Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Spirit734    06/07/2021    14 recensioni
Il Torneo Tremaghi è sempre stato un evento eccezionale, alcuni dei nostri eroi dovranno destreggiarsi tra le sfide di magia per poter emergere, ma in questa storia l'evento non sarà come tutti se lo sarebbero aspettato: Una terribile tragedia sta colpendo le mura di Hogwarts, gli strani incubi di Anna non hanno fine e gli studenti si ritroveranno ad indagare su un male ben più grande.
[Hogwarts/AU - Crossover Disney/Dreamworks e altri film]
Genere: Avventura, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU, Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Cap 22: Con chi vai al ballo?



 
Gaston spiegel espejo GIF on GIFER - by Grokus



 
 
Elsa si stava dirigendo alla lezione di Erbologia, lungo il sentiero verso la serra incontrò Moana che le rivolse subito un sorriso raggiante.
"Ciao!" la salutò.
L'altra abbozzò un sorriso ed alzò leggermente la mano per rispondere al saluto. Era sinceramente contenta di vedere che stava bene: purtroppo non avevano avuto più occasione di parlare dopo la fine della Prima Prova.
"Come stai?" chiese la Grifondoro.
"Come stai tu?" disse Elsa, avvicinandosi "Per la faccenda del Torneo..."
Lei si strinse le spalle "Meglio. Non ti avevo ancora ringraziata per il tuo aiuto" disse "Sai, io... Ho sentito che mi chiamavi... Non ce l'avrei mai fatta da sola."
"Nemmeno io" le sorrise Elsa "Parlare con te mi ha aiutato ad affrontare meglio la sfida."
"Mi spiace non averla potuta vedere."
"E' stata meno movimentata rispetto la tua."
"Lo dici come se fosse un male!" rise la Grifondoro "Non sai che avrei dato per una sfida normale."
Elsa si portò una mano sulla bocca per trattenere una risata "Hai ragione, scusami."
Quel gesto non passò inosservato agli occhi di Moana, vedere ancora gli stessi guanti che stava indossando durante il Torneo suscitò nuovamente la sua curiosità.
"Li indossi spesso?" chiese ingenuamente.
Il breve sorriso della ragazza svanì "...Ogni tanto." 
"Li indossavi anche al Torneo. Soffri molto il freddo o..."
"Soffro il freddo."
Quella risposta così netta decretò la fine di ogni altra domanda. L'atteggiamento di Elsa nei suoi confronti sembrava notevolmente cambiato rispetto a prima, era come se si fosse offesa per quella piccola constatazione.
"...Scusami ma ora devo proprio andare" disse "Sono contenta che stai bene."
Fece per riprendere il sentiero quando la voce di Moana la fermò ancor prima di fare un passo 
"N_non volevo offenderti!"
Elsa la guardò e poco dopo sul suo volto si formò un debole sorriso, rassicurando almeno in parte la ragazza.
"Non mi hai offesa, solo... Devo andare, ho lezione tra poco."
Prima che potesse allontanarsi, Moana la fermò ancora "Non so se Anna te l'ha detto, ma più tardi ci incontriamo ai Tre Manici di Scopa per una burrobirra."
L'altra si fermò, voltando nuovamente il capo verso di lei "...Ecco...."
"Se ti fa piacere."
Era a conoscenza del fatto che Elsa non avesse grandi legami a scuola: dopo la sfida aveva iniziato a farci più caso quando la vedeva passare tra i corridoi e a parte qualche breve saluto ad alcuni studenti di Beauxbatons, non l'aveva mai vista discutere realmente con qualcuno e anche il suo rapporto con Anna negli ultimi tempi non sembrava dei migliori. Le dispiaceva per lei, nonostante la vedesse sorridere, gli occhi le sembravano così tristi e non poteva fare a meno di domandarsi se fosse dovuto alla solitudine che provava.
Non capiva il perché del suo isolamento: forse era semplicemente timida o magari non aveva incontrato le persone giuste, ma voleva provare ad esserle amica.
Nessuno meritava di rimanere solo.
Elsa le sorrideva, ma la sua espressione sembrava quasi malinconica "Sei gentile, però non penso sia una buona idea."
