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Autore: Giuliacardiff    23/06/2021    0 recensioni
Cosa accadrebbe se il cast di Glee fosse composto da creature non umane? E se Sebastian fosse un vampire, Blaine un licantropo e Kurt ... chi lo sa?
Scopriamolo insieme!
-IN PAUSA-
Kurtbastian
Genere: Commedia, Fantasy, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Kurt Hummel, Nuove Direzioni, Sebastian Smythe
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Primo giorno di scuola. E come sempre alla Dalton-McKinley si trasforma tutto in un evento epico. Ma non per me, non per il re di questa scuola. Io, Sebastian Smythe, all’ultimo anno, con la media più alta dell’istituto, capitano della squadra di Lacrosse, rappresentante di istituto e il più consistente contribuente di questa scuola.



Tutti si prostreranno ai miei piedi, che siano alunne, insegnanti, persino il preside (non che ci voglia molto).



 Sia ragazzi che ragazze arrivano a pagarmi per avere dieci minuti del mio tempo per scopare. Sono al pari di un Dio qui, in tutti i modi. Ovviamente un altro piccolo aspetto del mio essere, mi rende la vita più...fruttuosa.



Pochi umani ne sono a conoscenza ma io sono un vampiro purosangue, di stirpe reale. Così tutte le creature magiche e non vogliono un pezzo di me per essere famose. Vi spiego meglio: nella nostra società gli uomini sono al pari delle scimmie e non hanno nessuna abilità per vedere, sentire o parlare del vero mondo che ci circonda.



Queste scimmie sono alla base della catena alimentare; poi la piramide è costituita dai demoni, creature infide ed insidiose senza un briciolo di luce e senza un briciolo di cervello. L'unico loro obiettivo è cercare di uccidere, sottomettere chiunque. Poi ci sono i metamorfosisti: esseri antropomorfi che variano dall’essenza di pesce come le sirene, i cani come licantropi, la luce come le fate e molti altri. Poi ci sono quelli della mia specie, i vampiri succhia- sangue e arroganti che hanno tutti i poteri del mondo e soprattutto sono immortali. Sopra di noi ci sono solo gli dèi e gli angeli, essenze che disprezzano la terra e preferiscono vivere nei cieli.



Hanno sempre la puzza sotto al naso e sono così pochi rispetto a tutti gli altri che non fanno altro che conversare di cazzate.


Ah già, in teoria sopra i vampiri e sotto gli angeli ci sarebbero gli ormai estinti maghi. Sarebbero i veggenti, i maghi, gli stregoni, ma al giorno d'oggi la magia è completamente scomparsa e di questi esseri si sono perse completamente le tracce. Ma poco male, infatti, le leggende narrano che è un appartenente a questa cerchia potesse distruggere qualsiasi cosa, come anche salvare addirittura un dannato. Ma è inutile parlare di loro, tanto ormai sono tutti morti.



Tornando a noi, come dicevo, io, re assoluto in questa terra chiamata liceo, sto per iniziare il mio primo giorno di scuola.



………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..




Se c'è una cosa che odio di questi momenti è il non avere un attimo di tregua. Persone che vogliono che tu li aiuti nelle verifiche preparatorie, che tu riconfermi il tuo ruolo di capitano, che ti costringano a adempiere ai tuoi vecchi voti di rappresentante. Uno sfinimento.


Non che mi dispiaccia, in fondo adoro essere al centro dell'attenzione, ma tutto ciò è diventato di una noia mortale. Vorrei tanto qualcosa di nuovo, qualcosa che mi faccia tornare la voglia di vivere nonostante il mio corpo morto. Non mi basta più scopare in giro chiunque mi capiti a tiro vorrei tanto un vero orgasmo senza finzione, tanto forte da richiamare a me l'anima.



Ma come al solito non vengo esaudito. Parlando d'altro, vi racconterò della mia spina nel fianco che anche ora mi assilla con la sua voce e la sua scomoda presenza. Il suo nome è Blaine Anderson, una prima donna gay in constante ricerca di attenzione. Il mio primo anno ammetto che gli andavo dietro: era una novità, era piacente agli occhi e aveva una voce, come dire accettabile per un giovane gay in carriera.


