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Autore: kymyit    27/06/2021    1 recensioni
Weisz si abbandonò sul divanetto con uno sbuffo, armato di una grande coppa di gelato alla frutta, con scaglie di cioccolato sopra e cialde colorate tutte intorno. Aveva un nome particolare quel dessert, ma non lo ricordava. Quel giorno non aveva testa per niente. Dopotutto, era l'anniversario della morte di sua madre. Era sempre stato un giorno di merda e un gelato era ciò che lo aiutava a superare quelle poche ore che lo separavano dal mattino.
O almeno, avrebbe dovuto.
[...]
-Perché stai piangendo?-
Il biondo glieli prese di mano e cercò di ripulirsi, senza grandi risultati, anzi.
-Non sto piangendo.- mise in chiaro, sfregando più nervosamente i fazzoletti.
-Non esternamente.-
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Laguna, Weisz Steiner
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Ice Cream Kiss
Note: Questa fanfiction partecipa al WeekEnd of Pride 2021 indetto dal forum FairyPiece - Fanfiction&Images coi prompt : Giornata di merda e Gelato (ma questo offertomi dalla mia partner).
Perché il gelato aiuta u.u




Ice Cream Kiss





Weisz si abbandonò sul divanetto con uno sbuffo, armato di una grande coppa di gelato alla frutta, con scaglie di cioccolato sopra e cialde colorate tutte intorno. Aveva un nome particolare quel dessert, ma non lo ricordava. Quel giorno non aveva testa per niente. Dopotutto, era l'anniversario della morte di sua madre. Era sempre stato un giorno di merda e un gelato era ciò che lo aiutava a superare quelle poche ore che lo separavano dal mattino.
O almeno, avrebbe dovuto.
Un rumore di tacchi lo avvisò che non era più solo. Weisz non aveva granché voglia di parlare con nessuno, quindi  scivolò lungo il sedile, sperando di non essere visto.
Ma Laguna lo vide.
E lo ignorò, sedendosi al bancone e ordinando il suo solito cocktail. L'Edens lo servì col suo servizio impeccabile. Una bevanda azzurra alcolica al punto giusto e al sapore di frutti di bosco. Weisz si ritirò su piano piano e continuò a mangiare il gelato, scoccando di tanto in tanto un'occhiata furtiva all'altro. Non si aspettava di venire ignorato o lasciato in pace sul serio. Su quella nave nessuno si faceva davvero mai i cavoli suoi e...
Affondò il cucchiaino nel dolce.
Meglio no?
Laguna bevette e poi fece per andarsene. -Buonanotte.- disse.
Weisz restò un po' di sasso, ma andava bene così.
No?

