LEGENDA:
(t/n):
Tuo nome
(t/c):
Tuo cognome
(c/o):
Colore occhi
(c/c):
Colore capelli
(c/p):
Colore pelle
Curiosità
divertenti e scomode verità.
La
parte divertente
nel prendere in giro qualcuno che ha una cotta, è che puoi
deriderlo fino alla
morte perché non ti riguarda.
La
parte meno divertente
è che Hanji Zoe sa perfettamente per chi hai una cotta e ha
deciso di usare
contro di te quell’informazione, perché
è chiaramente annoiata.
“Lo
farai.”
Gli
occhi scuri di Hanji brillano nell’oscurità,
mentre ti osserva dall’altro lato
del tavolo, e tu cerchi di ignorarla, affondando il naso nella pila di
fogli
che lei avrebbe dovuto compilare.
Stringi
le labbra, non hai intenzione di cedere al suo sguardo persistente, non
per i
prossimi quindici secondi almeno.
“Non
ho mai accettato.”, replichi debolmente e la scienziata ti
ride in faccia.
È
così divertita che colpisce la superficie del tavolo con la
mano, e un paio di
fogli finiscono sul pavimento. Li osservi volare in ogni dove, certa
che dopo
sarai tu a doverli raccogliere.
La
parte divertente
è che Hanji Zoe non è mai stata dichiarata come
“mentalmente instabile”.
La
parte meno
divertente è che lei trae
vantaggio
dalla situazione, giustificando la sua instabilità mentale
con la scusa di
essere una scienziata.
“Non
ho bisogno del tuo consenso.”, afferma con un largo sorriso,
dopo essersi
calmata. Spinge i suoi occhiali sul cavallo del naso e tu deglutisci,
intuendo
dove condurrà il suo discorso.
La
cosa peggiore è che Hanji porterà a termine
qualsiasi cosa abbia pianificato.
“Siccome
sono una persona ragionevole, non lo definirò un
“ricatto”, ma diciamo che
potrei mostrare ad un certo piccoletto
degli estratti del tuo diario segreto, se rifiuti.”
La parte divertente è
che conosci bene Hanji Zoe.
La
parte meno divertente
è che lei, d’altro canto, ti conosce altrettanto
bene per ottenere ciò che
vuole.
“Hai
rubato il mio diario segreto?”, salti dalla sedia con gli
occhi sgranati e lei
sorride furtivamente, mentre incrocia le braccia al petto con
noncuranza.
“Ridammelo!”,
esclami irata, seriamente preoccupata per la tua reputazione.
Se
dovesse mostrare il diario al Caporale,
ti lanceresti da un balcone, letteralmente, perché quelle
pagine di diario non
solo contengono fantasie sessuali che lo riguardano, ma anche delle
descrizioni
molto specifiche e dettagliate su quello che gli faresti, se ne avessi
la
possibilità, per non parlare delle parti introspettive in
cui declami il tuo
amore per lui.
Posizioni
con fermezza le mani sul tavolo e la guardi dritta negli occhi,
intuendo che al
momento non ha con sé il diario, altrimenti non sarebbe
così calma, il che
potrebbe significare che ti ha ingannata.
“Dunque
(t/n), tornando alla sfida. Per ogni parola pronunciata oggi, che sia a
te
stessa o a qualcun altro, il nostro Caporale avrà la
possibilità di leggere
cosa ti passa per la testa quando pensi a lui.”
Sussulti
impercettibilmente, mentre Hanji ridacchia sotto i baffi.
Tuttavia
il Caporale è impegnato in una qualche missione segreta da
un paio di settimane
e dubiti fortemente che tornerà oggi stesso.
Vale
a dire che Hanji non avrà occasione di mostrargli proprio un
bel nulla.
“Il
Caporale non è qui e dubito che tu abbia con te il mio
diario.”, rimbecchi,
stranamente calma.
Torni
nuovamente a sedere, mentre la donna bruna inizia a ridere.
“Ma
tornerà uno di questi giorni e potrei sempre chiedergli di
incontrarci in
privato per discutere di alcune
cose.”, dichiara con una scrollata di spalle.
Al
solo pensiero, un brivido ti percorre la schiena e stringi le labbra.
“Per
quanto riguarda il diario, non ho bisogno di possederlo
materialmente.”
