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Autore: fenris    13/05/2021    2 recensioni
Sono passati circa tre anni dal ritorno a casa di Arthur Weasley. Conclusa la battaglia contro i Gargoyle e i loro alleati in Inghilterra, le forze di Camelot decidono di fortificare la loro rete di alleati per poter liberare tutta l'Eurasia dai demoni. Ma sotto la luce di Ar'tuu, nuove mostruose ombre si muovono per stritolare il crescente regno. Riuscirà la Vendetta di Morgause a portare a termine i suoi piani?
*Successivamente sono presenti anche una manciata di elementi da Warhammer e Darksiders.
Genere: Avventura, Fantasy, Horror | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arthur Weasley, Harry Potter, Hermione Granger, Nuovo personaggio, Ron Weasley
Note: Cross-over, OOC, What if? | Avvertimenti: Violenza | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'Rifts chronicles '
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Merlino aveva creduto fino a quel momento di possedere una gamma abbastanza limitata di emozioni, che non comprendevano la rabbia. E aveva ragione... ciò che provava in quel momento andava ben oltre qualsiasi possibile forma di rabbia.


 

Aveva pianificato come si deve qualsiasi mossa che avrebbe portato Camelot a essere la principale superpotenza della Terra dei Rifts, con lui come vero capo. Anche quando un secondo cataclisma in miniatura aveva portato un intero popolo magico in Inghilterra e altri stati, aveva pianificato a dovere per portare la cosa a suo vantaggio, usando le loro conoscenze per portare ulteriori incantatori e guerrieri dotati di abilità paranormali al servizio di Ar'tuu... cioè il suo.


 

Tutto era cambiato quando i Gargoyle avevano avuto la bella idea di conquistare le isole britanniche. Era stato d'accordo col suo pupillo riguardo il cercare aiuti oltremare, ma tra loro era arrivato anche quella spina del fianco di Arthur Weasley.


 

Indipente, esperto e dotato di fin troppe idee per i suoi gusti. Si era guadagnato in fretta popolarità con le truppe e con i cavalieri finchè il sovrano non gli aveva concesso il privilegio di guidare un proprio ministero. Tutte altre cose che avrebbe potuto utilizzare tranquillamente a suo vantaggio, se non fosse stato per un piccolo problemuccio: il contatto con la dimensione in cui dimorava il vero sé stesso si era chiuso, assieme alla connessione coi suoi altri avatar.


 

Questo gli aveva tolto una gran parte del controllo sul territorio, sia in termini di informazioni che nel controllo delle Ley Lines, di cui aveva bisogno per nutrirsi di energia magica. E soprattutto non avrebbe più potuto creare altri avatar quando diversi Nexus Knight e addirittura la Dama del lago erano caduti sotto le armi dei demoni. O almeno è quanto avevano riferito Percival e Arthur, sospettava che avessero avuto un certo ruolo nella morte del suo frammento più importante dopo sé stesso.


 

Ovviamente anche lui non avrebbe potuto accusarli senza rivelare almeno in parte la verità, buona parte del popolo si sarebbe schierato con loro, e anche Ar'tuu avrebbe rischiesto prove che andassero oltre ogni ragionevole dubbio. E sebbene avesse fatto del suo meglio affinchè Ar'tuu lo considerasse un padre, era improbabile che l'affetto del sovrano gli avrebbe impedito di attaccarlo se la sua vera natura fosse stata svelata.


 

Al momento il mago si trovava sulla piramide che controllava il tempo atmosferico di Camelot, oltre che le Ley Lines e il portale dimensionale sovramenzionato, sperando di riaprirlo. Le sue mani si ricoprirono di una potente energia verde che posò sulla pietra, infondendone il potere in ogni anfratto, circuito e cristallo, ma dopo diversi minuti di lavoro la sentì dissipare senza alcun cambiamento nell'attuale situazione.


