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Autore: XShade_Shinra    15/06/2021    2 recensioni
«Junpei, sbrigati a scegliere, i baozi si fredderanno».
«Non so… Questo è il B-movie per eccellenza,» Junpei scosse “Sharknado” davanti al naso dell’altro, «ma anche questo ha il suo fascino trash». “Piranha 3D” venne messo accanto alla scatola ancora chiusa di dadini di pollo alla Gongbao. «Quale ti piace di più tra questi due?».
Itadori fece scorrere gli occhi alla pila di DVD, soffermandosi su uno in particolare. «Perché quello è diverso?».

[ItaJun]
[Fanfiction partecipante alla Challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Soul Mancini sul forum di EFP]
Genere: Comico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Itadori Yuji, Yoshino Junpei
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Di quella volta in cui Junpei scaricò un film anziché comprare il DVD originale 01
Di quella volta in cui Junpei scaricò un film anziché comprare il DVD originale
«Junpei, sbrigati a scegliere, i baozi si fredderanno».
«Non so… Questo è il B-movie per eccellenza,» Junpei scosse “Sharknado” davanti al naso dell’altro, «ma anche questo ha il suo fascino trash». “Piranha 3D” venne messo accanto alla scatola ancora chiusa di dadini di pollo alla Gongbao. «Quale ti piace di più tra questi due?».
Itadori fece scorrere gli occhi alla pila di DVD, soffermandosi su uno in particolare. «Perché quello è diverso?».

[ItaJun]
Fanfiction partecipante alla Challenge "Just stop for a minute and smile" indetta da Soul Mancini sul forum di EFP
 

Titolo: Di quella volta in cui Junpei scaricò un film anziché comprare il DVD originale
Autore: XShade-Shinra
Fandom: Jujutsu Kaisen
Personaggi: Yuuji Itadori, Junpei Yoshino, Nagi Yoshino
Pairing: ItaJun
Genere: Commedia, Comico
Rating: Arancione
Avvisi: Yaoi, !linguaggio, What if, Canon Divergence: Everyone Lives/Nobody Dies
Prompt: #28. "Quale ti piace di più tra questi due?" + #29. "Potresti abbassare il volume?"
Capitoli: 2
Wordcount: 2699 parole (1265 + 1434)
Disclaimer: Tutti i personaggi di questa storia sono maggiorenni e comunque non esistono/non sono esistiti realmente, come d'altronde i fatti in essa narrati. Inoltre questi personaggi non mi appartengono (purtroppo...), ma sono proprietà dei relativi autori; questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro ma solo per puro divertimento.
Note: Eccomi con un'altra Itajun, questa volta con un rating più alto di quella precedente. Non sono mai stata particolarmente brava a scegliere i rating, quindi se qualcuno lo ritenesse da rosso me lo faccia sapere e provvederò ad aumentarlo! ^^
Un mio headcanon è che Junpei, amando i film Hollywoodiani, sia molto bravo in inglese.
Il film a cui farà riferimento Junpei esiste davvero: eccovi il link per leggere la recensione di Terror Take Away.
Vi auguro una buona lettura! ^^
 

 
Di quella volta in cui Junpei scaricò un film anziché comprare il DVD originale
 

Anche quella sera Itadori era a casa Yoshino.

Si era presentato alle sette e mezza in punto, portando con sé una busta di cibo cinese comprato al ristorante vicino, e alle sette e trentacinque lui e Junpei erano già seduti sul divano con il tavolino davanti a loro apparecchiato e una pila di DVD accanto.

La testa della madre di Junpei fece capolino dalla porta della cucina. «Buona cena, ragazzi. Tornerò tardi stasera, quindi non aspettarmi alzato, Junpei».

«D’accordo mamma, divertiti con le tue amiche». Il ragazzo sorrise e salutò la madre con un gesto della mano.

Itadori fece altrettanto. «Arrivederci, signora Nagi. Grazie dell’ospitalità come al solito!».