La
sua affermazione ti fa spalancare gli occhi.
La
parte divertente
è che Hanji Zoe è estremamente intelligente.
La
parte meno divertente
è che usa la sua intelligenza per torturarti in modi che non
avresti mai
immaginato.
“Ora,
quello che ti chiedo per oggi, è di restare in assoluto
silenzio. Potrai
scrivere quello che vorresti dire se avrai a disposizione dei fogli o
delle
penne, ma non puoi portarteli dietro.”, ti mette in guardia e
tu deglutisci,
conscia che il gioco sia già iniziato.
“Ovviamente
non puoi informare gli altri della nostra sfida, puoi sempre dire che
ti fa
male la gola, o hai perso la voce. Penserai tu a qualcosa.”
Questa
è definitivamente quella che le persone chiamano
un’amicizia tossica.
Fortunatamente
il tuo odio per Hanji dura per un breve lasso di tempo, durante il
quale lei si
diverte a torturarti psicologicamente, poi torna ad essere gentile e
affettuosa.
Ma
sfortunatamente questo suo lato sadico viene fuori un po’
troppo spesso per
essere considerato divertente da te o da chiunque altro.
“Abbiamo
un accordo?”, domanda, con la consapevolezza che non hai
altra scelta, infatti
annuisci obbediente, nonostante la tua testa stia progettando di
ucciderla in
mille modi differenti.
“Bene.
–, esclama lei entusiasta, prima di indicare la porta.
– Sei congedata, finirò
io qui. Ricorda, non una parola.”
Tu
scatti in piedi e ti avvicini alla porta, calpestando con rabbia il
pavimento e
pensando a un modo per vincere quella sfida.
Non
devi parlare e quindi non puoi neanche cantare. Non puoi scrivere, a
meno che
non ti capiti sottomano un foglio o una penna. Potresti comunicare col
linguaggio dei segni, ma impiegheresti troppo tempo.
Al
momento l’opzione migliore è nasconderti nella tua
camera, al sicuro, e
trascorrere il tempo dormendo.
Tuttavia
ricordi di avere un allenamento in meno di due ore e di aver promesso
ad Eren
di incontrarvi un po’ prima.
Questo
potrebbe essere un problema.
Ed
è esattamente ciò che fai, ma questa è
la parte facile, infatti, due ore dopo,
sei costretta ad uscire dalla tua camera.
Raggiungi
il campo di addestramento, dove probabilmente Eren e Mikasa ti stanno
già
aspettando.
Sai
che Armin, almeno, dopo aver aiutato Hanji con le sue scartoffie,
sarà occupato
a cercare per lei un qualcosa di utile ai suoi esperimenti e Moblit gli
darà
una mano.
Ti
rendi conto che alcuni cadetti si sono avvicinati, insieme al vostro
istruttore, Hanji Zoe stessa.
Sbianchi
quando noti la sua figura in mezzo agli altri e, con un gesto della
mano, lei
ti ricorda di tenere la bocca chiusa.
Sorridi
nuovamente, per rassicurarla, ma un tic del tuo sopracciglio destro ti
tradisce.
“Perché
non rispondi?”, chiede ancora la ragazza dai capelli corvini,
un’espressione
accigliata in viso, al che premi una mano sulla tua gola con aria
sofferente.
“Non
puoi parlare?”, domanda Eren preoccupato e tu annuisci
freneticamente, un
sorriso dispiaciuto sul volto.
Hai
davvero deciso di accettare questa bizzarra sfida? La conferma arriva
dall’espressione soddisfatta di Hanji.
“Beh,
spero tu possa rimetterti presto, possiamo andare?”
Non
hai intenzione di umiliarti oltre con sorrisi forzati e ridicoli cenni
del capo
per annuire o dissentire, ti limiti a seguire Eren in silenzio.
Hanji
ti ha resa un patetico cagnolino obbediente. –
“Siedi (t/n); salta (t/n);
cattiva (t/n); mostriamo al Caporale le tue fantasie più
nascoste.”
Durante
l’allenamento la fissi con astio per tutto il tempo.
La
tua compagna di addestramento è Sasha, e questo è
un bene perché non fa altro
che parlare di cibo, tra un allenamento e l’altro, e non hai
bisogno di
aggiungere altro, ti limiti ad ascoltare quello che dice.
