Storie originali > Drammatico
Ricorda la storia  |      
Autore: gin_94    04/07/2021    0 recensioni
Se ti rendessi conto che il mondo in cui hai sempre vissuto fosse una menzogna? Un giovane principe si trova a fare i conti con delle nuove domande e delle emozioni mai provate prima.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Il principe erede al trono politico imperiale era disteso sulla lettiga dedicata ai preparativi della cerimonia. 

Due madrine, dal volto pitturato di bianco puro e vestite di seta finissima, gli pettinavano delicatamente i lunghi capelli lisci e neri per poi raccoglierli in complicate sequenze di avvolgimenti a degli ornamenti di zaffiro.

Il capo truccatore, assieme al suo assistente dalle movenze effemminate, con un pennellino ultimavano i dettagli d’oro alle unghie.

Solitamente il principe, durante queste preparazioni cerimoniali rilassava tutti i suoi sensi chiudendo gli occhi, lasciando vagare la sua mente e il suo intelletto in giro per il cosmo. 

Questa sua meditazione veniva sempre accompagnata dalle creazioni olfattive e sonore che degli artisti rinomati producevano attraverso l’utilizzo e il miscuglio di 13 note e 9 profumi, un’intreccio di sensazioni finissime e ricercate.

I suonatori, con uno strumento dotato di corde e sfere metalliche, producevano l’armonia sonora, mentre per i profumi, dei mastri esperti, si servivano della combustione di petali e fiori.

Di fronte a lui delle ancelle facevano il bagno alle sue concubine, tutte quante nude. 

Oltre a questo spettacolo, al di là delle ampie finestre, la favolosa vista del regno. Si stendeva lungo tutta l’apertura del porticato come un dipinto steso su tela. Un’opera d’arte che regalava l’idea che quella vista, quella città fosse reale, pur non vedendo anima viva o cosa vi succedesse al suo interno.

Un’immagine alla quale il giovane principe non aveva mai dato importanza fino alla notte prima. 

Non aveva mai fatto caso che quell’incanto era sempre stata immobile nel tempo. 

Lui cresceva, i suoi servitori invecchiavano, ma il regno no. 

Era solo un punto fisso, il posto che suo padre governava e dal quale suo zio tornava con pattuglie di soldati invincibili.

Il re e il capo dell’esercito, due personaggi di una di quelle storie che gli venivano raccontate dagli educatori fin da quando era bambino.

Storie di eroi e dèi, ma anche antenati e vecchi re della stirpe della famiglia reale; storie passionali di amori proibiti e matrimoni combinati, omicidi, attacchi vili e storie di onore.

Il giovane erede non aveva mai vissuto nulla di tutto questo, tutte quelle emozioni e vicende descritte sembravano cose innaturali e facenti parte di un mondo fatuo e immaginario. Un mondo imperfetto, lontanissimo dalla serenità e dalla purezza della reggia.

Solo dalla scorsa notte si era reso conto che non era mai uscito da palazzo e dalle proprietà più prossime a questo; che chi raccontava e chi aveva scritto in tempi remoti quelle storie si era ispirato ad un mondo che esisteva veramente.

Un mondo che a lui era stato impedito conoscere.

E così capì che i 25 anni della sua vita, forse non li aveva mai vissuti.

Dall’altra notte il dubbio.

L’indomani lo avrebbero incoronato… ma perché? 

Ora non aveva senso. Lo avevano viziato fin da quando avesse ricordi. Come aveva fatto a non rendersene conto?

Il truccatore e il suo assistente avevano terminato il loro lavoro, il giovane allungò il collo in avanti e guardò in sinistra.

Solitamente poteva intravedere tra le tende sua madre che meditava nella stanza dedicata.

Ma non questa volta, non dopo l’ultima notte.

Per la prima volta in tutta la sua esistenza provava paura. 

La percepiva, ma non le aveva mai dato un nome. L’aveva già sentita in un qualche racconto, ma non era sicuro si trattasse proprio di quella sensazione lì.

Provava una morsa allo stomaco che non riusciva a quietare, nemmeno con il cibo. 

Anzi, questo lo peggiorava. 

Avrebbe voluto chiedere consiglio al sacerdote del tempio interno al palazzo, ma un’istinto nuovo lo portava a diffidare di chiunque.

Provò ansia. 

Un’altra emozione di cui non aveva mai avuto esperienza. 

Le due concubine, terminato il bagno, cominciarono ad accarezzare il principe e a prepararsi per dargli piacere sessuale come erano solite a fare, ma per la prima volta il giovane sembrava non dargli alcuna importanza.

Si guardava attorno come se si aspettasse che qualcuno dovesse sbucargli alle spalle da un momento all’altro. 

Riusciva, però a mantenere un respiro piuttosto regolare e i nervi quieti, tanto che le concubine non notarono il suo inusuale stato d’animo, ma piuttosto il loro fallimento nel portare il membro all’erezione.

Si guardarono spaesate e con muta intesa provarono ad aumentare l’intensità. Lavorarono con impegno, ma niente.

Un’altro sguardo d’intesa e provarono ancora più veloce e più forte, su e giù, insistendo. Il principe si infastidì.

Con forza respinse le due giovanissime ragazze che rimasero pietrificate, incapaci di reagire a quel comportamento inedito. 

Il giovane si accorse del loro disagio e provò a sua volta disagio.

Si sentiva sporco e fuori luogo. 

Provava una sensazione di scomodità, per la prima volta si stava ponendo delle domande. 

Che cosa avevano fatto a suo fratello la sera prima? 

Dov’era sua madre? 

Ma sopratutto, perché non aveva mai visto dal vivo la grande capitale e i piccoli villaggi del regno?

Il principe si alzò di scatto e in preda ad un’attacco isterico improvviso, semi ornato per la cerimonia imminente e il membro a penzoloni, si incamminò velocemente tra i corridoi di palazzo che portavano alle infinite stanze sfarzose di palazzo.

Non aveva destinazione, ma solo un’inquietudine crescente provocata dal ricordo del sangue sulle braccia di sua fratello, il futuro capo dell’esercito, che veniva trasportato a forza fuori dal palazzo principale nel cuore della notte precedente.

E poco dopo fu anche l’ultima volta che vide sua madre. 

Aveva gli occhi tremanti, che erano soliti a rassicurarlo e trasmettergli amore, ma non quella notte. 

Ora, anche se non conosceva il nome, attraverso quegl'occhi aveva provato una nuova emozione, ed era terrore.

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Drammatico / Vai alla pagina dell'autore: gin_94