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Autore: Dante2000    10/07/2021    0 recensioni
Dopo gli eventi di Fortuna, Dante continua il suo lavoro di acchiappa demoni, aiutato da Nero, Lady, Trish e da Giulio, giovane acchiappa demoni dal passato oscuro e misterioso che Dante aveva casualmente conosciuto durante uno dei suoi tanti incarichi. Intanto, dall'inferno pian piano qualcuno sta risalendo per tornare nel mondo umano a cercare vendetta
Genere: Avventura, Azione, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Dante, Nero, Un po' tutti, Vergil
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La prima cosa che vide non appena aprì gli occhi fu una grande cascata immersa in un profondo oceano di verde. Il rumore della natura era quasi assordante. Vergil faceva fatica anche solo a distinguere il cinguettio di un uccello dal canto di una cicala. Era impossibile sapere dove si trovava. Un bosco,una foresta, una riserva naturale o una radura. Privo di punti di riferimento,Vergil si sedette vicino al torrente, chiuse gli occhi e provo a concentrarsi solo sul rumore della cascata. Fece poi un respiro profondo, quasi si stesse godendo l'attimo. Tornare sulla terra lo aveva immediatamente riappacificato con se stesso,facendogli quasi dimenticare le conseguenze del suo gesto e la motivazione che lo aveva spinto a compierlo. Il sigillo che aveva spezzato aveva risucchiato non solo lui,ma l'inferno intero. Vergil lo sapeva, e volgendo lo sguardo ad un cielo limpido come l'acqua che ora accarezzava con una mano, si chiese dove fossero state catapultatie tutte le creature che abitavano il regno sottostante. Si alzò da terra ed abbandonò la pace di quel momento. Sulla terra,la katana del mezzo demone tornò ad avere gli incredibili poteri che aveva sempre avuto. Scagliò quindi due fendenti di fronte a sé, aprì un portale ed entrò. Pochi istanti dopo si ritrovò davanti alla fontana principale nella piazza della città di Fortuna. Girò lo sguardo e vide esattamente ciò che si aspettava di vedere: della porta demoniaca della città non era rimasto nulla, tranne la parte inferiore ridotta ormai un ammasso di pietre fragili. Solo Yamato aveva la capacità di ridurre così la porta. Guardó la sua spada e si chiese nelle mani di chi fosse finita in precedenza. Si sedette im uno dei gradini che portava alla chiesa di fortuna e guardò nuovamente il cielo. Probabilmente,tutte le creature infernali erano state trasportate in punti del globo totalmente a caso,come era accaduto a lui. Chissà quindi quali disastri stavano avvenendo in quel preciso istante in varie parti del mondo. Per trovare vendetta contro il fratello, Vergil aveva probabilmente scatenato l'apocalisse. Una vendetta tra l'altro simbolica. Il suo scopo infatti non era quello di uccidere il fratello, ma soltanto di entrare in possesso del suo amuleto e acquisire gli enormi poteri del padre Sparda. Ma perché? Forse per dimostrare soltanto di esserne capace,forse per volere una superiorità totale rispetto al fratello. Il potere di Sparda era quasi impossibile da gestire. Arkahm ne era stato sopraffatto, e chissà cosa poteva capitare a chiunque altro. Una parte di lui sapeva quanto fosse giusto che ognuno tenesse il proprio amuleto, così da scongiurare un eventuale pericolo da parte di qualcun altro. Ma d'altra parte,la brama di potere che albergava dentro il mezzodemone vestito di blu bramava quell'infinità potenza. Si alzò dalla scalinata,ed inizio a camminare attraverso le rovine della città di Fortuna, o di quel poco che ne era rimasto.
   
 
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