La felicità del rientro a Los Angeles sani e salvi venne spazzato via in un attimo alla vista di Willow. Il suo volto affranto nella hall dell’Hyperion Hotel poteva avere un solo significato e colpì al cuore Angel.
Rimase pietrificato.
Buffy era morta.
La notizia era così raggelante che sebbene le lacrime di Willow fossero davanti ai suoi occhi la mente di Angel faticava a comprenderla.
Lei non c’era più.
Non l’avrebbe più vista.
Non avrebbe mai più sfiorato il suo viso d’angelo.
Non ci sarebbe più stato nessun futuro insieme per cui combattere.
Aveva fallito. Non era riuscito a proteggerla.
Era tutta colpa sua.
Non avrebbe mai dovuto innamorarsi di lei. Era stato un debole. Senza amore avrebbe potuto continuare a proteggerla e lei sarebbe stata ancora viva.
La realtà è che l’aveva lasciata sola.
Non era neanche nella sua stessa dimensione quando Buffy era morta. Lei aveva bisogno di aiuto ma lui era troppo impegnato con la sua vita per rendersene conto. Si odiò profondamente.
A che cosa era servito andare a Los Angeles per lottare per il bene, per difendere gli innocenti se il prezzo era stato la morte dell’unica persona che aveva amato?
“Angel?” la voce di Cordelia gli giunse da una dimensione lontana. Era come se l’audio della realtà fosse stato spento. Non rispose. Sentì che una parte di lui era morta per sempre. La sua esistenza continuava per colpa di quella maledetta immortalità ma il suo cuore e tutto il suo essere ormai giacevano sotto terra, accanto a Buffy, il suo unico amore. Erano sempre stati una cosa sola e lo sarebbero stati per sempre.
 
SPAZIO AUTRICE
Un piccolo sfogo di scrittura. Un’immersione nella mente di Angel nel momento della scoperta della morte di Buffy nella 2x22 di Angel