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Autore: Flos Ignis    01/07/2021    1 recensioni
Una versione del primo incontro tra Draco e Harry dal punto di vista del biondino.
La mia interpretazione è più romanzata, ovviamente, da brava shippatrice Drarry.
Ma sono convinta che loro due siano due metà della mela, e a volte, per riconoscere l'altra metà, basta uno sguardo.
Tratto dal testo:
Mostrare le proprie emozioni è segno di debolezza, così diceva sempre suo padre.
Nessuno doveva averlo insegnato al moretto però...
Genere: Fluff, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: Kidfic | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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In attesa che il Cappello Parlante smistasse il gruppetto di undicenni, Draco si avvicinò con passo baldanzoso al famoso Harry Potter, sicuro di sè come solo un viziato figlio di papà potrebbe essere. Suo padre era stato chiaro: doveva avvicinare quel ragazzo e diventarne amico, non era ammesso il fallimento.

Quando lo aveva visto, il suo primo pensiero era stato: questa bacchetta rachitica avrebbe sconfitto Tu-Sai-Chi appena in fasce? Aveva immaginato ben altro da una persona tanto famosa del Mondo Magico.

Il Bambino Sopravvissuto era più basso e magro della media, anche se guadagnava qualche centimetro grazie alla zazzera corvina, disordinata come un nido d'uccelli. Persino il suo viso era un po' smunto, anche se era rotondo come quello di tutti i bambini.

Draco però fu presto distratto da quella linea di pensiero dai suoi occhi.

Erano grandi e luminosi, ma soprattutto erano dotati di una limpidezza che il biondino non aveva mai conosciuto.

Mostrare le proprie emozioni è segno di debolezza, così diceva sempre suo padre; ecco perchè lui si era allenato da sempre a celare i suoi pensieri in un angolino nascosto della mente.

Nessuno doveva averlo insegnato al moretto però...

Harry Potter aveva gli occhi verdi ma non riuscì a definirne la sfumatura, perchè le emozioni che li affollavano erano molteplici e il loro mutamento travolgente da vedere: c'era curiosità, nervosismo e molte altre che non riusciva a identificare. Non aveva spesso a che fare con le emozioni.

Nè con le persone che le indossavano come fossero abiti sgargianti.

Era completamente trasparente, esposto e vulnerabile e il primo impulso di Draco era stato distogliere lo sguardo per non assistere a quello spettacolo per lui inedito e sconvolgente, ma il giovane purosangue era abile a soffocare i suoi impulsi, perciò decise di riprendere il comando della situazione.

Se quel bambino era così aperto, non sarebbe stato difficile avvicinarlo come gli aveva ordinato suo padre.

Un minuto più tardi scoprì che non si era mai sbagliato tanto.

Aveva teso la mano nel gesto universale per richiedere amicizia e complicità, ma quel... quel... quell'insolente aveva osato negargli la stretta, allontanandosi dopo avergli lasciato un'occhiata stranita e offesa, come se il pensiero che lui divenisse suo amico fosse un’ingiuria indicibile.

Era stato troppo affrettato a giudicare quel ragazzino: aveva l'aria della preda ferita e vulnerabile, come un cerbiatto con la zampa rotta, ma appena aveva fiutato qualcosa che non gli era andato a genio si era rivoltato contro di lui come un serpente e lo aveva morso, infettandolo con il suo veleno.

Doveva essere per forza così o non si sarebbe spiegato perchè, da quel momento in poi, non sarebbe più riuscito a levarsi dalla mente la sfumatura di verde giada che avevano assunto quegli occhi unici, i quali si erano fatti impenetrabili e infrangibili come la pietra mentre il loro portatore lo attaccava.

E oltre la frustrazione e l'indignazione, una parte di Draco era suo malgrado affascinata da quel mutamento repentino.

Quel ragazzo sarebbe sicuramente stato un Serpeverde magnifico.


 


 

  
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