Storie originali > Fantasy
Segui la storia  |       
Autore: killian44peeta    06/07/2021    0 recensioni
Sequel di
-Gli Elementi 1
-Gli Elementi OS- L'esterno (1.1)
-Gli Elementi 2
-Gli Elementi OS- L'interno (2.1)
"La debolezza deve essere eliminata. Devi farla fuori. Se la manterrai viva sarai... umano"
Il battito cardiaco accelerò e rallentò così tante volte che pareva quasi il tempo fosse impazzito, sbattendogli nel petto e nelle tempie come non mai, dapprima velocizzandosi, poi cristallizzandosi, con i secondi che gli scorrevano addosso, pesanti come massi che crollavano sulla sua schiena già piegata, con i respiri che gli uscivano dalle labbra in un totale disordine, il sudore che gli percorreva la fronte e le mani.
Sentiva che l'arma poteva scivolargli dalle dita per quanto i suoi palmi si stavano bagnando, bollenti a dir poco rispetto alla superficie gelida e perfetta di quella sottospecie di spada.
"Uccidila. O ora o mai più"
Vide la ragazza aprire le braccia, mostrando a pieno il petto, pronta a ricevere il colpo, guardandolo, con le lacrime del biondo che le crollavano addosso, ma senza spostarsi affatto, senza cercare di asciugarle con la mano.
Semplicemente lo guardava ed aspettava, silenziosa, con la tranquillità inscritta in ogni movimento e ogni cenno del suo corpo.
Genere: Avventura, Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Gli Elementi- saga'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Pandora

-Ohi, Debbie! La smetti di rimanere lì impalata e mi aiuti a spostare questa?- dissi alla ragazza dai capelli corti, castani e leggermente ricci, ridendo appena nel vedere il suo starsene appoggiata ad un tavolo di lavoro, a scrutare le uova lasciate su di esso come se queste fossero colpevoli di un qualche reato.

-Insomma, dai, scansafatiche! Non metterti a dare loro nomi, che poi ci stai male da te quando le devi rompere-

-Ma sono così carine! Guardale! Questa, che ho chiamato Genoveffa, si é innamorata di quest'altro uovo, che si chiama Ipponatte. Vedi quanto è rossa? E sta fissando lui!- la ragazzina fece gli occhi dolci, sbattendo più volte le ciglia, come se fosse sognante.

-Come tu riesca a capire che  lo stia guardando mi rimane ancora un mistero, ma comunque, volevo complimentarmi di una cosa, seriamente! Che nomi fantastici, signorina Geltrude!- asserii, soffocando uno sghignazzare e provocando una sorta di sbuffo rumoroso.

-No, per favore Pandora!- brontolò quella, allungando la 'a' e mettendo il broncio -Sai che non lo sopporto come nome!-

-Beh, allora dovresti rivedere i tuoi, perché Ipponatte é un nome davvero orribile! Scusami, ma é a dir poco orrendo- risi ancora, particolarmente divertita.

-Sempre meglio di... di Semonide o Tirteo o Esiodo ... O Archiloco... O Solone... o ancora Mimnermo- la ragazza si appoggiò la mano al mento, pensierosa, per poi fare una smorfia -Mimnermo è il peggiore-

-Sono d'accordo... Ma ora, davvero, potresti aiutarmi a sollevare questa?- indicai la cassa al di sotto dei miei piedi -Poi potrai continuare a dare i nomi alle tue santissime uova per tutto il tempo che vuoi, io devo portare il cibo a Luxor-

-Vuoi dire il prigioniero? Il nuovo Elemento? Davvero, Pandora, non so come tu faccia a chiamarlo per nome e a stargli così vicina per tutto il giorno a controllarlo! E poi se aggiungiamo il fatto che é tornato il Buio... - la castana fece un saltello, come rabbrividendo, per poi afferrare e sollevare insieme a me la grossa scatola, spostandola il più vicino possibile al piano cottura.

-Perché scusa? Non ci vedo nulla di troppo inquietante in lui- feci di tutta risposta, innalzando il sopracciglio.

