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Autore: Sleepesleep    28/06/2021    0 recensioni
Una raccolta di brevi racconti su personaggi o coppie di diversi fandom....
Genere: Angst, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Alec Lightwood, Clary Fairchild, Jace Wayland, Magnus Bane
Note: AU, Raccolta | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Avvertimenti: Angst, morte di un personaggio principale, i personaggi appartengono a shadowhunters ma sono estratti dal contesto, quindi si può anche leggere senza conoscere i libri

         Pov: Alexander è un soldato caduto in guerra, Isabel è furiosa con il fratello...

Perdonalo madre, perdonate quell'uomo pieno d'onore, che ha macchiato la vostra porta del lutto. Dolce e decoroso morire per la patria, scrivono sulla sua lapide, ma che onore può mai essere morire nel fango, ti chiedo? La guerra è il male necessario continuano a ripetere i conservatori con occhio critico . << La guerra è ingiusta, voluta dai potenti >> rispondono i liberali con la rivoluzione nel sangue. Le loro parole a me non piacciono, che possono saperne loro della guerra? Una serie di date scritte in un libro di storia vecchio sono per me, non so dirti per cosa si sia combattuto sul serio o chi fosse nel torto, lì non c'è scritto e io non lo so. I romani combatteva i barbari perché ritenuti popoli non civilizzati e inferiori o almeno così narra Giulio Cesare delle sue gloriose imprese, bugia o verità? E tu invece cosa ne pensavi quando ti sei arruolato? Credevi in quello stupido patriottismo? Non saprei non te l'ho chiesto allora, non ero d'accordo con la tua scelta, litigammo molto quel giorno, ero furiosa con te per aver scelto la guerra. Ambizioso, sei sempre stato troppo ambizioso per i miei gusti, non potevi semplicemente fare il poliziotto? Avresti avuto una pistola in mano comunque consacrando la tua vita all'adrenalina e alla giustizia, ma almeno saresti stato qui non migliaia di miglia lontano. Ricordo che te lo dissi ma tu ti arrabbiasti << Izzy, non dire stupidaggini, io voglio essere un soldato >> mi hai detto con sguardo fiero. Coglione, ora dimmi sei felice in quella bara di legno marcia mentre i vermi scavano la tua carne? Sacrificarsi per gli altri, che enorme cazzata romantica, solo tu potevi crederci, tu che sei sempre stato troppo per qui. Sai Magnus sembra a pezzi, qualche volta vado a trovarlo, provò a tamponare il suo dolore ma non credo sia utile, gli ho detto che il tempo avrebbe curato le sue ferite ma era una cazzata, penso lo sappia anche lui ma non sapevo cosa fare, come aiutarlo, come si può dire ad un uomo che la persona che ama a preferito dare la sua vita ad una pallottola vagante piuttosto che al  suo uomo? Suppongo che se tu fossi qui sapresti la risposta, sei sempre stato saccente per natura. La tua lapide è uguale alle altre, una singola pietra con incise poche parole 'Amato figlio, fratello e fidanzato', più le leggo più le sento vuote, che diamine di significato hanno? Si può davvero racchiudere tutta la nostra vita in una singola incisione? Chissà. 'Quando qualcuno che ami muore il tuo mondo viene scosso nella fondamenta' diceva un vecchio professore del mio liceo, all'epoca ricordo di averlo schernito mentre ora me ne pento, aveva ragione lui, il mio mendo sta lentamente marcendo, è la colpa è tua fratello egoista. Ti ricordi quando da bambini ci nascondevamo per casa? Tu eri sempre quello che doveva cercare me e Jace, facevi schifo a sasso, carte, forbici. Non che fossi più bravo negli altri giochi, mamma diceva che eri solo sfortunato, e noi le credevamo. Te lo ricordi? Non credo, ormai sei solo un ammasso di ossa e carne, nulla del ragazzo austero e rigido che conoscevamo, anche se mamma