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Autore: niny95    03/07/2021    10 recensioni
[CaptainSwan]
[Coffee Shop AU]
Killian Jones ha tutto: un lavoro fantastico e remunerativo, potere, donne che gli cadono ai piedi.
Ha sempre avuto tutto quello che desidera.
Ma quanto viene rifiutato da Emma Swan, barista di una nota caffetteria, qualcosa in lui scatta e decide: la farà innamorare perdutamente, solo per dimostrare che nessuna può resistergli per poi scaricarla.
Riuscirà a portare a termine il suo piano o gli si ritorcerà contro?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Ruby/Cappuccetto Rosso, Will Scarlett
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Innamorarsi a Manhattan

1.

 
Robert Gold possedeva locali nel raggio di kilometri. In tutta Manhattan non c’era un uomo più influente di lui.  
Killian Jones era il Direttore delle risorse umane e braccio destro di Mr. Gold, questo gli conferiva una certa influenza che gli permetteva di avere il mondo a portata di mano. Oltretutto era molto attraente: grandi occhi blu, capelli scurissimi e un sorriso beffardo, il tutto contornato da un fisico ben scolpito.  Questo gli garantiva di svegliarsi ogni giorno con una donna diversa al suo fianco, del resto nessuno poteva resistere al fascino di Killian Jones o almeno era quello che pensava … 

Emma Swan era la barista di The Kingdom of Coffee, una delle caffetterie più in voga di tutta Manhattan, da meno una settimana e le era bastato davvero  pochissimo per capire una cosa molto importante: se eri ricco e attraente, pensavi di possedere il mondo nel palmo della mano e che tutto ti fosse lecito,  anche provare ad entrare nei pantaloni della nuova barista. Non che Emma non ci fosse abituata, no, era abituata alle occhiate più o meno velate. 
Del resto al genere maschile bastava vedere delle belle gambe per perdere la testa se poi erano contornate da un fisico asciutto, lunghi capelli biondi e occhi verdi allora di sguardi ne attiravi parecchi.
Emma sospirò legando i lunghi capelli in un coda.
«Un penny per i tuoi pensieri?»  la voce di Ruby la distolse dai suoi pensieri.
La bionda sorrise al suo nuovo capo: con lei si era trovata subito al suo agio, cosa che non era mai capitata fino a quel momento. Probabilmente era perché erano quasi coetanee unito al fatto che Ruby la trattava come una sua pari e al caloroso sorriso. Nonostante le due avessero i caratteri molto simili non potevano essere più diverse fisicamente: Ruby aveva lunghi capelli castani, occhi azzurri, il tutto contornato da un fisico che avrebbe fatto cadere ai suoi piedi più di un ragazzo; ma a Ruby non importava degli sguardi sognanti che riceveva, se li faceva cadere addosso come pioggia. Le non aveva occhi per nessuno che non fosse Dorothy, la sua amatissima moglie.
«Oh niente di che! Stavo solo riflettendo!» rispose.
«Bene! Tira fuori un bel sorriso, stiamo per aprire!» esclamò la mora.
« È una sorta di regola non scritta quella che il barista debba sempre essere sorridente?» scherzò Emma.
«Esattamente!» rispose  Ruby con un occhiolino.

Killian si stampò il suo solito sorriso beffardo in volto, prima di affrettarsi a entrare nella caffetteria.
The Kingdom of Coffee: non si poteva certo dire che il nome non fosse azzeccato, il posto sembrava davvero il regno del caffè, dava l’impressione che qualunque qualità della famosa bevanda avessi chiesto l’avresti sicuramente trovata lì dentro. Il posto poi, era molto elegante senza però risultare pacchiano: alle pareti rosse erano appesi diversi quadri che vivacizzavano l’ambiente, dietro al bancone in alto era affisso il menù coi prezzi.
Diversi sgabelli d’acciaio erano posizionati davanti al bancone, mentre il resto del locale era disseminato di tavolini in vetro e sedie nere. Killian era stato educato ad apprezzare tutto quello che fosse elegante, nonostante questo rifiutava con decisione gli eccessi e tutto ciò che fosse pacchiano. Per questo motivo adorava andare lì, unito al fatto che vi lavoravano molte belle donne. Qualcuna se l’era pure portata a letto, roba di poco conto pensò con una scrollata di spalle.
E poi la proprietaria era stupenda: peccato che fosse off-limits, felicemente sposata … con una donna! Killian non riusciva proprio a capire come una donna bellissima come Ruby Lucas potesse preferire una donna a Lui!
A giudicare dall’espressione sui visi delle donne dovevano aver aperto da davvero pochissimo.
Si avvicinò al bancone dove una bellezza bionda stava strofinando la superficie con più enfasi del necessario.
«Ciao … –» disse schiarendosi la voce «Emma.» indicò il cartellino sulla divisa della donna «Il tuo capo dov’è?»