Passarono altri secondi di silenzio, Moana si mise a giocherellare con alcuni ciuffi della sua nuova sciarpa "E' per il fatto che siamo entrambe in gara? Guarda che non c'è niente di male..."
"Non è per quello. Io... Non mi sento a mio agio in mezzo a tante persone"
Dopo l'evento della collana era ancora più preoccupata a stare in un luogo pubblico, qualcuno sembrava avercela seriamente con lei e l'ultima cosa che voleva fare era causare altri incidenti come quella sua compagna di Beauxbatons. Il professor Pitch le aveva intimato di tornare al suo dormitorio e non raccontare questa faccenda in giro, ma ormai la voce si era sparsa e gran parte degli studenti non potevano evitare di chiedersi chi fosse il mandante di quell'orribile scherzo.
Se avessero saputo che c'entrava lei, sarebbe stato anche peggio.
"Sul serio? E come farai al ballo?" domandò poi Moana, inclinando di poco la testa.
L'altra tirò un lungo sospiro, mentre con lo sguardo osservava alcuni studenti raggiungere la serra "Vorrei evitarlo" disse sottovoce "E preferirei di gran lunga andarci da sola..."
"E' il guaio delle tradizioni..." sbuffò l'altra divertita.
In quel breve istante alcuni ragazzi che passavano per li sembravano averle sentite e si misero subito a bisbigliare tra di loro. Moana ed Elsa erano troppo impegnate a parlare per potersene rendere conto, finché uno di loro non picchiettò la spalla della Grifondoro per attirare la sua attenzione. Una volta girata, si vide davanti Naveen, uno studente della scuola di Beauxbatons, che le stava rivolgendo un sorriso smagliante.
"Posso fare qualcosa?" chiese, pentendosi di quella frase due secondi dopo averla detta.
Il ragazzo non la smetteva di sorriderle e le si avvicinò "Assolutamente. Non ho potuto fare a meno di sentire il tuo discorso, potrei risparmiarti la fatica di cercare e invitarti al ballo, che ne dici?"
Lei rimase qualche secondo buono a fissarlo, puntando poi lo sguardo da lui ad Elsa, sbigottita quanto lei per la proposta.
"Ecco..."
Nel frattempo Miguel, un ragazzo Grifondoro, si era avvicinato invece ad Elsa "Sai, anche io vado da solo al ballo...Potremo andarci da soli... Insieme."
L'altra in risposta tirò fuori un debole sorriso ed indietreggiò appena "Mi dispiace, io..."
Anche Moana fece lo stesso "...N_non credo sia il caso."
Oltre a quei ragazzi se ne unirono altri tre, tutti intenzionati a chiedere alle due di andare al Ballo e in breve le Campionesse vennero completamente circondate, trovandosi quasi con le spalle al muro. Gli studenti avevano iniziato anche a discutere tra di loro nella speranza di poter avere la meglio sul discorso e questo fortunatamente permise alle due di poter sgusciare via dalla mischia e, dopo essersi scambiate un' occhiata più complice, presero le direzioni opposte, fuggendo dalla marmaglia e sperando di non dover più affrontare un simile fastidio.

 



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Nonostante la notizia fresca del Ballo del Ceppo, i timori potesse accadere un altro fatto come nella prima prova continuavano ad alleggiare tra diversi studenti, per non parlare dell'evento alla povera ragazza di Beauxbatons, portata con urgenza al San Mungo.
Gran parte di loro era ancora troppo scioccata per poter discutere su chi portare al Ballo.
Non tutti però si sentivano agitati, Gaston White era un esempio lampante. 
Per lui contava solo l'apparenza e non essendosi ferito durante la fuga di quei draghi, poco gli importava di come stessero i suoi compagni in infermeria.
In quel momento contavano solo due cose:
_ Il suo aspetto.
_ La ragazza da invitare al ballo.

Non gli sfiorava minimamente la possibilità di ricevere un rifiuto, era sicuro di una risposta più che positiva. In fondo per lui era normale: nessuna si era mai tirata indietro.
Si trovava nella scalinata principale, con la schiena appoggiata sul muro non faceva altro che controllarsi maniacalmente allo specchio ormai da quasi dieci minuti, tenendo in particolar modo l'attenzione sui suoi capelli, ricresciuti da poco tramite una pozione.
