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Autore: Ridley Jones Stark    24/05/2021    0 recensioni
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 2019
La tranquilla vita di Vitani Blake viene sconvolta quando, dopo l'improvvisa scomparsa di sua nonna Helena è costretta a trasferirsi assieme alla sua famiglia nel paese natale di sua madre: Blackwood Hollow. Inizialmente la ragazzina non è felice del suo trasferimento, trova difficile convivere con i suoi zii e i suoi cugini, le manca la sua vecchia routine e -soprattutto- da quando si è trasferita nel paesino terribili incubi la tormentano.
Tuttavia stando a Blackwood Hollow Vitani viene a sapere che un oscuro segreto avvolge la sua famiglia e per uno sfortunato caso del destino sarà lei a doverlo risolvere.
𝘐𝘳𝘭𝘢𝘯𝘥𝘢, 1800
Endrell Morgerstern è il mago a cui è stato affidato il compito di proteggere il villaggio di Blackwood Hollow dalle perfide Ombre: Anime corrotte che danno la caccia ai viventi per mangiarne le carni e berne il sangue. Per fermarle Endrell e la Veggente Diadama devono scendere nelle profondità del Regno delle Anime e sconfiggere il Ladro di Anime: un mago malvagio che ha stabilito la sua dimora tra i morti.
Il viaggio che il mago e la Veggente dovranno affrontare sarà lungo e pieno di pericoli e il nemico con cui dovranno confrontarsi potrebbe rivelarsi troppo potente per essere sconfitto.
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Quando Vitani riaprí gli occhi le ci volle qualche secondo per mettere a fuoco il luogo dove si trovava: era arrivata in una grande stanza circolare, con alte colonne bianche dai capitelli in stile corinzio che reggevano uno splendido soffitto con incastonati diamanti neri, lapislazzuli e rubini, il pavimento era coperto da un soffice strato di erba su cui crescevano splendidi gigli luminosi e al centro della sala si ergeva un trono fatto di diamanti dal cui schienale partiva un paio di ali dorate,
Guardandosi attorno Vitani si accorse di non essere sola, infatti steso a pochi passi da lei c’era Endrell, che si dissanguava lentamente tra un respiro agonizzante e l’altro, la ragazzina mosse qualche passo verso il mago, ma mentre si avvicinava si accorse che anche il Ladro di Anime era in quella stessa stanza ed era molto più vicino ad Endrell di quanto fosse lei, dalla gola di Vi emerse un ringhio animalesco, la ragazzina si diresse con passo di carica pronta a pronunciare uno dei suoi più potenti incantesimi, mentre il mago oscuro faceva lo stesso, ma il rumore di una porta che si apre li distrasse,
 
-Non funzionerà- gracchiò una voce proveniente dal fondo della stanza -qui è proibito l’uso della magia-
 
i due maghi si voltarono verso il punto da cui arrivava la voce e videro qualcosa che li stupì molto: stava facendo il suo ingresso una strana creatura, somigliava molto ad un corvo, ma era poco più bassa di Vitani, con il corpo coperto di piume nere, con un grande becco nero sul volto e con il corpo coperto da una lunga tunica cremisi, nell’ala destra stringeva una grossa falce dal manico dorato e la lama impreziosita da zaffiri, stretta alla sua ala sinistra invece c’era da donna più bella che Vitani avesse mai visto, la carnagione sembrava essere stata scolpita nel marmo tanto era pallida, i capelli bianchi le ricadevano morbidamente sulle spalle e sulla schiena, gli occhi gialli sprizzavano orgoglio, il fisico perfetto era avvolto da un elegante abito rosso sangue, che riprende a il colore dei tatuaggi che le coprivano tutte le braccia; seguito di quella strana coppia vi erano la signora del bosco, Lyra e l’Anima Bianca Ridley Morgerstern, entrambi erano scortate da due cavalieri dall’armatura di ossidiana. Il cavaliere che scortava Lyra aveva al collo un medaglione luminoso, mentre colui che accompagnava Ridley aveva sul volto una grossa cicatrice nera e al fianco portava una katana con incisa sopra una frase nell’Antica Lingua: ogni storia può essere riscritta e ogni destino può essere cambiato. Infine alle loro spalle vi era un corteo di Anime Bianche, tra le quali Vitani riconobbe sua nonna e altri membri della sua famiglia che aveva visto solo in foto; l’uomo corvo e la dama vestita di rosso camminarono fino al trono, Lyra, Ridley e i loro cavalieri si fermarono a pochi passi da Vi e dal Ladro di Anime, mentre tutte le altre Anime Bianche si posizionarono attorno alle colonne circondando la piccola compagnia.
L’uomo corvo si accomodò sul trono e rivolse il suo sguardo verso i tre maghi davanti a lui,
 
