Fuori piove. Mi affaccio dal balcone guardando la pioggia che cade senza crearsi problemi. Sono giorni che non vuole smettere e mi dà la possibilità di accendermi una sigaretta senza sbrigarmi di essere in ritardo per chissà quale uscita. Alexa mette una musica malinconica alla radio e si sente l’odore forte di umidità. La mia felpa intera bianca risplende in mezzo a tutto quel grigiume. In lontananza vedo il mare che impetuosa crea onde alte e distruttive e la brezza leggera, ma decisa sposta i miei capelli. “Un’altra giornata persa” penso malinconicamente influenzato dalla musica alla radio. Mi siedo sul bordo del balcone fissando il mare. I miei jeans blu, ormai da lavare, si sporcano e si bagnano, ma in quel momento non era importante. Volevo solo godermi la mia sigaretta in pace e la mia tranquillità con il telefono staccato. Alcune gocce arrivano sui miei capelli e il fastidio che provoca mi porta a passarmi la mano su di essi per asciugarli, ma porto solamente ad inumidirli. Porto la sigaretta in bocca, ma una goccia si frantuma sulla punta spegnendola. Un'imprecazione squarcia il monotono rumore della pioggia. “Cazzo.” Infastidito la getto via con una schicchera e torno a fissare il mare. Sono anni che vivo da solo e ho trasformato questa casa in un centro di ritrovo per i miei amici, ma oggi è una giornata solitaria. 

Un vicino esce dal balcone. Lo fisso per noia e noto che mi alza la mano in segno di saluto. Imito il suo gesto. Chissà che lavoro fa, gli piacerà? Avrà mai pensato di cambiare vita? Di prendere una valigia e andare via da qua? Avrà avverato i suoi sogni nel cassetto? 

Tante domande sulla vita di uno sconosciuto salgono in mente che probabilmente non saprò mai. 

Torno a guardare il mare. Quanto mi piacerebbe scoprire le storie delle persone, quanto mi piacerebbe sentire tutto di loro. Ci pensi? Ogni essere vivente ha una storia che vale la pena ascoltare. Ed io non so nemmeno che tu esisti. 

Viviamo in un mondo pieno di persone che a malapena vediamo, che a malapena parliamo, che a malapena sappiamo chi siano e non abbiamo il coraggio di chiedere. Mi fa sentire triste di conoscerne solo una ventina su 7 miliardi che hanno un sacco di cose in comune. Dividiamo tutti la stessa aria, lo stesso cielo, le stesse stelle e la stessa pioggia che oggi bagna il suolo romano. 

Alzo lo sguardo verso il cielo.

E tu? Non vuoi scoprire le storie di quelle persone?