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Autore: Devil_san    28/05/2021    1 recensioni
Il tragitto era ormai diventato di routine. Lo avevano fatto tante volte negli ultimi mesi, quindi: come diamine aveva fatto suo marito a perdersi sul dannato sentiero dritto e senza ramificazioni?
Di contro, le persone che finirono per incontrare erano grati che si era perso.
.
[Cross-over tra Naruto & Bleach]
[UraIchi Week 2021]
Genere: Azione, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kakashi Hatake, Obito Uchiha, Rin Nohara
Note: AU, Cross-over, Soulmate!AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Sorry I'm late... The Chronicles'
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UraIchi Week 2021

DAY 5

 

Non possiedo BLEACH o Naruto

 

 





 


Sorry I'm late guys, a black cat crossed my path so I had to go the long way



1

 




 

Ichigo, con aria seccata, fissava il punto sul sentiero oscuro in cui suo marito avrebbe dovuto essere.

Ma che non era.

L'arcano, abissale, amorfo vuoto tra gli universi che lui e Kisuke stavano attraversando per andare a trovare le persone che Ichigo aveva preso a considerare come famiglia durante il suo soggiorno imprevisto nella realtà in cui era stato spedito per colpa di uno degli esperimenti falliti di Aizen, si frantumò e collassò intorno ai centinaia di sentieri che si snodavano tutti intorno a lui senza mai toccarsi, rimestandosi in caleidoscopici oscuri frattali.

Una vena cominciò a pulsare violentemente sopra l'occhio di Ichigo.

Era sicuro che fino a un momento prima suo marito lo stesse seguendo lungo il sentiero che collegava i due universi alternativi visto che il loro collegamento mentale, anche se ovattato dovuto al luogo in cui si trovavano, ora era muto come durante il periodo in cui erano stati divisi dal tessuto cosmico che divide i vari mondi.

Sollevando la lanterna di carta illuminata da una farfalla infernale inter-dimensionale, osservò il sentiero alla ricerca di tracce di dove quello stupido di suo marito era sparito.

Ritornando indietro sui suoi passi, brontolò tra sé e sé "Quell'idiota…"
 



Kisuke sollevò la sua lanterna di carta per osservare meglio la contorta foresta su cui era sbucato quando era balzato, senza dire niente alla sua anima gemella, su un sentiero parallelo che si era affiancato fino a sfiorare quello che stavano percorrendo attraverso il vuoto tra gli universi.

Lo sa che non avrebbe dovuto, ma era comparso così all'improvviso affianco al solito sentiero che percorrevano che aveva catturato il suo interesse.

Anche se forse, più che sentieri, il nome corretto tra questi ponti di collegamento era fili, infiniti fili che collegavano come sentieri perigliosi gli infiniti mondi ed universi che esistevano, esistono ed esisteranno.

Osservandosi attorno, non vide niente di particolare, niente che spiegasse perché il nuovo sentiero fosse apparso accanto al solito e nessun motivo apparente del perché avesse catturato la sua attenzione, ma sia come guerriero che come scienziato sapeva bene che non bisognava mai farsi ingannare dalle apparenze.

E così fece collassare la sua lanterna, e nascose tra le sue vesti la sua personale farfalla infernale inter-dimensionale, capace di illuminare anche l'amorfo vuoto che separava i vari Universi; e fatto tutto questo, si guardò intorno con maggiore attenzione.

Sembrava tutto normale, niente di strano in corso, almeno finché non notò il cadavere di un uomo pochi rami più in basso nascosto dalle fronde.

Con un balzo atterrò affianco al corpo e immediatamente prese nota di tutto: che era un ninja di Iwakagure, ucciso da un ferita all'addome da un kunai, e che i residui di reiatsu intorno al cadavere corrispondevano a quelli di Obito e Kakashi.

Battendo le palpebre, inclinò la testa e si poggiò il suo ventaglio chiuso sul mento con fare pensieroso.