"Quella stupida Grifondoro..." borbottò "Spero che nessuno noti la differenza."
Ancora doveva capire come aveva fatto ad intrufolarsi nella sua Sala Comune, essendo di una casa diversa e non avendola vista in giro, ma pensare troppe cose gli portava solo ad un forte mal di testa e non voleva assolutamente rovinarsi ancor di più il suo bel viso. 
LeTont non lo perdeva di vista un attimo, sempre pronto ad elogiarlo per il più piccolo capriccio "Io li trovo perfetti!"
Dopo un attimo di esitazione, il viso di Gaston si illuminò "Hai ragione. Sono perfetto!" E con un gesto plateale gettò in aria lo specchio, il compagno lo afferrò appena in tempo, ma il Serpeverde sembrava completamente perso nel suo egocentrismo per rendersene conto.
"Nessuna ragazza ti potrà resistere Gaston!" esclamò estasiato LeTont.
"Di sicuro non Elsa Arendelle" l'altro aveva iniziato a camminare con passo deciso verso il corridoio degli arazzi: sapeva che la ragazza doveva tenere Storia della Magia più tardi, con una buona fortuna sarebbe riuscito ad incrociarla.
LeTont lo fissava quasi meravigliato "L_La...La studentessa francese?"
Con le gambe così corte gli era davvero difficile stare in pari al suo passo. Gaston non sembrava preoccuparsene e alzò con aria fiera il capo "Esatto. Sarà lei la fortunata che porterò al ballo!"
"Ma...M_Ma lei è ..."
"E' la Campionessa di Beauxbatons" lo interruppe.
"M_ma non parla molto..."
"Una qualità rara in una donna! Ed è una delle ragazze più belle di questa scuola, quindi è la migliore" si fermò, con una mano lo prese per la cravatta, obbligandolo ad alzarsi in punta di piedi per poterlo guardare negli occhi "E non mi merito il meglio, io?"
"M_Ma certo G_Gaston!" balbettò lui, palesemente intimorito "S_solo che..."
Ma l'altro aveva mollato la presa, riprendendo a camminare ed ignorando il suo amico ormai accasciato a terra. "Vedrai, non mi resisterà." 
Quella ragazza sarebbe stata la sua accompagnatrice, ne era certo.



 
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Terminata la lezione di Incantesimi, Merida ed Anna si stavano dirigendo verso il primo piano dove avrebbero dovuto tenere una lezione di Storia di Magia col professor Bunnymund. Entrambe non erano esattamente al settimo cielo: Merida da sempre non aveva mai mostrato particolare attenzione a quella materia e spesso preferiva saltare la lezione piuttosto che sorbirsi un'altra predica dell'insegnante, mentre Anna sapeva che avrebbe fatto lezione in comune con sua sorella Elsa e non si sentiva particolarmente in vena di chiacchierare con lei. Era da un po' di tempo che non si parlavano: fino ad ora era sempre stata lei a fare il primo passo per cercare un punto di incontro con la gemella, ma da quando Elsa aveva accusato Hans in quel modo, qualcosa dentro di lei l'aveva fermata, si sentiva ferita e delusa per come si era comportata nei suoi confronti e verso quelli di Hans. 
Non riusciva proprio a capire perché sua sorella provasse un astio tale verso quel povero ragazzo, la cui unica colpa era essere gentile con lei. 
Elsa le aveva detto che non provava nulla per lui, ma per quanto volesse crederle, una parte di lei pensava stesse mentendo e che forse cercava solo di indurla ad allontanarsi da lui. Era l'unica spiegazione plausibile che poteva cercare, perché fino ad ora Hans si era sempre comportato bene con lei e non c'era davvero motivo di dubitare della sua fiducia.
Avevano camminato in silenzio lungo il corridoio del secondo piano, l'umore di entrambe non era dei migliori e solo quando furono quasi alla fine Merida prese a parlare.
O meglio, a sbuffare.
"Oggi tre ragazzi mi hanno chiesto di andare al ballo."
Quelle parole attirarono subito l'attenzione dell'amica "Oh ma è magnifi..."