-Scherzi? Elizabeth, oh mia Luce, dove lo vedi poco inquietante?-

-É un ragazzo comune- alzai le spalle -Con la lingua lunga, un orgoglio simile a quello tuo quando hai il ciclo e con manie esibizioniste-

-É dovremmo aggiungere anche che ha fissa per caos, morte e distruzione-

-Mmmh. A me sembra più che altro che quando dica questo non lo pensi davvero. Lo fa soltanto perché si sente vuoto e arrabbiato con il mondo... E molto probabilmente solo. Deve aver perso molto per vederla in questo modo-

-Se lo dici tu! A me pare soltanto uno psicopatico... Maledettamente matto e privo di rotelle-

-Per impazzire, una persona ha bisogno di motivazioni, Debbie- risposi, sospirando, in parte esasperata dalla cocciutaggine della mia amica -Quindi, anche se fosse davvero matto, vuol dire che aspetterò che mi dia le sue ragioni-

-Va bene, okay- alzò le mani Debbie, in segno di resa, sapendo che non sarebbe riuscita a convincermi, dettaglio per cui non potevo darle torto -Vai pure da questo 'Luxor'-

-Lo farò sicuramente!- ammiccai, prendendo il piatto vuoto, riempiendolo rapidamente con il cibo che avevo già fatto cucinare e condire ad una delle cuoche, per poi avvicinarmi alla porta e tornare a girarmi in direzione della castana -Dopo aggiornami delle nuove coppie che hai deciso di formare-

-Sicuramente!- asserì lei, tutta contenta, prima che io mi allontanassi e, attraversando gli spazi non occupati dalle persone ben indaffarate nei loro lavori, salutando qualcuno ogni tanto, raggiungessi il biondo in un batter d'occhio.

Era ancora legato, con la solita aria sbruffona che mi strappò un sorriso.

-Ed eccomi qui!- dissi, attirando la sua attenzione, portandolo ad avere un espressione abbastanza seccata, con l'azzurro ghiaccio del suo sguardo che mostrava palesemente la sua voglia di non vedermi.

Gli sorrisi comunque, oltrepassando il cerchio di fiamme con un saltello, porgendogli la forchetta, vedendolo accettare il cibo, anche se controvoglia.

I capelli biondi sembravano essere appiccicati alla sua fronte per via del sudore, la sua frustrazione si notava dal modo in cui respirava.

-Vuoi che dopo vada a prendere un libro per tenerti compagnia? Molto probabilmente ti annoi a non fare niente per tutto il giorno- asserii, porgendogli la seconda forchettata, una volta dopo che ebbe masticato a dovere.

-Ne faccio a meno- disse freddo, subito dopo aver inghiottito -Anche perché non mi piace la compagnia e non mi sto annoiando-

-Menti- dissi, trattenendo un sorriso

-Eh?-

-Stai mentendo, ti stai annoiando da morire e ti senti talmente tanto rigido che prenderesti a testate la parete pur di sentirti di nuovo le gambe. O sbaglio?-

-Sbagli-

-Stai mentendo ancora-

-Non è vero-

-Oh sì- continuai, abbastanza soddisfatta dal fatto che il Ghiaccio avesse smesso di protestare e lamentarsi ogni tre per due, tirando fuori scuse solo per infastidire Task e Nemes, come invece aveva fatto fino alla giornata precedente.

-Chi ti dice che lo sto facendo?- ribatté con tono particolarmente insolente e sarcastico -Non mi conosci e non sai niente di me, perché dovresti pretendere di sapere se una cosa che mi riguarda é vera o no?-

-Beh, mi sembra ovvio il motivo- andai a pescare un altro pezzo di cibo, portandoglielo alle labbra -Prima di tutto, hai le pupille dilatate, secondo, non mi guardi negli occhi.-

-Okay, e quindi?- domandò, dando un altro morso al cibo.

-Una domanda prima... Sei mancino?-

-E questo che c'entra?-

-Limitati a rispondere-

-No- sbottò, assottigliando lo sguardo, con un espressione più che decisamente innervosita.

-Non so se lo hai sentito dire...- asserii, inclinando la testa -Ma gli occhi sono lo specchio dell'anima. E tutti e due i segni che ti ho appena citato sono simboli di bugia. Se fossi stato mancino, allora avresti fissato il lato opposto nel caso avessi mentito, peró, a quanto pare, sei destro, quindi dove stavi guardando era qualcosa di definibile come 'punto della finzione per i destri' e nel momento in cui ricambiavi lo sguardo, la parte dell'iride sarebbe stata più grande se fossi stato sincero, mentre questa era quasi schiacciata dalla pupilla- alzai le spalle -Ecco che arriva un altra forchettata-

Lui rimase in silenzio, accettando il cibo per l'ennesima volta, sempre con il solito atteggiamento di stizza che aveva nei miei confronti.

