Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Giuliacardiff    19/05/2021    0 recensioni
Una piccola one shot sulconcetto di famiglia nella società di oggi.
Oggi non si può più parlare di famiglia tradizionale ma solo di FAMIGLIA che ti supporta nella vita e non ti fa sentire solo, composta da chiunque ti voglia bene.
Ecco un piccolo esempio della famiglia di oggi in chiave romantica.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A


PATCKWORK: A FAMILY MIXTURE
 
“essere separati, ma in sintonia siamo una vera famiglia”


Dicono che una famiglia sia composta da un padre autorevole, da una madre gentile, da un figlio diligente e da una figlia amabile. Ma oggi, le cose sono cambiate: non esiste più la famiglia del mulino bianco. Oggi esiste solo il concetto di FAMIGLIA come idea di persone unite tra loro da un legame stretto di amore, un amore universale, affettivo e puro come la più candida delle stelle nel cielo.


Oggi la mia famiglia è composta da un genitore amorevole e divertente anche se un po' bambinone, da un altro genitore severo ma responsabile che protegge con gli artigli i propri principi e idee e da una figlia diligente, calma e divertente anche se un tantino asociale.


Questa è la mia famiglia e non la cambierei per nulla al mondo.
 
……………………………………….................................................................................................................................................


Siamo sempre stati migliori amici. Le nostre madri si sono conosciute al corso preparto e da allora non siamo mai stati separati. Siamo stati cresciuti come fratelli, quasi gemelli, ed essendo figli di due donne forti e indipendenti, non abbiamo non potuto essere altrettanto.


Mia madre era la tipica adolescente di 17 anni rimasta incinta mentre frequentava ancora la scuola, abbandonata dalla famiglia e dal fidanzato che si era dileguato per non avere responsabilità. Allora, in un impeto di orgoglio, decise di non abortire e di crescermi come madre single.


La madre di Oscar, invece, era una donna di 20 anni, da poco sposata con l’uomo dei suoi sogni che subito di rivelò l’opposto di quello che si pensava: un uomo doppiogiochista, infedele e traditore che desiderava solo una persona che accrescesse il suo ego smisurato per andare avanti; e la madre di Oscar era proprio questo: un oggetto per scaricare la tensione e mostrarsi superiore nei confronti del mondo esterno a quella casetta in periferia tutta bianca e perfettamente simmetrica. Allora, in un impeto di amor proprio, la donna decise di lasciare il neo-marito, divorziare e crescere il bambino che aspettava da sola, senza l’aiuto del marito aggressivo.


Le due storie potrebbero sembrare diverse, ma sono così simili che le due anime affini non hanno potuto non incontrarsi nel cammino della vita.
Oscar ed io siamo nati a 2 settimane di distanza, attorniati solo da 2-3 medici e dalle due donne della nostra vita.


Mia madre e la madre di Oscar, dopo pochi mesi di notti insonni e disgustosi cambi di pannolino, decisero di andare a vivere insieme. Essendo 2 donne single con 2 bambini piccoli la scelta era obbligata e, col senno di poi, ragionata per la situazione: era meglio avere una persona di cui ti potevi fidare per badare a tuo figlio quando era necessario uscire di casa.


Così trascorremmo la nostra infanzia come fratelli non di sangue che condividevano le stesse gioie, gli stessi dolori e la stessa camera da letto. Abbiamo fin da subito imparato a condividere tutto: i giocattoli, i vestiti e anche l’amore delle nostre madri. Non era più importante chi fosse il figlio di chi, chi avesse partorito chi, l’importante era che avevamo due donne non sentimentalmente coinvolte ma grandi amiche che fungevano da nostra famiglia.


In tutti gli anni della nostra infanzia, nessuna delle nostre madri decise di uscire con nessun uomo, forse perché erano stufe di loro o forse perché non volevano più essere usate da qualcuno che le avrebbe ferite. Sta di fatto che per noi erano come sposate anche se non avevano nessuna relazione: infondo una famiglia può anche essere formata da genitori che si vogliono bene come amici.