"...Tutti scelti da mia madre" Finì l'altra con un ennesimo sospiro.
"...Co" disse sottovoce Anna, riducendo il suo sorrisone in uno più lieve "Ma forse non erano così male."
Merida la guardò infastidita "Li ha scelti lei, certo che sono il male! Forse è stato un bene non essere la Campionessa, già non sopporto i balli..."
L'altra si lasciò andare in un lungo sospiro con aria sognante "Moana è così fortunata...Potrà dare inizio alle danze con il suo cavaliere..."
Proprio in quel momento entrambe videro la loro amica sorpassarle velocemente, Anna non ci fece troppo caso ed ingenuamente accelerò anche lei il passo per raggiungerla.
"Che ti prende? Come mai tutta questa fretta?"
"Scappi da qualcuno?" la prese in giro Merida.
L'amica si girò talmente di scatto verso di loro da farsi cadere i capelli addosso e con un enorme sorriso forzato indicò un paio di ragazzi in fondo che sembravano star per raggiungerle "Si! Da loro!"
Anna e Merida non fecero in tempo a dire altro che la videro subito riprendere la camminata verso l'uscita del corridoio. Ogni tanto si lanciava un'occhiata attorno con aria furtiva, come se temesse di essere nuovamente interpellata da qualche altro ragazzo, addirittura sobbalzò quando Ercole le si avvicinò per salutarla, temendo fosse un altro aspirante pretendente per il ballo.
Anna era rimasta parecchio sbalordita, mentre Merida non sapeva se rimanere sconvolta o mettersi a ridere.
"Non era mai stata così richiesta" disse sottovoce Anna.
L'altra si strinse le spalle "E' così assurdo: Prima la evitavano, ma ora che si avvicina il ballo tutti vogliono uscire con lei per poter essere notati. Non la invidio per niente..."
Poco dopo entrambe rivolsero un'occhiata a Belle, a pochi metri da loro. Anna fece per salutarla allegramente con la mano, ma non appena la Corvonero incrociò i suoi occhi, il suo sorriso scomparve ed aumentò il passo per la direzione opposta.
Le due Grifondoro rimasero ad osservarla perplesse.
"Ma... Ho detto qualcosa di sbagliato?" chiese Anna.
"Ultimamente non sembra abbia molta voglia di parlare, non è la prima volta che la vedo cambiare strada" rispose Merida.
"Sarà successo qualcosa?"
"Dopo quello che è accaduto a quella ragazza di Beauxbatons c'è da stare attenti, forse è solo preoccupata."
Anna annuì lentamente mentre osservava la figura di Belle mischiarsi tra la folla del corridoio.
"So che si vede con qualcuno, ma non è ancora ufficiale" continuò la rossa, forse nella speranza di cambiare discorso per alleggerire un po' la situazione.
L'amica si voltò verso di lei "E tu come lo sai?"
"La ragazza di Beauxbatons, Charlotte. Si è incollata a me per tutta la mattinata, raccontandomi ogni pettegolezzo della scuola!" sospirò.
Appena scesero le scale del primo piano, lungo il corridoio degli arazzi che conduceva all'aula di Storia della Magia, entrambe si videro arrivare incontro Hiccup.
"Forse dovresti andare al ballo con un amico che conosci da più tempo" suggerì Anna.
Merida la guardò pigramente "E chi?"
Nel frattempo Hiccup si stava ormai avvicinando alle due. La rossa istintivamente aveva alzato una mano per salutarlo, riabbassandola successivamente qualche istante dopo. Anna invece gli rivolse un sorriso più rassicurante, facendogli cenno di unirsi a loro.
"Ehi!" cercò di sorridere anche lui, ma l'altra sembrava volerlo ignorare per forza. Nel frattempo Anna si sporse leggermente col capo come per intimargli di continuare a provarci.
Alla fine ritentò un ennesimo approccio "Senti Merida, ormai non so davvero cos'altro dire. Mi dispiace per quello che è successo, lo sai...Mi dispiace per Judy, per la storia di Sdentato..."
A sentire quel nome l'altra d'istinto alzò gli occhi al cielo. 
