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Autore: heliodor    01/06/2021    1 recensioni
Nata con grandi poteri magici, Bryce è stata addestrata fin da bambina per diventare la strega suprema, la più forte della sua generazione. Lo scopo della sua stessa esistenza è guidare l’esercito dell’Alleanza nella guerra contro l’Orda.
Quando Malag il rinnegato esce allo scoperto e attacca Valonde, la vittoria sembra allontanarsi sempre di più e molti iniziano a dubitare delle sue capacità.
Per diventare la guida che tutti si aspettano che sia e vincere la guerra, Bryce dovrà rinunciare all’amore, all’amicizia e a tutto ciò che la vita potrebbe offrirle se smettesse di combattere.
Ma sarà davvero in grado di compiere un sacrificio così grande?
Da oggi con il 100% di Mappa in più!
La trovate in cima al primo capitolo.
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Cronache di Anaterra'
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Mappa

Lui sta tornando

 
Un uomo era a terra, il petto squarciato da una ferita. Lei era in piedi, al suo fianco, il vestito imbrattato di sangue.
Era quello di suo padre.
Era schizzato verso di lei quando i dardi magici lo avevano raggiunto, spingendolo indietro. Lui si era accasciato al suolo mentre lei si era voltata per difenderlo col suo scudo magico.
La voce di sua madre la raggiunse, lontana e ovattata, mentre altri dardi magici esplodevano in una cascata di scintille davanti a lei.
Lo scudo vibrò e lei avvertì il potere che veniva consumato mentre fluiva dentro il suo corpo, nel braccio, nella mano fino al palmo dove diventava qualcosa di esterno a lei, ma sempre sotto il suo controllo.
Al centro esatto dell’altra mano apparve un oggetto piccolo e luminoso a forma di punta di freccia.
Era così che lo aveva immaginato prima di evocarlo.
Per qualche istante ne assaporò la fredda consistenza nella mano, quasi a saggiarne la realtà, mentre attorno a lei udiva le grida di quelli che erano stati feriti e non erano ancora morti.
Una figura le passò di fianco facendola trasalire. Il volto di Vyncent le si parò davanti, l’espressione stravolta. Una striscia di sangue rappreso gli divideva in due la guancia sinistra.
“Bryce” le gridò. “Vieni via.”
Fece per afferrarle la spalla ma lei si ritrasse. Il mantello azzurro ricamato d’oro e argento frusciò sul pavimento sfiorandole le caviglie.
Per un attimo restò immobile a fissarlo, come se il mondo attorno a lei avesse rallentato fino a fermarsi. Con la coda dell’occhio vide emergere da dietro una colonna un uomo.
Indossava una camicia bianca sporca di sangue e pantaloni blu scuro completati da stivali a mezza altezza. Sul suo viso accigliato leggeva la rabbia e la frustrazione mentre sollevava la mano destra e la puntava contro una ragazza dal corpo esile e i capelli rossi come il fuoco.
La ragazza rimase immobile a fissarlo.
Vai via da lì, avrebbe voluto urlarle, ma le parole non presero forma.
Il suo braccio si mosse da solo, alzandosi e puntando verso l’uomo con la camicia. Con un gesto fluido liberò il piccolo dardo di luce e potere che sfiorava il palmo della mano.
La freccia seguì una traiettoria diretta al collo dell’uomo, lasciandosi dietro una scia luminosa che sparì lasciando solo una traccia di sé.
Il dardo magico trapassò il collo dell’uomo e spuntò dall’altra parte, sparendo. Mentre si accasciava al suolo, Bryce si mosse verso la ragazza ancora immobile.
“Vai via di lì” le gridò.
Lei la guardò stupita. “Voleva uccidermi” disse. Era ancora in piedi vicino al balcone, le scarpe di velluto prezioso immerse in un mare di vetri ridotti in frantumi e sangue che era schizzato ovunque.
Girò la testa a sinistra. “Vyncent” disse al ragazzo che l’aveva seguito sulla balconata. “Portala al sicuro.”
Vyncent tese una mano alla ragazza dai capelli rossi e quel gesto sembrò scuoterla.
“Vai con lui” le disse per rassicurarla.
“E tu?” le chiese lei.
“Devo occuparmi dei rinnegati.”
Bryce la lasciò a metà di una frase voltandole le spalle e percorrendo a ritroso la strada che aveva fatto prima di arrivare lì.
Suo padre era ancora a terra ma non era da solo.
Una donna dai capelli biondo cenere era chinata sopra di lui mentre due uomini col mantello azzurro si erano piazzati ai suoi fianchi con le braccia puntate verso l’esterno.
Bryce vide ondeggiare l’aria vicino ai loro palmi.
“Madre” disse rivolta alla donna inginocchiata.
Lei alzò la testa. “Bryce.”
“Come sta?”
“Respira” disse. “A fatica, ma respira. E il suo cuore batte ancora.”
