le dita.”

“Le ragazze della mia famiglia sono troppo fameliche. Sul serio, non so se avrei più paura di mettermi tra te e un’Ape Frizzola o tra Lily e una Cioccorana…”

Tra i due scende il silenzio, ma nessuno distoglie lo sguardo dall’altro; Dominique smangiucchia il suo dolcetto, alzandosi di qualche centimetro e pensa che l’imbarazzo tra loro c’è e che non basterà quella caramella a cancellarlo. Il che le dispiace tremendamente perché vorrebbe sul serio che un’Ape Frizzola cancellasse tutto, come quando erano piccoli.

“Non hai portato la tua dolce metà?” domanda distrattamente James, come se buttasse lì l’argomento, mentre si appoggia con la schiena al muro del retro della casa.

“Credevo fosse tuo compito, invitarlo. Io ho portato Lorcan Scamander” gli fa notare Dominique, tornando con i piedi per terra.

“Sì, vi ho visti ballare insieme. Parecchio buffi, se posso aggiungere.”

La ragazza esita, mentre James le fa cenno di avvicinarsi; Dominique si ferma a pochi centimetri da lui, che le prende una mano e gli sfiora il dorso con un polpastrello.

“James… non voglio litigare.”

“Nemmeno io. Vieni qui, Domi.”

La francesina si ritrova con la testa contro la spalla del cugino, mentre annusa il suo buon profumo che dà sempre riconosce come quello di casa; quand’erano più piccoli, James era più basso di lei e Dominique se ne vantava sempre, dicendogli che era un tappo, ma quando suo cugino era cresciuto – tutto di scatto, senza che lei avesse nemmeno il tempo di accorgersene – in realtà apprezzava molto il fatto che la superasse in altezza di qualche centimetro. Quando la abbracciava, la faceva sentire protetta: sapeva che era una cosa sciocca e che James non la stava proteggendo da niente – anche se lo avrebbe fatto e Dominique non ne dubitava – ma era un pensiero dolce e che le piaceva molto fare.

Anche in quel momento, mentre sente il suo cuore battere veloce – o è quello di James? – con il ragazzo che le carezza i capelli e mentre potrebbero essere di nuovo scoperti malamente, si sente al sicuro.

“Non voglio rovinare il matrimonio di mia sorella, James…” mormora.

“Nemmeno io. Non me lo sognerei mai. E mi chiedo come tu possa averlo anche solo pensato” replica il ragazzo.

“Hai un tono minaccioso.”

“Ho un tono triste, Domi, è diverso” ribatte James “Avrei voluto essere il tuo cavaliere, averti al mio fianco e ballare con te. Far invidia a chiunque in questo giardino e darti baci imprudenti e maliziosi sul collo, sopportando le tue occhiatacce.”

Dominique sospira.

“Sai che nonna Molly me lo ha chiesto? Se ti avrei portato al matrimonio, come dicevamo sempre quand’eravamo piccoli…”

“Non mi hai invitato, James, o sbaglio?” gli fa notare la ragazza.

“Avresti accettato?” domanda l’altro, ma senza cattiveria, mentre cerca di incrociare il suo sguardo con gli occhi chiari di Dominique.

“Probabilmente no” ammette la ragazza “Ma, se serve a qualcosa, anche se non avessi invitato Lorcan, non avrei mai portato Alex a questo matrimonio.”

“Non serve a molto, no” conferma James “Ma mi fa stare meglio.”

Dominique si stacca leggermente da lui, ma senza allontanarsi troppo perché James continua a tenerle le mani dietro la schiena, come se avesse paura che scappasse via.

“Devo confessarti una cosa.”

“Cosa?”

“Sai perché sono uscita con Alex? Perché è il tuo migliore amico. E sì, forse il primo pensiero è stato quello di ferirti così, come tu avevi ferito me parlando di quant’è perfetta la mia compagna di stanza. Lo sapevo già che fosse perfetta, senza bisogno di rimarcarlo…”

“Ti ho già chiesto scusa nelle cucine, per quello…”

“… ma poi, il secondo pensiero è stato che potevo ritrovare in lui qualcosa di te. Che potevo convincermi che lui ti assomigliasse, almeno un po'.”