Il
pranzo dura un paio di minuti, che a te sembrano ore.
Ti
assicuri di avere sempre la bocca piena, così da non dover
rispondere ad alcun
quesito o prendere parte alla conversazione.
Eren
è così gentile da spiegare alla maggior parte dei
tuoi compagni il tuo piccolo
problema alla gola, motivo per il quale non puoi parlare, ma Jean e
Ymir
approfittano della situazione per fare commenti di ogni tipo per
provocarti,
sapendo che non puoi replicare.
La
parte divertente
è che Hanji non ti ha vietato di colpire o schiaffeggiare le
persone, così Ymir
e Jean hanno ricevuto quel che meritano.
La
parte meno divertente
è che non puoi andare in giro a prendere a pugni chiunque
decida di rivolgerti
la parola e questo ti fa davvero infuriare.
Ma
probabilmente Hanji ti sta osservando nell’ombra, o ha
incaricato qualcuno di
tenerti d’occhio, così eviti perfino di parlare ad
alta voce con te stessa,
come avresti fatto di solito.
Finisci
di pulire la stalla che appartiene allo stallone nero del Caporale,
quando avverti
degli zoccoli trottare nella tua direzione.
Ti
volti, lievemente turbata, perché temi che qualche cavallo
sia riuscito a
scappare dal suo scompartimento, ma davanti a te si erge lo stallone a
cui
stavi pensando pochi istanti prima.
Non
hai visto i suoi occhi di ghiaccio per più di due settimane,
ed è lievemente
imbarazzante constatare quanto ti sia mancato quello sguardo
impassibile.
Tuttavia
ricordi la minaccia di Hanji, e come sia vicinissima a realizzare il
suo piano
malefico, ora che Levi è tornato, quindi mantieni la tua
bocca serrata.
Lasci
entrare il Caporale nella stalla e lui scende da cavallo, lega lo
stallone al
suo interno, prima di salutarti con un tono di sufficienza.
Quando
non rispondi, ti lancia un’occhiata stranita e domanda come
mai tu non
abbia ricambiato il saluto.
Il
tuo debole sorriso non aiuta.
“No,
io…”, i tuoi occhi scorgono la figura di Hanji
fuori dalle scuderie, proprio
dietro il volto accigliato del Caporale, ha in mano due pagine che, con
tutta
probabilità, appartengono al tuo diario.
Sgrani
gli occhi, terrorizzata, mentre lei si avvicina alla borsa del
Caporale,
intenta ad infilare lì dentro i fogli.
Una
volta lì, non potresti recuperarli dal suo ufficio e non
deve assolutamente
leggerli.
Il
tuo sguardo si posa nuovamente su di lui, dentro di te speri in un
miracolo,
affinché Hanji non metta quei fogli dentro la borsa del
Caporale, per punire il
tuo comportamento scorretto.
“Avanti
parla, ragazzina.”, insiste il Caporale con uno sguardo poco
rassicurante e le
braccia incrociate al petto.
La
donna dai capelli bruni, intanto, ha raggiunto la recinzione della
staccionata e
sorride malvagia mentre si appresta a infilare i fogli nella borsa,
così il tuo
istinto di sopravvivenza prevale e fai la prima cosa che ti passa per
la mente:
afferri dal terreno la prima cosa che ti capita sotto mano e la lanci
contro
Hanji, quasi sfiorando la spalla del Caporale.
Sia
la scienziata pazza che “la risorsa più grande
dell’umanità” schivano il colpo,
ma mentre il Caporale analizza il tuo comportamento insensato, tu sei
già
entrata nello scompartimento del suo stallone nero e hai afferrato la
borsa.
Non
potevi permetterlo: se avesse letto quelle pagine del tuo diario, ci
sarebbero
state conseguenze peggiori rispetto a quello che potrebbe succedere al
momento.
La
sua presa si intensifica, facendoti trasalire, ma non puoi cedere.
Gli
consegni la borsa con un debole sorriso e uno sguardo dispiaciuto.
L’uomo
dai capelli corvini te la strappa dalle mani e lascia andare il tuo
braccio,
non prima di averti lanciato un’ultima occhiata minacciosa.
“Mi
aspetto una spiegazione dopo cena. E sarà meglio che sia
convincente.”, così
dicendo si incammina per la sua strada e rilassi le spalle, mentre
osservi la
sua schiena allontanarsi.