Bryce annuì decisa. Guardò i due uomini. “Voi restate qui, non fate avvicinare nessuno.”
Uno dei due annuì.
Bryce guardò oltre le loro teste e individuò il punto della sala più distante. Lì, vicino alla grande porta rettangolare che ne era l’ingresso, si erano accalcate una cinquantina di figure. Quasi tutte indossavano un mantello sopra i vestiti. La maggior parte erano azzurri, ma ne vide anche alcuni rossi, giallo limone e bianco.
Le altre, una quindicina, si stavano raggruppando con la schiena contro il muro. Attorno a loro brillavano le scintille dei dardi che si infrangevano contro gli scudi.
Una donna con il mantello rosso intenso aveva avvicinato i palmi e nello spazio che li separava stava evocando un sole in miniatura, una sfera di fiamme rutilanti che sembravano volersi espandere in tutte le direzioni.
Bryce notò con la coda dell’occhio Vyncent che portava via la ragazza dai capelli rossi e si sentì più tranquilla si mosse verso il gruppo che stava combattendo in fondo alla sala.
Dopo il primo passo, una figura si gettò contro di lei arrivando da destra. Il riflesso della luce sulla lama di una spada la fece sussultare. Eseguì un mezzo giro sul busto per parare l’affondo della spada con lo scudo magico.
La lama rimbalzò contro il potere che fluiva dalla sua mano increspando l’aria con onde che si propagavano in tutte le direzioni.
Bryce strinse i denti ed evocò un dardo magico nella mano libera. Alzò il braccio e lo puntò contro l’avversario che era indietreggiato preparandosi a un nuovo assalto.
Il dardo lo colpì all’addome proiettandolo all’indietro. La spada gli sfuggì di mano e cadde rimbalzando un paio di volte.
Bryce aveva già perso interesse nell’avversario e si era rimessa a camminare verso il fondo della sala.
“Ti ammazzo” gridò qualcuno alla sua sinistra.
Stavolta era pronta con un dardo e sollevò il braccio verso la figura che le stava balzando addosso.
La donna indossava un abito scuro sotto un grembiule bianco da ancella, uguale a quello che le servitrici portavano a palazzo.
Bryce si era preparata a un affondo di spada e rimase sorpresa quando la donna allungò una mano verso la sua spalla e strinse le sue dita contro la sua carne.
Un dolore intenso si propagò nella parte destra del suo corpo. La donna l’attirò verso di sé e le sferrò un pugno all’addome.
Bryce si piegò su sé stessa, il fiato che le mancava.
Un palmo più in alto e mi avrebbe sfondato il torace, si disse mentre barcollava indietro e cercava di sottrarsi alla presa della donna.
Lei alzò un pugno per colpirla alla testa e lo calò come una clava. Bryce sollevò entrambe le mani incrociando i polsi a mezz’aria per bloccare l’attacco.
L’impatto le procurò un dolore profondo alle braccia. Tentò di scivolare lontano ma la donna le afferrò il collo e strinse per soffocarla.
“Muori” ringhiò la donna a denti stretti, il viso distorto da una smorfia di odio e disgusto.
Bryce evocò i dardi magici e li puntò verso il corpo di lei, lasciandoli partire. I proiettili l’attraversarono sbucando dall’altra parte, ma la donna non mollò la presa.
“Dovrai fare di più” disse schiumando per la rabbia. “Dovrai…”
Bryce spalancò la bocca alla ricerca di aria, le dita della donna che affondavano sempre di più nella carne. Sentì scricchiolare qualcosa nella gola mentre cercava di divincolarsi da quella morsa.
 “Fare di più” continuò a dire la donna.
Bryce distese il braccio destro verso l’esterno e chiuse la mano a pugno, aprendola un attimo dopo. Nel palmo prese forma un oggetto lungo e sottile, l’impugnatura rivolta verso l’interno. La lama non aveva peso né un vero spessore. Era fatta dello stesso potere che adesso fluiva libero nel suo corpo consumando le sue forze e donandole forza e resistenza sovrumane.
Sollevò il braccio e lo calò con un gesto fluido e netto in avanti.
La donna che stava cercando di strangolarla sgranò gli occhi e fece un passo indietro, il braccio troncato di netto all’altezza del gomito, mentre la mano e il resto erano ancora stretti attorno al collo di Bryce.
“Tu hai” disse la donna incredula. “Tu hai…”
Bryce afferrò la mano ancora stretta attorno alla gola e la tirò via. Nel farlo le unghie affondate nella pelle morbida del collo ne strapparono qualche lembo. Gettò via l’arto disgustata e avanzò verso la donna, la lama di potere stretta nella mano.
Lei cercò di voltarsi ma Bryce balzò in avanti e affondò la lama nel suo fianco passandola da parte a parte. Muovendo il polso e facendo leva con il resto del braccio, tagliò di netto attraverso l’addome della donna e tirò via la spada.