James esita un attimo, prima di mormorare “Mi manchi tanto, Domi. Non… non credevo possibile sentire la mancanza di qualcuno che vive al castello e che frequenta tutte le mie lezioni. Non avrei mai creduto di poter sentire la tua mancanza, in realtà, ho sempre dato per scontato che non saremmo mai stati così lontani da poter sentire ma la tua mancanza, ma… mi sei mancata. Mi manchi.”

“Anche tu” ammette Dominique “Possiamo ancora ballare insieme… se vuoi. Il matrimonio non è finito.”

“Ho cambiato idea. Preferisco passare un po’ di tempo da solo con te. Se ci pensi, è tanto che non succede.”

James sorride dolcemente, stringendola un po’ più vicina a sé, mentre Dominique intreccia le braccia intorno al suo collo e, spinta un po’ dall’Acquaviola che Dorcas non è l’unica ad aver bevuto e un po’ dalla nostalgia, inizia a lasciargli dei piccoli baci, appena sotto la mascella.

“Che… che fai?” balbetta il ragazzo.

“Devo fermarmi?”

“Sì… No, no, certo che no” risponde James, chiudendo gli occhi, e Dominique deve trattenere una risatina, pensando al potere che ancora ha su suo cugino; si stacca leggermente e guarda divertita la sua espressione confusa, prima di sfiorargli delicatamente le labbra con un bacio. Solo un attimo, però, giusto per passare la Pluffa a James e vedere cosa farà lui: lei, di pensare, in quel momento si è davvero stancata.

James non ci pensa più di cinque secondi e stringe sua cugina più vicino a sé; è sbagliato, Dominique lo sa, ma mentre James la bacia non ci pensa, mentre James la bacia non pensa più a niente se non alla morbidezza delle labbra di James e a quanto la sua bocca le era mancata. Cerca di avvicinarsi a lui il più possibile, annullare qualsiasi distanza, toccare con il proprio ogni centimetro del corpo di James.

E anche il ragazzo sembra voler studiare ogni minima parte di lei, per capire se è come se la ricorda, perché le sue mani corrono veloci da ogni parte, infastidite da un vestito troppo complesso.

“Vuoi farlo qui?” ansima James, la camicia già parzialmente sbottonata e l’eccitazione che sta raggiungendo in fretta ogni parte del suo corpo.

“Voglio te, Jamie” sussurra Dominique “Voglio stare con te, merde.”

“Mi piace quando parli francese” ridacchia il ragazzo con voce roca, mordicchiandole il labbro “Sei davvero sexy.”

E mentre Dominique ridacchia, James ribalta in fretta le posizioni, schiacciando la ragazza tra il suo corpo e il muro, mentre, ad un centimetro dalle sue labbra, le sussurra “Fermami ora o non sarò in grado di fermarmi più.”

La francesina non reprime il brivido che le corre lungo la schiena: quella frase, tra loro, era sempre stata l’ultimo barlume di lucidità, prima di perdere completamente la ragione e il contatto con la realtà. Quello non è il momento, né il luogo – né il tempo, damnation! – ma alla Corvonero non importa. Morde il labbro di James, inarcando la schiena per avvicinarsi di più al petto del cugino.

Il ragazzo si allontana un attimo, per riprendere fiato, e guardando i capelli più disordinati del solito a Dominique viene in mente che forse quello non è proprio il momento adatto e che forse davvero deve fermarlo – devono fermarsi – finché ne sono in grado. È pur sempre il matrimonio di Victoire.

Gli appoggia una mano sul petto e anche James annuisce, appoggiando le labbra sulla fronte della cugina per depositargli un dolce bacio casto, prima di fare un passo indietro.

Dominique vorrebbe dire tante cose a suo cugino, in quel momento, ma non le vengono in mente le parole per farlo, né in inglese né in francese e forse il suo comportamento ha già detto molto di più, anche senza stupidi vocaboli.

