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Autore: eddiefrancesco    27/05/2021    0 recensioni
Nel periodo della Reggenza, la città gode di un clima di rilassatezza... L' ultima cosa che Verity Harcourt si sarebe aspettata era di iniziare la stagione mondana smascherando una spia... o che la spia in questione potesse essere proprio Brin, l' uomo che cinque anni prima le aveva spezzato il cuore! E scoprire che il suo misterioso contatto, un postiglione ridesta in lei emozioni violente.
Che cosa deve fare Verity ora che entrambi le hanno rubato il cuore?
Genere: Romantico, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Inghilterra, 1815 Era indubbiamente ambizione di gran parte delle fanciulle in età da marito assaporare gli inebrianti piaceri di almeno una stagione londinese. Come falene intorno a una candela, sciamavano verso la capitale per quelle brevi settimane di primavera nella speranza, al termine di un vortice sociale rovinosamente dispendioso in cui si sarebbero potute mescolare ai membri dell'alta società, di suscitare un impeto di orgoglio nelle intriganti madri accalappiando il classico buon partito. Quindi, perché mai, si chiese Verity fissando la campagna del Kent attraverso il finestrino della carrozza, si trovava in viaggio per la capitale? Non amava le mondanità né desiderava sposarsi. L'idea stessa di accasarsi con qualche ottuso signorotto le ripugnava. E allora, per quale motivo aveva accettato di partecipare a una stagione londinese? Accigliandosi, studiò l'anziana vedova piuttosto florida che sonnecchiava nell'angolo opposto della carrozza. Nessuno avrebbe mai immaginato che dietro l'aspetto piacevolmente indolente di Clara Billington si celasse una mente... diabolica! La carrozza sobbalzo', destando la gentildonna in questione che subito esclamò: - Cielo! Questa strada peggiora di giorno in giorno. Dovrò proprio parlarne con mio fratello Charles. Bisogna fare qualcosa.- Dopo essersi raddrizzata il cappellino, lady Billington alzò il capo e incrociò lo sguardo sornione della nipote. - Che cosa c'è, mia cara? Mi stai guardando come se fossi una perfetta sconosciuta! - - Sul serio? In effetti, incomincio a chiedermi fino a che punto ti conosco, zia Clara. So naturalmente che è dal giorno in cui ho lasciato il collegio che trami per portarmi a Londra durante la stagione. Ciò che mi stupisce, tuttavia, è che tu mi abbia infine convinta! - domandò Verity. La zia sorrise diplomaticamente. In realtà, la sua astuta nipotina aveva ragione soltanto in parte. Sin dalla triste scomparsa del suo caro fratello, lady Billington aveva sognato di accompagnare l'unica figliola di questi ad almeno una Stagione londinese. Non avendo figli suoi, aveva sviluppato un profondo attaccamento nei confronti di tutti i nipoti, ma Verity era la sua preferita. Quando la madre di Verity aveva venduto la dimora nello Hampshire ed era ritornata nel nativo Yorkshire per governare la casa del fratello celibe, il signor Lucius Redmond, zia Clara si era tenuta in contatto con loro, scrivendo con regolarità e recandosi in visita almeno una volta l'anno. Allorché si era spenta anche la cognata, lady Billington aveva appreso, non senza rammarico, che la tutela di Verity era stata interamente affidata al buon Lucius. Questi, tuttavia, essendo scapolo, era stato quanto mai lieto di accogliere le idee dell'augusta gentildonna sul modo di educare una fanciulla a cui era stato tristemente permesso di trasformarsi in una sorta di monello dalla sua indulgente madre, ed era stato dietro consiglio di zia Clara che Verity era finita in un esclusivo collegio di Bath. Per fortuna, quando all'età di sedici anni aveva lasciato l'istituto, Verity aveva perso i suoi modi da maschiaccio ed era diventata un'incantevole signorinella. Non solo vantava un personale elegante e un ovale perfetto, ma aveva splendidi occhi azzurri che formavano un piacevole effetto di contrasto coi riccioli corvini. Triste