Hiccup la guardò infastidito "So che non ti piace, ma resta un mio amico."
"Io non voglio che un'altra persona rischi la vita per colpa di un drago" fece lei, incrociando per la prima volta il suo sguardo "Ho già perso mio padre."
"Merida..." la fermò Anna "Lascialo parlare questa volta."
Hiccup avanzò di un passo verso di lei "Adesso Sdentato non c'entra, si tratta di noi e...E non voglio che smettiamo di parlarci per questo."
"Non dobbiamo."
Quella frase fece sperare in un riappacificamento per il Corvonero, finché le parole successive non spezzarono quell'idea.
"Non avremo mai smesso...Solo...Smetti di seguire quel drago, d'accordo?"
"C_come?"
"Tanto ci penserà il Ministero, credi che mia madre se lo lasci sfuggire? Ha aggredito degli studenti!"
Anche Anna si irrigidì, ed iniziò a sudare freddo, immaginandosi un'ennesima discussione.
"Non l'ha fatto di proposito! L'ho già spiegato è ..."
"Si si è stato un incantesimo" sospirò Merida "Ma senza prove abbiamo solo i fatti. Quel drago ha provocato un disastro e quasi ucciso delle persone!" incrociò le braccia e fece per abbassare lo sguardo "Io non posso stare in pensiero in questo modo." 
"E non devi!"
"Diamine Hic!" Merida si morse un labbro, portandosi le mani tra i capelli "Perché non vuoi mai ascoltarmi?!"
Anna rimase li in mezzo a fissarli, posando gli occhi da uno all'altra con la speranza finisse quel litigio. 
"Ma se ti ascolto sempre! Vedi? E' proprio per questo che non ti volevo dire nulla!" esclamò accigliato.
"Perché sai che ho ragione!"
"D_dovreste andare al ballo assieme!" disse a voce alta Anna, facendo smettere seduta stante entrambi. Merida ed Hiccup la guardarono, palesemente confusi.
Lei li fissò "Che c'è? N_non voglio vedervi litigare!" disse "E....E se proprio volete farlo almeno fatelo al ballo!" aggiunse sottovoce.
Merida provò a replicare, ma lei la zittì "Sei praticamente costretta ad andarci, conosco tua madre" si voltò poi verso Hiccup "E tu sai che vorresti invita..."
"Ho capito!" la fermò lui, arrossendo lievemente.
Anna serrò le labbra, capendo che forse si stava esponendo un po' troppo. Lasciò passare qualche secondo in silenzio, prima che uno dei due riprendesse il discorso. E le parole che ne susseguirono stupirono anche lei.
"...Forse ha ragione" mormorò Merida.
Anche Hiccup la guardò perplesso.
"Mia madre potrà costringermi a partecipare a quello stupido ballo, ma non può scegliermi il cavaliere" accennò un mezzo sorriso, passando lo sguardo da lui ad Anna "Quando scoprirà che Hiccup sarà il mio accompagnatore, le prenderà un colpo!"
L'amica si lasciò andare in un risolino imbarazzato "Magari tralasciamo questo motivo e..."
"No aspetta..." disse Hiccup, rivolgendosi completamente alla rossa "Verresti al ballo con me solo perché farei infuriare tua madre?"
Merida esitò per un istante, arrossendo lievemente, ma quando distolse lo sguardo lui la prese come una conferma.
Il suo volto si incupì "No. Io... Detesto quando fai così."
"Così come?"
"Non puoi sempre dirmi cosa devo o non devo fare."
L'altra gli si avvicinò di un paio di passi "Io lo dico per il tuo bene, Hiccup!"
"Il mio bene? Forse il tuo!"
Era stufo, prima suo padre, ora lei.
Sembrava che le persone a lui più care non volessero minimamente ascoltare.
"Tu pensi solo a te stesso! Fammi capire, dovrei stare dalla tua parte a prescindere? Dovrei essere contenta se vuoi farti ammazzare da un drago?!"
Hiccup la guardò serio "Lo vedi cosa fai?! Non ti importa di quello che penso...O di cosa è giusto!"
"Sarebbe giusto solo perché sei TU a pensarla cosi?!"
"Ma sentiti! A volte ti comporti proprio come tua madre!"