-Vuoi quindi che ti porta questo libro per farti compagnia oppure no? E sii sincero, perché più di tanto non mi freghi-

Lo vidi prendere un sospiro -Se proprio devi-

-Perfetto. Appena finirai di mangiare andrò a prenderlo. Che tipo di storia ti interessa?-

-Prendine uno a caso-

-Storico, romantico, horror, di avventura...-

-Tutto ma non il romantico! Mi danno letteralmente sui nervi le persone innamorate che sembrano avere tutto sempre a portata di mano. Al massimo mi vanno bene le tragedie. In quel caso, posso accettarlo, perché i due innamorati faranno una bruttissima fine-

-D'accordo. No ai romantici. Rispetterò la tua scelta- sorrisi, porgendogli l'ultima parte di cibo rimasta nel piatto, uscendo poi dal cerchio di fuoco, dirigendomi rapidamente in biblioteca dopo aver posto il piatto vicino al lavabo in cucina.

Prima che riuscissi a scegliere il tipo di libro da leggere, ovviamente scrutandone le trame, vi misi almeno una decina di minuti.

-Forse questo può andare bene- asserii, prendendo in mano un volume con una buona consistenza e con un buon numero di pagine, abbastanza da occupare il tempo della giornata di un annoiato.

-Eccomi di ritorno!- asserii, una volta lí, ignorando l'ennesimo stupido tonfo che veniva da gli Spiriti al di fuori della montagna, sventolando il volume sotto lo sguardo del biondo, afferrando così una sedia e mettendola non troppo distante da lui, evitando, ovviamente, che finisse tra le fiamme.

-Il titolo é Amnesia Silente-

-Ma che nome emozionante- rispose con tono beffardo e pungente, facendomi subito ridacchiare.

-Non lo sembrerà, ma la trama é tutta una sorpresa. Posso leggerti quattro capitoli a giornata, così da diminuire magari la noia che potrebbe venirti in ogni caso a starmi a sentire per ore a leggere- girai la prima pagina, mettendomi seduta, per poi iniziare a leggere.

-Gli steli si muovevano al di sotto del vento autunnale che insistente soffiava, mentre le canne, agitate anche esse dalla corrente, suonavano musiche lievi mentre la piccola Allegra se ne stava lì a pensare.
Aveva a malapena sette anni ed il suo desiderio era di trasportare la voce del vento su un foglio, tramutandola in note musicali e quindi in una sinfonia che avrebbe accompagnato tutti i viaggiatori alla ricerca di un compito, come l'aria stessa faceva già da sé...-

-Questa Allegra non ha proprio nulla da fare per starsene lí? E poi che desiderio noioso! É una richiesta quasi insensata -

-Tutti desideri sono spesso insensati- asserii, socchiudendo il volume -Non puoi dire che il suo é insensato senza averlo prima paragonato con quello di molte altre persone.
C'é chi vuole vivere all'infinito, chi vuole il potere, chi vuole rendere felici gli altri, chi desidera di poter riportare in vita i propri cari.
Sono tutti desideri impossibili e insensati, no? Perché nulla di tutto questo può essere fatto. Ma chi può dirlo al cuore? Nessuno.-

-Tu hai un punto di vista sul mondo parecchio noioso e maledettamente smielato-

-Eh, cosa ci posso fare, sono nata in questo modo.- feci una pausa -Tu invece hai un tipo di visione delle cose assolutamente negativo, ma dubito che tu sia nato con questo- tossicchiai, guardando di sottecchi -Posso continuare?-

-Vada pure. Tanto, come hai già detto, non ho nulla con cui ammazzare il tempo-

E ricominciai dunque a leggere, lasciando che mi interrompesse quando voleva, anche se all'inizio probabilmente lo faceva cercando di irritarmi, ricevendo soltanto un rispondere tranquillo ad ogni sua affermazione.

Verso le ultime parti del secondo capitolo, smise completamente di parlare se non per dire appunti piuttosto brevi, del tipo -Me lo immaginavo- o ancora -Puoi rileggere la frase- a cui lo guardai, abbastanza contenta, installando sempre un discorso con lui, riprendendo subito dopo la lettura.

