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Autore: _Misaki_    13/05/2021    4 recensioni
Tra i grattacieli della moderna Seoul si nasconde l'associazione segreta per cui lavorano Iris, May, Wendy e Lizzy, quattro agenti oberate di lavoro. Al rientro dall'ennesima missione viene subito assegnato loro un nuovo, urgente incarico: recuperare una micro SD che contiene preziose informazioni sulle attività estere di una nota organizzazione mafiosa. All'inizio sembra un gioco da ragazze, ma la situazione si complica quando il nemico, ex collaboratore della loro stessa agenzia, ordina ai propri sottoposti di ucciderle.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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 DANGEROUS
 
- Cap. 26 -



 
 
   Un mese dopo.
 
   Era passato più di un mese da quando Dawon, Taeoh e Daeju avevano iniziato gli allenamenti sotto la supervisione di Wendy. L non aveva perso tempo e, vedendo gli ottimi risultati, aveva già predisposto le direttive per inserirli in alcune missioni. Ogni agente, infatti, durante il proprio addestramento impara le arti marziali e l’uso delle armi, oltre che il protocollo su come comportarsi sul campo, ma mettere in pratica queste abilità è tutt’altra cosa. Perciò, quando la preparazione degli allievi raggiunge un livello sufficiente, questi vengono inviati in alcune missioni reali per affiancare gli agenti più esperti. La missione viene quindi considerata come un esame, il cui buon esito permetterà loro di avanzare di grado e partecipare a missioni di livello più elevato, fino a non aver più bisogno del supporto di un superiore e diventare quindi agenti a tutti gli effetti.
   Ebbene, L aveva deciso che era giunto il momento di inviare uno dei tre ragazzi a svolgere una missione di livello B. Quella mattina, quindi, Wendy si era presentata in palestra pronta a comunicare loro la notizia.
   «Buongiorno!» li salutò. Sembrava stranamente di buon’umore.
   I ragazzi ricambiarono il saluto.
   «Oggi ho una bella notizia per voi! L vuole cominciare a mettervi alla prova.» Wendy fece una pausa e osservò le espressioni attente dei suoi allievi «Uno di voi verrà affiancato a un agente esperto per svolgere una missione di medio livello.»
   «E chi andrà di noi?» chiese Dawon.
   «Semplice, per decidere chi potrà partecipare oggi dovrete combattere... sarete tutti contro tutti. Quello che rimane in piedi si accaparra la missione.»
   I tre si guardarono a vicenda con sguardo serio e si avvicinarono al centro della palestra.
   «Potete usare tutte le strategie che volete, nessun colpo escluso. Ma mi raccomando, non fatevi male.» disse Wendy, mentre i ragazzi facevano un po’ di riscaldamento per preparare i muscoli.
   «Siete pronti? Via!» l’insegnante annunciò l’inizio del combattimento.
   Taeoh e Daeju si scagliarono insieme contro Dawon, che ritenevano quello più pericoloso. Ad avere l’onore di bloccarlo in una presa fu Daeju. Gli immobilizzò le braccia dietro alla schiena per poi fargli perdere l’equilibrio e sbatterlo a terra. Taeoh era rimasto a guardare. Come temevano, in un battito di ciglia Dawon riuscì a divincolarsi e questa volta fu lui a immobilizzare Daeju per terra. Qualcosa però andò storto.
   «Ahi! Basta, basta! Mi sono fatto male!» strepitò Daeju, battendo la mano libera sul pavimento.
   A quel punto Dawon lasciò la presa.
   «Tutto ok?» chiese preoccupato.
   Daeju si sollevò dal pavimento, tenendosi la spalla destra con la mano opposta «N-no… faccio fatica a muovere il braccio... ho paura di essermelo rotto!» il suo viso tradiva una chiara smorfia di dolore. Wendy fece immediatamente interrompere il combattimento e controllò le condizioni dell’infortunato.
   «Fammi vedere.» Disse, toccandogli il braccio con mano esperta «Non sembra una frattura… è una lussazione della spalla.»
   «Merda...» imprecò Daeju, ancora in preda al dolore.
   «Alzati, dai. Devo portarti in infermeria.» Wendy lo aiutò ad alzarsi e a tenere fermo il braccio mentre lo accompagnava da Kibeom. Dopo averlo affidato al suo collega fisioterapista, la ragazza tornò in palestra, dove la aspettavano gli altri due allievi.
   «Come sta Daeju?» chiese Dawon, in apprensione per l’amico. Ovviamente non era stata sua intenzione fargli del male, perciò si sentiva molto in colpa.
   «Daeju dovrà stare a riposo per circa due settimane, quindi sarà fuori dai giochi questa volta.»
   «Mi dispiace…» Dawon diresse mestamente lo sguardo verso il pavimento.
   «Ad ogni modo,» continuò Wendy «per quanto riguarda la missione, potete riprendere a combattere o scegliere tra di voi. A questo punto credo che conti poco chi sia il più bravo. Avete entrambi un ottimo livello, ormai siete più che pronti.»
   «Forse dovrei lasciare il mio posto a Taeoh.» propose Dawon «Dopotutto è colpa mia se Daeju si è fatto male.»
   «Taeoh?» chiese Wendy, per sapere se l’altro fosse della stessa opinione.
   «D’accordo, se sei sicuro.» rispose Taeoh.
   «Sì, credo sia la decisione migliore.»
   «Allora è deciso, Taeoh, stasera andrai all’ufficio di L. Ci penserà lei a fornirti tutti i dettagli visto che la missione è prevista tra tre giorni.» annunciò Wendy «Dawon, tu invece rimarrai qui con me ad allenarti e a portare enormi quantità di cibo a Daeju per espiare le tue colpe!» aggiunse poi, cercando di alleggerire un po’ l’atmosfera.
   «Ok! Sarà fatto.» annuì Dawon.
 