Di
colpo Hanji compare al suo fianco, salutandolo energicamente come suo
solito.
Lo
abbraccia e quando lui la spinge via, noti qualcosa fuoriuscire dalla
tasca
della sua giacca. Fogli piegati.
Spalanchi
gli occhi e corri fuori dalla scuderia, con l’intenzione di
sottrargli quei
fogli, ma ti rendi conto di aver bisogno di un buon piano.
La
parte divertente
è che sei brava quasi tanto quanto Hanji ad ideare un piano.
La
parte meno divertente
è che lei, solitamente, è più brava di
te, e non si arrenderà finché Levi non
avrà letto quegli estratti.
Levi
ed Hanji si separano all’entrata del quartier generale.
Quest’ultima
ti fa un occhiolino, quando ti sorprende a seguire furtivamente il
Caporale.
La
ignori e lo osservi entrare nel suo ufficio, diretto probabilmente
nelle sua
stanza personale.
Hai
alcune ipotesi su come si muoverà successivamente: potrebbe
mettersi a dormire
o fare una doccia. Nessun’altra opzione e, siccome
è appena tornato da una
lunga spedizione, sei certa che si sentirà sporco.
Di
certo il suo primo desiderio sarà fare una doccia, ma
lascerà la sua giacca
nella sua camera da letto o nel suo ufficio?
E
soprattutto controllerà le tasche prima di toglierla? Non ne
hai idea.
Ma
non puoi rischiare che legga quelle pagine.
Molte
persone penserebbero che due singoli fogli non possono fare troppo
danno.
In
fondo potrebbe trattarsi di qualcosa di stupido, come un qualche sfogo
su
qualcosa che ti ha detto e che ti ha fatto arrabbiare, o una tua
descrizione
dettagliata di come i suoi occhi sembrino contenere un’intera
galassia, in cui
ti ritrovi spesso e volentieri ad annegare.
C’è
una grossa possibilità che Hanji abbia scelto qualcosa di
così innocente.
Nessuna
giacca in vista.
Chiudi
la porta alle tue spalle e premi l’orecchio sulla porta
successiva – quella che
conduce alle stanze private del Caporale.
Non
avresti mai immaginato che la tua prima visita lì dentro
sarebbe avvenuta in
quelle circostanze, ma se il Caporale avesse letto quelle pagine, il
tuo
orgoglio ne risentirebbe maggiormente, quindi meglio entrare di
nascosto nel
suo ufficio mentre si sta facendo una doccia, piuttosto che lasciargli
leggere
parti del tuo diario.
Se
ascolti attentamente puoi sentire dell’acqua scorrere dietro
la porta, il che
significa che non è troppo tardi.
Apri
con cautela la porta e muovi alcuni passi all’interno della
stanza, sperando di
adocchiare la giacca sul letto.
La parte divertente
è che è esattamente dove volevi che fosse, e
questo ti fa sospirare di
sollievo.
La
parte meno divertente
è che la porta del bagno è aperta e se dovessi
raggiungere il letto, il Caporale
ti vedrebbe.
Il
Caporale solitamente impiega all’incirca cinque minuti per
lavarsi e il tuo
tempo sta per scadere.
Se
dovesse vedere qualche movimento sospetto, tu riusciresti comunque ad
uscire
dalla stanza per tempo, certa che non sarebbe disposto a rincorrerti
completamente nudo.
Ti
avvicini al letto di soppiatto, ma il pavimento scricchiola in modo
sinistro
sotto di te.
Le
tue dita si stringono velocemente attorno ai fogli e corri verso la
porta,
quando la voce del Caporale ti coglie di sorpresa, facendoti inciampare
nei
tuoi stessi passi.
Il
tuo naso si è scontrato col legno della porta e adesso
rimani lì, immobile e
dolorante, mentre il tuo superiore dai capelli corvini si staglia alle
tue
spalle, più vicino rispetto a prima.
Approfittando
del tuo stato confuso, le sue dita sottili ti strappano il foglio di
mano e
delle gocce d’acqua scivolano sulle tue guance mentre lo
dispiega.
Scatti
in piedi immediatamente, del sangue cola dal tuo naso e hai il respiro
affannato,
ma al Caporale non può interessare meno.
