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Autore: Allen Glassred    31/05/2021    0 recensioni
DALLA MIA PLEINE LUNE
L'Alpha ha di nuovo un incontro con una cacciatrice: entrambi sanno bene che sarà solo l'avventura di una notte, ma...
Genere: Erotico, Generale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Pleine Lune '
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Elsa vola a qualche metro di distanza schiantandosi letteralmente contro la parete della villa in cui, molti anni prima, tutto ebbe inizio. La villa in cui sua sorella diede alla luce suo figlio, la villa in cui la stessa Katherine perse la vita. La villa in cui, immagina la donna, Katherine ha cincepito Scott, quel figlio che oggi più che mai è in pericolo, perché colui con il quale la sorella ha generato il bimbo ora divenuto uomo non era, anzi non è un uomo comune: suo nipote è il figlio di colui che in questo istante la sta osservando con furia, gli occhi iniettati di quella luce scarlatta tipica degli Alpha. I capelli biondi della donna le ricadono sul viso mentre lei, da prima frastornata riesce in fine a riprendersi: tossisce un po' di sangue per poi rimettersi in piedi, pulendosi il labbro anch’esso lievemente sanguinante. “ Uhm… sei soddisfatto ora, Lupo del Deserto? “. Chiede la sorella di Kate, senza mai perdere il proprio ghigno malgrado, di fatto, la sua vita sia ora in pericolo.

 

“ In effetti, non ancora “. Risponde strafottente lui sferrandole uno schiaffo, che tuttavia stavolta non riesce a far cadere a terra la donna. Nonostante gli artigli affilati dell’Alpha le abbiano graffiato il viso, Elsa si mette a ridere di lì a poco mentre porta una mano al punto dolorante.

 

“ Continua, forza! “. lo incita, infischiandosene di ogni pericolo o conseguenza. “ Ma sappi che non ho rimpianti: fosti tu quella notte, ad ordinarmi di appiccare quell’incendio. Però non mi dicesti che la villa non era vuota, io non lo sapevo… “. Non fa in tempo a finire la frase: in un attimo la cacciatrice nota quella luce rossa negli occhi carichi d’odio dell’Alpha farsi sempre più intensa, tuttavia stavolta la donna non pare temere colui che tutti chiamano “ il Lupo del deserto “. Senza pensarci su la bionda strappa con violenza i bottoni della propria camicia, che aprendosi lascia così totalmente scoperto il reggiseno bianco. “ Coraggio! Se mi ritieni colpevole, uccidimi! Fammi fare la stessa fine di mia sorella, forza! “. Grida senza più paura la zia di Allison. Dal canto suo lui la osserva qualche istante, per poi fiondarsi quasi su di lei e pronto ad ucciderla in un sol colpo con quegli artigli che, tempo addietro, tolsero la vita anche a Katherine. Tuttavia nessun dolore raggiunge Elsa, che nel frattempo ha chiuso gli occhi pronta alla fine: l’Alpha ferma la mano ad un millimetro dal petto della donna. Stava per colpirla ma, in fine, per qualche arcano motivo ha desistito. Tuttavia sogghigna per qualche istante, mettendo in mostra quelle zanne affilate la cui vista, per un momento torna a far scorrere lungo il corpo di lei un brivido freddo. In seguito il Lupo del Deserto passa un artiglio affilato sul seno ancora coperto dal reggiseno della donna.

 

“ Sai che cosa sento? “. Chiede, come avesse un piano ben preciso e sentendo Elsa sussultare sotto quel lieve ma allo stesso tempo intenso tocco. Con uno scatto improvviso inchioda letteralmente la donna tra lui e la parete, stringendo con forza lo stesso punto precedentemente solo sfiorato dal suo artiglio. “ Sento che, nonostante le tue belle parole eri invidiosa di tua sorella, perché aveva avuto ciò che tu avresti voluto per te “. Più si avvicinano più l’Alpha percepisce di averci visto giusto. “ E sento anche che stai morendo dal desiderio di essere posseduta da colui che invece, ti fu sottratto da Kate. Ovvero… “. La donna non riesce a ribattere: si aggrappa con forza alla giacca di lui, senza più timore di toccarlo e che le possa far del male. “ … io “. Conclude la frase il padre del branco, colui che Elsa sa benissimo essere Peter Hale, sussurrandola sulle labbra dell’altra. “ Se è solo questo, posso accontentarti: in fondo, tu mi stai aiutando, io aiuto te, no? “. Chiede quasi beffardo il padre di scott, facendo sgranare gli occhi ad Elsa e lasciandola stupefatta. “ Ma sappi che sarà solo un’avventura di una notte. Solo questo “. la avverte e lei, come fosse un suo Beta pare perdere la ragione nel solo sentire quelle parole pronunciate da lui: non oppone la minima resistenza quando il reggiseno cade a terra, seguito dagli altri indumenti. Non oppone resistenza per evitare che ciò avvenga lì, fuori dalle mura di quella villa, non le importa nemmeno di dove si trovino in questo momento. È solo sesso? Probabilmente si, Elsa ne è ben consapevole ma non le interessa. Non le importa che sia solo una sorta di “ premio “ per l’aiuto che ha dato a quell’uomo per trovare suo figlio, ma dopo tutto pensa, le va bene così: quella notte in cui il rosso è il colore predominante, lei si sente finalmente viva come forse, mai si è sentita in tutti gli anni della sua vita. In tutti quegli anni passati ad invidiare la sorella ed a soddisfare le aspettative dei genitori, in tutto quel tempo non si è mai sentita completa ed appagata come in quel momento in cui, se solo lui lo volesse, si lascerebbe anche mordere per poi divenire una dei suoi Beta. Il perché di questi pensieri confusi? Nemmeno lei al momento, riesce a comprenderlo. Forse, l’unico che comprende ciò che la donna realmente prova è proprio Peter Hale. E la cosa sembrerebbe soddisfarlo parecchio.



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