«È un piacere, Itadori. Ormai sei di casa!». La donna richiuse il portone dell’ingresso dietro di sé, lasciando i due alla decisione più importante di tutta la serata.

«Junpei, sbrigati a scegliere, i baozi si fredderanno». Itadori fece sbattere più volte le punte delle bacchette tra di loro, come fosse un granchio pronto a scagliarsi sulla preda.

«Non so… Questo è il -B-movie per eccellenza,» Junpei scosse “Sharknado” davanti al naso dell’altro, «ma anche questo ha il suo fascino trash». “Piranha 3D” venne messo accanto alla scatola ancora chiusa di dadini di pollo alla Gongbao. «Quale ti piace di più tra questi due?».

Itadori sbuffò e afferrò il polso dell’amico utilizzando le bacchette. «Non saprei, ma parlando di pesci mangiatori di uomini mi è venuta ancora più fame».

Junpei non fece resistenza e lasciò che Itadori si portasse il suo avambraccio alla bocca e lo mordicchiasse. Rise, coccolato da quei leggeri morsetti. «Potresti anche aiutarmi, scegliere il film è un rito sacro».

Itadori fece scorrere gli occhi alla pila di DVD, soffermandosi su uno in particolare. «Perché quello è diverso?», chiese – o, almeno, Junpei capì qualcosa del genere dalla sua voce contro il braccio.

«Quale? Ah… Quello non è originale». Prese la custodia di plastica nera e anonima e la aprì, rivelando un DVD sony con un titolo scritto a pennarello indelebile: “Horror Take Away”. «L’ho finito di scaricare proprio stamattina, ma non so se è il tuo genere».

Solo allora Itadori si liberò la bocca. «Da quando scarichi film anziché comprarli? Hai la casa piena di DVD originali...».

Le guance di Junpei si tinsero di rosso. «È un film italiano e non è ancora arrivato in Giappone… Volevo davvero vederlo, così mi sono scaricato una versione inglese con i sottotitoli in inglese... in teoria. Non ho ancora controllato».

«Oh, quanto dura?».

«Poco più di un’oretta».

«E non c’è con i sottotitoli in Giapponese?».

«No, ma è un horror trash, non credo sarà pieno di discorsoni… Non vi insegnato inglese alla vostra scuola per stregoni?».

«Non a livelli da capire un film».

Junpei si rabbuiò un po’ e fece per metterlo via, ma l’altro lo fermò.

«Ohi. Cos’è quell’espressione?».

«Quale?».

Itadori assottigliò lo sguardo. «Ti ho visto. Non mi piace quando fai quell’espressione». Usò le bacchette come un’estensione delle proprie dita e tracciò il contorno delle labbra di Junpei. «Niente broncio. Guarderemo il film».

«Ne ho tanti, sceglierem––».

Itadori si alzò e glielo prese dalla mano. «Dimmi a grandi linee di che parla, nel caso non capissi qualcosa».

Junpei gli sorrise, grato. «Allora… Parla di un pony-pizza serial killer che uccide le persone utilizzando un tagliapizza elettrico gigante se queste ordinano la “pizza 237”, a meno che non gli diano una lauta mancia, e tutto ruota attorno a delle persone che devono stare sole in una casa e qualcuno di loro ordina proprio quella pizza e non dà la mancia. C’è molto splatter da quanto ho visto nel trailer».

Itadori inserì il DVD nel lettore e accese la televisione. «L’idea è buona», disse andando a spegnere la luce.  

«Sì, ma dicono che la trama non sia abbastanza solida, e nemmeno la regia». Junpei attese che l’altro si sedesse di nuovo al proprio posto sul divano del soggiorno, prese il telecomando, fece partire il film e recuperò il proprio baozi dalla scatola.

«Dopotutto è la nostra serata B-movie!», esclamò Itadori, prendendo a propria volta il panino al vapore con ripieno di carne di maiale.