Le loro firme di reiatsu erano diverse dalle solite che aveva imparato ad associare ai due, queste non erano contaminate da tracce di reiatsu di altri, non erano raffinate in mortali armi taglienti e soprattutto erano molto più giovani dei due adulti che aveva conosciuto alla fine della guerra che gli aveva permesso di ritrovare suo marito.

"Interessante;" Mormorò tra sé e sé lo scienziato "davvero interessante."

Ora la vera domanda era, dove e quando lo aveva condotto il sentiero che aveva preso? E quali erano le differenze tra questo e il solito?

Ma soprattutto sopravvivrà al linciaggio che riceverà da Ichigo quando suo marito lo troverà?

Era con questi pensieri in testa che Kisuke si avviò seguendo come un segugio le tracce di reiatsu residuo che i due ninja si erano lasciati dietro, curioso di scoprire dove di preciso in questa linea temporale era atterrato.
 



"Oh cielo." Mormorò Kisuke quando giunse alla radura dove si era appena consumata una tragedia.

O una catastrofe.

O una battaglia.

O ciò che semplicemente doveva succedere.

Dipende dai punti di vista.

Nascosto tra le rade fronde di un albero, Kisuke osservò interessato come un giovane Kakashi a malapena entrato nella pubertà stava combattendo senza esclusione di colpi un ninja di Iwa, mentre due animali – che percepiva e intuiva a un livello istintivo che non erano semplici animali – combattevano con zanne ed artigli tra di loro mentre cercavano di scannarsi con la stessa ferocia dei due ninja.

Ma ciò che catturò di più l'interesse di Kisuke fu che quando Kakashi riuscì ad uccidere lo shinobi nemico, uno dei due non-animali esplose in una nuvola di polvere dorata.

Non in fumo come le evocazioni, ma in polvere.

Kisuke osservò con interesse dove era scomparso il non-animale.

Questa doveva essere la differenza. Lui non era semplicemente nel passato dell'universo solito che lui e Ichigo visitavano, ma lui era in una realtà parallela ad essa.

E se così era, e non c'erano ulteriori differenze, allora sapeva esattamente in che momento del tempo era finito (e lui era al 90% sicuro che l'unica differenza tra le due realtà fossero i non-animali, poiché il sentiero su cui era saltato era perfettamente parallelo a quello che stava percorrendo insieme a suo marito, solo che questo finiva un po' prima dell'altro).

Perché anche se aveva trovato Ichigo solo quando si era giunti all'epilogo di una storia che era iniziata mille anni prima, lui aveva raccolto tutti i dati e le storie che poteva in modo da comprendere in che guaio la sua anima gemella si era infilato volontariamente mentre erano separati.

Questa doveva essere la fatidica missione che aveva messo in moto gli ultimi ingranaggi.

La missione del Ponte Kannabi.

Dove tutto iniziò a crollare, e poi iniziò a dar frutto.

Ma ora non era il momento di considerazioni o pensieri filosofici, il gruppo di rinforzi di Iwa era appena arrivato, e se non interveniva ora, Obito sarebbe stato seppellito sotto la roccia, catturato da Zetsu, e la sua discesa nella follia si sarebbe completata in meno di un anno.

E tutto sarebbe finito per andare a rotoli.

Era decisamente il momento di intervenire.

"Maaah…" fece Kisuke attirando l'attenzione di tutti su di sé "che cosa sta succedendo qui?"

Con un balzo atterrò dietro la squadra di shinobi di Iwa, costringendoli a dividere la loro attenzione tra due possibili minacce e snervati dalla sua sola presenza.

C'era qualcosa di profondamente sbagliato in quell'uomo.

"Perché degli adulti come voi state attaccando un bambino? Non penso che un giovanotto come lui possa indurre a una reazione del genere." chiese garbato e con falsa ingenuità.