«Ciao Emma. Il tuo capo dov’è?» Emma alzò appena il capo alla profonda voce maschile: ben vestito, profondi occhi blu che la scrutavano come a volerle togliere i vestiti con gli occhi. Sbuffò indicando una porta, l’uomo la seguì volentieri «Allora sei fidanzata o cosa?» chiese.
Emma gli lanciò un occhiataccia «Due parole: Non. Sono. Affari. Tuoi.»
«In realtà sarebbero quattro.» commentò l’uomo.
Emma fece un sospiro di sollievo vedendo apparire l’ufficio di Ruby «Eccoci qua.» disse prima di affrettarsi a tornare alla sua postazione.
Dio odiava davvero quel genere di individui: pensavano davvero che il loro interesse potesse essere sempre gradito? Continuò a strofinare il bancone nonostante fosse già lindo e pulito, ma era troppo arrabbiata per rendersene conto.
«Che ti avrà fatto mai quel povero bancone?» disse Ashley con un sorrisetto.
«Odio solo gli uomini che pensano di poter fare la qualunque solo perché hanno un bel viso. A proposito chi diamine è?»
Ashley fece spallucce, i suoi occhi azzurri avevano una scintilla ironica «Quello? Oh lui è semplicemente Killian Jones, Direttore delle risorse umane: colui che potrebbe farci chiudere solo perché gli va.» disse.
Emma sospirò «Splendido! Adesso lo odio anche di più.» sbuffò.
L’altra bionda le diede una pacca confortante nella spalla «Su su! Tira su un bel sorriso il nostro bell’imbusto sta tornando!» ridacchiò.
E infatti pochi minuti dopo Killian Jones tornò, camminando come se il mondo gli appartenesse. Si fermò nuovamente di fronte a Emma: «Ehi bellezza, se qualche volta ti andasse di uscire questo è il mio num–» stava allungando un biglietto da visita, ma Emma gli bloccò prontamente la mano «Grazie, ma no.» obbiettò.
Il viso dell’uomo sbiancò, evidentemente non si aspettava un rifiuto. Rimise il biglietto in tasca e si affrettò a uscire.
«Ops. Mi sa che l’ho offeso!» commentò la barista.



Killian non si era mai sentito così prima d’ora: non era mai capitato che una donna lo rifiutasse e se da una parte si era sentito umiliato dall’altra la fiamma della competizione si era accesa più ardente che mai.
E se c’era una cosa che Killian amava erano le sfide e involontariamente Emma l’aveva sfidato e lui non vedeva l’ora di renderle pan per focaccia. L’idea era semplice; l’avrebbe fatta innamorare di lui per poi spezzarle il cuore. C’era un solo problema come fare? Di solito lui non aveva bisogno di far molto, le donne gli cadevano ai piedi a una sola occhiata, ma Emma era …  diversa
Scosse le spalle, ci avrebbe pensato in seguito.
Sorrise soddisfatto del suo piano «Oh Emma ti pentirai di avermi rifiutato.»



Will Scarlett guardò sorpreso  l’amico «Come scusa? Vuoi consigli su come corteggiare una donna? Mi sono perso qualcosa?»
Killian ridacchiò passandosi una mano tra i corti capelli castani «Solo una barista di cui voglio vendicarmi.» disse «Allora puoi aiutarmi o no? Ti chiamano Fante di Cuori per una ragione, no?»
«E a te chiamano Captain Hook perché le agganci tutte e adesso vorresti farmi credere che non sai come si seduce una donna?» gli occhi verdi dell’amico sfarfallarono di ilarità.
«So benissimo come si seduce una donna! Voglio sapere come farla innamorare!» sbottò Killian.
«Okay ti aiuterò!» acconsentì alla fine Will.



