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Autore: Allen Glassred    21/05/2021    0 recensioni
Finalmente Theresa e Valentina riescono a far incontrare Dio e Lucifero: dopo millenni, padre e figlio hanno il confronto che hanno a lungo rimandato, ottenendo un inaspettato risultato.
Genere: Generale, Malinconico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Bloody Sunset '
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A Valentina e Theresa la situazione sembra a dir poco irreale: accanto alla prima c’è l’ultima persona che si sarebbe mai immaginata di affiancare, dall’altro lato ed al fianco della bionda c’è colui che invece, tutti quanti hanno a lungo cercato. Dopo un imbarazzante primo momento di silenzio è finalmente Theresa a schiarirsi la voce, interrompendo quell’irreale silenzio. “ M… molto bene: pare che ci siamo tutti. Vale, sono contenta che anche tu sia riuscita nella tua impresa “. Fa, riferendosi al fatto di essere riuscita a portare quell’uomo – se così si può definire – sulla Terra e soprattutto, convincerlo a parlare con l’altra persona che, seriamente, sta scrutando i presenti.

 

“ Anche io son o lieta che nostro padre abbia accettato questo incontro: grazie “. Fa semplicemente la bruna, rivolgendosi a colui che non solo è il suo padre divino ma anche quello terreno: Ettore, tramite del Creatore stesso. L’uomo annuisce semplicemente, mentre l’unico che ancora non ha preso parola lo guarda decisamente con astio e poco convinto. Theresa e Valentina si accorgono subito della tensione tra i due, così decide di rompere ulteriormente il ghiaccio.

 

“ Bene: Lucifero, tu hai accettato l’incontro promettendo di ascoltare… beh, Dio… e… “. A quella difficoltà da parte della bionda interviene in suo soccorso la divina sorella, prendendo parola di lì ad alcuni istanti.

 

“ E tu Padre, hai detto che ti saresti chiarito con Lucifero una volta per sempre. Quindi… “. la donna fa un passo indietro, mentre da prima il figlio di Dio la osserva contrariato e tentato di andarsene e scatenare una nuova guerra universale. Ma in seguito riflette: sarà pure il diavolo ma ha dato la sua parola, deve mantenerla. Ancora un po' contrariato l’Arcangelo caduto si siede, dando così un segnale al Padre: lo ascolterà, seppur non esattamente volentieri.

 

“ Bene: è lui che mi deve delle scuse, quindi che sia lui il primo a parlare “. Sentenzia scocciato il corvino. Ettore, o meglio Dio lo osserva qualche minuto per poi decidersi a parlare, come ha promesso: in fondo è anche suo desiderio chiarirsi una volta per tutte con il figlio, è suo desiderio trovare un punto d’incontro ed è suo desiderio che aiuti lui e le Virtù ad imprigionare nuovamente Morte.

 

“ Va bene: mi dispiace per ciò che ti ho fatto, tuttavia non ho avuto altra scelta se non chiuderti in quella Gabbia: l’ho fatto per il bene dell’umanità, dopo tutto anche loro erano mie creature,e … “. Si blocca: l’espressione del figlio è tutt’altro che soddisfatta di queste parole, di queste scuse che gli sanno di falsità.

 

“ E tu saresti Dio? Sei davvero un bugiardo con i fiocchi, padre “. Fa semplicemente, mentre Ettore lo guarda stranito: cos’ha sbagliato? A rispondergli è proprio Valentina.

 

“ Va bene: non posso credere a ciò che sto per dire, ma Lucifero ha ragione. Queste scuse non mi sono sembrate nemmeno lontanamente sincere, è ovvio che non le voglia accettare “. fa semplicemente la giovane tramite di Giustizia. A quel punto Ettore sospira pesantemente: è difficile ma in fondo, se ci riflette non lo è nemmeno così tanto. Deve semplicemente aprire il suo cuore e lasciare che sia esso a parlare.

 

“ Allora, dimmi: cosa sarebbe accaduto se non lo avessi fatto? Cosa sarebbe accaduto se ti avessi lasciato fare ciò che volevi? Figlio mio, tu hai sempre avuto sguardi di odio e disprezzo per l’umanità, non hai mai accettato di doverli proteggere perché li ritenevi esseri inferiori. Non ti è importato nulla del fatto che anche loro fossero mie creature, le volevi semplicemente distruggere perché non ti piacevano. Cos’altro avrei dovuto fare? “. Chiede sinceramente l’uomo. Da parte sua Lucifero rimane in silenzio qualche istante, sospirando pesantemente di lì a poco.