Solo la luce del televisore li illuminava.

Il film partì e già dalle prime immagini si poteva vedere che era in qualità ottima – niente registrazioni in sala cinema di nascosto. Entrò in scena il pony-pizza killer, a bordo del suo scooter per la consegna.  

Il sesto senso di Itadori iniziò a punzecchiarlo. Quel film era davvero troppo luminoso per essere un horror, anche la fievole musica di sfondo era troppo allegra. Diede la colpa alla nazionalità del lungometraggio e continuò a mangiare. Afferrò il cartone con le uova centenarie, ne prese una e l’altra la porse a Junpei.

Appena il pony pizza scese dal suo mezzo di trasporto disse qualcosa in inglese, ma non apparve nessun sottotitolo.

«Cavolo...». Junpei prese il telecomando e controllò le impostazioni, ma non c’erano sottotitoli sciolti. «Itadori, mi dispiace. Interrompiamo».

«No, no. Lascialo, va bene. Tanto tu capisci l’inglese, no?». Lo stregone si mangiò l’uovo di anatra in un sol boccone.

«Sì, ma...».

«Dura poco, dopo di questo sceglierò io l’altro film».

Junpei gli sorrise e Itadori si sciolse. Il sorriso del suo amico era la cosa più dolce ed emozionante del mondo. «Grazie. Te lo traduco in diretta».

Ripresero a guardare il film.

Colei che aveva ordinato la pizza aprì la porta e il campanello di allarme di Itadori iniziò a suonare. La donna indossava una fine vestaglia da camera rosa shocking con una scollatura da capogiro ed era truccata in maniera molto pesante – troppo, per essere un trucco da casa. «Junpei, sei sicuro che sia il film giusto?».

«Il titolo è quello e la trama mi pare coincidere».

Itadori sbuffò; il suo sesto senso continuava a insistere sul fatto che quello non fosse un horror. Dopotutto era un giovane adolescente in piena tempesta ormonale che aveva vissuto anni con il nonno duro d’orecchi: un’ottima scusa per potersi sparare un sacco di pornazzi. Ne aveva visti davvero parecchi, e i seni a forma di palloncino taglia XXL proprio come quelli dell’attrice erano molto comuni nell’industria della pornografia. «Temo non sia un horror, sai?».

«Dagli il tempo di carburare...». Junpei rispose un po’ piccato. Non gli piaceva quando l’amico parlava durante i film.

La donna prese il cartone della pizza, i due ebbero uno scambio di battute, che il ragazzo più grande tradusse alla buona: «La tipa non ha i soldi per pagare e l’altro le ha detto che può pagarla con il suo corpo… Ora la squarterà, vedi?».

Itadori ghignò. «Sicuramente...».

La donna del film si aprì la vestaglia e la fece calare oltre le spalle; essa cadde a terra con un piccolo tonfo, mostrandone il corpo nudo, formoso e perfettamente depilato. Dappertutto.

Gli occhi di Junpei diventarono della stazza delle uova d’anatra mangiate poco prima, quando il pony-pizza si aprì i pantaloni e una prepotente, mastodontica erezione saltò fuori dalla sua biancheria.

I suoni umidi e affannati dei due che condividevano un rapporto orale riempirono la stanza. Junpei era così sconvolto e rosso da non riuscire a muoversi.

Itadori ancora ghignava. «Mi sa che anziché squartarla la aprirà in due!». Si stiracchiò e stese le braccia sulla spalliera imbottita del divano. «Qualcuno deve aver fatto uno scherzone on-line e ha messo un porno anziché il film originale!».

Junpei era così imbarazzato che pregò di essere mangiato vivo dal divano. «Scusa, io… non avevo controllato...».

«Ah, non scusarti, mi pare un pornazzo più che valido per una serata tra maschi…».

Condividere un porno con il ragazzo che gli piaceva sembrava essere un’ottima improvvisata.


Continua...
XShade-Shinra

  
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