 

Merlino imprecò e stufo di continuare con un lavoro che non dava frutti, scese dalla piramide per rintanarsi in un piccolo vicolo, dove qualcuno lo stava già aspettando.


 

“ I tuoi uomini sono stati un'immensa delusione. Morti a tanto così dall'uccidere un Tecnomago attempato e un cactus che parla. Con Percival a proteggerlo non ci saranno più occasioni.”, disse il mago alla robusta figura davanti a lui, che si rivelò essere un Sunaji pesantemente corazzato, la cui maschera ricordava una testa di polpo.


 

“ Erano due dei nostri migliori membri e hanno fatto il loro meglio. Non ci aspettavamo che il ministro e la sua amica fossero così potenti e abili.”, si giustificò l'assassino, che non ammettava che i suoi compagni caduti fossero insultati da quella che riteneva uno sputo di intelligenza aliena, il cui averli contattati mostrava la disperazione in cui si trovava.


 

“ Che scuse patetiche, vi avevo fornito tutto ciò che sapevo su di loro assieme a un supporto per riprendervi Atlantide per quando i tempi sarebbero stati maturi. E cosa mi ritrovo invece della testa di Arthur Weasley? Ah,giusto, niente!”, esclamò Merlino, espandendo la sua potentissima aura magica fino ad avvolgere l'intero quartiere. In genere i suoi millenni di esperienza e studi lo rendevano ben più calmo in queste situazioni, praticamente gelido.

Ma l'incapacità di connettersi alla sua vera forma lo lasciava sempre più in contatto con le emozioni umane cui cercava in genere di stare lontano e la cosa lo rendeva ancora più irritabile di quanto già non fosse.


 

“ Vedremo di rimediare, i Sunaji non deludono mai.”, ribadì comunque il guerriero tatuato stringendo i pugni. Per ottemperare al sommo dovere della sua specie aveva deciso di allearsi con quella mostruosa creatura, di cui ora vedeva un'ombra della sua vera forma, simile a un'informa massa di pura energia, seppur ancora occultata dalle barriere tra le dimensioni.


 

“ Lo spero per voi. Altre novità nel frattempo?”, domandò dunque Merlino, che sperava in migliori notizie. Il Sunaji si fece nuovamente più titubante, e sotto l'elmo morse la propria lingua ripensando alla paura provata nel ricevere la notizia che stava per comunicare.


 

Se Merlino stava lentamente diventando l'ombra di quello che era un paio di anni fa, pur restando comunque un nemico estremamente pericoloso per praticamente chiunque, altri non soffrivano della sua stessa dipendenza dalle Ley Line e si mostravano in tutta la loro potenza e crudeltà.


 

“ Sì, a dire il vero. Uno dei nostri uomini in America ha ricevuto un messaggio per lei dopo che la sua squadra è stata totalmente massacrata.”, riferì l'assassino inarcando le braccia.


 

Merlino incarcò un sopracciglio a quella rivelazione. Non aveva molti contatti in America, e la maggior parte lo conoscevano comunque come il saggio consigliere di Ar'tuu, alcuni erano anche idealisti sempliciotti che non avrebbero mai potuto incontrare la setta se non come nemici. Chi poteva averlo contattato tramite i Sunaji? Soprattutto dopo averne sterminato un plotone, cosa che avrebbe richiesto per lo meno un drago molto antico e potente.


 

“ Di chi si tratta?”, domandò tanto curioso quanto preoccupato. Il suo collaboratore sospirò e si guardò intorno, come se si aspettasse che l'oggetto della loro discussione saltasse fuori dalle tenebre. Sarebbe stato il massimo della vergogna per chi, come lui, si era addestrato fin da bambino a usare le tenebre a suo vantaggio.


 

“ Una necromante... o almeno usava magia necromantica, ma ha dimostrato una grande abilità anche con le armi. Ha detto di chiamarsi Vrena, un nome con cui credo siamo entrambi tristemente familiari. Forse si tratta di Lei.”, disse infine e Merlino quasi perse un polmone. Conosceva fin troppo bene quel nome, per lui e per molti altri significava grossi guai.


