Serie TV > Star Trek
Segui la storia  |       
Autore: oscuro_errante    25/06/2021    2 recensioni
[The Long Story of Dax and Kahn] Aggredita da Gul Dukat, posseduto da un Pah-Wraith, il Tenente Comandante Jadzia Dax lotta tra la vita e la morte. Separata dal suo simbionte, Jadzia scopre che la vita vissuta con Worf non è ciò che il destino ha scelto per lei. Tornata su Trillius Prime incontra una sua vecchia conoscenza.
Genere: Science-fiction, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Benjamin Sisko, Jadzia Dax, Julian Bashir, Worf
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

La pista da ballo del Vic's Las Vegas Lounge era sorprendentemente deserta: i tavoli erano spostati ai lati, tranne che per un singolo tavolino rotondo con due sedie; il palco era vuoto, tranne che per Vic Fontaine, senza giacca e con la camicia dal colletto slacciato. L’ologramma cercava di riempire l’ambiente, altrimenti desolato, provando alcune note di Im a Fool to Want You, canzone scritta e cantata parecchi secoli prima da Frank Sinatra, famoso cantante del XX secolo.

In un angolo della sala erano accatastate diverse sedie, collocate vicino ad alcuni divanetti. Jadzia, entrando nella sala ologramma, vi scorse la figura imponente dell’unico Klingon presente sulla stazione, il Tenente Comandante Worf, seduto nella penombra. A differenza del solito, non indossava la fascia metallica che ornava fieramente il suo petto, la divisa era stranamente slacciata e i capelli sciolti, di fronte a sé un bicchiere ricolmo di succo di prugna. Non era da solo.
Seduta su un altro divanetto, posto lì accanto, c’era una giovane donna, probabilmente intravista quando la U.S.S. Destiny era attraccata alla stazione: le sembrava di ricordare che Benjamin avesse detto qualcosa in merito poco prima della sua partenza, ma non lo ricordava con precisione.

I'm a fool to want you
To want a love that can't be true

I due parlavano accoratamente e nessuno, nemmeno Vic Fontaine, si era accorto dell’arrivo di Dax. La Trill, dal canto suo, esitò: cercava di raccogliere le idee, di trovare le parole adatte per confrontarsi con il Klingon che, in un certo senso, aveva amato. Ma che, ora, si frapponeva tra lei e il suo futuro con Lenara.

A love that's there for others too
I'm a fool to hold you

In quel preciso momento, Vic mancò una nota, avendo notato per la prima volta la figura del Tenente Comandante Dax. La stonatura da parte del cantante interruppe la conversazione tra Worf e la giovane Guardiamarina Trill (a giudicare dalle macchie sul viso e dal grado presente sul collo) e portò i due ad alzare lo sguardo, per capire cosa stesse succedendo.
Gli sguardi di Worf e Jadzia si incrociarono e Fontaine, pur sapendo bene di essere “solo” un ologramma, iniziò a sudare freddo, temendo che la situazione rischiasse di degenerare. Dal canto suo, Worf si irrigidì al punto tale che la Guardiamarina gli poggiò una mano sulla spalla, cercando di calmarlo: dopo tutto il lavoro fatto, era un peccato rovinare i risultati a cui parevano essere giunti.
«Lasciala parlare,» lo ammonì, «è venuta qua per chiarirsi, non per scatenare uno scontro!»

To seek a kiss, not mine alone
To share a kiss that devil has known

Visto che il Klingon non sembrava intenzionato a fare la prima mossa, la giovanissima Trill decise sarebbe stato meglio se fosse stata lei a prendere l’iniziativa, alzandosi dal divanetto e, mentre Jadzia si avvicinava a passo lento, si presentò: «Comandante Dax. Sono il Guardiamarina Ezri Tigan, Consigliere della stazione...» Sorrise imbarazzata: «Praticante Consigliere, per la verità!»
Jadzia inarcò un sopracciglio, schiarendosi la gola: «E da quando, esattamente, abbiamo un Consigliere sulla stazione?»
«Il Capitano Sisko...» Tigan non fece in tempo a finire la frase, che Worf, alzatosi e avvicinatosi alle due donne, intervenne: «Jadzia, credevo rimanessi su Trillius Prime.»