La
parte divertente
è che indossa solo un asciugamano intorno alla vita e, in
altre circostanze,
avresti pensato che assomiglia ad un dio greco.
La
parte meno divertente
è che probabilmente sta per leggere le tue fantasie sessuali
nei suoi confronti,
il che rende tutto ancora più imbarazzante.
“Adesso
scopriamo il motivo per cui ti sei rotta il naso, (t/c).”,
annuncia con un tono
di scherno, mentre l’acqua gocciola dai suoi capelli,
riversandosi sul bordo
dei fogli.
I
suoi occhi sembrano sfiorare le parole sulla carta, mentre tu
piagnucoli e
cerchi di recuperare i fogli, allungando le tue dita insanguinate verso
essi.
Continui
a ripetere no, no, no nella testa.
Questo
è il tuo peggior incubo e sta per diventare
realtà.
Dopo
aver letto quelle scene volgari e disgustose, lui non ti
rivolgerà più la
parola. O, ancor peggio, ti metterà a pelare patate in
cucina per il resto
della tua vita.
Recita
lui ad alta voce, leggendo la pagina che contiene la tua confessione
d’amore.
Hai
gli occhi sbarrati e vorresti dire qualcosa, ma lui ti blocca con un
cenno
della mano e i suoi occhi ti lanciano un’occhiata minacciosa.
No,
non minacciosa, è più un avvertimento. Sospiri
pesantemente e lasci che
continui ad umiliarti, anche se inconsapevolmente.
“Immagina una mascella spigolosa e uno strano
taglio. Immagina dei capelli color ebano e uno sguardo affilato, con
delle
sfumature grigie negli occhi. Immagina delle mani grandi con dita
callose e
affusolate e un paio di labbra sottili che non sorridono mai. Immagina
sopracciglia fini e perennemente corrugate, e zigomi alti.
Immagina
la cosa più bella che tu
abbia mai visto. Immagina lealtà e forza e tutte le
caratteristiche che cerchi
in un uomo. Immagina dolcezza e gentilezza e tanto altro ancora, ben
celati da
un’espressione costantemente seccata.”
Mancano
ancora delle righe.
Ed
è la parte peggiore del racconto.
Hai
le labbra schiuse e ti brucia la gola, è come se in esse
siano spuntate spine e
pezzi di vetro e questo ti impedisce di respirare propriamente, ti
senti morire
dentro, mentre legge a voce alta quelli che sono i tuoi sentimenti
più profondi
e sinceri.
Nel
frattempo, le lacrime ti pizzicano negli occhi. Potresti sempre correre
via. Ma
le tue gambe non reggerebbero il peso del tuo corpo.
E
probabilmente lui non ti permetterebbe di farlo.
“Questo, in ogni caso non impedisce al mio
cuore peccaminoso di amarlo.”
C’è
una piccola pausa. Forse è scioccato. Forse non lo
è.
A
malapena ti rendi conto che il suo tono di voce è
leggermente cambiato, tutto è
così confuso e sfocato, con la manica della maglietta ti
pulisci rapidamente il
sangue che cola dal naso.
“Io
noto ogni cosa di lui. Quel suo
lato un po’ rozzo e il modo tenero in cui starnutisce. Il
modo in cui la sua
voce si addolcisce quando pensa che nessuno lo stia ascoltando e la sua
devozione per la causa. Il suo sguardo tagliente e che lancia
occhiatacce per
la maggior parte del tempo. Il piccolo sospiro di sollievo che gli
sfugge
quando finisce di pulire. Io amo tutte queste cose di lui. Mi domando
se anche
gli altri le notino.
È normale? È normale che mi
comporti in modo tanto sciocco e sconsiderato?
È normale che io mi sia innamorata
di una persona così perfetta che non potrà mai
ricambiare i miei sentimenti?
Non lo so.
Forse è questo il motivo per cui mi
sembra tanto strano amarlo.”
La
sua voce profonda si interrompe, ma non le tue lacrime che ormai
scendono
copiosamente dalle guance, ti senti umiliata e imbarazzata.
Sai
che ti rifiuterà. E ti dirà di non rivolgergli
mai più la parola.
Potrebbe
anche insultarti o lanciarti addosso quel pezzo di carta che stringe
fra le
mani.