-Chi sei tu?- gli chiese Tani guardandolo incuriosita
 
-Io sono il Mietitore di Anime, giovane Stella del Mattino- rispose il corvo gracchiando
 
-Perché siamo qui?- domandò la giovane, 
 
-È stata lady Lyra a dirci che avevate bisogno d’aiuto, ma il motivo specifico per cui siamo qui devi essere tu a dircelo-
 
-Io…- per un attimo Vitani accarezzò l’idea di chiedere un’incantesimo per spazzare via il Ladro di Anime e le sue Ombre per sempre, ma il gemito di dolore che emise Endrell le fece cambiare idea -io voglio solo che Endrell si salvi- mormorò infine,
 
-Mia cara giovane strega, il suo destino era scritto ancor prima che tu nascessi, Endrell Morgerstern ha adempiuto al suo compito, lascia che ora si riposi- rispose la dama vestita di cremisi con tono pacato
 
-Ma… perché?- chiese Vitani con le lacrime agli occhi
 
-A volte Vi- le spiegò Ridley -non esiste una risposta per quello che il destino ci riserva-
 
-Tuttavia- aggiunse il Mietitore -renderò il suo trapasso più rapido e meno doloroso-,
 
Tani annuì mestamente, e mosse qualche passo verso Endrell, si accucciò accanto al mago e gli tenne la mano fino a che il giovane non esalò il suo ultimo respiro, mentre diverse lacrime le rigavano il volto, poi esattamente come erano arrivati lì Vitani e il Ladro di Anime vennero avvolti da un’accecante luce bianca e apparvero nuovamente nel giardino del Weig, dove la battaglia continuava a infuriare come se nulla fosse accaduto, l’unica differenza era che il corpo di Endrell era scomparso.
Alzando lo sguardo Vitani si trovò davanti il volto sfigurato dalla rabbia del Ladro di Anime,
 
-Cosa credevi di ottenere trascinandomi lì, piccola patetica mortale? Speravi che il Mietitore salvasse te, il triste maghetto e tutti i tuoi patetici amici? No… no ragazzina, voi morirete tutti in modo orrendo, te lo posso assicurare- ringhiò avvicinandosi a Tani con aria minacciosamente,
 
Vi sentì crescere dentro di lei una furia animalesca, scattò in piedi, squadrando il mago oscuro con gli occhi sprizzavano scintille,
 
-Io non credo- mormorò mentre nelle sue mani apparvero due lunghe lame argentate avvolte da una tenue aura azzurrina,
 
il Ladro di Anime le rivolse un ghigno sprezzante
 
-Lo vedremo- rispose lanciandosi contro di lei.
 