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
   Seoul, 10:21 AM.
 
   Iris parcheggiò l’auto nel piano interrato dell’associazione, prese l’ascensore ed entrò nel palazzo. Era di umore nero. Non solo L continuava ad assegnarle le più disparate missioni senza darle tregua, ora le aveva anche appioppato un novellino per una missione di livello medio. Era la prima volta che le capitava un compito del genere e in più non poteva svolgerlo comodamente a Seoul e tornarsene a casa in serata, le sarebbe toccato andare fino a Macao! Era tornata solo il giorno prima da un’altra missione e non era riuscita a dormire nemmeno cinque ore prima di tornare al lavoro. Avrebbe davvero voluto rifiutarsi di partire questa volta, ma come sempre il suo ostinato senso del dovere la frenava dal protestare.
   Rassegnata com’era, si diresse verso la stanza in cui la aspettava il suo nuovo compagno di sventure. Arrivata davanti alla porta, aprì senza bussare. Dall’altra parte della stanza, un ragazzo girato di spalle osservava con aria nervosa il panorama autunnale fuori dalla finestra. Appena sentì aprirsi la porta si voltò nella direzione dell’agente.
   «Buongiorno!» lo salutò Iris, senza badare troppo a chi avesse di fronte e andando subito ad appoggiare la borsa sul tavolo. Un attimo dopo, una risata familiare la spinse ad alzare lo sguardo.
   «Tu?» esclamò incredula, realizzando che il ragazzo davanti alla finestra non era altro che Taeoh.
   «Io.» confermò lui.
   «Cosa ci fai qui? Dov’è il novellino?»
   «Immagino di essere io il novellino…»
   «Sicuro? Sei qui per andare a Macao?»
   «Se proprio non mi vuoi puoi sostituirmi con Dawon, speravo di piacerti almeno un pochino.» rispose lui, fingendo un’espressione offesa.
   «Non ti voglio sostituire!» si giustificò lei, lasciandosi sfuggire una risata. Nel corso del mese passato era successo un altro paio di volte che Iris andasse a trovare i ragazzi alle lezioni di Wendy e che uscissero a pranzo o a cena tutti insieme. In entrambe le occasioni, Taeoh le aveva dato l’impressione di starci provando. Ogni tanto le lanciava qualche battutina e aveva anche tentato di parlarle a quattr’occhi. Tuttavia, il solo pensiero che potesse sollevare l’argomento sentimenti nei pressi dell’associazione la agitava non poco. Era consapevole che la situazione tra di loro non era mai stata chiarita e che prima o poi avrebbero dovuto parlarne visto che probabilmente entrambi si aspettavano qualcosa l’uno dall’altra, ma se fosse giunta voce a L che tra loro c’era del tenero, era abbastanza convinta che avrebbero entrambi passato dei guai. L avrebbe potuto sospettare che Iris avesse favorito lui e i ragazzi in qualche modo, o addirittura che fosse passata dalla parte del nemico e che li stesse aiutando a infiltrarsi nell’associazione. A scanso d’equivoci, si affrettò a cambiare argomento. «È che mi aspettavo qualcuno di più inesperto a dire il vero. Ma è molto meglio così! Sarà più facile. Certo che non pensavo che L vi avrebbe già mandato in missione dopo soli due mesi di allenamento! Vuol dire che si fida.»
   «Sembra di sì.»
   «Ottimo.» esclamò Iris, sentendosi già più sollevata. «Allora iniziamo subito a visionare i particolari di questo caso. Non manca molto alla partenza.»
 