*

-Per oggi ho finito- commentai tranquillamente, sorridendogli, prendendo un segnalibro e piazzandolo tra le pagine -Domani continuerò a leggere, sempre se ti andrà o non sarai 'occupato' dagli Elementi, che sicuramente avranno un sacco di domande da porti-

-Ne farei anche a meno- sputò, accennando un sorriso sprezzante -Quindi puoi tornare a leggere il libro quando vuoi se questo mi permette di tenermeli lontani-

-Mmh... Come vuoi. Allora vuol dire che sarò contenta di farti altra compagnia-

E così mi girai, rimettendo la sedia al suo posto e tornando in direzione della libreria, il volume stretto al petto.

Nel frattempo che lo facevo, incrociai mia madre, la quale, fin da subito, mi parve avere un aria particolarmente strana e poco serena.

Il fatto era dimostrato dal suo sguardo e dalle sue mani: il primo saettava da un lato all'altro della stanza, mentre le dita quasi si scannavano tra di loro.

Non le feci domande, ma continuai ad osservarla per diverso tempo, prima di raggiungere la porta della biblioteca per sistemare il libro, cercando ovviamente di metterlo in un punto facile da ritrovare.

Appena mi decisi su dove metterlo, lasciandolo in mezzo a due volumi abbastanza riconoscibili per il colore della loro copertina, notai delle figure, precisamente cinque, nascoste tra i vari scompartimenti, le quali borbottavano parole abbastanza difficili da comprendere, da cui capii a malapena quattro parole scarse.

Quattro parole che furono abbastanza per mettermi in allarme, tanto che le raggiunsi a passo svelto e mollai a una di loro, una ragazza di nome Maj, un ceffone dritto dritto in faccia, facendo sussultare tutte le altre.

-Jessica, Caroline, Samantha, Josephine e Maj. Che non proviate neppure a pensarci una seconda volta- sbottai alla compagnia delle cinque ragazze, le quali sbiancarono -Se proverete anche solo ad accennar la questione di nuovo per metterla in moto, uno schiaffo non basterà, mi avete capito? Che cosa siete, degli animali? Nessuno uccide nessuno- le scrutai, mentre le cinque si fissavano tra di loro, come se si incolpassero a vicenda per aver alzato troppo la voce o per non essersi accorte del mio arrivo.

Le guardai abbastanza male, per poi asserire un semplice -Vi terrò d'occhio, sappiatelo. Non avrete un secondo lascia passare-

-Sí Pandora... Scusaci- disse Samantha, abbassando lo sguardo, mordendosi le labbra e portando una mano alle vesti, giocherellando con la stoffa.

"Pieno nervosismo. Okay. Ma non mi fido in ogni caso, meglio stare in allerta"

-Filate a lavorare, adesso! Se entro un ora non vedrò almeno l'ottanta percento delle patate da pelare pronte, allora avrete una dovuta punizione. Che non capiti più-

-Sí, Pandora- continuarono le ragazze, filando fuori dalla stanza , correndo in direzione della cucina e scomparendo dentro ad essa, ovviamente seguite da me, anche se a passo più tranquillo.

Contai un minuto esatto, rimanendo sulla soglia della porta della sala, scrutando quella della cucina.

Se qualcuna di loro fosse uscita, anche solo una, avrebbe ricevuto una bella lavata di capo.

"Certo che le persone sanno essere davvero codarde, huh" pensai, sospirando "Quelle che hanno avuto tutto, pretendono di avere di più e si spaventano con le persone che non hanno niente e se le vedono anche solo un po' pericolose, senza cercare di capire, tirano fuori subito le armi, mentre se vengono minacciate da qualcuno che stimano o conoscono, mettono subito la coda tra le gambe"

Tranquillamente, tornai a mia volta in cucina, vedendo Debbie intenta a muovere il mestolo e le ragazze, verso il fondo della cucina, che pelavano patate nel silenzio più assoluto, dandosi ogni tanto delle gomitate.

-Quindi?- asserii tranquilla e a gran voce alla mia migliore amica, facendo nuovamente saltare in aria le cinque, attirando l'attenzione della ragazza desiderata e in contemporanea mettendole sotto pressione.

-A che punto siamo con le coppie? Le hai già rotte tutte o alcune sono ancora vive?-

-Ho tenuto in vita solo Genoveffa- disse lei con tono triste -Il gruppo é finito tutto in vari dolci che ho preparato!-

-Te lo avevo detto di non affezionartici troppo, altrimenti rischi di lacrimare nella mousse- asserii ridendo.