ha insistito per farti indossare il vestito buono. Hai presente quello che hai messo la matrimonio di Jocelyn e Luke? Ti stava proprio bene, ricordo che Magnus non poteva toglierti gli occhi di dosso, quella sera ti sussurrai spavalda << Si preannuncia una notte ardente >>. Tu hai abbassato lo sguardo imbarazzato e hai borbottato un << Fatti gli affari tuoi Izzy >> e io mi sono messa a ridere sguaiata. Percepisco gli occhi pizzicare e la gola chiudersi, so che significa, sto per piangere ancora, pensavo di averle finite le lacrime, strano. Ingoio a vuoto e cercò di focalizzare il mio sguardo su quella lapide che odio tanto, la odio perché ha inciso il tuo nome, il nome di mio fratello, dell'idiota che mi ha portato in spalla per un' intera giornata al luna park quando avevo solo dieci anni per farmi sentire alta, l'imbecille che quando mi persi nel bosco a tredici anni apparve al mio salvataggio sporco di fango, lo stesso coglione che quando a diciassette anni scappi di casa mi convinse con le lacrime agli occhi a tornare. Lo so che hai sempre odiato fare affidamento sugli altri, so quanto odiassi il dramma o le scenate alla Magnus, ma non credi sia stato esagerato andartene così in punta di piedi? Sei morto nel silenzio esattamente come sei nato, rinchiuso in quella tua mente troppo pesante per abitarla, sempre immerso nella tua storia mai scritta.  E sai è per questo che ti odio profondamente perché te ne sei andato senza lasciarmi il tempo di dirti la mia versione della storia, di dirti quanto io ti abbia voluto bene, quanto io ammirassi il tuo sciocco idealismo, egoista bastardo. Sono furiosa eppure infelice, ti odio e ti piango con la medesima intensità, guarda cosa mi hai fatto, mi hai lacerato. La vista mi si sta offuscando, non sono certa da quanto stia piangendo, con mano tremante accarezzo quella foto nitida, ti ritrae mentre spensierato sorridi all'obbiettivo. Non sono certa di quando l'abbiamo scattata, forse quando tu e Magnus avete inaugurato la vostra nuova casa o forse quando Jace è riuscito finalmente a laurearsi, sono più propensa per la seconda, mi sembra di ricordare quell'orribile cravatta a strisce che indossavi fiero quella sera, anche se ammetto che ultimamente sono confusa sai? Non riesco proprio a ricordare se da bambino il pupazzo che tanto adoravi era una tigre  o un lupo? Scommetto che se fossi qui lo sapresti, era quello tutto logorato che tenevi stretto mentre dormivi, vorrei tanto cercarlo in soffitta sai, mi chiedo se almeno quello possa contenere ancora qualcosa di te. Mi manchi, Alexander, mi manchi fratellone, non so come farò a camminare dritta senza saperti alle mie spalle pronta ad afferrarmi se cado, però mi tocca andare avanti o almeno così mi ripetono tutti, dicono che non posso rimanere ancorata al tuo ricordo per sempre, lo so che hanno ragione, prima o poi la tua figura si logorerà e di te non mi rimarrà altro che quel singolo messaggio vocale, sai quello che hai registrato due giorni prima della fatidica ora zero, l'ho riascoltato così  tante volte che forse temo di averlo consumato. << Hey, Izzy, non rispondi mai a quel dannato telefono, vero? Comunque la settimana prossima sono in licenza, tornerò a casa, non dirlo a nessuno voglio sia una sorpresa, solo vieni a prendere all'aeroporto, dovrei arrivare verso le sette di sera, si puntuale, ti raccomando >>. Sempre il solito puntiglioso idiota, te lo avrei rinfacciato se fossi sceso da quell'aereo quel fine settimana, avremmo bisticciato ma poi mi avresti offerto uno dei tuoi soliti sorrisi di scuse e ci saremmo messi a ridere come migliaia di volte precedenti, dimmi perché Alexander, perché mi hai privato di tutto questo?

 

   
 
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