Una volta sulla porta, però, Laguna si fermò.
-Hai gli occhi lucidi.- constatò.
A Weisz cadde di mano il cucchiaio.
-Accidenti!- borbottò. La sua felpa preferita si era imbrattata di gelato proprio al centro del petto. Si guardò intorno alla ricerca di un fazzoletto, quando vide la mano di Laguna porgergliene alcuni.
-Perché stai piangendo?-
Il biondo glieli prese di mano e cercò di ripulirsi, senza grandi risultati, anzi.
-Non sto piangendo.- mise in chiaro, sfregando più nervosamente i fazzoletti.
-Non esternamente.- rispose Laguna sedendosi di fronte a lui.
Weisz continuò a cercare di pulirsi, sempre più nervoso ed irritato.
-Oh, adesso senti anche le lacrime?-
-Sento l'Acqua e tu sei fatto per il 60% di acqua, quindi... -
Il biondo strinse i denti. Sentiva le lacrime bruciargli agli angoli degli occhi e si oppose con tutte le sue forze al pianto.
-Non è niente.- mentì, pregando che l'altro afferrasse. Voleva non parlarne, diavolo, voleva solo non ricordare sua madre in punto di morte, chiedeva troppo?
Laguna rimase in silenzio ad osservarlo senza fare domande e
Weisz sembrò calmarsi appena, ma continuò a lottare invano con la macchia.
-Aspetta.- disse lo Spirito dell'Acqua allungando la mano verso di lui che lo guardò interrogativo. Laguna creò una piccola sfera d'acqua che catturò e disciolse la macchia, facendo tornare la felpa come nuova e sopratutto asciutta.
-G-grazie... - esitò Weisz stupito.
-1000 Glee.- rispose Laguna, porgendogli la mano.
-Ma cosa sei una lavanderia a gettoni?!-
-Preferisco bigliettoni, in realtà.-
Weisz scosse il capo.
-Allora marci malissimo, sono spiantato.-
-Puoi pagarmi in un altro modo.- rispose Laguna sporgendosi verso di lui e Weisz si appiattì contro il sedile.
-Asp... cos... -
Lo Spirito dell'Acqua afferrò la coppa di gelato e se la fregò.
-Cos'hai capito?-  lo sfotté e dato che c'era gli fregò pure il cucchiaino, con cui si prese un bel boccone del dolce sotto lo sguardo attonito dell'altro.
-Ehi!! Prenditene uno tuo!!-
-E' buono, credo lo farò.- rispose e si alzò. Weisz credette stesse andando ad ordinare al bancone, ma Laguna gli si fermò davanti e poggiò il ginocchio sul sedile. Prima che potesse ribattere, le labbra dell'altro erano premute contro le sue. Il biondo rimase attonito per lo stupore e non reagì nel sentire la lingua dell'altro, che sapeva di alcol e frutti, farsi strada nella propria bocca. Laguna si staccò subito, leggendo poi nei suoi occhi un certo interrogativo, una leggera incertezza. Il biondo fece per dire qualcosa, ma si rese conto di non riuscire ad ordinare i pensieri. La vicinanza dell'altro era troppa e il momento era totalmente sbagliato.
Stava piangendo sua madre!!
Ma era passato tanto tempo...
E poi...
Gli prese il collo della giacca, come quella volta prima della battaglia con l'Impero di Poseidon Nero e figlioletto psicopatico al seguito, e lo avvicinò piano a sé, fronte contro fronte. Lo guardò negli occhi, poi socchiuse i suoi ed aprì la bocca, catturando le sue labbra per ricambiare il bacio.
Laguna si sistemò meglio sul sedile e lo assecondò. Weisz era impulsivo. Anche nel baciare fingeva di avere un certo controllo, ostentando una certa sicurezza. Ma gli piaceva quel bacio. Era spontaneo, non studiato... Laguna sapeva baciare molto bene. Sapeva come regolare i movimenti della lingua, quali angolazioni erano più eccitanti e sapeva adattarsi facilmente ai gusti del partner.
Ma molte volte aveva fatto semplicemente questo.
Aveva baciato perfettamente, ma senza particolare coinvolgimento emotivo. O si era divertito a sentire i corpi di suoi partner sciogliersi alle sue effusioni. Aveva sempre guidato in modo impeccabile. Gli errori davano a quel contatto qualcosa in più. Il calore umano, forse, ma non solo quello. Anche un pizzico di imprevedibilità e brivido. Spinse Weisz contro lo schienale e lo stuzzicò con brevi baci e schiocchi di labbra. E con piacere, ogni volta che le separava, sentiva quelle dell'altro, umide e dolci, cercarlo. Tutta la sua bocca sapeva ancora del gusto di quel gelato ed invitava la sua lingua ad esplorarla. Laguna si strinse a lui, beandosi anche del suo profumo, forse un po' forte, ma che di certo aveva catturato la sua attenzione.

Si separarono appena, ansimanti.
-Perché?- gli chiese Weisz, distogliendo lo sguardo.
Laguna inarcò il sopracciglio.
-Non mi sono comportato bene con te, quindi, perché adesso mi baci?-
Lo Spirito dell'Acqua si appoggiò allo schienale.
-Perché se i ruoli fossero stati invertiti, avrei fatto la stessa cosa.- ammise.
Weisz lo guardò, meravigliato.
Certo era normale, Laguna non era mica stupido. Poteva metterci la mano sul fuoco che sarebbe andata esattamente così, eppure... non si sentiva in pace con se stesso.
Lo Spirito dell'Acqua si voltò verso di lui.
-Ora ti fidi di me e questo mi basta.- disse.
Weisz fece per ribattere che era stato costretto dalle circostanze a fidarsi di lui, ma quello gli tolse le parole di bocca con un nuovo bacio a fior di labbra.
-Io non avrei affidato le vite dei miei amici a qualcuno di cui non mi fidavo, Arsenal.- gli sussurrò -Ma tu lo hai fatto, perciò adesso basta recriminare.-
Weisz non rispose. Quell'ultima frase lo convinse. Annuì, tirando un leggero sorriso, che poi divenne un ghignetto mefistofelico.
Si appoggiò col gomito sul tavolo e col mento sulla mano, con un'aria studiata da figo che aveva sperimentato molte volte su Norma.

-Però, perché io? Non sono l'unico uomo a bordo.-

Laguna sogghignò di risposta.
-Hai bisogno della dichiarazione o passiamo al resto?-
Weisz afferrò la coppa gelato.
-Non senza il dessert.-
Laguna gli fece cenno di seguirlo col capo.
-A tuo rischio e pericolo, Arsenal.-
Weisz si riempì la bocca con una cucchiaiata di gelato e scaglie di cioccolato prima di baciarlo nuovamente, in un'esplosione fredda e bollente di zuccheri, ghiaccio, carne e saliva.
-Sicuro?- rispose quando si separarono, poi lo precedette. Accarezzò giusto il pensiero di sua madre, un'ultima volta per quella notte, prima di varcare la soglia.
"Adesso sto bene, mamma." la rassicurò.
Laguna si umettò le labbra, poi lo raggiunse. Non conosceva il significato delle lacrime di Weisz, non ancora. Ma c'era tempo, avrebbero avuto notti e giorni per parlarne. Quella notte era per altre lacrime, prive di tristezza, prive di malinconia. Lacrime calde e salate accompagnate dai sospiri.
Per entrambi.





   
 
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