-Erano sedici coppie!- piagnucolò -Sedici coppie distrutte da triangoli, da sofferenza e da amori struggenti finiti male per tradimenti e guerre interne-

-Chiaro, chiaro- commentai -Anche tu adori le tragedie-

-Anche tu?- chiese lei, girandosi in mia direzione con aria confusa.

-Già. A quanto pare c'é un altro fan di tragedie in questa montagna. E approposito di questo, credo di aver lasciato il suo piatto in biblioteca-

-Dimmi che stai scherzando-

-Assolutamente no- risi -Me ne sono accorta adesso. Vado a riprenderlo-

-Non ti capita spesso di essere sbadata, perciò come diavolo hai fatto a lasciare un piatto in biblioteca?-

-Stavo pensando alla storia che stavo leggendo a Luxor- mentii, sapendo perfettamente che, comunque, con lo studio degli atteggiamenti, mi bastava chiudere gli occhi e sorridere per non far notare la bugia, tenendo il corpo rilassato e parlando normalmente, come ero solita a fare.

-Che libro gli stai leggendo?-

Le dissi semplicemente il titolo, provocando un suo broncio.

-Ma tu quel libro lo hai letto già un sacco di volte, é il tuo preferito, cavolo! Perché leggerlo anche a lui?-

-Perché spero che anche lui lo gradisca, nulla di più, nulla di meno- sorrisi -Nel caso in cui non lo gradisse, me ne farò una ragione, mica me la prendo. Spero solo che capisca-

-Che cosa?-

-Che nemmeno lui é completamente di ghiaccio davanti ad una storia triste e che probabilmente non lo sarà mai- accennai un sospiro -Più una persona si sforza di esserlo con qualcuno che si dimostra diverso da come si aspettava, meno otterrà risultati-

-Pandora, io ti voglio bene, ma certi ragionamenti che fai mi inquietano. Sembri sapere sempre tutto -

-Se sapessi tutto, saprei dirti come mai vedi gli occhi nelle uova-

-Sí, questo non lo sai, ma la cosa che intendevo é che é come se conoscessi lo spirito di tutti, l'anima di tutti, soltanto guardandoli-

-Questo è perché mi piace andare oltre le apparenze-  commentai -Su, ora vado a riprendere il piatto. Tu nel frattempo tieni d'occhio quelle lì- indicai le cinque, che subito si immobilizzarono come se avessero preso una scossa elettrica -Non vorrei che si tagliassero- esposi sorridendo ancora, ricevendo una risposta affermativa.

E di nuovo, all'uscire, non potei non notare mia madre.

Sempre con quell'atteggiamento strano, sempre con quel che di sospetto, come se improvvisamente vedesse la montagna in modo non troppo dissimile ad un campo di battaglia.

Non si atteggiava così per gli Spiriti che continuavano a sbattere contro la parete, perché era solo oggi che aveva assunto quell'atteggiamento.

Ma il fatto grave era che tutti in quella montagna, tutti tranne gli Elementi e magari Debbie, avevano qualcosa di davvero strano.

Sembravano costantemente in un allerta silenziosa, come se fossero tutti pronti a tirare fuori un arma e a puntarla.

Era un clima a dir poco asfissiante e sentivo, ormai, di non poter abbassare la guardia con nessuno.

Era come se tutto il posto fosse seminato da bombe sul punto di saltare in aria.

La cosa spiacevole era anche peggiore del normale semplicemente per il fatto che era maledettamente ovvio a cosa questa tensione, per la maggioranza delle persone, era riferita.

Era tutta puntata su un unica persona, siccome la seconda a cui poteva dirsi dedicata era impossibilitato ai movimenti se non per andare in bagno, praticamente con un cronometro.

Era come se tutte le persone fossero raccolte in un unico cecchino, il cui obbiettivo nel mirino, pronto ad essere colpito da una freccia era proprio il Buio.

L'unica fortuna del ragazzo era, al momento, che era sempre circondato.

Non mi sarei sorpresa, in secondo caso, di notare ben più di della parlantina con semplici minacce di morte.

Una volta afferrato il piatto, lasciato a terra poco prima di mettere il libro tra i due esuberanti volumi, tornai indietro, sapendo perfettamente che non si poteva fare così, non si poteva continuare in questa maniera, sapendo le intenzioni spiacevoli delle persone che mi circondavano da una vita.















 

 

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Fantasy / Vai alla pagina dell'autore: killian44peeta