La
parte divertente
è Levi Ackerman ha molti difetti, a volte può
essere rude, ma non farebbe
nessuna delle cose elencate di sopra.
La
parte meno divertente
è che sei sommersa dalle tue emozioni per ricordarlo.
“Suppongo
che sia tu l’autrice.”, annuncia Levi, facendo un
passo avanti e piegando il
foglio a metà, mentre tu continui a nasconderti il viso con
le mani.
D’improvviso
senti la sua darti dei colpetti sulla testa e ti sfugge un singulto.
Ritrae
la mano e fa qualche passo indietro, prima di costringerti a scoprire
il viso e
a guardarlo.
“Il
tuo naso non ha smesso di sanguinare. È
disgustoso.”, ti rimprovera,
rivolgendoti uno sguardo torvo.
Ma
usa un suo fazzoletto per pulirti la bocca e il mento. Spalanchi gli
occhi per
il gesto, ma le lacrime continuano a scendere.
Lo
sguardo del Caporale è di nuovo sul tuo.
Sussulti,
prima di guardare la pagina che impugna nell’altra mano.
Cerchi
di raggiungerla, ma lui indietreggia, scuotendo la testa.
“No,
questa la tengo io.”
I
suoi occhi sembrano sprigionare scintille, mentre ti pone quelle
domande e avresti
paura di rispondergli anche se avessi il consenso di parlare, senza
temere le conseguenze.
Il
Caporale sospira pesantemente e solleva il foglio in modo che entrambi
possiate
osservarlo.
“Immagino
che sia il momento di essere sincero. Avevo già letto queste
parole, o almeno
la parte iniziale.”
Le
tue pupille si dilatano per lo shock e fai un passo in avanti, incerta,
al che
Levi solleva un sopracciglio.
“Vedo
che la cosa ti interessa. Avevo trovato questi fogli mentre pulivo la
scrivania
di Hanji prima di partire. La calligrafia era la sua, ma quello non era
il suo
modo di scrivere. Non ho potuto continuare perché il suo
assistente è entrato
nella stanza.”
Capisci
che si riferisce a Moblit.
Il
terrore prende possesso del tuo corpo all’idea che lui abbia
già letto alcune
righe di quelle pagine.
L’intera
vicenda era già abbastanza imbarazzante senza quel dettaglio.
Poi
lui riprende la parola.
“Vuoi
una risposta?”
Spalanchi
gli occhi e fai un cenno di no col capo. Lui aggrotta le sopracciglia
ed
incrocia le braccia al petto.
“No?
Curioso.”
È
un’evidente provocazione, ma sei troppo spaventata per
rendertene conto.
La
parte divertente
è che Levi Ackerman adora provocarti, seppur a modo suo.
La parte meno divertente
è che ti mette a disagio perché non immagini che
lui possa trarne un qualsiasi
tipo di piacere.
Non
riesci a parlare, sebbene la sua voce non sia fredda, o severa e tanto
meno
annoiata. Nonostante il suo sguardo si sia ammorbidito e ti abbia
chiamata per
nome, e non “ragazzina” o
“cadetto”.
Hai
perfino dimenticato di essere obbligata a rimanere in silenzio, lo fai
semplicemente perché hai paura a rispondergli.
Lui
ti osserva incuriosito e lievemente spazientito, così ti
senti autorizzata a
guardarlo a tua volta, e puoi ammirare per bene il suo fisico scolpito.
Di
colpo ti rendi conto che te lo sta lasciando fare.
“Niente?
E sia. Sei congedata.”, con un gesto della mano ti indica la
porta, ma i tuoi
piedi sono ancorati al pavimento e indichi il foglio nelle sue mani, in
un
ultimo disperato tentativo per riaverlo.
“Insieme
al suo amico, qui.”
Un
brivido ti percorre la schiena e tenti di avvicinarti
all’uomo, prima che legga
anche quella parte.
“Ferma
dove sei (t/c).”
Ti
fermi, ritraendo la mano che era a pochi centimetri dal foglio.
Il
Caporale ti fulmina con lo sguardo e tu deglutisci a fatica.
Poi
lui sospira esasperato, roteando gli occhi al cielo.
“Era
davvero così importante per te nascondermelo, tanto da
romperti il naso e
rischiare di morire nel tentativo?”, domanda lentamente, non
c’è traccia di
divertimento o fastidio nella sua voce. È solo stanco di non
ricevere alcuna
risposta.