Quell'ultima frase gelò non solo Merida, ma addirittura Anna, che distolse immediatamente lo sguardo, iniziando a pregare per l'incolumità del suo amico.
"Se ti do così fastidio perché mi hai chiesto di venire al ballo con te?!"
"Non te l'ho chiesto!"
"Giusto" si percepiva del risentimento in quella parola, ma il Corvonero era troppo arrabbiato per poter accorgersene "Probabilmente lo vorrai chiedere a quella biondina di Durmstrang, visto che siete così amici!"
Lui inarcò un sopracciglio "Ti da fastidio?"
"Assolutamente no! Esci con lei, sposala, chiama il tuo stupido drago e portala via con te!" esclamò, ormai il viso con la tonalità dei suoi capelli "Ne ho abbastanza. Sapevo che non dovevo parlarti!" disse infine, scostandosi via da lui.
"M_merida! Aspetta!" Anna provò a chiamarla ma venne completamente ignorata.
Forse era talmente arrabbiata che nemmeno l'aveva sentita.
Hiccup rimase qualche secondo a fissarla, poi non appena vide Hans raggiungerli, disse ad Anna che doveva andare via e si allontanò, senza dare nemmeno darle il tempo di dire qualcosa.
"Ciao Anna!" 
Il volto della ragazza si illuminò "Hans! Speravo di trovarti e..."
"Mi dispiace se in questo periodo ti sono sembrato strano. Ho avuto molto da studiare e poi quella faccenda di Claudette..."
Gli occhi della Grifondoro si sgranarono "Co...Conoscevi quella ragazza?"
"Ero a Beauxbatons... Frequentavamo la stessa classe" mormorò "Ho saputo che è stata trasferita a San Mungo. E' davvero terribile quello che le è successo, poteva morire."
Vedendolo cosi angosciato, non poté fare a meno di posare una mano sul suo braccio, guardandolo intenerita "Non devi scusarti di nulla."
Hans sorrise debolmente, fissandola poi incredibilmente serio "Io...Vorrei dirti una cosa."
"Prima io" lo fermò la ragazza, spostandosi timidamente una ciocca di capelli dal viso "Perché non mi hai detto che conoscevi bene mia sorella?"
Stranamente il volto di Hans non mutò.
"Hai fatto finta di niente la prima volta..."
Alla fine il ragazzo forzò un sorrisetto, cercando di avvicinarsi "Davvero? Beh io..." 
Anna in risposta indietreggiò e vedendolo così decisa, l'espressione di lui si spense "E va bene...La verità è.... che..." prese un profondo respiro, passandosi una mano tra i capelli fulvi "Non ti piacerà quello che sto per dirti, ma se serve per tranquillizzarti... Credo che tua sorella abbia un' infatuazione per me. Fin da quando stavo a Beauxbatons, a quanto pare non le è ancora passata."
L'altra lo fissò in silenzio, in cuor suo temeva una risposta del genere, ma ci aveva sperato fino alla fine che non fosse così.
"E...E tu.."
"Non sono interessato" si grattò impacciatamente il capo "E' carina ma...non voglio spezzarle il cuore. Dovrei parlarne faccia a faccia lo so... Ma non ci riesco. Così cerco di non incrociarla spesso, sperando perda interesse" prese un ulteriore respiro, avvicinandosi di più "Non è lei la ragazza per cui provo qualcosa."
Anna arrossì "Sul serio?"
Hans la fissò "Avrei dovuto dirtelo, ma non volevo creare astio tra te e tua sorella. Anna tu...Tu sei una ragazza meravigliosa" unì le mani alla sua mentre si avvicinava di più "E... Probabilmente una come te avrà già un cavaliere per il ball.."
"NO!" lo fermò, arrossendo vistosamente una volta resa conto della sua reazione così esagerata "Cioè...Io...Ehm...N_non ancora."
Lui le sorrise, guardandola intensamente negli occhi "Oh...Beh... Se è così allora...Mi faresti l'onore di venire al ballo con me?"
....
...
Rimase per diversi secondi incantata, da lui, dai suoi occhi, da quella proposta che desiderava ormai da tempo. 