"Sei per caso cieco e stupido?" chiese uno shinobi di Iwa, derisorio "Quel moccioso è uno shinobi di Konoha, e noi di Iwa, e siamo in guerra. Pensi davvero che solo perché lui è un bambino lo risparmieremo? Semmai," e qui si voltò verso Kakashi, che rigido e che faticava a rimanere in piedi, si preparava a mettere su un ultima disperata difesa "dovremmo estirparlo dalla faccia della terra prima che- urgh…"

"Capisco." disse Kisuke mentre abbassava la punta del suo bastone da passeggio verso il basso mentre il ninja nemico crollava a terra, morto, con un buco nel petto, trapassato da un Byakurai da parte a parte "se è così, allora non avrete nulla da obiettare se vi uccido tutti."

"Pensi davvero di poterci uccidere tutti?" chiese uno, con falsa spavalderia "Tu sei da solo. E noi siamo in molti." Finì stringendo la sua presa sulla sua arma.

Kisuke lo guardò con aria derisoria da sotto l'ombra del suo cappello "E pensi davvero che questo mi fermerà?"

"Tu non sei nessuno!" abbaiò il ninja, finalmente notando cos'era che lo snervava così tanto dell'uomo. Quell'uomo non aveva un daemon.

"Non c'è bisogno di essere qualcuno" affermò Kisuke mentre completava l'hado che aveva castato silenziosamente "per essere la persona più mortale nella stanza."

E un piolo di energia si piantò nei petti dei ninja di Iwa, impalandoli a morte.

Nel tempo che ci misero i corpi ad accasciarsi a terra, Kisuke attraverso fulmineo la distanza che lo separava da un giovane Kakashi e il suo non-animale, e si sporse oltre il bordo della buca nel terreno in cui si trovano Obito, una giovane kunoichi che immaginava fosse Rin, e altri due non-animali.

Una lama fredda come il ghiaccio venne premuta contro la sua giugulare.

"Chi sei tu?" chiese il giovane Kakashi, teso come una corda di violino pronto a tagliargli la gola al primo sentore di intenzioni ostili verso le persone a lui più importanti.

"Qualcuno che può aiutare il tuo amico." Fu la semplice risposta dello shinigami "Se me lo permetti."

La lama sulla sua gola tremò "Aiutarlo?"

Raddrizzando la sua postura, Kisuke lo guardò solenne "Aiutarlo. E probabilmente anche riuscire a salvare la sua carriera di ninja."

Un espressione conflitta si dipinse sul viso di Kakashi e del non-animale, un bellissimo esemplare di lupo bianco, in conflitto tra il grato per averli aiutati, una straziante speranza alle sue parole e diffidente dei motivi nascosti di questo pericoloso sconosciuto.

Il giovane jounin premette la sua lama un ultima volta, in avvertimento e sibilò "Fai loro del male e ti uccido." Prima che il jounin ritrasse la lama dalla gola, cedendo alla flebile speranza.

Annuendo in assenso, Kisuke si calò nella fossa, accovacciandosi accanto ad Obito e la kunoichi, presto seguito dal resto del team.

Assicuratosi che il ragazzo fosse ancora vivo, stava già pensando a come tirarlo fuori dal masso, quando si sentì echeggiare tra gli alberi un grido arrabbiato "KISUKE!"

Lo shinigami si irrigidì, prima di sospirare drammaticamente "Sono morto."

Infatti, un secondo più tardi, la faccia di Ichigo sbucò da oltre il ciglio della fossa, un fiero cipiglio stampato in faccia e ringhiò "Kisuke. Non osare farlo mai più." Mi hai fatto preoccupare.

Castigato, Kisuke mesto si scusò "Scusa, Ichigo." E' solo che è comparso lì, all'improvviso, e mi ha incuriosito.

Ichigo brontolò irritato. Immagino, solo la prossima volta avvertimi invece di sparire così.

Va bene Ichigo.

"Chi diamine sei tu?" domandò improvvisamente Kakashi, riportando i due nel presente.

Puntando il dito contro lo scienziato, il dottore rispose "Suo marito." Spiazzandoli.

Con un balzo Ichigo atterrò dentro il buco, affollandolo ancor di più, con tutti i ninja, i non-animali e gli shinigami lì dentro; senza contare lo Zetsu Bianco morto infilzato come uno spiedino su una delle lame di Zangetsu.

Kisuke alzò un sopracciglio alla vista.