 
 
 
 
 
***
 
 
 
 
 
   Quello stesso pomeriggio, i due lasciarono Seoul per dirigersi a Macao. Questa volta il soggetto era un certo Jo SukTae, capo di un circolo di prostituzione. Diverse ragazze coreane erano state ingannate con la promessa di un lavoro all’estero per poi essere costrette a prostituirsi in uno squallido hotel sopra al casinò che il criminale in questione usava come copertura. Una volta sbarcati a Macao, i due agenti si erano diretti in un hotel nelle vicinanze del casinò, dove L aveva riservato loro una camera.
   «Come puoi constatare tu stesso, L risparmia sull’hotel, non ci dà tempo di riprenderci dal viaggio e molte altre cose, insomma ci sfrutta.» disse Iris, in tono per metà ironico e per metà di protesta. Aveva appena ritirato le chiavi della camera e stava attraversando il corridoio del terzo piano mentre chiacchierava con Taeoh.
   «Tranquilla, lo avevo capito tempo fa!»
   «La camera è una doppia ovviamente, così paga di meno.» continuò lei, scorrendo la chiave elettronica sulla serratura. «Però di solito ci fornisce i vestiti per la missione. Troveremo tutto nell’armadio.»
   «Speriamo non abbia risparmiato anche su quelli!»
   «Incrociamo le dita! Anche perché dobbiamo essere al casinò tra…» fece una breve pausa per controllare l’ora sull’orologio della camera «Un’ora e mezza.»
   «Faremmo meglio a sbrigarci allora!»
   Iris aprì l’armadio e guardò al suo interno. C’erano due vestiti, appesi e accuratamente incartati con il cellophane.
   «Umm, non sembrano male.» constatò, sollevando di qualche centimetro la plastica per toccare il tessuto.
   «Già.» concordò Taeoh, prendendo dall’armadio lo smoking a lui destinato. «Vuoi farti prima tu la doccia?» chiese poi. Avevano poco tempo per prepararsi.
   «Sì, grazie, così ho più tempo per sistemare trucco e capelli.»
Iris si fece la doccia e lasciò il posto al collega, che nel frattempo ne aveva approfittato per riposarsi un po’ dopo il volo.
 