Time and time again I said I'd leave you
Time and time again I went away

Il Guardiamarina Tigan sembrò quasi volersi sovrapporre tra i due: il percorso terapeutico intrapreso con il Klingon la portava, in qualche modo, a volerlo proteggere. E sebbene fosse strano che la minuta Guardiamarina difendesse un guerriero Klingon di quella stazza, l’effetto che Jadzia percepì fu proprio quello, di una barriera che li tenesse distanti.

Guardò con fierezza l’ex-marito: «Non ho mai avuto in programma di rimanerci… il mio posto è sempre stato qui, su Deep Space Nine...»
Worf era altrettanto deciso: «Anche il mio posto è qui.»
Jadzia conosceva bene Worf e sapeva quanto l’orgoglio l’avrebbe trattenuto dall’ammettere una qualunque debolezza e quanto l’onore che cercava nelle proprie azioni gli avrebbe imposto di mostrarsi fiero anche in una situazione di questo tipo.
Decise, quindi, di non sminuire ciò che il Klingon provava e di offrirgli una sfida: «Dovremo abituarci, allora. E so che per te non sarà facile.»
Worf spostò leggermente Ezri, per potersi ulteriormente avvicinare a Jadzia: «Ho accettato il divorzio pur non avendone pienamente compreso le ragioni.»

But then would come the time when I would need you

Mentre Jadzia si spostava di lato per avere più spazio nel suo confronto con Worf, le porte della sala ologrammi si aprirono per lasciar entrare il Dottor Bashir, Quark e la Dottoressa Lenara Kahn. Questa volta Vic notò l’ingresso dei nuovi arrivati e smise di cantare, lasciando il palco per dirigersi in fretta e furia verso di loro e spiegare cosa stesse accadendo tra Jadzia e Worf.
Quark, dal canto suo, non voleva sentir alcun tipo di ragione: quella, in fondo, era la sua sala ologrammi e, tutto sommato, anche il programma poteva considerarsi suo, sebbene fosse stato progettato dal Dottor Bashir. Scartò Vic di qualche passo e si lanciò in una sferzante incitazione: «Diglielo, stupido bestione!». Bashir e Lenara, erano rimasti leggermente indietro, raggiunti dall’ologramma, che sommessamente stava spiegando loro a grandi linee la situazione.

Da parte sua, Jadzia si era sforzata di sopprimere un sorriso: non si era resa conto del loro arrivo fino a quando Quark non si era palesato in maniera così evidente. Si era ritrovata in difficoltà su come affrontare il discorso con Worf, ben sapendo quanto fosse stato difficile per il Klingon accettare tutta la situazione, ma ora sembrava aver trovato le parole che aveva faticato a individuare da quando lo aveva rivisto: «Tu vuoi un divorzio secondi i rituali Klingon!»
Dal canto suo, Worf annuì solennemente: «Devo salvaguardare non solo il mio onore, ma anche il tuo. E tu dovrai uscire dal Casato di Martok!»
La Trill trovò molto semplice pronunciare le successive parole, anche lei in tono solenne: «Worf, figlio di Mogh, ti concedo il divorzio!» Con questo, la donna diede un potente ceffone al volto del Klingon, inducendo Lenara, alla quale si erano inumiditi gli occhi, a portarsi entrambe le mani alla bocca, sorpresissima dalla piega presa dagli eventi.

Nel frattempo, Vic Fontaine aveva lasciato Bashir e gli altri per tornare sul palco, dove aveva ripreso a intonare I’m a Fool to Want You; le luci, quasi avessero vita propria, sembravano stringersi su Jadzia e Worf.