 

“ Ha detto anche cosa vuole da noi? Generalmente ci lasciamo in pace a vicenda.”, chiese cercando di mantenere un tono calmo, dannando ancora qualsiasi cosa avesse annullato la sua presa sulle Ley Line.


 

“ Un'alleanza temporanea per sbarazzarvi dei vostri nemici. Ha riferito che si farà trovare tra Stormspire e la Vera federazione per dettare i termini.”, riferì il Sunaji, avvertendo il potere del suo temporaneo datore di lavoro ribollire sotto l'apparente calma.


 

Temette per un attimo che sarebbe esploso, ma invece l'avatar di Zazshan si sedette su una panchina, cercando di riflettere a mente fredda. Se avesse accettato l'alleanza con quella donna, era probabile che si sarebbe dovuto rivelare e avrebbe perso quanto costruito dalla fine dei secoli bui. D'altro canto, se Percival e Arthur, o chi per loro, già stessero pianificando di buttarlo giù dal suo scranno, sicuramente prima o poi sarebbero riuscito a farlo scoprire.


 

E sarebbe potuto succedere proprio in quel periodo che Ar'tuu era troppo lontano per aiutarlo in qualsiasi modo. Sebbene ciò significasse anche che poteva sbarazzarsi dei cospiratori senza dovergli rendere conto e poi creare una storia plausibile.


 

“ E' probabile che ce ne pentiremo entrambi, ma dille che accetto. Non mi lascia altra scelta d'altronde, com'è tipico di Nixla.”, sospirò il mago, che ricevuto il congedo del Sunaji tornò sulla piramide sperando di fare qualche progresso. Qualunque fosse la verità sugli eventi che lo stavano ostacolando, quella era probabilmente la fase decisiva del suo piano di conquista globale, e non poteva permettersi errori .


 

*****

A casa Weasley si stava festeggiando il ritorno a casa di Ginny, Harry e compagni. Pur non avendo potuto distruggere l'ultimo horcrux, il ritorno a casa di degni guerrieri e amici senza perdite era sempre un momento da festeggiare. Tanto più che il gruppetto aveva portato notizie dei loro cari rimasti nel loro mondo nativo.


 

L'abitazione nel mezzo di New Hogsmeade era stata un po' ingrandita grazie al nuovo stipendio di Arthur, che l'aveva arricchita con qualcuna delle sue diavolerie, ma restava comunque un'edificio alquanto modesto, fatto più per accogliere i suoi abitanti e i loro amici che per fare inutilmente impressione sul vicinato.


 

Molly era intenta a cucinare con l'aiuto di Ginny e Luna. La maggior parte degli altri adulti discuteva in salotto, con Percy che si godeva in particolare una serata senza documenti trascinati fino a casa. Sirius e Harry stavano facendo pratica di scherma in un piccolo cortile addetto agli allenamenti, aggiunto da Arthur grazie ai suoi nuovi guadagni. Bill invece stava diventando matto a rincorrere Fred e George, che gli avevano rubato una lettera che aspettava da parecchio.


“ Quando vi acchiappo...!”, esclamò il figlio maggiore della casa, arrivando tanto così dal colletto di Fred, che si limitò a passare la lettera al gemello.


 

“ Vuoi dire, SE ci acchiappi!”, scherzò questi ricominciando a correre, seguito dai ringhi di Bill, che cominciò ad avvolgersi di lievi scintille arancioni.

Purtroppo per lui, i genitori avevano vietato l'uso di abilità magiche o psichiche in casa se non per le faccende domestiche, e i gemelli ne stavano approfittando nei limiti loro concessi.