Killian si svegliò di buon’ora, gettò un occhiata alla bionda al suo fianco «Vestiti, tesoro. Ho del lavoro da fare.» disse pregustando il momento in cui sarebbe arrivato in caffetteria, quel giorno infatti sarebbe iniziato il suo piccolo gioco di seduzione.
«O magari» la tipa –diamine, non ricordava neppure il suo nome!–si stiracchiò languidamente «potremo divertirci ancora un po’. Partire con la giusta carica, sai?» gli fece un occhiolino.
Killian scosse la testa «Magari un’altra volta.» disse abbottonandosi la camicia come se niente fosse.
La tizia fece il broncio «È un vero peccato.» aggiunse altro ma Killian nemmeno la sentì troppo preso dai suoi pensieri.



Il turno di Emma era appena iniziato e già c’era qualcuno pronto a rovinarglielo, pensò vedendo entrare Killian Jones.
Si avvicinò al bancone con aria spavalda piantandosi davanti alla bionda.
«Ruby non è ancora arrivata.» disse mentre strofinava un bicchiere.
«Non sono qui per Ruby. Avevo voglia di un buon caffè e questa è una delle migliori caffetterie, no?» rispose condendo il tutto con un occhiolino.
«Bene, ordina pure allora.» fu la sua risposta pacata.
«Un  Irish coffee, con doppio  whisky magari? Sai, sono irlandese io.»
L’aveva buttata lì come se niente fosse ma Emma sospettava che l’avesse detto per darle informazioni. Non gli diede peso, mentre preparava il caffè.
«Posso sapere perché non hai voluto accettare il mio biglietto da visita?» chiese poi.
Emma sospirò «Non mi hai dato quel biglietto per portarmi a letto?» chiese.
Lui sorrise «Beh sì, ma–»
«Ecco. Non sono interessata.» lo interruppe la barista.
«Perché? Sei gay?» 
Emma lo fulminò con lo sguardo «Quando diamine sei narcisista?! Se  una donna non è interessata a te allora è gay?» gli mise davanti il suo caffè, poi fece un cenno a Ashley «Mi prendo un minuto. Ti dispiace darmi il cambio?»



Era partito col piede sbagliato, l’unica cosa che aveva ottenuto era stato farla innervosire. Killian sospirò mentre sorseggiava il suo caffè, osservando il punto in cui era sparita Emma. Doveva trovare necessariamente un modo per sistemare le cose.
Nel frattempo Emma tornò alla sua postazione, Killian fece un sospiro di sollievo «Senti mi dispiace. Hai ragione, è stato piuttosto arrogante da parte presupporre che sei gay solo perché mi hai rifiutato.» si passò una mano tra i capelli con fare impacciato «La verità è che … mai nessuno mi ha rifiutato.» 
La bionda annuì «È questo il problema con voi: pensate che solo perché avete un bel viso e siete ricchi tutte devono cadervi ai piedi. Ma non funziona così, mi spiace. Ma almeno sei stato sincero e lo apprezzo.»
Killian sorrise grato, almeno lo aveva perdonato! «Beh a mia discolpa posso dire che sì, vado a letto con molte donne non posso negarlo. Ma loro sanno che non voglio impegnarmi, non obbligo nessuno e soprattutto ho sempre reso tutto chiaro.» disse.
Emma sospirò «Ma i cuori delle persone non sono giocattoli, sai? Qualcuno potrebbe rimanere ferito. »
«È quello che ti è successo? Qualcuno ti ha ferito?» 
Emma si zittì di colpo, come se con quella domanda Killian avesse toccato un nervo scoperto.
Ben fatto, Jones. Davvero ben fatto! Pensò.