Rimangono in silenzio per un paio di minuti, abbracciati semplicemente, e a rompere quel momento non è nessuno dei due.

“James!” urla Lily “Dove sei? Teddy deve presentarti una persona!”

“Merda” commenta James, staccandosi da Dominique, che sente ancora i brividi sotto la pelle.

Un attimo dopo, la cuginetta dai capelli rossi è di fronte a loro, con il suo solito sorriso luminoso.

“James, Teddy ti cerca.”

“Arrivo” risponde laconico James, lanciando un’occhiata a Dominique, che alza un angolo delle labbra “Ci vediamo dopo?”

E mentre la Corvonero annuisce, appoggiandosi al muro con la schiena per paura che le cedano le gambe, i due fratelli si allontanano per tornare alla festa, lasciandola sola con i suoi pensieri.

Ha appena tradito Alex, ma non si sente in colpa. E non ha bisogno di chiedere a Lucian cosa questo possa voler dire.

È una persona orribile?

Si ritrova a sorridere sprezzante, pensando a ciò che ha detto a Roxanne solo poco prima: le ragazze sono delle streghe in tutto e per tutto, su questo non c’è dubbio. Fred si è fermato, lei no. E il fatto che non si senta in colpa la fa sentire in maniera orribile. Sì, è decisamente una persona orribile.

Le Veele sono pericolose, ti incantano e ti fanno fare quello che vuoi. E se davvero c’è un quarto del suo sangue che vuole far fare agli uomini ciò che desidera… direi che ne ha appena avuto la conferma, ha appena saputo che può farlo davvero.

Ben fatto, Dominique, ogni volta che sembri riacquistare un barlume di lucidità ecco che decidi di impegnarti per smentire tutto.

Ma, nonostante tutte le cattiverie che può pensare sul suo conto, Dominique non potrebbe essere più felice di ciò che è successo e di ciò che le piante hanno nascosto alla vista del mondo. E non si riferisce solo a Dorcas e Fred.






Felpie's Corner
Devo dire che oggi ho faticato per essere puntuale, ma eccomi qui, con la prima parte di questo matrimonio tanto atteso. Spero di non avervi deluso.
Roxanne, ovviamente, non sa nulla del fatto che Fred ha chiesto a Lindsay di essere la sua ragazza per far ingelosire Dorcas (e anche se dopo probabilmente sono diventati una coppia a tutti gli effetti era così che la cosa era partita, per chi non lo ricordasse). E, finta o meno, Fred non vuole dare dispiacere a Lindsay (a una sua amica, alla sua ragazza, alla migliore amica di sua sorella, chiamatela come volete).
Spero che i dialoghi Victoire - Dominique e Fred - Dorcas non vi abbiano creato troppa confusione, ho cercato di renderli il più chiari possibile.
Il film a cui si riferisce Dominique è "Amori e Altri Rimedi", in uno dei primi capitoli diceva che era il loro film preferito, da mangiare con un buon gelato vaniglia e caramello (e tanti fazzoletti).
Lo so, dovevo mettere un bacio tra Dorcas e Fred, ma mi sembrava un po' troppo. Il danno lo hanno già fatto Dominique e James, non potevo esagerare.
Parlo da ragazza mentre do delle streghe al genere femminile, spero di non aver offeso nessuno.
Il prossimo capitolo del matrimonio è invece sui piccoli della famiglia. Inoltre, vi avviso già da adesso, che dopo il capitolo 30 (e con l'inizio dell'anno nuovo per il Clan Potter - Weasley), mi prendo due martedì di pausa, perché avrò poco tempo per pubblicare e per darvi il tempo di rimettervi in pari, in caso. Poi tornerò più carica di prima.
Come sempre, spero che il capitolo vi sia piaciuto e che questi giovani amori vi facciano battere il cuore (okay, questo è il segnale che sto parlando troppo, meglio smettere).
A presto,
Felpie

 
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Libri > Harry Potter / Vai alla pagina dell'autore: Felpie