All'inizio lui faceva tutto il sostenuto, dicendo di essere ancora vergine e che aspettava la sua anima gemella, ma dopo sei mesi, un tempo infinito per me, di assiduo corteggiamento …sono riuscito a vincere. Immaginate la mia sorpresa quando ho scoperto che era un cucciolo di licantropo, di una razza semi- reale, che crede di avere avuto l’imprinting con me. Inutile dire che sono stato così bravo che lo crede sul serio e volevo prenderlo in giro per questo ma da quel giorno mi è sia attaccato come una zecca e non mi molla un attimo. Mi sono stufato all'istante di lui ma a quanto pare è resistente e non manca il giorno in cui vorrei tanto allontanarlo. Ma lo sopporto perché è una buona fonte di sangue e sesso continua, per cui …lasciamo stare.



Dicevo, primo giorno di scuola: le lezioni inizieranno presto e io ho già salutato “calorosamente “tutti i miei sudditi.



- furetto, è un malaugurato piacere vederti ancora una volta in questi corridoi, sai pensavo di essere riuscita a bocciarti dopo tutti questi anni- ed ecco la nostra gentilissima Sue Sylvester, il coach della squadra delle cheerleader, da sempre in lotta con me per la supremazia delle nostre squadre.


-Buongiorno biondina, vedo che anche quest'anno la mia squadra batterà la tua a tavolino. Vedo che sei …in dolce attesa? -


- oh, non preoccuparti puledro, vedo che la vista non ti manca ma ti sbagli su questo punto. La mia bambina ed io ti batteremo quest'anno -


- non vedo l'ora-


E con passo cadenzato esco dal corridoio ed entro nella mia classe. Francese, perfetto.



Vedo che in classe ci sono tutti gli altri della mia specie: Blaine, Santana una fata demoniaca, Brittany una fata di luce, Hunter un demone, Finn un gigante, Rachel uno gnomo, Jeff un coniglio marzolino, Nick un umano, Quinn una sirena e molti altri. Ho richiesto personalmente una classe con il minimo numero di umani per non cercare di azzannarli, ma quelli della mia specie sono così fastidiosi che ogni anno rimpiango la mia scelta.



Ma credo di voler essere loro conoscente, forse riesco ad avere qualcosa in cambio della loro amicizia. Comunque, ecco che squilla la prima campanella dell'anno. E dopo più di dieci minuti di caos perpetuo, entra il glaciale professore di francese: un uomo sulla cinquantina, con capelli brizzolati, occhi sommariamente marroni e il viso rugoso. Dimostra molto più della sua età ma forse la causa sono i suoi numerosi anni buttati dietro una cattedra. Che mestiere del cazzo! Ma la cosa che più mi infastidisce di quest'anno è lo schifoso odore di stanza chiusa, sigarette scadenti e vernice. Bleah, odio questo mix nauseabondo.



 Appena entra, la classe si zittisce, meglio essere buoni il primo giorno, abbiamo tutto l'anno per scatenarci. Prendo posto dietro la cattedra, ma il professore stranamente non si siede. Negli anni precedenti era talmente rapido nell’appello che in cinque minuti dal suono della campanella lui iniziava a spiegare il primo argomento dell'anno.



Ma quest'anno è diverso: è arrivato in ritardo di ben dieci minuti e non si è ancora seduto. Strano, chissà che ha in mente.



- allora ragazzi quest'anno abbiamo una novità. Abbiamo accettato una nuova iscrizione per l'ultimo anno in questa classe. Vi prego di farlo sentire


accolto e soprattutto di non metterlo a disagio- ancora più strano, il più rigido dei nostri professori sembra ansioso e umanamente attaccato a questo nuovo “ingresso “nella scuola. Chissà chi sarà?



- bene, allora puoi entrare. Se vuoi puoi presentarti- sorrise.