I due maghi si affrontarono menando fendenti e recitando incantesimi, Tani non era mai stata così agguerrita: avanzava senza alcuna paura, pronunciando qualunque formula apparisse nella sua mente, non c’era Ombra o barriera che potesse fermarla, ormai aveva messo alle corde il Ladro di Anime, che almeno in un primo momento aveva avuto la sicurezza di vincere la battaglia. Tuttavia vista la mal parata il mago oscuro decise di cercare rifugio tra le rovine del Weig, così richiamò due Ombre gigantesche per tenere impegnata la giovane strega e varcò la soglia del vecchio orfanotrofio, Vitani affrontò i due demoni che le bloccavano la strada assieme al gatto Loki e si lanciò all’inseguimento del suo nemico.
L’interno dei Weig era ancora più tetro è inquietante dell’esterno: le mura ormai in rovina salivano dritte, i mattoni che si univano con precisione erano sfigurati da una ragnatela di crepe, i solidi pavimenti erano coperti di calcinacci, le porte di legno marcio erano state divelte dai cardini, il silenzio si stendeva uniforme contro le mura in rovina del Weig e l’odore di qualcosa in decomposizione riempiva l’aria. Vitani camminava lentamente, facendo attenzione a non fare il minimo rumore e spostando lo sguardo in ogni angolo per non essere colta di sorpresa, le sembra quasi che l’interno della casa fosse in una dimensione differente, tanta era la quiete; i raggi argentati della luna rischiaravano il suo cammino proteggendola dalla totale oscurità. Vi avanzò fino alla base delle scale, dove il Ladro di Anime la attendeva con un sorriso raccapricciante dipinto in volto,
 
-Non avresti dovuto seguirmi qui- affermò divertito, -adesso morirai-
 
da ogni anfratto del vecchio orfanotrofio emersero Ombre mostruose, che urlando e ringhiando si lanciarono sulla giovane strega; Tani respinse le prime con le lame, le seconde con gli incantesimi, ma erano troppe,
 
È la fine” pensò spaventata, ma proprio quando stava per arrendersi nella sua mente balenò la frase nell’Antica Lingua che aveva letto sull’elsa della katana di uno dei due cavalieri del Mietitore, guidata dall’istinto e dalla paura la giovane strega pronunciò quelle parole senza esitazione.
 
Nel pronunciare l’incantesimo Vitani si era distratta e si accorse troppo tardi che un’Ombra stava per trafiggerla con i suoi lunghi artigli, la ragazzina chiuse gli occhi pronta ad incassare il colpo, che non arrivò mai, Vitani aprì gli occhi e con sua grande sorpresa si trovò davanti non una creatura spaventoso, ma Endrell interamente vestito di bianco, avvolto da un’aura argentata,
 
-Sei tornato- disse Vi con gli occhi pieni di lacrime
 
-Dovevo aiutarvi a finire il lavoro milady- rispose il mago sorridendole -tutti noi dovevamo- aggiunse prima di allontanarsi per affrontare un’altra Ombra,
 
fu a quel punto che Tani si rese conto che a combattere il Ladro di Anime e i suoi demoni c’erano anche la dama vestita di cremisi, Lyra, Ridley e i due cavalieri, così, pervasa da un nuovo senso di coraggio la giovane strega iniziò a farsi strada verso il suo nemico.
Il Ladro di Anime, che fino a quel momento si era goduto lo spettacolo, quando la ragazzina aveva richiamato gli Spiriti prediletti dal Mietitore aveva avuto la fastidiosa sensazione che la paura stesse iniziando ad annidarsi dentro di lui e quindi aveva deciso di porre fine a quella storia: con un incantesimo aveva richiamato la sua spada fatta di tenebre e aveva iniziato a correre verso Vitani pronto a ucciderla, a pochi passi da lei sollevò la spada e menò un un violento fendente, ma non ottenne il risultato sperato, infatti attorno a Vi c’era una sottile barriera argentata visibile solo sotto i raggi lunari,
 
-Non può essere- mormorò il mago oscuro con la voce pervasa dal terrore -non può aver ottenuto la benedizione del Mietitore-
 
-Non è la benedizione del Mietitore- gli rispose Vitani -è un mio incantesimo-,
 
il Ladro di Anime iniziò a indietreggiare spaventato, mentre la giovane strega avanzava verso di lui
 
