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Autore: Solangeloistheway    13/06/2021    0 recensioni
Will è bloccato nella dimensione del suo pensiero, i ricordi come unica compagnia mentre rivive i momenti più importanti della sua vita.
enjoy!
Genere: Introspettivo, Malinconico, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nico di Angelo, Nico/Will, Will Solace
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
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La morte


...Ma durò poco, troppo poco.

Come tutto, anche il treno dei ricordi ha una fine. Ad un certo punto, non vide più. Nero. Quel nero che ti blocca le vie respiratorie. Quel nero che paralizza. Quel nero che come inchiostro dipinge tutto intorno e non ti fa vedere più nulla. Quel nero che scivola giù per la gola e per il naso e non ti permette di urlare. Il nero del dolore e della disperazione. Will sentiva l'ultimo ricordo imporsi nella sua mente, costringendolo a rivivere quei pochi minuti. Lottò. Non voleva ricordare...

Sangue, urla, odore di fumo. I capelli gli si erano appiccicati alla fronte dal sudore e dalla pioggia. Dei mostri stavano attaccando il campo. Era stato un attacco premeditato, in piena notte, pensato per cogliere i semidei impreparati nei loro letti. Il panico si era impossessato di tutti. L'intera casa di Ares stava racimolando armi per tutti e quella di Atena improvvisava un piano, ma i nemici stavano superando la collina. Sentì qualcuno che diceva di formare una barriera intorno alle cabine. Non ce l'avrebbero mai fatta. Si guardò intorno alla ricerca dei suoi fratelli. In quanto capo della casa di Apollo, avrebbe dovuto riunire i suoi fratelli, calmarli e iniziare a mettere insieme un ospedale da campo. La verità era che era spaventato anche lui. Prese un profondo respiro e d'istinto cercò con lo sguardo il suo ragazzo: vedere che manteneva sempre il sangue freddo senza scomporsi lo calmava sempre un po'. Ma non lo vide. Osservò ogni singola persona, ma non vedeva nessuna zazzera nera, nessuno sguardo di pece. Il panico gli bloccò la gola. Erano nel bel mezzo di una guerra e Nico non era lì. La pioggia cominciava a farsi più forte, e le prime lacrime cominciarono a scendere sulle sue guance. Nico. Non riusciva a pensare a nient'altro. Improvvisamente si dimenticò del suo ruolo e della calma. Cominciò a girare per il campo cercandolo. Non si vedeva da nessuna parte. L'esercito intanto avanzava. Poi lo vide. Una figura nera stava correndo incontro al nemico. Era troppo piccolo, una formica in confronto all'armata di ciclopi e  dracene. -NICO!- urlò Will. Gli corse dietro, ma era troppo lontano. Lo chiamò ancora e ancora. Lo vide fermarsi a pochi metri dai mostri, che stavano avanzando verso di loro. Lo vide inginocchiarsi a terra. Non smise di correre. Nico allargò le braccia al cielo. Will cercò di correre più veloce. Nico chiuse gli occhi. Will lo chiamò ancora, questa volta lo sentì. Nico si volto per un secondo. Si guardarono. Aveva gli occhi pieni di terrore. Poi Nico urlò e battè i pugni sul fango. Un esercito enorme di scheletri uscì dal terreno e cominciò a combattere. Ma non vide la freccia, scagliata da una dracena all'ultimo secondo. Lo vide accasciarsi. Will urlò e corse corse più forte. Will riuscì a raggiungere il suo ragazzo, steso a terra. La freccia spuntava dal suo cuore. Teneva i pugni stretti, la mente ancora impegnata a mantenere l'esercito di non-morti sotto il suo controllo, nonostante il dolore. Avrebbe voluto urlargli che era un idiota, che non avrebbe dovuto allontanarsi, ma cercò di mantenere la calma. Respirò. Gli tolse la freccia e gli appoggiò le mani all'altezza del petto. Stava impallidendo velocemente. Gli scheletri cominciavano già a vacillare. Trasse di nuovo un profondo respiro. Improvvisamente non c'era più nulla se non le sue mani sul cuore di Nico, il sangue che riusciva a passare fra le sue dita. Non c'era una battaglia a meno di cinque metri da lui, non c'era la pioggia, nulla. Solo il leggero battito sotto le sue dita. Cominciò a far fluire il suo potere verso di lui. Pianse più forte, chiamandolo. 