E sembra accadere tutto al rallentatore, come nel slow motion dei film, il sorriso ambiguo del prof, la porta dell'aula che si apre scricchiolando, dei passi cadenzati e leggeri sul pavimento, il sussulto e i respiri trattenuti di tutta la classe e l'odore … un odore dolce ma aspro, piccante ma leggero, forte ma lieve ; Un odore mai sentito prima che inebria i sensi, che ti induce alla calma e ti accende di desiderio, un odore afrodisiaco ma anche inquietante, di proibito, come un pezzo di dolce che la mamma ha vietato al figlio, come se solo trovando la fonte di quel paradiso, un comune mortale potesse conoscere il senso della vita. Ed eccola: la fonte di quell’odore.



Fa il suo ingresso in classe un ragazzo alto più o meno 1 e 80, snello ma non gracile, più longilineo ma non troppo muscoloso, carnagione alabastro, vestiti semplici ma che gli fasciano le forme come una doppia pelle. Non sembra mascolino, più il tipo che le ragazze chiamano “coccoloso “. Ma diverso anche da quel tipo. Indossa degli anfibi neri un po' graffiati ma alla moda, jeans skinny neri opaco che gli fasciano il culo da Dio, una t-shirt bianca aderente semitrasparente, un gilè nero e una giacca di pelle anch'essa nera. Cazzo Che stile. L'unica pecca è che non c'è neanche 1 cm di pelle scoperta, tutta coperta da vestiti. Strano che porti una grossa collana che gli copre tutto il collo, simile ad un collare ma che non stona affatto con il suo stile e infine dei guanti traslucidi. Sarà un maniaco dell’igiene.




Il volto è ben proporzionato, con tratti efebici. I capelli sono castano chiaro acconciati perfettamente in un elaborato ciuffo, le orecchie danno l'aria di essere appuntite ma non saprei dirlo con tutti i piercing che li decorano: tre al lobo più due helix e uno sulla cartilagine e altrettanti a destra, un nasino alla francese che ti viene voglia di mordere, guance non troppo paffute e pittate abilmente di rosa chiaro, le labbra perfette per essere morse e gli occhi: due pozzi di oceano ghiacciato , lo specchio del suo animo sicuramente di ghiaccio.



Insomma, un ragazzo perfetto anche se credo che sia un semplice umano. Che spreco! La scena riprende a scorrere normalmente. Sembra che tutti nella classe abbiano fatto un’attenta scansione dell'umano e tutti insistentemente sembrano sbavargli dietro.



Bene bene, avrò concorrenza.


- allora presentati- sorride il prof, forse anche lui caduto vittima della sua bellezza. E quando parla, il mondo sembra colorarsi di tinte mai viste, che voce melodiosa e calda rispetto al colore degli occhi ma abbastanza misteriosa.



- mi chiamo Kurt Hummel, mi sono appena trasferito in questo paese e ho 16 anni. Vivo da solo e spero che mi accetterete calorosamente nella classe – e sorride.



Come se la sua voce non fosse abbastanza per farmi venire un’erezione, adesso ci si mette anche il suo fottuto sorriso di sole. Ma ne sono certo e ho preso una decisione: “sarà mio”. E io prendo sempre ciò che voglio.



Calmo e con passo leggiadro, prende posto vicino alla finestra, per fortuna davanti al mio banco. Saluto tutti calorosamente, con quel sorriso raggiante, così meraviglioso, e il suo profumo … chissà come sarà delizioso il suo sangue.



Inizia la lezione ma nessuno nella classe sembra ascoltare le parole del prof. Forse neanche lui si sente quando parla. Tutta l’attenzione è per il posato ed efebico Kurt. Per tutte le ore successive continuiamo ad osservarlo, continuiamo ad ingurgitare ogni suo dettaglio e lui sembra non accorgersi di niente. Anche tutti gli altri professori sembrano estasiati dalla sua presenza, anche i più duri bastardi diventano agnellini di fronte a quegli occhi. Arriva mezzogiorno e tutta la scuola si dirige in mensa. Ecco il momento per fare la mia mossa.



Mi avvicino al nuovo arrivato per parlargli finalmente, ma vedo una fiumana immensa di adolescenti accerchiarlo in cerca di attenzioni.



Primo fra tutti: quel cane lagnoso di Blaine.



-Hey ciao mi chiamo Blaine. Hai bisogno di aiuto per il pranzo? - sorride suadente ma sembra che stia sbavando al solo pensiero. Allora anche tutti gli altri iniziano a fare domande assurde e il povero ragazzo sembra non sapere che fare.



