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Autore: FalbaLove    17/06/2021    2 recensioni
-Neji, tu ci vuoi bene?-
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Neji Hyuuga, Tenten | Coppie: Neji/TenTen
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nessun contesto
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-Neji, tu ci vuoi bene?- la prima volta che Tenten pronunciò quella frase era passato un mese da quando il Team Gai si era formato. Era un giorno come gli altri, sempre più soleggiato causa l’arrivo dell’estate, e Neji e Tenten si stavano allenando in un campo che oramai era diventato loro. Tenten, stanca e dolorante, aveva deciso di sedersi all’ombra di un grande pino una decina di minuti prima cercando ristoro dai raggi sempre più aranciati: lo Hyuga invece continuava incessante ad allenare il suo potere formidabile. Aveva sempre fatto così da quando la castana l’aveva conosciuto: quel bambino di dieci anni, così pieno di rabbia, non sembrava conoscere la fatica o la pace.
-Neji?- sibilò la ragazzina sdraiandosi sul manto erboso e permettendo al suo sguardo di levarsi in direzione delle montagne. Aveva paura di lui, questo lo aveva capito dal primo sguardo freddo e duro che lui le rivolse il primo giorno in cui si erano incontrati.
-Sei una sciocca Tenten- rispose lui a denti stretti senza neanche degnarla di uno sguardo e un sentimento di pietà avvolse il cuore di Tenten che si domandò quanto fosse stato crudele il destino contro quel ragazzino per ridurlo così.

La seconda volta che Tenten ripropose questa domanda neanche si rese conto di essersela fatta sfuggita dalle labbra. Erano soli e si erano conclusi da poco gli esami per diventare Chunin: Neji era appena stato sconfitto da quell’Uzumaki.
-Neji, tu ci vuoi bene?- bisbigliò avvicinandosi a lui, seduto su un lettino: non sapeva il perché glielo avesse chiesto, dopo quella prima volta si era ripromessa di non lasciarsi più sfuggire quella domanda, ma oramai la paura era passata e alla pietà si era aggiunto un sentimento caldo e profondo per quel ragazzo.
-Non penso di poter provare un sentimento come l’amore Tenten, non più- le rispose lui tristemente alzando il suo sguardo vacuo e abbattuto. E Tenten ebbe il terrore che potesse avere ragione.

-Neji, tu ci vuoi bene?- erano passati anni dalla sconfitta subita contro Naruto e Neji era cambiato: il suo cuore, ricco di collera, ora era finalmente libero e tutto grazie a quel ragazzino biondo e presuntuoso. Tenten era estremamente felice di questo e ogni giorno osservava curiosa il suo compagno di classe domandandosi che fine avesse fatto quel bambino tanto odioso quanto crudele.
Neji, all’udire quella domanda, si fermò: erano da soli, cosa che oramai era diventata una piacevole abitudine, e si stavano dirigendo a mangiare del ramen con il sensei e Rock Lee. Lei lo fissò incuriosita mentre potette leggere la confusione sul volto dello Hyuga. Avevano quindici anni oramai e Neji era stato da poco nominato Jonin, il primo del loro trio a diventarlo. Tenten era certa che sarebbe accaduto e oramai ogni volta che lo guardava non poteva che ammirarlo, né paura né pietà aleggiavano più nel suo cuore.
-Penso di sì - e Tenten sapeva che poteva credergli.

-Neji ci vorrai ancora bene nonostante tutto questo?- mormorò con una voce leggermente impastata avvicinandosi al giovane che era in disparte da tutti: il locale intorno a loro era ricco di musica, urla di gioia e festoni di tutte le dimensioni che decoravano quell’ambiente ristretto. Era il compleanno dello Hyuga e Rock Lee aveva insistito per organizzargli una festa a sorpresa: ovviamente Tenten non si era tirata indietro. E ora si ritrovava leggermente ubriaca, causa il troppo sakè, mentre tutti parevano divertirsi tranne il festeggiato.
-Certo, siete i miei migliori amici- le rispose lui tranquillamente mentre la castana fu sicura di aver visto gli angoli della sua bocca alzarsi impercettibilmente: e lì, mentre le urla di un ubriaco Rock Lee sovrastavano il volume della musica, Tenten si rese conto che ora aleggiava nel suo cuore un sentimento nuovo per quello che considerava uno dei suoi amici più cari. Deglutì a fatica provando a rimanere in piedi, ma questa sua nuova consapevolezza sembrava scuotere con insistenza la sua mente. Tenten ebbe di nuovo paura, paura perché era innamorata di Neji Hyuga.

-Tenten, tu mi vuoi bene?- mormorò Neji lasciando che la sua schiena aderisse alle pareti rocciose della caverna. Erano in missione, solo loro due, e la notte stava calando inglobando loro e il mondo che li circonda. Tenten, che si stava adoperando ad accendere il fuoco, non fu sicura di aver davvero sentito quelle parole.
-Cosa?- bofonchiò senza lasciare che il suo sguardo si allontanasse dalle fiammelle. Lo sentì sospirare, forse irritato di dover ripetere quelle parole.
-Ti ho chiesto se mi vuoi bene- rispose sforzandosi di risultare gentile e Tenten percepì chiaramente il suo cuore perdere un battito. Quella domanda, che aveva fatto parte delle loro esistenze, la sconvolse e la inquietò.
-Certo Neji, sei uno dei miei migliori amici- disse cercando di non svelare la guerra di sentimenti che si stava svolgendo nel suo petto: perché oramai Tenten aveva diciotto anni, appena compiuti, e ogni volta che guardava Neji non prova più né paura, né pietà, né un fraterno affetto. Tenten lo amava, forse l’aveva amato da sempre.
Le labbra dello Hyuga si contrassero in una smorfia poco convinta: attentamente la scrutò con attenzione osservando il falso sorriso che aleggiava sul volto arrossato della sua compagna di squadra. Poi, silenziosamente, la invitò a sedersi accanto a lui.
-Mi odiavi? Intendo quando ci siamo conosciuti- mormorò serio lasciando che il suo sguardo si soffermasse sul fuoco acceso a pochi metri da loro.
-No, non ti ho mai odiato- sussurrò lei stringendosi nelle spalle.
-Avevi paura di me?- continuò e Tenten si girò automaticamente a fissarlo accigliata: il suo volto era imperturbabile, ma le sue labbra strette tremarono leggermente. Non riusciva a capire il perché di quelle domande.
-All’inizio- sospirò sincera
-Ma nonostante tutto sapevo che eri meglio di quello volevi farci credere- confessò sospirando profondamente e i muscoli del volto dello Hyuga parvero finalmente rilassarsi.
-Tu già allora ci tenevi a me?- mormorò studiando il viso della castana con attenzione. Lei si lasciò sfuggire una risata.
-Eri il mio compagno di classe, pieno di odio e collera, ma tu, Lee e il Maestro Gai eravate tutto quello che avevo- sospirò lasciando che la sua testa si adagiasse sulle rocce. Il silenzio calò tra loro per alcuni secondi.
-Grazie Tenten- sussurrò deciso lui lasciando che la sua voce si addolcisse.
-Per cosa?-
-Per avermi amato anche quando pensavo che nessuno l'avrebbe mai più fatto- le rispose lasciando che la sua mano, fredda e decisa, sfiorasse dolcemente quella calda e tremante della ragazza.
E Tenten sorrise perché finalmente il cuore dello Hyuga era pronto ad amarla.
 
   
 
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