 

Fortunatamente c'erano anche altri modi per fermarli. Una coppia di bolas volò accompagnata da un fischio fino ai polsi di George, che cadde a terra mentre un lazo intrappolava il gemello facendolo strisciare sul pavimento. A tenere l'altra estremità c'era Ross. Se fosse stata umana il suo viso avrebbe probabilmente ritratto un'espressione incredibilmente tronfia.


 

“ Come si dice?”, disse la donna cactus tirando a sé il nipote onorario per prendergli la lettera e darla a Bill, particolarmente grato


 

“ Scusa, Bill.”, dissero all'unisono i due gemelli, rialzandosi dolorante.


 

“ Grazie, zia Ross.”, disse soddisfatto il maggiore dei fratelli Weasley, che aprì la lettera per leggerla soddisfatto.


 

“ Chi è, quella ragazza francese venuta per la battaglia di Stonhenge? Com'era... ah, sì, Fleur.”, domandò Molly, entrando con una pentola piena di haggis. Si riferiva a una ragazza dotata di grandi abilità psioniche, con cui il figlio maggiore aveva legato quando questa venne dalla Francia per aiutare.


 

“ Proprio lei. La sua famiglia non se la sta cavando molto bene tra un'incursione dei demoni, ma tengono duro.”, disse il giovane piromante, stringendo la lettera al petto.


 

“ Se è riuscita a far esplodere un campo di Gargoyle quasi da sola, riuscirà anche a sopravvivere fino al nostro arrivo. Mandale i miei migliori auguri.”, disse la donna mettendo il cibo in tavola mentre anche Harry entrava. Si vedeva già quand'era affamato, ma anche quand'era ancora stizzito per non aver trovato il diario e si era sfogato a dovere nel suo duello col padrino.


 

“ Su, Harry, incurva un po' quel broncio o qualcuno penserà che i Dissennatori siano tornati in qualche modo.”, scherzò Luna passandogli accanto coi contorni. In tutta risposta il giovane mago guerriero incurvò ancor di più la bocca, prima di rilassarla in un sorriso.


 

“ Giusta osservazione, Luna. La vita è troppo breve per mettere il musone.”, disse più rilassato mettendosi a tavola e venendo raggiunto dagli altri ospiti. Dopo una breve preghiera di Ginny per chiedere la protezione degli dei su di loro e gli amici lontani, il gruppo si mise a mangiare allegramente.


 

Tra un boccone e l'altro c'era spazio per i chiacchiericci di ogni genere, dalle faccende amorose di New Hogsmeade, ai progetti del ministero, le nuove promesse dell'esercito e anche le novità portate da Harry e compagni su coloro che erano rimasti nel loro mondo natio.


 

“ Mhh, delizioso.”, commentò alla fine sir Silvermane alla fine facendo colare nelle sue mandibole un'abbondante porzione di pudding. Percival, sebbene più contenuto nelle sue maniere, mostrava lo stesso apprezzamento a giudicare l'espressione sul suo volto circondato dalla chioma bionda.


 

“ Amore, ti sei superata.”, disse un soddisfatto Arthur lasciando andare il cucchiaio nel proprio piatto.


 

“ Grazie. Per quando Ron e sua maestà torneranno ho in mente qualcosa di ancora meglio. Anche se per allora mi farò aiutare dallo staff del palazzo reale o sarebbe troppo anche per me.”, scherzò Molly causando una comune risata. Il marito le sorrise ancora, passando lo sguardo su tutti i loro ospiti, che ripresero la discussione.


 

Era per quello che aveva attraversato tutta l'America rischiando l'osso del collo a ogni passo. Non per la gloria o il denaro, ma per passare serate come quella con i suoi cari e un giorno dare loro quanto avrebbe lasciato. E doveva ringraziare anche i suoi amati compagni per avergli permesso di vedere i suoi figli finalmente cresciuti assieme al sorriso di Molly. Il debito che aveva verso Ross, Koromi, Zhen Hi e Arama non si sarebbe mai esaurito.