a dirsi, non sembrava peraltro attribuire eccessiva importanza ai doni che Madre Natura le aveva tanto generosamente concesso e, al di là di qualche occasionale visita nel Kent, dove dimorava lady Billington, era stata più che felice di rintanarsi nello Yorkshire, aiutando lo zio a dirigere il suo giornale di successo. - Quell'aria da santarellina non m'inganna nemmeno per un istante, zia Clara. Sei un'intrigante, ecco! Sai benissimo che, se tu non avessi minacciato di lesinarmi quelle succose notiziole per me cosi importanti, a quest'ora non sarei qui! - - Che esagerazione, figliola. Ti ho solo scritto che, con Napoleone di nuovo in libertà e metà aristocrazia sul continente, non vi sarebbe stato granché di cui parlare a Londra e che avresti fatto meglio ad accompagnarmi nella capitale quest'anno, così da procurarti qualche pettegolezzo di prima mano grazie cui imbastire un articoletto sulla Stagione.- Pur non essendo convinta, Verity preferì tacere perché sapeva bene che, senza l'aiuto di lady Billington, non sarebbe mai riuscita a scrivere i pezzi che pubblicava sul giornale dello zio. Lucius Redmond si era inizialmente opposto all'idea, non volendo infarcire la propria gloriosa testata di quelli che gli sembravano insulsi pettegolezzi. Ma quando Verity gli aveva fatto notare che non erano soltanto gli uomini a leggere il giornale e che un occasionale articoletto di taglio più frivolo avrebbe incontrato il favore delle sue molte lettrici, lo zio aveva dato il proprio assenso. Al che Verity si era improvvisata cronista mondana. I suoi pezzi sugli abiti e le acconciature in auge avevano fatto furore, ma a deliziare le signore dello Yorkshire era stato soprattutto il resoconto della Stagione londinese per il quale aveva naturalmente consultato la sua informatrice personale, per l'appunto lady Billington. - Se non Londra, qual è la meta in voga quest'anno? Forse Vienna? - domandò Verity. - No, Bruxelles. Tuttavia, malgrado questa assurda corsa all'espatrio, le novità non mancano. E ce n'è una che dovrebbe interessarti. Pare che il nipote di Arthur Brinley sia destinato a diventare il futuro visconte di Dartwood.- Quando non ci fu risposta, sbircio' la nipote. - So bene che eri affezionata a quel caro vecchietto, Verity, ma non ricordo di averti mai sentito nominare suo nipote. Certo conosci il maggiore Carter.- - Lo conosco, si. Ma non lo vedo da... Oh, saranno cinque anni ormai - ammise lei storcendo il naso. Lady Billington tornò a studiarla, poi chiese: - Sbaglio o provi antipatia per il maggiore? - Antipatia? Verity aggrotto' la fronte. Provava antipatia per il nipote di Arthur Brinley? Era sicura di no, sebbene io giovane l'avesse non poco ferita in passato, ma era trascorso così tanto tempo da allora! Aveva pensato a lui raramente negli ultimi anni, e solo quando aveva letto sul giornale dello zio i resoconti delle sue prodezze militari durante la guerra in Spagna. Sospirò. - No, non provo antipatia per lui, zia, sebbene sia uno sciocco.- Scrollo' le spalle. - In realtà, dovrei ammirarlo, suppongo, visto che si è distinto sul campo di battaglia. E una volta mi ha persino salvato la vita.- - Bontà divina! Che cosa è successo? - domandò lady Billington sconcertata. - Oh, niente di speciale. Sono stata lì lì per annegare una volta... cosa che avrei senz'altro fatto se Brin non si fosse tuffato nel lago a salvarmi.- La zia rabbrividi'. - Immagino che sia successo ai tempi in cui ti comportavi da ragazzaccio! - - Infatti - confermò lei noncurante. Sussulto'. - Ma hai ragione, sai? Il fatto che Brin sia prossimo al titolo destera' sensazione tra le signore dello Yorkshire. È una specie di eroe locale, sai? Pare che abbia lasciato l'esercito. Tuttavia non è tornato nello Yorkshire. Perlomeno non era ritornato quando sono partita la settimana scorsa. Mi chiedo dove si nasconda.- - Potrebbe trovarsi a Londra.-
   
 
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