Ichigo scrollò le spalle. Ho ascoltato tutte le tue elucubrazioni mentali da quando sono giunto qui. Se vogliamo fare quello che stiamo per fare, allora ci serve il materiale adatto.

Kisuke inclinò impercettibilmente la testa, in accordo. Bella pensata, Ichigo.

Ichigo sbuffò, compiaciuto.

Alzando lo sguardo verso il macigno che schiacciava Obito, Ichigo mormorò tra sé "E ora come ci togliamo dai piedi il macigno?"

Stavo pensando che la soluzione migliore sarebbe quella di sollevare il macigno e trascinare Obito-san fuori da sotto di esso.

Ichigo storse il naso. Sinceramente preferirei evitarlo. Da quel poco che mi ha raccontato Obito, è più probabile che finiremmo per fargli più male che bene.

Qualche idea?

In verità sì, e puoi ringraziare Kukaku-neesan e Ganju.

Percependo ciò che voleva fare, Kisuke gli diede spazio per muoversi.

Avvicinandosi al masso, Ichigo disegnò un cerchio sulla superficie e nel mentre borbottava sottovoce, trasformando la roccia in sabbia, e prima che potessero essere sommersi da essa, con un borbottio finale e un gesto secco della mano creò una cupola sopra di loro in modo da essere nascosti da occhi indiscreti.

Obito e l'uccello rapace – forse un nibbio? – emisero dei versi lamentosi quando il peso che li schiacciava fu tolto.

Il dottore e lo scienziato osservarono curiosi il fenomeno (erano stati così sincronizzati) e mentre Kisuke si muoveva per prendere nota dei danni subiti dal giovane, Ichigo si rivolse verso Kakashi e senza girarci intorno chiese "Quel non-uccello è di Ob- del ragazzo?"

Kakashi e il lupo bianco lo fissarono sospettosi, e con un inaspettata voce femminile fu il lupo a rispondere "Daemon. Noi siamo chiamati daemon." La lupa li guardava sempre più freneticamente, sempre più snervata da quel che vedeva "E sì."

O forse sarebbe meglio dire, da quel che non vedeva.

"Dove sono i vostri daemon?" chiese una voce maschile inaspettata, e Ichigo voltò la testa per incontrare lo sguardo acuto dell'ermellino drappeggiato sulle spalle della kunoichi.

Ichigo e Kisuke si scambiarono uno sguardo veloce.

"Avete un sistema di anime gemelle qui?"

I giovani ninja lo guardarono straniti "Sì." Risposero diffidenti.

"Ha per caso a che fare con i vostri… daemon?"

"Sì." E…? i loro sguardi sembravano chiedere.

Kisuke e Ichigo si scambiarono un secondo sguardo fulmineo.

E tre.

Devi ammetterlo però, è interessante.

Kisuke, siamo in una realtà alternativa di un universo alternativo al nostro. Potremmo seriamente finire per incasinare la timeline di qui con la nostra presenza.

Io non credo. Il sentiero che abbiamo percorso per giungere qui era perfettamente parallelo a quello che percorriamo di solito per visitare Naruto-kun e gli altri. Penso che l'unica differenza sostanziale tra le due realtà sia data dai daemon e il loro sistema di anime gemelle. Penso che per il resto la loro storia sia basicamente uguale.

…spero che tu abbia ragione.

Tornando al momento presente, Ichigo sospirò e si massaggiò il ponte del naso, prima di rispondere ai marmocchi preoccupati "Prometto che risponderemmo a tutte le vostre domande, ma più tardi. Prima dobbiamo salvare il vostro amico."

E con questo si diresse verso dove Kisuke era accovacciato, affiancato non troppo lontano da chi pensava fosse Rin, e strappando con nonchalance la testa dal collo dallo Zetsu Bianco, e dandole fuoco con un impulso di reiatsu, la appese in aria, dentro a una gabbia di reishi, sopra il paziente.

