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Autore: elerim    06/06/2021    6 recensioni
Fragile, come l'equilibrio costruito e mantenuto nel breve tempo loro concesso.
***
Questa storia partecipa al contest "Gara di Flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Questa storia partecipa al contest "Gara di Flash" indetto dal gruppo Facebook "Takahashi Fanfiction Italia".

Prompt: l'aggettivo 'fragile'

Rating: verde

Parole: 512

 

 

 

Born beneath an angry star

 

 

 

 

«Com'è fare l'amore con me?» gli chiese dandogli le spalle, il profilo nudo che si intravedeva nella penombra dell'alba. La coprì con la sua veste.
«Ho parlato con te, Inuyasha» lo richiamò Kagome con impazienza.
«E che ne so? Mica sono stato con altre» sbottò.
Lei sospirò sonoramente. «Non ti chiedevo un paragone. Volevo sapere se è difficile» abbassò la voce «perché sono umana e non so se siamo... compatibili».
Quelle sue parole difficili dal futuro! Nemmeno le chiese cosa significasse perché l'aveva capito subito, non era mica scemo e conosceva perfettamente la risposta.
Era come muoversi di luna nuova, quando la sua natura umana lo imprigionava: tutto gli causava insicurezza e tentennamenti. Temeva di ferirla, o di perdere il controllo e pensare solo a sé stesso. Di contro, coglieva ogni suo ansito e sospiro, ogni fremito e tremore, li bramava e li assecondava.
«Stai tranquilla, stupida» le cinse la vita e la tirò verso di sé.
Com'è fare l'amore con lei?
Fragile, come la sua carne dalle morbide fibre, come la propria natura doppia e imperfetta.

 

«Com'è vivere con me?» gli chiese con il tono languido e assonnato che assumeva quand'era sfinita e soddisfatta.
La testa spettinata era appoggiata sul suo petto, il suo fiato gli lambiva la pelle e lei lasciava vagare i polpastrelli sul suo corpo, giochicchiando incurante. Le bloccò la mano e preferì tacere che mettersi a districare il groviglio di sentimenti che lo agitavano per scegliere a quale dare voce.
La parola che accompagna l'azione ne è ornamento, la parola da sola è vanità.
Lei le parole le maneggia con destrezza; quelle che lui confeziona a fatica, nelle sue mani paiono i talismani imperfetti del monaco pervertito, che lei avida afferra, seziona e incenerisce.
«Accettabile» emette infine.
Lei grugnisce disappunto e si strofina sul suo fianco. Presto tornerà alla carica, ma Sesshomaru ha ormai imparato che è l'ironia l'arma che gli permette di guadagnare tempo.
Com'è?
Fragile, come l'equilibrio costruito e mantenuto nel breve tempo loro concesso.

 

«Come mai avete scelto me?»
Sobbalzò e si voltò a guardarla. Era così concentrato a vigilare sul nascondiglio che aveva scelto per loro quella notte che non ne aveva percepito il risveglio. Izayoi rassettò le pieghe della sottoveste e sbirciò timorosa verso di lui.
Il Grande Generale avrebbe voluto dirle la verità, ossia che lui non aveva scelto proprio un bel niente ma che il destino gli aveva aperto una strada che era stato inspiegabilmente pronto a percorrere – o forse i kami gliel'avevano dispiegata innanzi proprio per questo.
Ma non era quello che avrebbe voluto sentirsi dire.
«Appartenete ai miei sogni da molto tempo» le sussurrò sporgendosi a carezzarle il viso.
Lei arrossì, tenace e fragile. Come la speranza sovversiva annidata nel suo ventre, il cucciolo che sarebbe stato amato e per questo avrebbe stravolto i piani di terra e nubi.

 

Perhaps this final act was meant
To clinch a lifetime's argument
That nothing comes from violence and nothing ever could
For all those born beneath an angry star
Least we forget how fragile we are

Fragile – Sting

 

 

 

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Forse questo ultimo atto è destinato a concludere
una disputa che dura tutta una vita
che dalla violenza non può e non è mai nato nulla.
Per tutti quelli nati sotto una stella arrabbiata
per paura che ci dimentichiamo quanto siamo fragili.
Fragile - Sting (1987)

Il bellissimo prompt di Manu_Hikari mi ha ricordato subito questa canzone.
Spero abbiate voglia di ascoltarla o riascoltarla, perché è un gioiello.
Abbracci,
elerim

 

 

   
 
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