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Autore: Nadynana    13/07/2021    1 recensioni
[Young Royals]
Wilhelm è stato proclamato Re da poco e deve tenere un discorso, Sarà proprio in questo discorso che deciderà non di parlare al popolo, bensì a Simon, del quale non ha notizie da ben tre anni.
Piccolo estratto dal testo:
"Per la sua famiglia veniva prima la Corona, per Wilhelm veniva prima di tutto e tutti, sempre e solo Simon"
Genere: Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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With love, Wilhelm

“È il momento”
Questo è l’unico pensiero che riesce a formulare il cervello del principe Wilhelm… Beh, principe non più. È stato proclamato ufficialmente Re della Svezia da poco e sta per fare un discorso.
Vuole farlo? No.
Gliel'hanno imposto? Sì.
Però è anche vero che gli hanno dato ruota libera: può dire quello che vuole… O meglio, può dire quello che vuole attenendosi a certi criteri come, ad esempio, parlare del paese, di quanto avrebbe preso sul serio questo ruolo da monarca o di quanto fosse importante per lui essere il Re; ma se avesse dovuto dire questo genere di cose, tutto il suo discorso si sarebbe basato su una bugia. Non tanto per prendere sul serio il ruolo che stava per ricoprire, ma per quanto riguarda l’importanza che aveva per lui.
Perché a Wilhelm non è mai importato nulla della sua posizione sociale, fosse stato per lui avrebbe buttato all’aria tutto da un momento all’altro per fuggire lontano dalla sua famiglia, dal suo paese, da tutti.
Perché l’unica persona che per lui importava era, è e sempre sarà Simon. Il suo primo bacio. La sua prima relazione. La sua prima volta. Il suo primo amore. Il suo primo “ti amo”. Il suo primo tutto.
In tutte le cose belle che ricordava, in tutte le sue prime esperienze amorose c’era, c’è e sempre ci sarà Simon.
Ed erano passati tre anni, tre anni dall’ultima volta che si sono parlati, dall’ultima volta che si sono toccati, dall’ultima volta che si sono visti.
Da allora, Wilhelm era stato costretto a cambiare scuola, anche se aveva provato ad opporsi, era tenuto sotto stretto controllo h24 in modo che non scappasse per andare da Simon. Il telefono, le sue chiamate, i suoi messaggi erano tutti controllati. E Wilhelm aveva perso ogni contatto, non sapeva più nulla di lui. Non era passato un solo giorno -però- in cui non lo pensasse, neanche un solo giorno che lui abbia smesso di amarlo.
Per la sua famiglia veniva prima la Corona, per Wilhelm veniva prima di tutto e tutti, sempre e solo Simon.
Adesso aveva una possibilità: per una volta aveva l’occasione di farsi sentire con la sicurezza che lo avrebbe sentito anche il destinatario, nonché tutto il mondo, famiglia compresa, e questo non era un male.
D’altronde è il discorso del nuovo Re, forse certe possibilità non se le può permettere ma non gliene importa e se le prende lo stesso. Peggio di come stava andando da tre anni a questa parte non poteva andare. Sua madre, se fosse stata lì, non ne sarebbe stata contenta di certo.
Lo stanno annunciando e finalmente è il suo momento di salire sul palco tra gli applausi della folla in delirio. Prende subito la parola appena arriva davanti al microfono.
«Buon pomeriggio a tutti voi, cittadini svedesi. Sapete in questo momento dovrei avere un foglio qui sotto ai miei occhi dove dovrebbe esserci scritto il mio discorso e parlare di politica, del paese, del mio ruolo da monarca. Di sicuro cose importanti, cose che faranno parte della mia vita d’ora in poi, ma cose che per me non hanno mai avuto importanza. Le prenderò certamente sul serio, su questo non c’è dubbio alcuno, ma vorrei iniziare questo mio nuovo incarico con la trasparenza e la verità, perché voglio basare la mia carriera su questo. Vi ricordare, oh certo che ve lo ricordate, il famoso scandalo di quel video che ritraeva due ragazzi che stavano facendo l’amore di cui sapete l’identità di uno a non quella dell’altro perché non si vedeva il volto e si vociferava che ero io… Beh, sappiate che ero io, ero davvero io. Nonostante abbia affermato il contrario alla stampa perché mi hanno costretto a farlo. Ed oggi non voglio parlare al popolo svedese e chiamatemi pure egoista per questo, ma voglio parlare pubblicamente ad un solo cittadino ed ecco il motivo della mancanza di un discorso già scritto e pronto da leggere, perché voglio parlare col cuore.»