Accovacciandosi accanto a suo marito, gli offrì la sua preda – che Kisuke iniziò immediatamente a sventrare per recuperare le cellule mokuton di cui avevano bisogno – e rivolgendosi verso la kunoichi, disse "Posso aiutarlo, ma ho bisogno anche del tuo aiuto, ragazza."

Questo fece scattare sull'attenti la ragazza.

"Che cosa devo fare?" chiese Rin risoluta.

"Dovrai farmi da supporto con il tuo chakra durante tutta l'operazione."

Rin lanciò uno sguardo preoccupato ad Obito, prima di ammettere "Non penso di avere abbastanza chakra per l'intera durata dell'operazione."

Ichigo scosse la testa "Non è un problema. La quantità di chakra che dovrai fornire è minima. Mi serve più da collante che altro, il lavoro pesante lo farò io."

"Collante?" chiese, occhieggiando lo strano hitai-ate che aveva al collo. C'era inciso sopra: shinobi.

"Sì." Rispose paziente il dottore, accettando il grumo di cellule che lo scienziato gli stava offrendo "E tranquilla, non è la prima volta che sono costretto a fare un operazione simile."

Detto questo, prese la mano a Rin, e iniziò a spiegargli esaustivamente quello che stavano per fare, mentre le loro mani, poste sopra una sopra l'altra, presero a brillare di verde pallido, mentre lavoravano nel ricostruire il corpo schiacciato di Obito.

Nel tempo che i due lavoravano e Kakashi che crollava di culo a terra dalla stanchezza e che osservava il tutto con occhi di falco, Kisuke estrasse ulteriori campioni di cellule adatte per l'operazione e posandoli a portata di mano del dottore. Quando ebbe estratto tutto il materiale utile dal corpo, si alzò e si avvicinò al gruppetto che si era messo in disparte, Kakashi seduto accanto ai due daemon, mentre la lupa bianca leccava le penne del nibbio come una madre fa con un cucciolo.

Accovacciandosi davanti a loro, tese la mano verso il rapace, ma la ritrasse di scatto quando la lupa quasi gliela staccò con un morso.

"NO! Non si tocca!" esclamò Kakashi, attirando l'attenzione di tutti gli altri.

Inclinando la testa, Kisuke disse in tono ragionevole "Ma io devo toccarlo. Altrimenti non posso accertarmi delle gravità delle sue ferite e aiutarlo."

Kakashi si agitò a disagio, prima di sussurrare snervato "No, non si tocca il daemon di un altro. E' taboo."

Kisuke poggiò le mani sulle ginocchia, osservandolo attentamente, notando tutte le micro espressioni di disagio sul volto del giovane shinobi. Il ragazzo era serio.

Ma io devo toccarlo, se no come faccio a guarire il nibbio?

Magari con l'aiuto di Benihime?

Kisuke sbatté le palpebre. Che c'entra Benihime?

Ichigo, mentre finiva di ricollegare diversi vasi sanguigni toracici, spiegò, Penso che i nostri spiriti zanpakuto possono essere considerati i simil equivalenti dei daemon di questa realtà.

Sìmil equivalente? E perché pensi così?

E' solo una sensazione ma… Ti ricordi quello che avevi teorizzato dopo che ti avevo spiegato come funziona il sistema di anime gemelle di là? E di come, nonostante noi due non siamo nativi di quella realtà e quindi impossibilitati a ricevere marchi, io durante il mio soggiorno lì sia comunque riuscito a marchiare con un mio segno Naruto, Konohamaru e Iruka?

A Kisuke non ci volle molto per fare il salto logico. Quindi tu stai alludendo a quella teoria.

Mmm-mmh.

Che anche se intrinsecamente le nostre essenze, il cuore di cosa ci rende ciò che siamo poiché siamo nati in uno specifico universo, e quindi non può mutare da ciò che è anche se visitiamo nuovi universi, le nostre anime possono comunque adattarsi col tempo ai nuovi mondi con cui finiamo per fare contatto. Come gli animali hanno fatto nei secoli con l'evoluzione per adattarsi al meglio ai loro habitat. Solo che noi, poiché siamo fatti di particelle spirituali e quindi non gravati da una gabbia di carne poco adattabile come quella dei vivi, lo facciamo più velocemente questo adattamento al nuovo ambiente.

