Sono un po' fuori esercizio. Non scrivo regolarmente da molto tempo, ma mi č stranamente venuta voglia di aggiornare questa raccolta e ho pensato di farlo onorando la ContestShipping (Shuu/Haruka), visto che il 10 luglio č stato il giorno dedicato a loro. Come dicevo, non sono totalmente sicura di come sia uscita questa piccola fic, ma spero sia quantomeno passabile. Qualsiasi consiglio o critica sono ben accetti. Č dedicata a Miss_Pax, per la quale ne scrissi giŕ una anni fa, ma l'ho eliminata quando ho fatto pulizia nel profilo. Mi auguro che le possa piacere, come a chiunque altro la stia per leggere. Mi piacerebbe anche se il fandom potesse tornare un po' piů attivo; so che il sito sta morendo, ma sarebbe bello se almeno noi, come community, potessimo continuare a nutrirlo. ♥
(credits) https://ultimatecontestshipping.tumblr.com/
A rose to the memories
«Lo sai che giorno č oggi?»
«Sabato?»
Haruka sorrise, inclinando il capo sull'erba profumata e umida per la recente pioggia. «E...?»
«Č il dieci luglio» continuň Shuu, senza scomporsi, con lo stesso tono controllato di sempre.
Haruka rise cercando di non farsi udire, perché sapeva che lui stesse facendo il finto tonto e la cosa la divertiva piů che innervosirla, voleva reggergli il gioco. «E...?»
Erano sdraiati in posizioni opposte a formare una linea immaginaria, le teste che si toccavano, gli occhi che contemplavano la stessa porzione di cielo. Sentě Shuu muoversi, spostare il braccio e alzarsi leggermente; prima di tornare a stendersi, le pose sul grembo una rosa rossa. Haruka ne afferrň il gambo, chiuse gli occhi e la poggiň all'altezza del cuore, mentre ne annusava il profumo. «Non hai piů bisogno di queste per conquistarmi, sai?» lo stuzzicň.
«Non ne ho mai avuto bisogno, a dire il vero. Ti saresti perdutamente innamorata di me anche senza l'aiuto di qualche fiore al momento giusto»
Haruka sospirň felice, consapevole che avesse ragione. Osservň i petali muoversi ondulati dal vento e la loro storia in una serie di flashback apparve chiara nella sua mente: il loro primo incontro, la prima volta che l'aveva sconfitta, la prima volta che l'aveva battuto, le chiacchierate di fronte a un tramonto o al chiaro di luna, le confidenze sussurrate e i rossori causati da imbarazzi infantili, i battibbecchi e le prese in giro, i riguardi e le tenerezze; poi un pensiero, veloce, istantaneo: conoscerlo era stata la fortuna piů grande della sua vita.
«Buon anniversario, Haruka»
La ragazza portň la mano con la quale non teneva la rosa a stringere quella del compagno, che ricambiň la stretta. «Anche a te, Shuu»