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Autore: Blyth    24/06/2021    1 recensioni
[TAEKAI]
Una raccolta di flash e drabble che seguiranno i nostri due ragazzi dall'infanzia fino al momento del loro primo bacio.
Aspettatevi tanti drammi adolescenziali e un po' di fette di salame sugli occhi (che non guastano mai).
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Altro personaggio, Jonghyun, Key, Taemin
Note: AU, Kidfic | Avvertimenti: nessuno
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cap3
3.  Quindici anni, lacrime in bagno.







***



- Guarda che hai sbagliato bagno!- uno dei ragazzi più grandi lo spintonò, facendogli perdere l'equilibrio e obbligandolo a reggersi al lavandino.
Taemin chiuse gli occhi, prendendo un respiro profondo prima di alzare la testa e fronteggiare quegli sbruffoni - Sicuro? Perché credo che tra noi due l'unico che non sa pisciare in piedi sia tu!- sputò, troppo arrabbiato per la stessa monotona scena, conosceva il copione, rispondere o non rispondere avrebbe portato comunque allo stesso risultato. Tantovaleva togliersi il sassolino dalla scarpa.
Il bullo, Jin-kyu gli sorrise - Siamo diventati spavalddi....femminuccia.- poi lo spintonò di nuovo prima di afferrare una ciocca dei sui lunghi capelli. Taemin gemette sentendosi tirare con forza la cute mentre il resto del suo gracile corpo cadeva all'indietro per l'urto.
Delle risate riempirono il bagno dei ragazzi mentre i suoi capelli bruni venivano tirati con cattiveria.
- Fai anche gli stessi versi delle ragazze...- lo canzonò Jin-kyu soddisfatto nel sentire quei lamenti di dolore.
Taemin aveva le lacrime agli occhi, un po' per il dolore, un po' per quelle parole eppure era deciso a non dargliela vinta, non quella volta.
- Certo...sicuramente tu avrai un sacco di esprienza.- ridacchiò contro ogni suo istinto di mettersi a piangere.
- Cosa stai insinuando?- non ebbe nemmeno il tempo di elaborare un'altra risposta piccata perchè un pugno lo colpì in piena pancia, facendolo piegare su se stesso prima di essere strattonato a terra per i capelli.
Le piastrelle del bagno erano sporche e fredde.
Guardò la schiera di ragazzi chiudersi a cerchio su di lui prima di iniziare a colpirlo con calci e obbligarlo a chiudersi su se stesso, riparando il volto tra le gambe e proteggendo la testa con le braccia.
-Questa volta hai davvero esagerato!- disse Jin-kyu, qualcun'altro lo imitò chiamandolo ancora "ragazzina", o "puttanella" e "finocchio" mentre lo aggredivano in ogni forma possibile.
Ferendo il corpo e ferendo lo spirito, facendolo sentire solo un rammolito incapace di difendersi, non tanto diverso dalle ragazzine a cui lo paragonavano.

