Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: AlfoPec95    24/06/2021    2 recensioni
Il desiderio di passione di due ragazzi che hanno avuto una vita di grande sofferenza, alla quale chiedono in cambio soltanto una possibilità di togliersi ogni rimpianto
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Christa Lenz, Reiner Braun
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Tre anni. Trentasei mesi. Centocinquantasei settimane. Mille e novantacinque giorni.

 

Aveva contato quei giorni e aspettato tutto quel tempo senza fiatare e senza affrettarsi, ma ora quelle ultime miglia nautiche che separavano il suo battello dalla costa di Paradis lo stavano cuocendo a fuoco lento; gli ultimi minuti di attesa prima dell'attracco al molo stavano sminuzzando atrocemente il suo spirito: le innumerevoli battaglie affrontate nel decennio passato come gigante Corazzato erano state un calvario di sofferenza e di esperienze premorte così numerose da darsi del tu con il tristo mietitore, ma nessuna di quelle ferite lo aveva logorato come il desiderio di rivederla; desiderio che, a sua volta, era diventato incontrollabile dopo aver sentito il suo profumo provenire da quella missiva: quella fragranza così delicata si era diramata come benzina sul fuoco della passione che ardeva in lui.

 

Lei ormai aveva avuto un figlio e aveva sposato quel contadino, mentre lui continuava a maledire il suo passato da eldiano del ghetto e il suo mancato coraggio nel dichiararle i propri sentimenti. Una sola chance, una sola ora di una sola fottuta notte: era questa l'unica cosa che chiedeva a una vita che, per lui, era stata dura sin dal concepimento: in fondo qualcosa in comune ce l'avevano entrambi.

Figli di una relazione non consentita, rinnegati da un genitore e utilizzati per scopi personali dall'altro: se lo avessero potuto raccontare durante gli anni dell'addestramento oggi, forse, sarebbero stati più vicini che mai.

 

Lei, dall'alto del suo trono da regina e del suo sguardo dolce e cristallino, aveva accettato di concedergli una passeggiata tra le selve dell'isola; il giro turistico terminò, quasi senza accorgersene, dinanzi a una torre sgangherata.

Già, Castel Utgard: quel covo di briganti utilizzato come punto d'appoggio dal Corpo di Ricerca divenne teatro di uno dei più grandi eccidi del Gigante Bestia e della rivelazione di Reiner e Bertholdt; gli ultimi momenti in cui quei due traditori con il peso del mondo sulle spalle avevano recitato la parte di amici pronti a sacrificare la propria vita per proteggere quella altrui.

 

Uno sguardo silenzioso e d'intesa, poi iniziarono a salire lungo la scalinata; una marea di ricordi investì i due ragazzi: il gigante che aveva sfondato il portone, la medicazione improvvisata per la ferita al braccio, il sacrificio di Ymir; gli sguardi bassi permisero ai due di nascondere lacrime di nostalgia, di rimorso e di tristezza.

 

-"Chr... Historia" - farfuglió imbarazzato quell'energumeno di un metro e ottantacinque e pieno di muscoli... -"Non sono mai stato bravo con le parole, ma dal primo momento che ti ho vista ti ho sempre amata... Mi piaci davvero, mi piaci nel senso che vorrei diventassi mia moglie... Non posso cancellare le cose orrende che ho fatto in passato, ma se oggi sono una persona migliore è perché ho sempre pensato a te, ho sempre sperato di rivederti prima o poi"-

 

E a lei quel ragazzone timido e impacciato piaceva altrettanto.

Ymir l'aveva amata come non mai, le aveva insegnato a vivere per sé stessa e non per gli altri, ma lei aveva finito con il sacrificarsi ancora... Non avrebbe potuto sposarlo certo, questa volta però avrebbe scelto quell'attimo per essere felice al di fuori dei vincoli che la incatenavano alla sua esistenza.

 

Fermò quel flusso di coscienza poggiando le sue labbra sottili a quelle spesse di Reiner, prolungandosi in quello che di fatto era il primo vero bacio per entrambi.

Avrebbero potuto andare avanti tutta la notte, le reciproche labbra erano acqua fresca di sorgente che dissetava le loro anime e da essa non potevano e non volevano staccarsi.

 

Reiner avrebbe voluto assaporare quel frutto proibito una volta soltanto, inebriarsi delle braci ardenti tra le cosce della bionda regina che, a sua volta, sperava di vivere una vera prima notte di passione fino ad infiammarsi i lombi; le macerie della fortezza si costellarono di vestiti sparsi un po' ovunque, e il sottofondo di gemiti aveva inaugurato un rave dei sensi.

 

Una notte intera non bastò a saziarne gli istinti che, però, si tolsero lo sfizio spegnendo i rimpianti del passato: il sole all'alba, con i suoi raggi, lambiva dolcemente le mani di Historia cinte intorno al torso scolpito di Reiner che, di contro, non aveva mai smesso di annusarle i capelli e di baciarle la fronte e le mani: stava facendo scorta di quel profumo che, sicuramente, mai più avrebbe risentito.

 

Non avrebbero mai lasciato quel giaciglio in pietra, ma le loro vite dovevano proseguire oltre quel folle sbaglio: Reiner le donó un lembo della sua camicia in ricordo di quella medicazione così generosa, e lei lo legò attorno al suo collo come un foulard; dalla gonna estrasse poi una boccetta: era il suo profumo!

 

Reiner lo avrebbe potuto tenere sempre con sé, e sentirne l'odore ogni qualvolta avesse avuto voglia di ricordare la notte più bella della loro vita!

 

   
 
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