-Ti prego, ti prego, ti prego, Nico-

Non stava migliorando. La sua pelle era sempre più pallida, il respiro più debole, il sangue sempre più abbondante. Usò ogni singola goccia del suo potere, urlando. Un battito, debole. Nico riuscì ad aprire un occhio, lentamente.

-Will- sussurrò

-Nico- 

-Salvati-

Will non capiva. Non voleva capire.

-Ti prego, no-

-I miei dureranno poco... Devi andare via... Guida gli altri-

Ma Will non voleva. Non poteva allontanarsi da lui, doveva stare lì. Non sarebbe morto.

Nico cercò di alzare una mano e accarezzargli il viso, ma era senza forze. Will avrebbe voluto fermare il tempo. Tornare indietro. Vivere per sempre così. Ma sentiva il suo respiro diventare sempre più impercettibile. Le lacrime e la pioggia di mischiavano sui loro visi.

-Will- il biondo incontrò il suo sguardo un'ultima volta. 

-Ti ricordi... quando... mi hai chiesto se ero felice?- 

-Sì- Tutti quei momenti sembravano così lontani, anche se solo fino a poche ore prima erano a letto abbracciati. 

-Sei stato tu la mia felicità-

Nico riuscì ad arrivare ai suoi capelli ed accarezzarli.

-Ti amo-

Lo vide chiudere gli occhi, rovesciare la testa all'indietro. Poi, lancinante, dolore allo stomaco. E dopo ancora, bianco, il bianco del nulla, quel tipo di nulla che non fa paura, ma al contrario tranquillizza...

Sentì di nuovo la voce di sua sorella che lo chiamava, più forte stavolta. Sentì di nuovo quel dolore, gli trafiggeva il cuore come una lancia...

Rinvenne. Una sottile pioggia batteva ancora. Non c'erano urla, però. Piano piano riprese del tutto coscienza. Una lancia gli aveva trafitto il cuore. Una dracena lo aveva colpito mentre cercava di curare Nico. Nico. Voltò lentamente lo sguardo, cosa che gli provocò un tremendo dolore. Lui era lì, al suo fianco. Sembrava solo una delle tante mattine dove si svegliava e rimaneva a guardarlo finché non si svegliava anche lui. Se non fosse per il rivolo di sangue dal labbro ormai secco e il pallore mortale. Nico era morto. Dopo tutto quel tempo, Nico era morto. Morto. Altre lacrime cominciarono a scorrergli sulle guance.

Il dolore era lancinante. Poteva ancora vedere la lancia spuntargli dallo stomaco. Cercò di strapparla, ma solo alzare le braccia gli faceva vedere le stelle. Non sapeva se avevano vinto o perso, non sapeva chi altro fosse morto o ferito. La sua vista cominciava ad appannarsi. Sentì ancora Kayla che lo chiamava, lo stavano cercando, ma sarebbe stato troppo tardi. Eppure l'idea di morire non gli faceva così paura, lo terrorizzava molto di più l'idea di rimanere senza il suo ragazzo. Poi cominciò a sentire quella sensazione di pace che si può sentire solo negli ultimi secondi di vita.

L'ultima cosa che Will fece fu voltarsi verso il suo ragazzo, prendendogli la mano gelata. 

-Anche io ti amo- 

angolo autrice:
Chiedo perdono, non lapidatemi. Mi sono completamente dimenticata di aggiornare qui e vi ho lasciati in sospeso per settimane. Scusate tantissimo

   
 
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