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Autore: Mr Lucifer    26/05/2021    0 recensioni
Adeline è una ragazza di 26 anni uguale ad ogni altra sua coetanea che sta per vivere un viaggio che la porterà a credere a ciò che prima le sembrava impossibile, la realtà distinta dalla fantasia, il sangue di uno e la legge di un branco.
Genere: Avventura, Mistero, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: FemSlash
Note: nessuna | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Di norma una storia dovrebbe iniziare con un c'era una volta, ma non questa, ricordo la notte in cui morì con una rosa in mano insanguinata, le lacrime sul volto e una promessa infranta nel cuore, ma facciamo un passo indietro.
Il mio nome è Adeline Vancuvick Andersen III e sono un'universitaria da appena pochi mesi alla prestigiosa università di Opal nel Kansas, provengo dalla famiglia nobile degli Andersen a quanto pare ed abito dall'altra parte del bosco della fossa aldilà da dove e situata la mia scuola, e per arrivarci, ogni mattina, mi devo svegliare alle 5:00 per prendere il treno della stazione Nova sud ed arrivare a destinazione.
Anche quella mattina era come tutte le altre, solita sveglia, solita alba, solito calore sulla pelle del sole ed il mio gatto, Delonix, di colore rossastro con un occhio verde ed uno viola.
Mi ricordo ancora il giorno in cui lo raccattai, era un martedì di un 14 luglio dell'ormai lontano 2009, era una serata oggiosa ed io stavo correndo verso casa quando, con la coda dell'occhio, notai un piccolo gattino chiuso in una scatola zuppa d'acqua.
Tremava ed era palesemente spaventato, anche avvicinarmi non fu facile, mi diede diverse graffiate fra cui una che mi lese un occhio rendendomi orba, ma non mi importava in quel momento, sono sempre stata una ragazza molto forte di costituzione e caratterialmente e non mi sono mai fatta spezzare da niente e nessuno, lo presi in braccio e mi diressi nell'ospedale più vicino per far curare il mio occhio ed alcune auto-ferite del micetto che, da quel momento, mi starà sempre accanto ed ormai sono ben 10 anni da quando siamo assieme, ed io ne ho 26 attualmente tanto per intenderci.
Oggi è il 25 Febbraio del 2019, fuori piove con tuoni come al solito, Delonix fa le fusa per avere il suo pasto e l'odore del caffè si espande in tutta la casa, solita mattinata insomma, ma lasciate che mi descriva un pò, dopotutto anche se la fantasia è potente, senza un'adeguata descrizione dubito fortemente possiate immaginarmi.
Dunque, come detto pocanzi, sono una ragazza di 26 anni con pelle albina, occhi verdi smeraldo, capelli stile nordico di un biondo cenere ed un tatuaggio sul viso, sotto l'occhio sinistro in piccolo, la runa Algiz.
Sono abbastanza alta, circa un metro e novanta, motivo per cui odio mettermi le gonne, difatti il mio outfit consiste in una maglia nera con le 24 rune del futhark runico, jeans lunghi grigio fumo, scarpe da ginnastica piuttosto usurate bianche ed una felpa bianca con strisce blu elettrico con un morbidissimo cappuccio il lana.
Mi alzo, indosso gli abiti appena descritti, accarezzo Delonix facendogli naso-naso con la sua punta umida, e mi dirigo verso il piano di sotto per gustare quel buon caffè e continuare il mio libro sul come addestrare una lontra in cattività.
Abito da sola da circa cinque anni con il mio gatto, la casa in cui sto al momento è a doppio piano con una grossa cucina, un grosso salotto ben attrezzato, 2 bagni, scale in frassino che portano al piano di sopra, una stanza addetta al mio studio di poesia ed infine la mia stanza da letto, comunque me ne sto li, seduta nella cucina, a bere il mio caffè e guardare la pioggia fuori dalla mia finestra.
Dovete sapere che io amo la poesia, per me è l'arte più veritiera in questo mondo ed è da quando avevo 5 anni che la studio in tutte le sue forme, ed il mio desiderio più grande è diventare una famosa poeta, l'arte dopotutto si sa, va scritta nella storia per far si che rimanga nel tempo intatta.
Mentre rimango immersa nei miei pensieri l'orologio da polso squilla, simbolo che è ora di andare a prendere il treno delle sei, dunque mi alzo, tiro sulla testa il mio cappuccio, mi metto su una spalla il mio zaino nero coi lupi grigi ricamati sopra, mi accendo una sigaretta ed esco di casa chiudendo a chiave prima la porta in metallo e poi quella in legno e dirigendomi verso la ferrovia a quindici minuti da dove abito io correndo sotto la pioggia.
Verso le cinque e quarantacinque sono alla ferrovia, mi inserisco i miei auricolari nelle orecchie e comincio ad ascoltarmi della musica nordica vichinga per poi, pochi minuti dopo, prendere il mio treno e dirigermi finalmente verso l'università.
Solitamente durante il viaggio dormo anche un pò, tanto ci vuole un'ora per arrivare alla fermata e poi altri quindici minuti per entrare nel giardino della scuola, ma quella mattina, stranamente, non avevo per nulla sonno, ma come una strana sensazione, come se qualcosa stesse per accadere da li a breve, mai sensazione fu più veritiera, da li a poco, mentre il treno passava oltre l'ultima galleria, sopra il bosco, qualcosa colpì il mezzo deragliando la traiettoria verso di sotto e ci fu uno schianto molto violento, e li vidi tutto nero.
Mi risvegliai solo mezz'ora dopo, sul treno ormai totalmente distrutto e con diversi  morti attorno, cercai di alzarmi ma la ferita alla testa mi sbilanciava molto ed uscii dal treno facendomi strada fra i corpi e mi guardai attorno, cercavo tracce di vita, tracce di qualcuno che potesse aiutarmi, avevo paura ed ero infreddolita, non c'era anima viva in quel luogo ancora oscurato dalle poche luci dell'alba, feci si e no pochi passi per poi crollare al suolo indebolita dalla perdita di sangue e dal freddo della pioggia esterna, da li a poco svenni e li solo il buio.
   
 
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