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Autore: Asmodeus    14/06/2021    1 recensioni
Mentre si prepara alla Finale della Coppa Campione, Dandel riceve una visita inaspettata nello spogliatoio di Goalwick.
[Dal testo:] Dandel stava dando gli ultimi ritocchi al suo ciuffo prima di sistemarsi cappello e mantello ed affrontare il suo sfidante quando lo sentì [...] «Guarda che nasconderti nello spogliatoio non ti farà guadagnare l’accesso alla Finale di Coppa» rise fissando il proprio riflesso nell’enorme specchio, mentre la figura di Laburno appariva qualche metro dietro di lui[...]
«Ah no? Col ragazzetto rosa ha funzionato però… fai preferenze adesso?» ghignò il Domadraghi [...] «Certo che sì!» annuì il Campione.

[Leon/Dandel x Raihan/Laburno, #truerivalshipping]
Genere: Fluff, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Dandel/Leon, Laburno/Raihan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Prima della Finale



Dandel stava dando gli ultimi ritocchi al suo ciuffo prima di sistemarsi cappello e mantello ed affrontare il suo sfidante quando lo sentì. Un lieve odore di sabbia calda, appena percettibile ma che immediatamente riportò alla sua mente una infinità di ricordi piacevoli e famigliari.
«Guarda che nasconderti nello spogliatoio non ti farà guadagnare l’accesso alla Finale di Coppa» rise fissando il proprio riflesso nell’enorme specchio, mentre la figura di Laburno appariva qualche metro dietro di lui. Le regole impedivano agli estranei di incontrare gli sfidanti poco prima dei combattimenti, ma il giovane Capopalestra non doveva aver incontrato troppe difficoltà nel convincere lo staff della Lega a fare quella piccola eccezione.
«Ah no? Col ragazzetto rosa ha funzionato però… fai preferenze adesso?» ghignò il Domadraghi al suo riflesso, gli occhi chiari immediatamente agganciati alle sue iridi dorate ormai solo fintamente concentrate sul sistemarsi i capelli.
«Certo che sì!» annuì il Campione. «Tu hai già avuto tante occasioni, Beet aveva bisogno di quella boccata d’aria lontano dalla vecchia strega. E poi è stato un fuori programma divertente!» aggiunse, girandosi poi verso il suo ospite.
Laburno si era cambiato dopo l’ultima sfida delle finali: si era tolto la fascia arancione dai capelli, e indossava solamente una maglietta blu attillata sopra all’ennesimo paio di pantaloncini dello stesso colore, entrambi decorati con il logo stilizzato della Palestra di Knuckelburgh in tessuto arancione.
«Come mai questo cambio di look?» continuò, beandosi della figura atletica del Domadraghi. Dandel adorava la sua tenuta da Capopalestra, ma vederlo in quelle vesti più informali gli ricordava i tanti momenti trascorsi insieme a casa dell’uno o dell’altro, riempiendo ancora di più lo spogliatoio di quei ricordi soltanto loro.
Laburno sospirò: «Beh, come hai detto, ho già avuto le mie occasioni».
Un’ombra triste oscurò quelle pozze verde acqua che lo fissavano, e solo in quel momento Dandel si rese conto della gaffe compiuta di pochi istanti prima.
«Ho pensato che questi vestiti fossero più adatti per un comune spettatore, non trovi?» concluse, sorridendo mesto.
Dandel si maledisse mentalmente per quella sua mancanza di tatto, mordendosi la lingua e fissando il suo rivale di sempre in cerca delle parole giuste. Avrebbe voluto consolarlo in qualche modo, ma non voleva risultare patetico o finire per fare altre gaffes, peggiorando la situazione.
Laburno sembrò capire cosa gli frullasse per la testa, perché allargò il sorriso per tranquillizzarlo.
«È tutto ok, Dan. La ragazza ha talento da vendere, sapevo che sarebbe potuto succedere…» sospirò, infilandosi le mani nelle tasche dei pantaloncini e guardando verso il soffitto. Poi riportò le pozze chiare nelle sue iridi dorate, aggiungendo con un ghigno: «Anche tuo fratello tifa per lei, sai?».
Dandel scosse la testa, più per la capacità di Laburno di essere così positivo anche in quel frangente che per il tradimento di Hop. Decise comunque di stare al gioco, relegando lo spettro di quella prima sconfitta dopo dieci anni a un altro momento più adatto per consolare il suo rivale come solo lui sapeva fare.
«Ah, davvero? È per questo che non è qui insieme a te?» lo interrogò, anche se immaginava già la risposta.
«Esattamente» annuì l’altro. «Dovrebbe essere di là con Gloria, Arturo l’ha visto sgattaiolare di nuovo verso gli spogliatoi degli sfidanti…»
«Quel piccolo traditore… Preferire una ragazza a suo fratello, il Campione!» si disperò scherzosamente, coprendosi il volto con le mani con fare melodrammatico.
«Inconcepibile, vero?» ridacchiò il Domadraghi. «Voleva tanto imitarti, e poi corre dietro alle ragazze…»
Quella battuta sui gusti sessuali suoi e di suo fratello gli infiammò le guance.
Dandel ritirò le mani dal volto, pronto a ribattere a quella frecciatina, ma scoprì che Laburno si era avvicinato a lui in quei brevi istanti, reggendo tra le mani il suo mantello da cerimonia. Deglutì sorpreso, incerto su cosa dire e ancora più rosso a causa della vicinanza dell’altro. Ora poteva specchiarsi nelle pozze chiare del Domadraghi, scintillanti mentre lo osservavano da capo a piedi.
«Comunque, devi finire di prepararti. Posso?» domandò il Capopalestra, facendogli segno di volerlo aiutare nell’indossare il mantello, suo segno distintivo. Dandel lanciò un occhio all’orologio sul display dello spogliatoio, poi annuì e si girò.
Sentì il mantello cadergli sulle spalle con grazia, poi le mani di Laburno scivolarono intorno al suo collo per allacciare la catenina al fermaglio di chiusura.
Istintivamente blocco le mani del Domadraghi con le sue, tirandole verso lo sterno e obbligando l’altro a farsi ancora più vicino. Al di là del mantello, la sua schiena poteva sentire il petto del suo rivale aderire perfettamente al suo corpo, mentre i suoi capelli solleticavano il volto del Capopalestra, ormai adagiato sopra la sua spalla.
Osservò lo specchio di fronte a loro, adorando quella vista di loro due abbracciati in quel modo un po’ goffo che esprimeva tutto ciò che non riuscivano a dirsi a parole.
Per la prima volta da un decennio, non sarebbero stati l’uno contro l’altro durante la Finale della Coppa Campione a lottare per quel titolo tanto agognato da entrambi, mostrando al mondo tutta la loro forza e il loro affiatamento. Era diventato una sorta di rito tutto loro, eppure condiviso con l’intera nazione, che attraverso quell’entusiasmo e la loro energia celebrava le lotte Pokémon e l’essenza stessa di Galar.
Ma i tempi stavano cambiando: suo fratello era arrivato alle semifinali della Coppa Campione, e tra poco una giovanissima Sfidapalestre avrebbe provato a strappargli il titolo di miglior allenatore di Galar. Dandel era certo di vincere anche stavolta, ma l’idea stessa che dall’altra parte del campo di lotta non ci sarebbe stato il suo rivale dimostrava che la storia stava già prendendo un nuovo corso.
Strinse Laburno un po’ più forte a sé, mentre il Domadraghi strofinava delicatamente il naso contro la sua guancia, gli occhi chiusi e un sorriso soddisfatto nonostante tutto. Forse, anche il loro rapporto avrebbe dovuto evolvere in qualcosa di diverso, lasciando spazio a una nuova fase delle loro vite, in cui poter essere completamente sé stessi senza temere il giudizio altrui. Non che si fossero mai nascosti, a dire il vero, ma il ruolo di Campione lo aveva sempre assorbito così tanto da mettere tutto il resto da parte, mentre ora, forse…
L’altoparlante all’interno dello spogliatoio trillò un breve motivetto per segnalare l’ormai imminente inizio della sfida, strappandolo da quei pensieri così inusuali. Anche Laburno riaprì gli occhi, fissando i loro riflessi per un istante prima di lasciargli un breve bacio sulla guancia e liberarsi da quell’abbraccio.
Dandel si voltò sorridente più che mai, pronto a salutare il suo rivale – il suo ragazzo – ed entrare nell’arena.
Laburno gli fece l’occhiolino: «È ora. Fatti valere là dentro!» Poi gli sistemò il cappellino sulla testa, completando il look del Campione, prima di aggiungere con grinta: «Ah, un’altra cosa: ricordati che spetta a me batterti, e a nessun altro! Non accetto di vederti perdere, sia chiaro!»
Dandel rise davanti a quell’ennesima rivendicazione di un loro rapporto speciale e unico, e rassicurò il Domadraghi: «Tu impegnati a fare un ottimo tifo dagli spalti, al resto ci penso io!»
Laburno gli sorrise un’ultima volta, poi lo colse di sorpresa abbassandosi leggermente per scoccargli un fugace bacio d’incoraggiamento sulle labbra. Subito dopo si voltò, abbandonando gli spogliatoi e il suo Campione, più rosso che mai.
L’altoparlante dello spogliatoio trillò nuovamente, mentre il display lampeggiava per indicare che il tempo per i preparativi era terminato.
Dandel inspirò a pieni polmoni per far sparire il rossore dalle sue guance, poi si stiracchiò brevemente e sfoggiò il più grande dei sorrisi. Le porte dello stadio si aprirono davanti a lui, e mentre faceva il suo ingresso tra la folla eccitata gli parve ancora una volta di sentire quell’odore di sabbia calda, che sapeva di casa e di vittoria.