Il sangue zampillò dallo squarcio mentre la sua avversaria crollava in avanti, la bocca spalancata in un urlo silenzioso.
Bryce fece sparire la lama di potere e tornò a guardare verso il fondo della sala, dove i mantelli avevano assediato i pochi sopravvissuti circondandoli su tre lati.
“Arrendetevi” disse una donna dai capelli chiari tagliati cortissimi.
Anche se era coperta di sangue e ferite, Bryce la riconobbe con una sola occhiata. L’aveva incontrata per la prima volta quel pomeriggio ma ricordava bene il suo nome.
Erix, disse formando la parola nella sua mente.
Al suo fianco, un uomo dall’aria imponente aveva evocato uno scudo magico. Indossava un mantello verde che sembrava ondeggiare nell’aria mentre si muoveva verso il muro formato dagli assediati.
Questi, non più di una decina, avevano formato un semicerchio al centro del quale, protetto dagli scudi magici che increspavano l’aria, c’era uno uomo dai capelli corvini e l’espressione di selvaggia esaltazione dipinta sul volto.
“Mai” gridò.
Erix fece un passo avanti. “Se vi arrendete adesso, avrete un giusto processo.”
“Lui sta tornando” gridò l’uomo alzando le braccia verso il soffitto. “Malag sta radunando le sue truppe per marciare contro le vostre misere città e fortezze.”
Bryce si accigliò mentre Erix serrò la mascella.
L’uomo al suo fianco disse qualcosa che da quella distanza non riuscì a sentire e lei assentì.
“Quando prenderà la vostra città” proseguì l’uomo. “Sarete voi a essere giudicati.”
Erix fece un altro passo avanti.
L’uomo gridò qualcosa prima di venire avvolto da una luce accecante.
Bryce socchiuse gli occhi cercando di resistere per guardare cosa stesse accadendo sul fondo della sala.
L’uomo stava gridando frasi incomprensibili mentre ondate di potere investivano tutti quelli che si trovavano a una decina di passi di distanza.
Bryce poteva sentire quelle onde schiaffeggiarle il viso provocandole una sensazione spiacevole.
“Sigillo di morte” gridò qualcuno.
Bryce vide il fronte dei mantelli sgretolarsi mentre tutti cercavano di allontanarsi dalla luce accecante e la fonte delle ondate di potere.
Vide Erix voltarsi verso di lei. “Usa lo scudo” le gridò.
Bryce alzò il braccio cl quale aveva evocato lo scudo magico un attimo prima di venire investita da un’ondata più forte delle altre. Fu così potente che dovette faticare per non essere trascinata via e scaraventata lontano da lì.
Il potere la circondò infrangendosi contro lo scudo in una cascata di scintille che le illuminarono il viso e infuriando per attimi che sembrarono interminabili.
E quando quel vento impetuoso fatto di potere si calmò, anche la luce accecante si affievolì fino a sparire.
Bryce aprì gli occhi e guardò verso il fondo della sala. Tutti quelli che si trovavano a meno di venti passi dall’esplosione di potere giacevano a terra ridotti a forme irriconoscibili.
La battaglia era finita.

Note
Oggi inizia una nuova avventura nella quale tenterò un percorso diverso. Questa sarà una serie di avventure lunghe 40-50 capitoli piuttosto che una singola storia da 300 e più. Non uso a caso il nome serie perché si tratta di più storie (almeno 8 al momento ma non mettiamo limiti alla provvidenza 😊 ) Ogni storia sarà indipendente dalle altre anche se potrà contenere eventi e personaggi secondari in comune.
Il/la protagonista cambieranno a ogni storia. Iniziamo con Bryce e poi proseguiremo con Ryhana (una strega rinnegata che deve imparare a usare i poteri che ha ricevuto e decidere che cosa vuole farne) per continuare con Myla (una monca guerriera che deve fermare una setta di eretici che vuole evocare un pericoloso demone) e altre storie che vi svelerò nei prossimi mesi.
Bryce si inserisce tra i primi capitoli di Joyce, coprendo un periodo che va grossomodo dal 5 al 15 ed espande le storyline di alcuni personaggi e ne aggiunge altri che spero vi piaceranno.
Cercherò di pubblicare un capitolo ogni due giorni in modo da darvi tempo di leggere tutto quello che posterò… perché vi ho detto che già nei prossimi mesi potrebbero uscire più di due o tre storie contemporaneamente? No? Ve lo dico adesso allora 😊
Il tutto ovviamente senza smettere di pubblicare un capitolo al giorno di Valya almeno fino a Natale (se non oltre).
Insomma una nuova follia, ma a me piacciono le sfide folli.
Consiglio per la lettura (assolutamente non obbligatorio): leggete i primi 5 capitoli di Joyce, poi tornate qui e proseguite Bryce.
O infischiatevene, tanto potete leggere Bryce in maniera del tutto indipendente.
A voi la scelta come al solito 😊
  
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