Ma a spezzare quella situazione arriva Bella, una cagna troia, fidanzata del capitano di hockey Karofsky, un orso che è meglio non far arrabbiare.
Come una viscida serpe, scavalca tutte le persone e si abbrancica a Kurt e lo bacia improvviso.


Purtroppo, la scena viene vista dall’orso che accecato da una furia rossa si catapulta dal presunto incomodo amante.



Non mi è mai piaciuto quell’orso, fa di tutto per fingersi un comune umano e fin dal primo anno si è fidanzato con quella cagna che fin dal primo giorno lo tradisce.



E lui sa di essere tradito ma sono sicuro che finga di stare con lei per evitare le domande invadenti.


Credo infatti che in realtà non gli piaccia darlo ma piuttosto prenderlo, non so se mi spiego. E non mi è neanche sfuggito lo sguardo da “voglio fotterti” che ha lasciato a Kurt.



Comunque, vedo la massa di persone allontanarsi dalla scena per evitare la rissa, infondo quegli esseri sono dei codardi di prima categoria che darebbero in pasto la loro stessa madre in cambio di una vita di pace. Ipocriti.



Vedo l’orso avvicinarsi a passo di carica verso Kurt mentre la cagna si allontana il più velocemente possibile.


Vedo un’ombra di paura attraversare quel ghiaccio e in quel momento il mio corpo si muove da solo. Senza pensare mi precipito sul luogo, arrivo in tempo per fermare un gancio destro potente quanto un macigno. Faccio da scudo all’umano, mentre blocco ogni attacco dell’orso. Sono così incazzato anche se non ne capisco il motivo.



Forse è perché minacciava qualcuno che considero la mia preda. Piazzo lo sguardo più terrificante di cui sono capace e l’orso finalmente smette di muoversi, congelato. Sibilo direttamente verso il suo orecchio “se provi di nuovo anche solo a guardarlo, vedrai cosa significa farsi fottere da uno come me “. Lascio la sua zampa e lui sfreccia via, veloce e atterrito dalle mie parole. In fondo, mai far incazzare un vampiro.


Finalmente se n'è andato ma adesso arriva la parte più difficile. Lentamente mi giro verso l'umano e vedo che è tutto intento ad osservarmi, quasi a scrutarmi nell'anima. Se non sapessi che fosse un umano, penserei che fosse un cazzo di sensitivo. Lui sembra trovare ciò che cercava e mi lancia un sorriso smorzato, indotto dalla scampata furia. Non mi è mai sembrato necessario ma voglio consolare questo giovane uomo.



- Ehi, non preoccuparti, vedrai che non proverà mai più a farti del male. Se solo prova, dovrà vedersela con me- lui soddisfatto mi sorride calorosamente e io mi sciolgo sotto quel raggio di sole. Non avrei mai creduto in vita mia che un semplice sorriso potesse farmi un effetto del genere. Mi sto rammollendo e lui si avvicina a me e cordiale allunga una mano verso di me per presentarsi.



- Ti ringrazio. Comunque, il mio nome è Kurt- io gli stringo la mano e sorride e scariche di corrente elettrica mi attraversano il corpo.


Come un automa rispondo per inerzia un flebile “Sebastian “e lui sembra soddisfatto.


- se non ti dispiace, sono nuovo, non conosco bene la scuola, potresti farmi vedere dove si trova la mensa? -


Riprendendomi dai miei futili (censurabili) pensieri, ghigno affabile e lo accompagno. In fondo abbiamo la stessa destinazione. Mentre camminiamo iniziamo a parlare, meglio noto come flirtare litigando.



- non posso credere che una strafiga come quella ragazza ti abbia proposto di farlo con quella faccia da checca che ti ritrovi-




- forse dovrei dire lo stesso di te faccia da mangusta-


- oh, che dolore, detto da un uomo dal dubbio sesso-


- ha parlato il portatore di malattie sessualmente trasmissibili vivente. Forse non ti dovrei stare così vicino, sei contagioso-



- certo, non potrei attaccare niente ad un vergine, cucciolo di pinguino senza sex appeal-


- che ti dice che sono vergine? - si ferma mentre lo chiede.