Time and time again I said I'd leave you
Time and time again I went away

«N'Gos tlhogh cha

La formula Klingon per il divorzio fu recitata con fierezza da Jadzia: il matrimonio era ufficialmente rotto, sia per le norme Federali che per quelle Klingon. I testimoni presenti avrebbero potuto confermare la regolarità del rituale, così come richiesto dalla tradizione Klingon.
Bashir si rivolse a Quark, incuriosito da come una specie ricca di spiritualità e ritualità complesse come quella Klingon potesse risolvere un matrimonio con una semplice frase: «Tutto qua?»
«No, no, manca ancora qualcosa!» Quark si lasciò scappare un sorriso compiaciuto e, dopo un istante, Jadzia completò il rituale sputando sul volto di Worf il quale, con piglio piuttosto sdegnato, si pulì il viso con un mano, rispondendo poi con un urlo belluino all’indirizzo della Trill.

«Ora è finito!» Quark stava sogghignando apertamente: «Con la differenza che io mi ero guadagnato un bel bacio, dopo!»
Bashir inarcò un sopracciglio, domandandosi se il Ferengi lo stesse prendendo in giro: «Un bacio?»
Quark si strinse nelle spalle, prima di affermare, un compiaciuto «Ah, cosa faccio io alle donne…!!», facendo scrollare il capo a un esasperato Bashir.

Durante lo scambio di battute tra il medico e il Ferengi, Worf si era allontanato da Jadzia tutto impettito, avvicinandosi a Ezri Tigan, che aveva lasciato spazio ai due “contendenti” nella speranza che le lunghe ore di terapia potessero esser servite realmente a qualcosa. Dal canto suo, l'imponente Klingon sembrava finalmente sollevato e quando la giovane Consigliere gli porse la fascia metallica che portava le sue decorazioni e l’emblema del casato di cui faceva parte, la indossò con una rinnovata fierezza.
Dopodiché, i due si incamminarono verso l’uscita, incrociando Bashir, Quark e la Dottoressa Khan.

Il Dottor Bashir ed Ezri si salutarono con un lieve sorriso, mentre il Klingon riservò un ringhio sommesso al Ferengi, il quale arretrò velocemente di un passo, atterrito. L’istante successivo, gli occhi di Worf incrociarono quelli di Lenara e i due non smisero di fissarsi fino a quando l’imponente ufficiale non dovette girarle le spalle per uscire dalla sala ologrammi.
A quel punto Julian afferrò Quark per un braccio, trascinandolo via prima che il Ferengi rovinasse tutto con una delle sue solite uscite, e nel Vic’s Lounge rimasero solo Jadzia e Lenara, accompagnate sempre dalle parole di Vic, il quale aveva ritrovato la sua giacca e, ora, la indossava elegantemente come sempre.
Da dietro le quinte erano apparsi anche i musicisti che, uno dopo l’altro, aggiungevano note e musica alle parole del cantante.

Lentamente, Lenara si avvicinò a Jadzia, un enorme senso di sollievo che pervadeva ogni fibra del suo essere: il grosso peso che, fino a quel momento, l’aveva accompagnata si era finalmente dissolto. Quando finalmente raggiunse Jadzia, le sfiorò delicatamente un fianco, portando l’altra donna a girarsi verso di lei.

But then would come the time when I would need you
And once again these words I'll have to say

Gentilmente, le cinse il collo con entrambe le braccia e la baciò dolcemente sulle labbra, prima di guardarla negli occhi azzurri: «Ti amo.»
Dopodiché, si lasciò  andare a un lungo abbraccio, ricambiato fieramente da Jadzia, che affondò il proprio viso tra i suoi capelli, lacrime di commozione che le scendevano sul viso.

Take me back, I love you
Pity me, I need you

Dopo quella che sembrò un’eternità, le due donne si separarono leggermente: Jadzia sollevò dolcemente il viso di Lenara per perdersi nei suoi occhi, prima di baciarla a sua volta.

I know it's wrong, it must be wrong
But right or wrong, I can't get along without you.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Star Trek / Vai alla pagina dell'autore: oscuro_errante