 

“ Vuoi sapere cosa penso io? “. Chiede, arrabbiandosi nel sentirsi nuovamente incolpare di una sorte che non ha certo chiesto lui. “ Tu mi hai rinchiuso in una maledetta gabbia! Tu e mio fratello non avete esitato un momento, non mi hai nemmeno ascoltato! Non hai cercato di capire perché odiassi tanto queste tue creature che in fondo, non fanno altro che mancarti di rispetto e distruggono tutto ciò che tu hai creato. Non ti sei soffermato a pensare a cosa potessi provare io, che ero tuo figlio. Ero tuo figlio e mi hai tradito, sbattendomi in quella gabbia! Solo per secoli e secoli, in un luogo orribile e sperando, implorando di morire per colpa tua! E tutto perché mi sono lamentato e sono andato contro le tue perfette decisioni?! “. Sbrocca, dicendo tutto ciò che non è mai stato detto e lasciando di sasso anche le stesse divine sorelle. “ Dimmi ora: che crimine avevo mai commesso per meritare una tale sorte, padre?! “. Chiede il corvino. A quello sfogo Ettore rimane per qualche momento sconcertato, in seguito porta una mano al viso.

 

“ Hai ragione: forse avrei dovuto ascoltarti prima di ordinare a Michael di cacciarti, avrei dovuto agire diversamente. Ma è vero: tu eri mio figlio, ti amavo più di chiunque altro al mondo, anche più dei tuoi stessi fratelli. Ed è per questo che avevo affidato a te la protezione degli esseri umani, senza però tenere cono della tua volontà e quando mi sono reso conto del mio errore, che la mia decisione aveva fatto uscire di senno il mio amato figlio, ho odiato me stesso. Ma non si poteva più tornare indietro, lo capisci? Non era più possibile “. Ammette sinceramente dispiaciuto il Creatore. “ Mi dispiace davvero tanto, non doveva finire così “. Conclude poi Ettore. Lucifero pare essere più calmo rispetto a prima, forse per la prima volta stupito: si aspettava che il Padre si alzasse ed andasse via, convinto della propria ed indiscutibile ragione. Invece così non è stato: si è scusato per ciò che gli ha fatto, dopo secoli e secoli, dopo millenni, finalmente ha ottenuto delle scuse sincere.

 

“ Io ti volevo bene, padre. Ti volevo bene e credevo che anche tu me ne volessi “. Mormora solamente, sorprendendo le sorelle ed il Padre stesso: non avrebbe mai pensato un giorno, che suo figlio gli dicesse tali parole.

 

“ Te ne volevo… te ne voglio anche io, figliolo. Così come ne voglio ai tuoi fratelli e sorelle “. Fa sinceramente il Creatore, alzandosi per poi puntare lo sguardo celeste in quello del figlio. “ Non possiamo far tornare le cose come prima, ma per lo meno possiamo tornare ad essere una famiglia. Di nuovo “. Fa poi, porgendo una mano in direzione del figlio e finalmente, sorridendo lievemente. “ Vogliamo ritornare ad essere padre e figlio? “. Chiede poi. Theresa sente una sensazione di pace e commozione allo stesso tempo, stessa sensazione che percepisce Valentina e che le porta quasi alle lacrime. Da prima nessuna reazione da parte di lucifero, in seguito tuttavia si alza per poi, finalmente, stringere la mano del Padre come non ha mai potuto fare in quei millenni di lotta. In quel momento le due divine sorelle si portano istintivamente verso la finestra, accorgendosi che una stella in particolare sta rischiarando il cielo ormai prossimo all’aurora. un’aurora che, una volta sorta, regala un sole più luminoso che mai mentre il più potente tra gli Arcangeli recupera finalmente il suo potere originale: il potere della Luce. Le Tenebre non sono certamente sparite, tuttavia sembrerebbero ora convivere con questo vecchio nuovo potere del loro signore, che a quanto sembra ha finalmente perdonato suo Padre. Ma se sarà disposto ad aiutare lui e le virtù contro Morte, questo è tutto da vedere.



Finalmente Theresa e Valentina riescono a far incontrare Dio e Lucifero: dopo millenni, padre e figlio hanno il confronto che hanno a lungo rimandato, ottenendo un inaspettato risultato.
   
 
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