   «Bene, io sono pronto!» esclamò Taeoh, uscendo dal bagno dopo essersi lavato e cambiato.
   «Ci sono quasi anche io!» rispose Iris, finendo di aggiustarsi i capelli con le mani per poi alzarsi dalla sedia, posizionata davanti allo specchio. Taeoh, in piedi dall’altro lato della stanza, non poté fare a meno di rimanere imbambolato come un idiota a fissarla.
   L le aveva assegnato un vestito da sera nero tanto semplice quanto provocante. Le spalline sottili attraversavano le spalle esili e bianche della ragazza, unendosi poi in uno scollo a V che le metteva in risalto il seno, non molto prosperoso ma piuttosto sodo e tondeggiante. Al collo aveva un ciondolo d’acquamarina molto semplice, che impreziosiva la scollatura. Il tessuto dell’abito le ricadeva morbido sui fianchi, accarezzandoli senza stringerli. Il tutto era completato da un vertiginoso spacco sul fianco destro, che a ogni movimento le scopriva la gamba affusolata. Le sue caviglie sottili erano strette nei laccetti di un paio di sandali dal tacco a spillo. Sugli occhi aveva un trucco leggero, appena percettibile, ma il rossetto, di un rosso intenso, le metteva meravigliosamente in risalto le labbra ben disegnate, donandole un aspetto alquanto sensuale. Si era raccolta i capelli, fermandoli con una bacchetta di metallo e lasciando libere due ciocche troppo corte a incorniciarle il viso.
   Iris aveva percepito lo sguardo di Taeoh su di sé e aveva inevitabilmente iniziato a sentirsi un po’ in imbarazzo. Anche lui stava davvero bene in abito elegante. Era vestito e pettinato quasi allo stesso modo della prima sera in cui si erano conosciuti ed emanava un fascino decisamente fuori dal comune.
   La ragazza spostò lo sguardo sull’orologio della camera e si accorse che era quasi ora di andare. Attraversò la stanza e si avvicinò a Taeoh per potergli dare le ultime istruzioni.
   «Bene, ci siamo quasi. Ascolta attentamente quello che sto per dirti.»
   Taeoh sembrò recuperare la concentrazione e annuì silenziosamente.
   «Del soggetto abbiamo già discusso ampiamente, ma ora abbiamo bisogno di un codice.»
   «Un codice?»
   «Sì. È estremamente probabile che troveremo il nostro obiettivo a giocare ai tavoli da poker. Sai giocare?»
   «Sì.»
   «Ottimo. Allora, tu ti presenterai come sfidante, io sarò la tua accompagnatrice. Fin qui non dovrebbe esserti difficile, conosci meglio di me il mondo della criminalità.»
   «In effetti…»
   «Il problema è quello che avverrà dopo. Non possiamo prevedere come si evolverà la situazione e c’è bisogno che sia solo uno di noi a “guidare il gioco”.»
   «Cioè?»
   «Semplice. In quanto tuo superiore ci penserò io a darti indicazioni su come agire ed è qui che entra in campo il codice. Nelle interazioni col nostro obiettivo, sicuramente ti troverai a dover compiere delle scelte. Se non ti tocco, opponiti alle sue proposte, se cerco il contatto fisico, assecondalo.»
   «In pratica è come se rispondessi tu al posto mio e io ti facessi da portavoce?»
   «Esattamente. A seconda di come si evolverà la situazione sarò io a trovare il modo di condurre il nostro soggetto nella trappola e a mettere pezze alle sue trovate. Pianificare la situazione in anticipo non serve a nulla, finisce sempre male.»
   «E questo codice vale anche al contrario?»
   «No, vale solo per me. È molto più facile che, data la situazione, sia tu a dover toccare me per sostenere la recita senza dover trasmette alcun messaggio che non viceversa. Rischierebbe di creare confusione.»
   Taeoh deglutì nervosamente.
   «Quindi mi dai carta bianca sotto a questo aspetto?»
   «Perché me lo chiedi? Hai intenzione di approfittartene?» Iris gli lanciò uno sguardo a metà tra il sospettoso e lo spiritoso.
   «Ehi, per chi mi hai preso? Era per capire fino a che punto posso calarmi nel mio personaggio.»
   «Stavo solo scherzando.» lo tranquillizzò lei, ridendo. «Ti vedevo un po’ teso. Comunque, non preoccuparti, tu muoviti come la gentaglia che frequenta questi posti e io ti reggerò il gioco. Devi dare l’impressione di essere tu il capo tra i due. E nel caso dovessimo comunicarci cose fuori programma, troveremo il modo, abbi fiducia e tieni gli occhi ben aperti.»
   «Ho capito. In tal caso, mi scuso in anticipo, potrei doverti trattare in maniera un po’… brusca.»
   «Attento che ti boccio, sai?»
   Taeoh la guardò con aria preoccupata.
   «Sto scherzando…» lo rassicurò di nuovo lei. «Comunque, un’ultima cosa. La mia collana è un microfono. Se avvicini il tuo orologio all’orecchio puoi sentire i rumori dell’ambiente circostante e, nel caso, le mie indicazioni.»
   «Oh, wow!» esclamò Taeoh, testando il proprio orologio.
   «Ha anche un’altra utilità.»
   «Sarebbe?»
   «È possibile che ci toccherà separarci. Nel caso farò il possibile per essere io ad andare nella tana del lupo, essendo una delle tue prime missioni potrebbe esserti difficile prendere l’iniziativa. Ecco, se dovesse succedere, potrei trovarmi in svantaggio numerico. Tieni controllato l’orologio, se dai rumori ti accorgi che sono in difficoltà, ti prego di non abbandonarmi dandotela a gambe levate e di venire in mio soccorso. Tutto chiaro?»
   «Tzk, mi sembra ovvio, non c’era bisogno di dirmelo.»
   «La prudenza non è mai troppa!»
   «Perché? Ti è successo?»
   «Non sai quante volte!» con una compagna di squadra come Lizzy per Iris l’abbandono durante le missioni era all’ordine del giorno, per non parlare di altre brutte esperienze che le erano capitate in passato e che Taeoh, intento a guardarla con espressione incredula, non poteva nemmeno immaginare. Una volta diventato un agente avrebbe sicuramente avuto modo di trovarsi anche in questo genere di situazioni, non c’era nessuna fretta di farglielo imparare.



Fine cap. 26

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   Rieccomi qua, questa volta con il mio solito ritmo di due settimane. Ma! Anche questo capitolo era uno solo e ho dovuto dividerlo in due per la lunghezza, quindi il prossimo aggiornamento potrebbe arrivare un po' prima.
   Ad ogni modo, Iris e Taeoh in missione insieme :3 Che combineranno questi due soli soletti? Ce la faranno a fare un passo avanti?

   Come sempre ringrazio chiunque abbia recensito, messo la storia tra preferite, ricordate e seguite o chi anche solo sta leggendo!
  A presto!

   Misa

 



 
  
  
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