Ma stando ferma in quel modo fece solo confondere il Corvonero.
"...E' un si?"
Annuì ripetutamente, finché non scosse il capo e questa volta annuì con decisione, senza smettere un istante di sorridere "S_SI! SI! ASSOLUTAMENTE SI!"
Non le importava di aver urlato in quel modo questa volta, finalmente aveva un vero appuntamento con il ragazzo dei suoi sogni, al ballo più importante della scuola.
Di colpo aveva dimenticato ogni preoccupazione che l'aveva afflitta in tutte quelle settimane, si sentiva di nuovo come una normale studentessa alle prese col suo primo amore.
Era così felice da non essersi nemmeno accorta della presenza di sua sorella, diversi metri poco più distanti da lei, intenta a fissarli con rammarico.
Fece per andarsene quando Gaston sbucò davanti a lei per bloccarle la strada.
"Elsa!" si appoggiò con una mano sul muro, mostrando uno dei suoi sorrisi migliori "Che coincidenza trovarti qui, che sia forse un segno del destino?"
La ragazza lo squadrò "....Gaston, giusto?"
"Vedo che mi hai già notato."
"Sei quello che ha quasi ferito a morte mia sorella" rispose freddamente.
"Ah si..." si grattò una guancia, portando lo sguardo altrove "Oh beh...Quello è stato un... ehm... Mal...Malint....Com'è quella parola così strana?"
"Malinteso."
"Salute!"
Elsa lo guardò storto.
Ci stava conversando da soli due minuti e già non poteva sopportarlo.
Gaston invece sembrava completamente a suo agio e fece un passo verso di lei "Ma credo potrei facilmente rimediare... Con un'uscita."
"Uscita?" domandò incredula.
Per nulla al mondo sarebbe uscita con qualcuno e soprattutto non con lui, non era il momento adatto per pensare all'amore.
"Tu sei una Campionessa, mia cara Elsa. Insieme potremmo essere la coppia più bella di tutta la serata, non credi?"
L'altra provò ad allontanarsi, ma ogni volta che si spostava, Gaston riusciva sempre a bloccarle la strada "Sappiamo tutti che non otterrai il punteggio più alto, ma almeno potrai vantarti di essere andata al ballo con il ragazzo più affascinante della scuola." 
Quella frase la fece quasi ridere "E saresti tu?"
"E chi altri."
"Grazie, ma non mi interessa" disse, cercando nuovamente di allontanarsi, ma il Serpeverde la fermò per una spalla, costringendola a voltarsi.
"Dovrai pur andare al ballo con qualcuno, è la regola. E chi meglio di me?"
Elsa lo guardò, sentendo l'irrefrenabile istinto di dirgliene quattro, ma a malincuore dovette trattenersi. Non poteva lasciarsi troppo andare o avrebbe rischiato di esagerare, come quando aveva provato a proteggere Anna.
D'altra parte, non voleva andare al Ballo con uno come Gaston, doveva trovare una soluzione e toglierselo velocemente di torno, ma ancora non sapeva come.
Aveva affrontato un drago e stava combattendo da tutta la vita con quel potere. Eppure sentiva che non sarebbe stato facile togliersi di torno Gaston White. Forse avrebbe preferito addirittura un'altra punizione a questo.




 
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NOTE AUTRICE:
Ma ciao ❤❤
L'emicrania non mi da tregua, ma nemmeno quella poteva farmi tardare ancora di più la pubblicazione di questo capitolo!
Okay dopo qualche accenno di mistero al capitolo precedente, siamo tornati al momento della festa, chi invitare...Chi NON invitare. Insomma, un po' di drammi adolescenziali ogni tanto ci stanno, anche perché poi verrà difficile concentrarsi su questo, quindi ne approfitto con il Ballo del Ceppo. Spero vi abbia strappato un sorriso, ho amato scrivere i momenti di Gaston, soprattutto lui con Elsa.
Grazie di cuore a tutti voi che siete passati e scusate se rispondo sempre tardi alle recensioni, sto cercando di recuperare il più in fretta possibile, ma vi ringrazio tantissimo per il supporto e sappiate che vi leggo sempre <3


 
~Un abbraccio grande~



   

 
  
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