Certo che quell'uomo era davvero tenace! Pensò Emma. 
Era già passata una settimana da quando si era "chiarita" con Killian Jones e da allora non era passato giorno senza che lui non si posizionasse esattamente davanti a lei rivolgendole sempre la stessa domanda: «Andiamo a mangiare qualcosa?»
La prima volta che gliela aveva posta, lei si era messa a ridere «Mi sembra di essere stata abbastanza chiara, non ci vengo a letto con te.»
Lui per tutta risposta aveva sfoderato uno dei suoi sorrisi magnetici «Credimi, se avessi voluto portarti a letto non avrei avuto bisogno di questi mezzucci subdoli. Te l'ho detto non obbligo nessuno a venire a letto con me. Una cena tuttavia … potrebbe essere una gran bella opportunità anche per te! Tanto per cominciare avresti modo di passare del tempo con me.»
Lei aveva riso «Dio! Non ho mai conosciuto nessuno più narcisista di te!» aveva risposto infine.
Non poteva negare che una parte di sé, gradiva le attenzioni di Killian Jones, del resto lui era un bell'uomo e anche a lei faceva piacere essere desiderata.
D'altro canto però, sapeva che lui aveva ancora intenzione di portarsela a letto e Emma non era certo un trofeo da conquistare. Non lo giudicava di certo, così come non giudicava le sue "prede" ma per lei era inammissibile anche solo pensarlo.


«A quanto dicono hai preso di mira la nuova barista di The Kingdom of Coffee.» fu la prima cosa che disse Robert Gold quel giorno.
Killian sorrise mostrando i denti bianchissimi «Puoi biasimarmi? È davvero bellissima.» rispose.
«Quando la smetterai con questa tua condotta disdicevole? La tua è una posizione importante.» 
Killian sbuffò «Fammi capire … da quanto chi mi porto a letto è diventato affare tuo? A lavoro do sempre il massimo quindi che importanza ha?»
Robert Gold era sempre impeccabile: capelli perfettamente in ordine come se fosse appena uscito dal parrucchiere, completi che sembravano essergli stati cuciti addosso –e probabilmente lo erano– e il bastone che si portava sempre dietro e che sembrava quasi parte di lui, nascondevano quasi del tutto la sua andatura zoppicante.
In qualche modo era affascinate nonostante l'età e questo unito alla sua aura autorevole e al suo proficuo conto in banca faceva sì che gli si aprissero tutte le porte –merito anche di qualche minaccia più o meno velata–
 Ma che proprio lui parlasse di condotta disdicevole faceva infuriare Killian.
Mr. Gold infatti aveva iniziato una relazione con Belle French, la sua segretaria giusto due anni prima e adesso i due erano prossimi alle nozze: vent'anni di differenza separavano i due.
Quindi lui era proprio l'ultima persona a poter giudicare la sua vita sentimentale.
«Capisco.» rispose Mr. Gold col suo classico sorriso enigmatico.


«La risposta è sempre la stessa: non verrò a cena con te!» esclamò Emma non appena vide Killian Jones, porgendogli il suo Irish Coffee: ormai veniva talmente assiduamente che aveva pure imparato il suo solito.
«Invece stavolta accetterà!» si intromise Ruby mettendosi dietro la bionda.
«Come scusa?» si ribellò la barista con un'occhiataccia.
«Sì, perché se devo sopportare ancora per molto questo bellimbusto piantato nel mio locale, io mi ammazzo. Quindi per amor mio –e di Dorothy che non merita di rimanere vedova– tu accetterai quell'invito a cena!» 
Killian ascoltò quel piccolo alterco con un sorriso sciocco sulle labbra «E cosa ti fa pensare che smetterò di venire, Mrs. Lucas?»  la punzecchiò.
«Una donna deve pur sognare ogni tanto.» rispose Ruby.
Emma sospirò «Bene, okay uscirò con te.» poi girandosi verso Ruby disse «Ti odio!»
Quella rise «Ti amo anch'io, tesoro!»

Note: Eccomi qua con questa minilong (in realtà doveva essere una shottina ma è venuta piuttosto lunghetta) che ho iniziato ben 3 mesi fa! 
Ne sono molto soddisfatta, spero piaccia anche a voi! 
Fatemi sapere che ne pensate, se ci sono errori segnalateli pure con tranquillità! 
Al prossimo capitolo! 
Niny :) 

 
   
 
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