Esattamente.

Quindi pensi che le nostre zanpakuto si stanno già adattando a questo nuovo mondo perché possono essere considerate l'equivalente dei daemon?

Quello non lo so, ma fin da subito i daemon mi hanno dato una sensazione simile a quella che provo quando incontro lo spirito zanpakuto manifestato di un altro shinigami, e quindi non mi sorprenderebbe se i daemon e gli spiriti zanpakuto abbiano delle caratteristiche comuni. Ma poiché ci troviamo in un altro universo…

…le due specie avranno solo alcune caratteristiche uguali, ed è per questo che li hai chiamati simil equivalenti.

Sì, esatto.

Umm… penso che la tua teoria abbia merito, ammise Kisuke, e chiudendo gli occhi si concentrò per far materializzare Benihime nel mondo esterno, …e vale la pena fare un tentativo.

Come un pallido fuoco fatuo, Benihime si materializzò al suo fianco, la principessa sanguinaria che presiede alle porte dell'aldilà, e altezzosa osservò le facce stupite di Kakashi e il suo daemon.

"E io," chiese imperiosa "posso?"

I due erano ammutoliti dallo stupore.

"E tu chi diamine sei!?" non poté fare a meno di chiedere per l'ennesima volta il jounin.

Altera, la principessa rispose sdegnosa "Uno spirito zanpakuto."

Allo sguardo confuso dei due, Kisuke si degnò di elaborare "Probabilmente la cosa più simile ad un daemon che mai vedrete."

Incerto, lo shinobi guardò la donna tendere la mano verso i daemon, e al suo sguardo preoccupato, la principessa deviò la traiettoria dal daemon di Obito al suo, e sfiorò la sua morbida e folta pelliccia con la punta di un dito.

Kakashi batté le palpebre perplesso.

Non aveva sentito un senso di violazione quando lei aveva toccato il suo daemon, come invece si era aspettato. Anzi, era comparabile a quando la sua lupa daemon interagiva con altri suoi simili.

Kisuke e Benihime osservarono come falchi la loro reazione, del giovane Kakashi e il suo daemon, e alle loro reazioni perplesse, lo presero come un segno di via libera per poter toccare senza rappresaglie il nibbio daemon.

Con mani abili ed esperte, Benihime si mise ad esaminare il daemon di Obito, trovando che diverse penne remiganti erano spezzate.

Con dita delicate eliminò le penne spezzate, per favorire una sana ricrescita, dopo di ché posò la mano sopra l'ala lesa e iniziò a chiudere le ferite.

Affascinato, altrettanto quanto la sua principessa, osservò come le piume scomparvero in sbuffi di polvere dorata, e chiese contemplativo "I daemon sono fatti di un qualche tipo di energia particolare?"

"Polvere, noi siamo fatti di Polvere." Rispose distratta la lupa, che osservava affascinata come lentamente le piume della sua amica nibbio stavano ricrescendo a vista d'occhio.

I due shinigami si scambiarono mentalmente delle battute veloci.

Deve essere un qualche tipo di energia spirituale.

Deve, altrimenti non si spiegherebbe come sia per nulla faticoso per me tenere materializzata la mia cara Benihime. L'ambiente deve esserne pieno di questa Polvere.

Nella fossa scese il silenzio mentre si operava sui feriti.

Quando Benihime finì di far ricrescere le piume mancanti (invece di, come tutti si erano aspettati, una semplice rimarginazione delle lacerazioni subite durante il crollo della caverna), ovvero una riformazione e congregazione di particelle dorate nella forma desiderata, neppure un secondo dopo le teste di Ichigo, Kisuke e Benihime si sollevarono contemporaneamente di scatto, in allerta.

Qualcosa di viscido si stava avvicinando.

Ichigo…

Sì, l'ho sentito Kisuke, l'ho sentito. Cazzo. Avrei dovuto immaginarlo che ne avrebbe mandato degli altri quando il primo non è tornato.

Ichigo, sai che cos'è?