Fu durante la nostra adolescenza che qualcosa cambiò: la madre di Oscar morì improvvisamente in un incidente stradale e provocò un enorme impatto in mia madre che perse non solo la sua migliore amica e famiglia ma anche l’unica persona che la potesse supportare.


Ma mia madre non si perse d’animo. Con i soldi ricevuti dall’assicurazione sulla vita della madre di Oscar aprì un piccolo ristorante a conduzione familiare in cui anche io e Oscar iniziammo a lavorare.


Le nostre giornate, a quei tempi, consistevano nella scuola e nel lavoro nel ristorante, non avevamo tempo per nient’altro. Neanche per le ragazze.
Mia madre non mostrò mai quanto tutto fosse difficile a quei tempi: usciva di casa con il sorriso e rientrava dal lavoro con un sorriso ancora più grande a stenderle le labbra. Sembrava felice ma forse era compito nostro come suoi figli quello di vedere sotto la superfice. Forse non era così felice.
Il lavoro al ristorante era duro per tutti, ma anche di più per mia madre su cui gravavano tutte le responsabilità: era così impegnata nel suo lavoro e nella preoccupazione di occuparsi di noi che non notò mai i primi segnali della sua malattia.


A 18 anni e 2 mesi mia madre morì per affaticamento: si era impegnata per così tanti anni nelle questioni della vita che aveva smesso di prendersi cura di sé stessa, sviluppando così affaticamento continuo che alla fine la portò ad una lenta e dolorosa morte.


Avrei potuto fare qualcosa, avrei dovuto accorgermene, ma tutti i suoi sorrisi e tutte le risate con cui mi distraeva erano per me un muro invalicabile attraverso cui mi era impossibile vedere cosa ci fosse al di là. Per Oscar fu uno shock e per molto tempo soffrì per la morte di mia madre, prendendosi una colpa inesistente che io di certo non gli attribuivo.


Per molto tempo decidemmo di rimanere insieme: eravamo appena maggiorenni, appena inseriti nel mondo del lavoro e abitare nella stessa casa era un piccolo respiro dalle preoccupazioni della vita.


Io ero alla continua ricerca di una donna da sposare e che mi rimanesse fedele, ma per qualche motivo, ogni donna che incontravo non era quella con cui avrei voluto passare il resto della mia vita. Se potessi scegliere una persona con cui passare il resto della mia vita, quella persona sarebbe …


Non vidi mai una ragazza con Oscar: era sempre impegnato con il ristorante o con il mettere apposto la casa che non usciva mai e nonostante i miei incitamenti, non lo vidi mai con una donna o con un amico di nessun genere.


Forse ero io a …


Fu durante i nostri 25 anni che qualcosa cambiò drasticamente la nostra vita.
 
……………………………………………………………………………………..................................................................................................

 
In una notte tempestosa tipica di qualsiasi film che si rispetti, il nostro campanello improvvisamente suonò.


Alla porta era una giovane donna che entrambi conoscevamo: era Lisa, una sedicenne che trascorreva sempre i finesettimana a mangiare nel nostro ristorante ed era diventata ormai una cliente abituale.


Ma qualcosa era diverso: era incinta.


Dopo molte ore, passate a piangere sul nostro divano di casa, con un grande sforzo ci disse di essere rimasta incinta, che la sua famiglia l’aveva cacciata di casa per questo e che il suo ragazzo non voleva avere niente a che fare con lei. La tipica storia vista e stravista. Ed allora la decisione fu semplice.


Per 6 mesi, Lisa fu un ospite della nostra casa. Ogni pomeriggio ci aiutava con il ristorante e ogni notte ci ordinava qualche strano cibo che soddisfacesse le sue voglie date dalla gravidanza.


Furono 6 mesi di perenni cambi di umore, di gioie e divertimenti, ma le cose cambiarono dopo il parto: Lisa non aveva alcuna intenzione di tenere il bambino. Ci disse che lei aveva solo 16 anni e per lei era impossibile crescere un bambino. Ci disse che i suoi genitori l’avrebbero ripresa con loro se si fosse sbarazzata del bambino. Ci disse che era meglio se la sua bambina rimanesse con noi piuttosto che in uno squallido orfanotrofio.