- non lo sei? Allora vorresti tenermi compagnia? - lo ammalio con il mio fascino, nessuno mi ha mai resistito.



- ti piacerebbe, non mi do a qualcuno come te, almeno non da cosciente- dopo quest'ultima frase, lo vedo farsi più chiuso e così la conversazione cade. Peccato si era fatto interessante. Arriviamo in mensa e noto che tutti ci stanno fissando, o meglio sbavano alla vista di Kurt (che nome celestiale) e lanciano sguardi di fuoco verso di me come a chiedermi “c'è cazzo ci fai tu con un Angelo del genere, portatore di malefici e gigolò a tempo pieno “. Ignoro tutti gli sguardi e mi siedo vicino al mio Angelo. Un attimo. Mio?! Da quand'è che lo definisco mio? Ci conosciamo da appena dieci minuti, possibile che lo ritengo già.… una mia proprietà? No, non è così.



È solo la mia preda. Si. è per questo che lo definisco mio.



Passando ad altro, continua a parlare per tutto il tempo della pausa pranzo con Kurt ma senza toccare temi più profondi.


- allora da dove vieni? Hai uno strano accento-



- sono spagnolo ma conosco bene l'inglese, quindi non ho problemi. Anche tu hai uno strano accento-



- sono francese di origine ma ho visitato quasi ogni parte del mondo, principalmente per la scuola -



Ovviamente era una stronzata, in fondo con 800 anni di vita, mi annoiavo così tanto che almeno qualche viaggetto me lo sono fatto.


- capisco- ed ecco che il piccolo Kurt si rinchiude nel suo mondo sconosciuto ai più.


Finita la pausa, le nostre strade si dividono. Iniziamo il club pomeridiano. Essendo il capitano di lacrosse o i miei doveri e non posso sfuggire.



La giornata continua tranquilla e finalmente torno a casa. Lì mi aspetta l’inferno.  



Apre il portone di casa e come ogni dannatissima volta scricchiola teatralmente tetramente. Siamo vampiri, non fenomeni da baraccone quindi perché facciamo queste stronzate? Chi lo sa …


Ed ecco la mia famiglia al completo:


Amadeus Wolfgang Antoine Percival II, anche chiamato Amos o amorino da mia madre, padre devoto, 1987 anni di saggezza e caparbietà, con il vizio di sentirsi ancora un giovincello, tra gli umani e uno stimato proprietario di multinazionali nel mondo, un vero e proprio stronzo riccone.



Mia madre Josephine Clemenza Annette, figlia unica della sua famiglia, bella e senza età, penso che abbia giù di lì 1500 anni ma non ne sono sicuro, donna amorevole e fin troppo cordiale con il prossimo ma è per questo che la adoriamo.



1300 Riccardo Tyler Gluttony, detto il goloso, primo figlio


100 Lucilla Cleri Lust, detta la lussureggiante, seconda figlia


900 ivon Gale Hurt, detto l’iracondo, terzo figlio


 800 Sebastian Arthur


500 Pride, quarto figlio


400. Glen Gilbert Envy, detto l’invidioso, quinto figlio



200, Marian Christine Gloss, detta pigra, sesta figlia



200, Avia Enters detta l’avara, settima figlia



La mia favolosa famiglia.



Ovviamente, data un'antica tradizionale legge ormai persa nel tempo, i vampiri non possono generare figli in alcun modo e con qualsiasi partner credo, perciò tutti noi siamo pro-umani, creature magiche o altro trasformati dai nostri genitori in vampiri.



Nella società tra un centinaio di anni, i vampiri, purosangue non esisteranno più e non vi sarà più distinzione tra i mezzosangue e sangue sporco.




Siamo vampiri. E questo è l'importante!




Tutti i vampiri si ricordano della loro nascita vampiresca, ovviamente io sono un'eccezione.





Ma passiamo alla realtà dei fatti. La mia famiglia, come dire, è ambigua: prima di tutto, io sono il quarto. E per modo di dire, sono uno dei più grandi.
 






 
CONTINUA ……















 
  
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