Annuisci
con decisione, seppur lentamente, e lui ti restituisce i fogli.
Lo
fissi come se ti abbia detto di aspettare un bambino, poi lui schiocca
la
lingua in dissenso, riportandoti alla realtà.
Inizialmente
ti limiti ad annuire, poi mimi un “grazie” con le
labbra.
Lui
sbuffa scocciato, ma l’angolo della sua bocca trema per un
istante, come se
abbia represso un ghigno.
“Non
hai bisogno di ringraziarmi, vai a nasconderli da qualche
parte.”, così dicendo
ti manda via.
Ma
prima che tu esca dalla stanza, la sua voce ti blocca sul posto.
“Oh
e (t/n), – il fatto che abbia pronunciato nuovamente il tuo
nome ti sorprende,
senti le gambe tremare, ma cerchi di non darlo troppo a vedere.
– Magari non
bruciare il primo. Ho trovato alcuni errori che dovresti
correggere.”, afferma
quasi annoiato, i muscoli delle braccia si tendono mentre si sistema
meglio sul
materasso.
Pieghi
il capo con un’espressione interrogativa e lui sbuffa
irritato.
“Che
c’è, vuoi degli esempi?”
Annuisci,
e a lui sfugge un piccolo grugnito, che trovi inaspettatamente sexy.
Levi
sospira, passandosi una mano tra i capelli umidi e iniziando ad
elencare gli
“errori”.
“Prima
di tutto non sono perfetto. O irraggiungibile. –, si lascia
sfuggire un piccolo
sorriso, come se l’idea lo diverta, – credo di
esserti abbastanza vicino al
momento, solo a qualche centimetro di distanza. Cancellerei anche la
parte dove
non ti consideri intelligente, gentile, forte, o bella. E poi, i miei
standard
non sono così alti e comunque tu li soddisfi tutti. Non sono
tenero quando
starnutisco e tanto meno bellissimo. Credo che affascinante mi si
addica di più.
E considero tutta questa faccenda abbastanza normale, per quanto stupida.”
I
suoi occhi incrociano i tuoi e giuri di aver visto qualcosa brillare in
essi.
Forse
tenerezza.
La
tua faccia dev’essere diventata talmente rossa da fare
concorrenza ad un pomodoro,
così corri il più veloce possibile fuori dalla
stanza, chiudendo la porta alle
tue spalle e tenendo le dita agganciate con veemenza ai fogli che ti ha
restituito, come se ti possano salvare dalle farfalle che svolazzano in
ogni angolo
del tuo stomaco.
La
parte divertente
è che Levi Ackerman ti ha -inavvertitamente- fatto dei
complimenti, prima di
dichiarare, in modo non troppo velato, che hai una
possibilità di provarci con
lui.
La
parte meno divertente
è che la cosa ti ha provocato un violento batticuore e se
dovessi morire di
infarto non potrai mai scoprirlo.
ANGOLO
AUTRICE
Eccomi
con una nuova one-shot dedicata alla
Levi x Lettore.
Che ne pensate? Io personalmente l’ho trovata
molto simpatica e mi sono divertita a tradurla, spero che piaccia anche
a voi,
se doveste trovare qualche errore o darmi qualche suggerimento a
riguardo ne
sarei lieta, e in generale un vostro parere mi farebbe molto piacere.
Ho
adorato la sfida lanciata da Hanji e il rapporto tra Levi e la
protagonista, il
modo in cui lei tenta
di rubare
furtivamente le pagine del diario e come fallisce altrettanto
miseramente.
Per fortuna, aggiungerei, in quel modo ha
potuto scoprire che Levi non è poi così fuori
portata (per non parlare di come
si è presentato, con solo un asciugamano intorno alla
vita…).
Se avessi dovuto descrivere Levi, avrei usato
all’incirca le stesse parole utilizzate dalla protagonista.
L’ho sempre considerato
un metro e sessanta di perfezione ;)
D’accordo
sto divagando, vi lascio il link
della storia originale e spero in una vostra recensione.
Grazie a tutto coloro che stanno seguendo
questa raccolta di one-shot.
Nephy_
https://www.deviantart.com/stilemawillow/art/Fun-and-Not-So-Fun-Facts-Levi-Cadet-Reader-786528510