-Ladro di Anime- esordì con voce solenne mentre attorno a loro si alzava una fitta nebbia blu -usurpatore del Regno delle Anime, io Vitani Blake, Stella del Mattino, con il potere conferitomi dai miei antenati ti condanno a passare l’eternità a vagare nel Giardino degli Assassini, senza i tuoi poteri- affermò,
 
dal terreno emersero rovi di rose che si avvinghiarono attorno al corpo del mago oscuro e lo trascinarono oltre il Velo mentre lui urlava e si dimenava. Quando il Ladro di Anime fu scomparso e la nebbia si diradò Vitani notò che nella casa erano rimasti solo lei e le Anime Bianche,
 
-Grazie- mormorò la ragazzina avvicinandosi a loro
 
-È stato un onore- rispose Endrell facendo un profondo inchino
 
-Siamo noi a dovervi ringraziare madamigella- affermò il cavaliere con il medaglione -senza di voi non avremmo mai fermato quel folle-
 
-È stato un piacere per me, ma ora cosa accadrà?-
 
-Il Mietitore continuerà a girare nel Regno dei Vivi, mentre il Fato controllerà il Regno delle Anime per evitare che altri maghi ne prendano il controllo, lo squarcio nel Velo verrà sigillato e voi giovane Stella del Mattino continuerete a vegliare su questo mondo- rispose la dama vestita di cremisi,
 
Vitani annuì, pronta a farsi carico di questa responsabilità.
Il primo raggio di sole illuminò la scalinata e sui volti delle Anime Bianche si dipinse un’espressione di tristezza,
 
-Ora devi lasciarci andare però milady- le disse Endrell mestamente
 
-E come faccio?- chiese Tani,
 
-Di il nostro nome, prima che il sole sorga e saremo liberi di godere dei Campi della Luce nel Regno delle Anime- le spiegò il mago,
 
-Ma potremmo vederci ancora?- domandò Vi guardando prima Ridley e poi Endrell
 
-Certo tesoro- le rispose Rid stringendola tra le braccia -ci vedremo sempre nei nostri sogni e nei ricordi che ci legano- mormorò accarezzandole i capelli,
 
la giovane strega annuì lentamente mentre il suo volto veniva rigato dalle lacrime,
 
-Cavalieri, dama vestita di rosso, non conosco i vostri nomi- mormorò tra un singhiozzo e l’altro
 
-Sono Jack Laindéir- rispose l’uomo con il medaglione
 
-Io sono Jason Coleridge- si presentò il guerriero con la katana
 
-E io sono Diadama- concluse la dama
 
-Jack Laindéir, Jason Coleridge, Lyra Blackwood, Diadama, è stato un onore conoscervi- affermò la Tani,
 
quando ebbe pronunciato i loro nomi le quattro Anime Bianche si dissolsero in una tenue nebbiolina blu,
 
-Mi mancherete moltissimo- mormorò la giovane strega stringendo a se un’ultima volta Endrell e Ridley -siate felici-
 
-Lo saremo- rispose il mago
 
-Di a mia madre che le voglio bene e che ora sono in pace- le disse la cugina
 
-Endrell e Ridley Morgerstern: vi auguro il meglio- sussurrò Vi stringendoli più forte che mai prima di rimanere con solo un soffio di nebbia azzurra tra le braccia.
 
Vitani uscì lentamente dal vecchio orfanotrofio, i suoi amici la attendevano in giardino e quando la videro arrivare le corsero incontro per stringerla in un grande abbraccio di gruppo, poi tutti insieme si diressero verso il cancello arrugginito, Vi rimase si trattenne qualche secondo per dare un’ultimo sguardo al Weig: la struttura in rovina si stagliava ancora imponente contro il giardino incolto, ma illuminata dai caldi raggi dorati di quella nuova alba non faceva più paura, il gatto Loki le strofinò la testa contro la gamba destra,
 
-Vuoi restare a guardare l’alba o possiamo andare a casa?- le chiese stanco,
 
la giovane strega si chinò e prese il gatto tra le braccia incamminandosi verso i suoi amici, che la aspettavano pochi passi più avanti, stanchi e felici,
 
-Andiamo a casa- mormorò sorridendo.
 
Fine
   
 
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