Yeah. Sono Zetsu Bianchi.

Kisuke alzò leggermente le sopracciglia, sorpreso. Davvero? Quando li ho studiati a Konoha non avevano quest'aura viscida addosso.

Perché quelli erano morti. Questi sono vivi. …come lo è Zetsu Nero. E Madara. Fanculo. Dobbiamo liberarci delle fottute erbacce e poi cambiare locazione.

…com'è Obito-kun?

Ho quasi finito di stabilizzarlo, poi posso metterlo in stasi e allontanarci da qui.

Vuoi che me ne occupi io degli Zetsu?

No, se ne occuperanno Zangetsu. Hanno una gran voglia di fare a fette qualcosa e loro sono perfetti da fare a pezzi.

Ichigo si irrigidì per un secondo, e un attimo dopo Zangetsu si materializzò dietro di lui: Ossan con il suo cappotto sbrindellato fatto di ombre e Shiro con la sua maschera nera da teschio sul viso.

I due giovani ninja osservarono stupiti le due nuove figure materializzatesi davanti a loro, che dopo essersi scambiato un sguardo di sfida (Sarò io a uccidere più erbacce, Quincy – Io non credo, Hollow), scomparvero dalla vista in un fruscio di vento.

"Chi…?" iniziò a chiedere Rin, ma fu subito bruscamente interrotta dal dottore "Sono miei. E sono andati a fare un po' di disinfestazione." Con occhi grevi fissò quelli del ninja medico "Dobbiamo muoverci a finire di stabilizzarlo, la nostra posizione è stata compromessa."

Attraverso il loro legame mentale, Ichigo sapeva che Kisuke si era messo all'opera per nascondere le loro tracce, perché nessuno sospettasse che qui fosse successo molto di più che una semplice schermaglia tra due fazioni nemiche e non ci fosse stato l'intervento di una terza parte, e con la coda dell'occhio vide che il giovane Kakashi, troppo stanco per aiutare, osservava suo marito con grande interesse.

Non che la cosa sorprendesse Ichigo. Anche se Kisuke non era più nell'Onmitsukidō da secoli, rimaneva ancora oggi uno dei membri migliori che l'organizzazione avesse mai prodotto.

Con gesti abili e veloci, Ichigo finì di impiantare e stabilizzare le ultime cellule che stava introducendo in Obito, per poi segnalare a Rin di interrompere il suo flusso di chakra medico che stava usando per armonizzare le cellule, chakra e reiatsu.

Normalmente Ichigo userebbe il chakra del paziente per armonizzare e reindirizzare il flusso di energia – cioè il suo reiatsu – che il dottore immetteva nel corpo, ma Obito era in uno stato troppo delicato e rischiava, se avesse utilizzato il metodo solito, di consumare il poco chakra rimastogli, e di conseguenza ucciderlo.

Non appena le mani del marito del suo possessore e quelle della kunoichi si sollevarono dal corpo straziato del giovane Obito, Benihime posò il nibbio accanto al giovane Uchiha ferito, e subito dopo, con un borbottio impercettibile, Ichigo creò un Goyogai intorno ai due per metterli in stasi.

Il tempo di finire tutto e Zangestu erano tornati indietro, una coppia ciascuno di Zetsu Bianchi impalati a morte sulle loro spade.

In un attimo Kisuke, insieme a Benihime, discese come avvoltoi sui cadaveri vegetali, strappando i nuclei di cellule utili ai loro scopi e scartando il resto in una pila ai loro piedi.

Intanto Ichigo si rivolse verso i due ninja della foglia dicendo "Se avete qualcosa da prendere con voi, fatelo adesso, ci stiamo muovendo tra cinque minuti." Concluse guardando con disprezzo, o forse pietà, verso i cadaveri bianco fantasma.

I due giovani ninja non si mossero, morbosamente affascinati da ciò che stavano facendo suo marito e la sua zanpakuto, che fu solo l'ermellino daemon a notare delle ombre allungarsi dall'haori dell'ibrido e che si stavano avvolgendo intorno alla barriera di stasi che lui aveva eretto poco prima.