NdA:
Grazie a tutti per essere passati a leggere questa mia prima storia in questo fandom! Sono fan dell'universo Pokémon da quando ne ho memoria, e nonostante abbia avuto più volte idee su storie ambientate in questo universo, mi son sempre trattenuto. Ultimamente però ho avuto occasione di giocare finalmente a Spada&Scudo, conoscere la regione di Galar e innamorarmi dei suoi personaggi talmente tanto da buttarmi anche a scrivere su di essi, rompendo finalmente il ghiaccio con questo fandom!
Spero che questa OS sia stata di vostro gradimento, e di aver caratterizzato bene Dandel e Laburno!
Ecco giusto alcune piccole note.
Ho optato per i nomi in italiano, in quanto spesso li preferisco a quelli inglesi soprattutto per quanto riguarda i luoghi di Galar (anche se ammetto che Leon e Raihan sono migliori di quelli italiani, ma pazienza XD). Ho anche voluto inserire il personaggio femminile di Gloria come sfidante, per poter sottolineare la differenza tra Dandel e il suo fratellino Hop, mentre il personaggio di Arturo rappresenta il membro dello Staff Lega proprietario dei tre Rotom che sfida il giocatore a Goalwick.
Detto questo, ringrazio in anticipo chiunque deciderà di lasciarmi un suo parere come recensione, e spero di ritrovarvi presto con nuove storie in questo fandom! :D


   
 
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