 

“ Dunque, Arthur, chi pensi manderai a Diagon Alley?”, domandò curioso Sirius, scuotendo l'amico dai suoi pensieri. Il Tecnomago guardò un po' l'altro per riprendere il filo del discorso e poi si schiarò la voce, rivolgendosi ai gemelli.


 

“ Fred, George. Vi andrebbe di tornare nel nostro vecchio mondo per assolvere questo compito? Di voi si fiderebbero e avete mostrato ampia abilità.”, propose loro il padre, che a dire il vero cercava una scusa per mandare lontano almeno due dei ragazzi se quello fosse stato il momento in cui avrebbero agito contro Merlino.


 

“ Insegnare come costruire armi e armature Mega- danno? Perchè no, sarà un'esperienza nuova.”, scherzò Fred.


 

“ Specie se le studentesse ci mostreranno la loro graditudine.”, aggiunse più che concorde il gemello, dandogli il cinque. Molly sospirò e si posò una mano sulla fronte, chiedendosi cosa avesse fatto di sbagliato con quei due. Ma forse non c'era proprio niente di sbagliato e il loro era il modo giusto per affrontare la Terra dei Rifts.


 

“ Ormai è quasi ora di dormire, ma prima che ve ne andiate vorrei fare un bel brindisi al nostro amato sovrano, alla sicurezza dei nostri cari e alla buona riuscita della missione di cui si è fatto carico.”, disse dunque Sirius riempiendosi il boccale di burrobirra, imitato rapidamente dai commensali, che inneggiarono in coro al loro re e a coloro che lo accompagnavano nel suo viaggio.

*****

La Terra dei Rifts è piena di praticamente qualsiasi creatura gli scrittori umani si siano mai immaginati. Quindi non è una grande sorpresa che anche gli zombie siano presenti in una misura non indifferente, come un folto gruppo che aveva appena attaccato un piccolo villaggio nell'Ohio, i cui abitanti erano intenti in una strenua resistenza contro le decine di zombie che camminavano come ubriachi con gli occhi spiritati.


 

“ Forza, sono quasi finiti!”, esclamò il capo dell'ultimo gruppo di difesa che teneva i non morti fuori dalle loro case. Jack Rener era il tipico Cacciatore di teste, un cyborg provato dalla vita nella Terra dei Rifts e con un gusto della battaglia che aveva però messo da parte per occuparsi di moglie e figli, riesumendolo solo in caso di attacchi come quello.


 

Lui e i compagni avevano sparato per l'intera giornata, riparati dalle loro trincee di mobili e veicoli, contro l'orda di cadaveri ambulanti e affamati che venivano verso di loro.


 

Ogni laser o proiettile Mega- danno polverizzava un occhio o un'arto, lasciando uno zombie a muoversi strisciando quando ancora poteva farlo, finendo talvolta in una mina. Ma nonostante i caduti, l'orda non cessava di avanzare e i pochi difensori vedevano sempre più vicini i loro denti marci.


 

“ Papà, ho finito le munizioni!”, disse Ben, figlio del cyborg , quando il suo fucile fece cilecca. Jack imprecò e lo prese per le spalle.


 

“ Ragazzo, vai da tua madre e tua sorella. Dovete scappare subito, più lontano che potete.”, urlò al ragazzo, le proteste di questi sovrastate dal rumore delle armi e i lamenti dei non morti prima di sparare loro un missile dal suo braccio bionico.


 

Sembrava che dopo tanti anni a sopravvivere nel nord America sarebbe finalmente arrivata la loro fine. Eppure in loro soccorso giunse un'ultimo amaro sentore di speranza. Una piccola luce dal cielo divenne sempre più grande prima di atterrare in mezzo all'esercito di non morti, cominciando a calpestarli o tranciarli con grande velocità con un'enorme vibro lama avvolta da un'aura verde.