"Cosa stai facendo!?" fischiò acuto l'ermellino, portando l'attenzione dei giovani ninja su ciò che il dottore stava facendo.

Imperturbato, Ichigo rispose senza neanche voltarsi a guardarli "E' per trasportali più facilmente." E ignorando le loro ulteriori domande, si rivolse ai suoi compagni "Finito?" Perché, davvero, dobbiamo allontanarci da qui. Non possiamo rischiare di farci vedere da altri ninja di Iwa; o peggio, degli Zetsu.

"Sì." Rispose Kisuke. Ho recuperato tutto il materiale recuperabile in tempi così ristretti. Dovrebbe bastare.

Con un ok della testa, Ichigo buttò sulla pila di cadaveri vegetali la lanterna che aveva creato precedentemente con la testa dell'erbaccia, e sollevò in braccio Rin, come se fosse una bambina, che squittì sorpresa.

Kisuke, dopo aver fatto sparire nelle maniche i campioni di cellule estratti, fece lo stesso con Kakashi, mentre Ossan si caricava in braccio la lupa, mentre Shiro prendeva l'avanguardia e Benihime la retroguardia.

"Ehi, cosa diamine pensi di fare!?" protestò indignato Kakashi, mentre simili lamentele venivano vociate dai suoi compagni, quando lo shinigami lo prese in braccio.

Con tono calmo e ragionevole, Kisuke spiegò "Tu e la tua amica avete al momento le riserve di chakra troppo basse perché riusciate a seguirci facilmente, e noi dobbiamo allontanarci da qui il più in fretta possibile."

Kakashi gettò un occhiata a disagio sui resti di quei strani corpi bianchi già ridotti in un mucchietto di cenere, insicuro e incerto di cosa stava succedendo, ma riluttantemente volenteroso di fidarsi dei suoi istinti che gli sussurravano di fidarsi di questi sconosciuti, che non avevano fatto altro che aiutarli fin da quando li avevano incontrati, con riluttanza si rilassò nell'abbraccio di Kisuke.

"Da che parte era il ponte?" chiese Ichigo distratto, mentre si assicurava un ultima volta che non si stavano dimenticando niente.

Prima che nuove domande sorgessero dalle gole dei giovani ninja e daemon, Ossan parlò in tono conciliante "Dopo. Le domande dopo. Quando siamo in un luogo più sicuro. Ora non possiamo attirare l'attenzione di nessuno."

Shiro poggiò la spada sulla spalla, e derisorio rise "Che ci notino pure. Lì ucciderò ancor prima che possano avvisare qualcun altro della nostra presenza."

Ichigo roteò gli occhi alla sete di sangue del suo Hollow, e si scambiò uno sguardo di lunga sofferenza con il suo lato Quincy, per poi tutti quanti balzare fuori dalla buca.

Con un flebile impulso di reiatsu, la grotta collassò su se stessa, nascondendo le loro tracce sotto tonnellate di terra.

Pochi secondi più tardi, e loro erano già ben lontani dalla radura.

Un silenzio pesante calò, un silenzio che nella sua quiete ululava una tragedia evitata.

Un sipario era appena calato.




 

 

 

 

To Be Continued...


 






 

 

Note dell'Autrice:

Dunque, non pensavo che avrei mai fatto un sequel di: Sorry I'm late, I'm afraid I got lost on the path of life; ma sembra che la vita continui a sorprendermi - perché le mie storie vanno per i fatti loro?
Comunque, per volere divino (o perché la UraIchi Week stava arrivando) è uscito fuori questo, che spero vi piaccia. Appena ho tempo la continuerò, tanto ho intenzione di finirla in pochissimi capitoli e soprattutto perché so già come tutto andrà.
Ah, tra l'altro, consiglio di leggere la storia precedente a questa, perché altrimenti finirete per non capire una mazza di questa. Di questo ne sono piuttosto sicura.

Arrivederci a presto

Devil-san

 

PS: Questa storia la troverete anche su Fanfiction.net e Ao3


 

  
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