La mano di Jongin corse al suo viso ma Taemin la scansò malamente.
- Sono stati Jin-kyu e la sua banda?- gli domandò preoccupato nel vederlo coperto di lividi - E' per questo che sei stato assente alle lezioni pomeridiane?- aggiunse in un secondo momento, mentre gli occhi scendevano sul braccio stretto alle costole doloranti.
- Non ho voglia di parlarne.- il colloquio con il preside e sua madre era stato già abbastanza.
Qualcuno aveva allertato un professore e si erano ritrovati tutti nell'ufficio del preside, agli sguardi dei suoi bulli sapeva che non sarebbe finita lì, potevano avergli garantito due settimane di pace ma sarebbero tornati e avrebbero trovato il modo di vendicarsi. Non voleva nemmeno pensarci, in quel momento voleva solo andare in camera sua e rinchiudersi al buio, ma lui e Jongin dovevano lavorare ad un progetto e quindi non poteva far altro che stare li a subire il suo sguardo pieno di ansia.
- Perché questa volta?- gli chiese ancora.
Taemin sbuffò, muovendosi sulla sedia per cercare una posizione comoda nonostante i lividi - Ti ho detto che non ne voglio parlare.- si passò una mano tra i capelli in un gesto nervoso.
Jongin non sembrava intenzionato a lasciarlo in pace, così tipico di lui, probabilmente stava già pensando di richiamare il suo gruppo e andare ad attaccare briga.
Taemin si decise a guardarlo dritto negli occhi - Me la risolvo io.-
- Ci siamo sempre guardati le spalle a vicenda.- ribattè il suo migliore amico.
- E' una cosa mia, sono affari miei...- mormorò con una leggera acidità, le parole dei suoi aguzzini gli risuonarono nelle orecchie "Adesso non c'è il tuo fidanzatino a difenderti", glielo avevano cantilenato mentre lo picchiavano e non era nemmeno la prima volta - ...voglio risolverla da solo. -
Jongin scattò sulla sedia - E se la prossima volta ti riducono peggio?-.
Taemin scattò a sua volta, fronteggiandolo mentre il tavolo della cucina li divideva, teneva i pugni stretti ai fianchi e aveva di nuovo voglia di piangere, odiava quella situazione.
- Così possono andare in giro a dire che sono la tua ragazza?- confessò per ferirlo.
Odiava tutto quel suo preoccuparsi per lui, prendersi cura di lui.
- Così possono continuare a tormentarmi approfittando di quando non ci sei?- urlò arrivato allo stremo.
Odiava il suo sentirsi troppo debole per cavarsela da solo.
- Mi vedete tutti come un debole, ecco la verità. Perché ho questa stupida faccia e questi stupidi capelli!- si passò le mani tra i capelli che gli arrivavano alle spalle.
Odiava quegli stupidi bulli che lo tormentavano solo perché aveva un aspetto diverso.
Si voltò e imboccò la porta della cucina per correre verso il bagno, Jongin lo seguì correndogli dietro.
- Cosa fai?- provò a fermarlo prenendolo per un polso, ma senza stringere per via dei lividi e Taemin se lo levò velocemente di dosso arrivando al bagno e chiudendosi dentro.
- Mi libero di questi stupidi capelli! Ecco cosa!- urlò piangendo e facendo forza con tutto il suo peso per sbattere la porta contro Jongin e chiudersi dentro.
L'altro iniziò a bussare con forza - Non fare cazzate! Ti sono sempre piaciuti i tuoi capelli!-
- Non  più! Li odio!- le mani erano già sui cassetti, aprendoli uno dopo l'altro alla ricerca di qualcosa con cui levarsi quella schifosa capigliatura da ragazza.
Jongin intanto continuava a urlargli dalla porta - Hai fatto tante scene con tua madre per non farteli tagliare! Per essere come Heechul degli Suju, vuoi davvero darla vinta a quegli stronzi?- aveva ragione, aveva dannatamente ragione.
Quei capelli gli piacevano da morire, li aveva visti sul suo cantante preferito e aveva quasi litigato con sua madre per tutta l'estate affinché glieli lasciasse crescere.
Finalmente trovò le forbici, quelle che usava sua mamma per sistemarsi la frangia. Le guardò impugnanddole con le sue stupide piccole mani, le guardò come se potessero dargli una qualche conferma, una spinta a fermarsi.
I singhiozzi gli facevano male alle costole.
- Non mi interessa, li odio!- urlò in risposta a Jongin afferrando una ciocca e tagliando senza pietà.
Si guardò allo specchio sconvolto dalle sue stesse azioni, aveva gli occhi rossi e una ciocca troppo corta davanti alla faccia.
- Minnie sei bellissimo così come sei! Non farlo.- Jongin continuava a cercare di fermarlo senza sapere che era già troppo tardi.
Con il labbro inferiore tremante e troppa rabbia nel corpo, Taemin continuò a tagliare senza senza remore e senza criterio quegli stupendi capelli che aveva fatto crescere con tanta fatica. Le ciocche tagliate ricadevano nel lavandino ricreando il mosaico scompigliato della sua anima fatta a pezzi da quattro stronzi.
Avevano vinto, stavano continuando a vincere ad ogni ciocca che cadeva mentre dei lunghi capelli rimaneva solo il ricordo.
Jongin aveva smesso di sbraitare all'altra parte della porta e nel bagno si sentiva solo il suono dei suoi singhiozzi.
Quando fu finalmente soddisfatto del risultato, una testa disordinata con ciocche che sparavano da ogni dove e gli arrivavano appena alle orecchie, uscì trovandosi Jongin seduto in corridioio ad aspettarlo.
Il suo migliore amico si tirò su, aveva gli occhi pieni di compassione e Taemin avrebbe voluto sbraitargli  contro e dirgli di levarsi quell'espressione dalla faccia, ma invece di fare tutto questo lasciò che lo tirasse per un polso in un abbraccio caldo.
Lasciò che lo stringesse senza avere davvero voglia di opporsi, si sentiva stupido  e privo di energie.
- Chiamo mia sorella e li facciamo sistemare?- si sentì sussurrare su una spalla mentre una mano gli accarezzava il disastro che aveva combinato.
 Annuì senza dire una parola.




***


















Angolo Autrice:


Non ho una vera scusa da darvi, mi ero proprio dimenticata dell'esistenza di questa storia e me ne vergono.....giuro di non farlo più!
Questo capitolo lo voglio dedicare ad  Aivy che è la mia più grande sostenitrice nel fandom rpf, ti voglio bene e ti abbraccio come Jongin abbraccia Taemin <3

Tesoro, spero davvero che questa raccolta possa portarti un po' di serenità, ma non temere è in arrivo anche una oneshot p0rn che ti ho promesso tempo fa, perchè quale modo migliore di dedicarti il mio amore se non con un pronazzo senza una veera trama??

Alla prossima,


Blyth


  
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