“Un labirinto è la difesa a volte magica di un centro, di una ricchezza, di un significato. Penetrare in esso può essere un rituale iniziatico, come si vede grazie al mito di Teseo. Questo simbolismo costituisce il modello di qualsiasi esistenza la quale, attraverso una quantità di prove avanza verso il proprio centro, verso se stessa” (Mircea Eliade).
Teseo è uno dei più grandi eroi greci. Il suo coraggio lo porta sull’isola di Creta, sede di un’antica civiltà: evoluta nei palazzi, raffinata nei divertimenti, ma anche sanguinaria negli arcaici rituali. È il regno di Minosse, che governa sotto il segno del toro e della scure; di Pasifae, madre del mostruoso Minotauro; di Arianna, la “Signora del Labirinto”. Teseo dovrà addentrarsi in questa foresta di simboli, in un viaggio iniziatico tra i meandri del Labirinto e della sua stessa mente, cercando di non perdere il tenue filo del ritorno. E non potrà spiccare il volo per fuggire, come Dedalo e Icaro. Ma cosa si cela davvero al centro del Labirinto? Qual è il vero scopo di Arianna? E soprattutto, perché Teseo dovrà venir meno alla parola data e abbandonarla sulla via del ritorno?