Decidemmo di chiamare la bambina Serena.


Eravamo i suoi genitori … io e Oscar.


I primi due anni della vita di Serena furono terrificanti: i continui pianti, i cambi di pannolino, le ore perse di sonno, le ore trascorse nel ristorante …


Ma siamo riusciti a sopravvivere e ne è valsa la pena.


La parola papà non è mai stata così dolce e soddisfacente come quando pronunciata dalla dolce e solare Serena.


Quando Serena compì tre anni, qualcosa cambiò. Per la prima volta vidi una persona uscire con Oscar. Mi disse che era un suo amico del ristorante e che sarebbero usciti a bere con un paio di amici per svago. Era qualcosa che Oscar non aveva mai fatto, ma non potevo impedirglielo, non ero sua moglie.


Quella sera … vidi Oscar baciare quel suo amico. Non mi disse mai il suo nome, non mi presentò mai questa persona, non mi disse mai nulla. Tutto tornò come prima, come se non avessi visto nulla, e così ignorai tutto ciò che quel bacio comportava e tutti i miei sentimenti …


Solo 2 anni dopo, quel bacio tornò a farsi sentire. Fu per una innocente domanda posta da Serena. Un semplice “dov’è mia mamma?” e tutto cambiò.
Non fu facile dire alla nostra piccola bambina che sua madre l’aveva abbandonata, ma le chiarimmo che noi saremmo sempre rimasti con lei, che eravamo la sua famiglia e che niente l’avrebbe potuto cambiare.


Serena era felice, il ristorante andava alla grande, ma la relazione fraterna tra me e Oscar era cambiata. Non potevo più vederlo come un fratello, non lo era mai stato e solo ora me ne rendevo conto. Forse lui se ne era accorto prima di me, infondo era il più intelligente tra noi.


Quando Serena compì sette anni, Oscar ed io … ci baciammo. Ero irrequieto, alla continua ricerca di una ragazza e abbiamo finito per ubriacarci. Non so come sia successo esattamente nessuno dei due sapeva di cosa parlare così abbiamo iniziato a scherzare e mi sono ritrovato il suo viso vicinissimo al mio …


La mattina dopo eravamo entrambi imbarazzati e per un po' non parlammo di quello che era successo. Ma il tempo di neanche una settimana e fummo costretti a venire a patto con i nostri sentimenti.
 
“sembriamo proprio una famiglia”


furono parole pronunciate senza pensare ma che mi scaldarono il cuore. Era quello che avevo sempre desiderato: una famiglia da dire mia. Non avrei mai potuto sposarmi, non avrei mai potuto abbandonare Oscar. Eravamo sempre stati insieme, era la mia ancora, il mio tutto, il mio mondo e nessuno avrebbe potuto occupare il suo posto.
 
“non potrei mai vivere senza te”


 
come sempre pensavamo le stesse cose. Per tanti anni nessuno dei due aveva detto niente per paura del rifiuto, ma entrambi avevamo lo stesso pensiero.


Quella notte, fu la prima notte in cui io ed Oscar ci dimostrammo il nostro amore reciproco. Eravamo finalmente una vera famiglia.


Le nostre madri ci avevano dimostrato che basta l’affetto e l’amore per costruire una famiglia e non il sangue.


Io, Oscar e Serena: 3 anime vicine e collegate da profondi sentimenti di amore.


Eravamo un nuovo tipo di famiglia, una vera famiglia e avremmo continuato ad esserlo fino al nostro ultimo respiro.


La mia famiglia è una piccola isola felice composta da Oscar, un marito severo ma responsabile che protegge con gli artigli i propri principi e idee, da Serena, una figlia diligente, calma e divertente anche se un tantino asociale e da me, Marco, un genitore amorevole e un marito divertente anche se un po' bambinone che ha speso tutta la sua vita ad amare la sua fantastica famiglia.


Questi siamo noi, questo è quello che siamo e non ci cambierei per nulla al mondo.


 
FINE


 
 
In onore di tutti i tipi di famiglia e un grande grazie al movimento LGBTQI+ che porta nel mondo un nuovo vento di “famiglia”.















 
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Giuliacardiff