 

Questa crebbe colpo dopo colpo, fino ad illuminare l'intera zona, mostrando una robusta unità Samas simile a un samurai. Il guerriero d'acciaio si muoveva con incredibile destrezza e abilità, la lega che lo componeva riflettente la misteriosa luce contro cui gli zombie, non importa quanto fossero numerosi, sembravano poco più che frutta marcia.


 

Dopo pochi minuti di minuzioso massacro durante il quale ogni singolo non morto si ritrovò in frattaglie sparpagliate per terra, l'armatura potenziata si diresse dagli sfiniti difensori e aprì il proprio abitacolo. Al suo interno si trovava una donna dai lineamenti asiatici e vestita con una corazza da samurai in stile high- tech, che saltò a terra per poi porsi davanti a Jack. Dal modo in cui si muoveva, l'uomo intuì che anche la loro salvatrice era un cyborg di qualche tipo e a giudicare dalla qualità della sua armatura, finemente decorata e molto più avanzata di quanto gli abitanti del piccolo villaggio avessero mai visto in vita loro, doveva essere una combattente d'alto rango.


 

“ Mi chiamo Koromi Masa. Mi complimento per la vostra resistenza contro quelle creature, siete stati molto coraggiosi. State tutti bene?”, domandò la donna mentre tutti riprendevano fiato. Quel nome fece poi rizzare i capelli di alcuni dei presenti, che ne avevano sentito parlare non poco negli ultimi anni.


 

“ S- sì, stiamo bene. Hai detto Koromi? Del team Morrigan?”, chiese di rimando Jack, che come molti dei suoi concittadini aveva sentito parlare non poco di quel gruppo quasi leggendario che aveva attraversato l'intero continente, combattendo demoni e tiranni ovunque andassero.


 

“ Proprio io. Lieta non vi siate dimenticati di me e dei miei compagni.”, rispose la spadaccina, soddisfatta della propria fama. In quel momento uno zombie che riusciva ancora a muoversi si attaccò con un lamento alla sua gamba. Infastidita, Koromi gli piazzò il tallone sul collo e prendendo una pistola gli fece saltare la testa.


 

“ Vi credevamo morti ormai. Nessuno vi ha più visto in questo continente.”, commentò un altro degli abitanti, facendosi prudentemente avanti. Koromi ridacchiò portandosi la mano metallica alla fronte.


 

“ No, siamo tutti vivi e in salute per quanto ne so. Ci siamo solo diretti in Inghilterra per aiutare Camelot nella lotta contro i Gargoyle, poi abbiamo avuto affari da sbrigari a casa. Vi racconterò di più nel viaggio verso Psyscape. E' l'unico luogo sicuro da quelle cose.”, disse tornando a un tono più serio. Il nome appena pronunciato però confuse non poco alcuni degli abitanti del villaggio.


 

“ Psyscape? Ma è una leggenda di Psi- Stalker ubriachi!”, si lamentò Ben, cui alcuni compagni fecero eco.


“ Lo erano anche gli zombie, i maghi e i draghi secoli fa, eppure eccoli qui- ribadì la samurai, incrociando le braccia bioniche- il vostro non è l'unico villaggio ad aver dovuto sopportare un attacco di questo genere. Ne ho trovati alcuni rasi al suolo e coi sopravvissuti ho organizzato una piccola carovana diretta in una valle non troppo lontana da qui. E' là che si trova la città astrale di Psyscape. Se ci arriviamo, dovreste essere in salvo... almeno assumendo che i seguaci di Nixla non ci trovino.”.

                                                                                                  *****

Salve a tutti, spero come sempre che il capitolo sia di vostro gradimento, perchè io non sono particolarmente sicuro. In particolare sulla resa di Merlino, che dovrebbe essere una sorta di Nyalothep( uno dei principali villain dell'universo di Lovecraft) e invece risulta un vecchio stizzito. Vedrò di rimediare quando incontrerà Vrena. A presto, qualsiasi suggerimento è bene accetto.

  
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