Prende una pausa, un sospiro. Un silenzio tombale prima di riprendere la parola: «Caro Simon, posso dire il tuo nome, no? Tanto ormai tutti lo sanno. Sono ormai passati tre anni dall’ultima volta che ci siamo visti. Dall’ultima volta che ci siamo abbracciati. E ancora più tempo dall’ultima volta che ci siamo baciati. Quell’ultimo bacio che ci siamo dati prima che io rovinassi tutto e ti lasciassi da solo ad affrontare tutto lo schifo mediatico che hai dovuto sopportare ancora dopo mesi e mesi, la pressione a scuola… Sono tante le cose per cui ti dovrei chiedere scusa. Ma non c’è stato giorno, neanche uno, in cui non abbia pensato a te. E sai perché? Perché sei stato e sempre sarai il mio primo, vero e unico amore. La prima persona che ho baciato. La prima persona che mi ha toccato e da cui mi sono lasciato toccare. La prima persona, e unica aggiungerei, a cui ho detto “ti amo” ed era vero. Ma conseguenzialmente a questo non riuscivo a non pensare al dolore che ti ho causato e che mi sono procurato a mia volta. Perché sapere di averti fatto del male è la causa del mio, il non averti accanto, il non essere più con te.»
Wilhelm si ferma perché immediatamente nella sua testa sono affiorati i ricordi di loro due che si baciavano, di loro due che si coccolavano, di loro due che facevano l’amore. Era passato davvero troppo tempo. Gli scende una lacrima. E quando ricomincia a parlare sente la sua voce tremare: «Ho passato tanti giorni e tante notti senza sentire il tuo odore, senza toccare la tua pelle, senza il calore delle tue labbra. Mh, le passo tutt’ora ad essere sincero. So che se avessi detto queste cose prima, quando avrei dovuto probabilmente sarebbe stato diverso. Forse adesso potevi esserci tu al mio fianco, forse no. Magari ci saremo lasciati, chi lo sa? Ma so per certo, che se non avessi fatto un casino, se non avessi rovinato tutto avremo potuto viverci la nostra relazione più di quanto abbiamo realmente fatto. In tutti questi anni ho provato a cercati ma ero sempre controllato in ogni fronte e mi hanno impedito di vederti, di scriverti, di incontrarti, di parlati. Ma eri sempre con me.»
Si ferma ancora, un altro sospiro.
«Ti amerò per sempre. Voglio che tu sappia questo: ci sarai sempre nel mio cuore, nella mia vita. Sempre. Perché tu sei Simon. Il mio amico. Il mio amore. L’unica persona che abbia mai amato. L’unica persona con cui mi sono sentito me stesso, senza filtri, l’unico con cui avevo la forza, il coraggio e la libertà di parlare di tutto. L’unico e solo Simon. Ti sono grato per questo e sono grato a chiunque ci sia lassù, ammesso e non concesso che esista davvero, che mi ha permesso di poterti incontrare conoscere. In caso contrario ringrazio il fato. Mi hai aiutato a capire chi sono e mi hai reso una persona migliore di quella che ero prima di conoscere te. Ah, mio Simon! La mia priorità non è mai stata la Corona, ma tu. Anche se non sono stato coraggioso e forte abbastanza per dimostrartelo o per oppormi come avevamo concordato. Ti chiedo perdono. Chiunque tu sia diventato, in qualunque parte del mondo tu sia, ti dedico il mio amore. Io non ti dimenticherò mai, questo è certo. Non pretendo che sia lo stesso per te e spero con tutto il cuore che tu stia vivendo nel pieno della felicità la tua vita, perché te lo meriti.»
Il Re finisce il suo discorso così. Il silenzio è totale.
«Ah, adesso mi rivolgo ai media:  se azzardate a invadere la vita di Simon come avete fatto 3 anni fa, vi giuro che ve la vedrete personalmente con il Re.»
Tra la folla, Wilhelm nota un ragazzo dai capelli castani, ricci. Li riconosce subito. È Simon. Simon è tra la folla, è lì. Wilhelm gli sorride debolmente un po’ perché gli viene spontaneo e un po’ per fargli capire che lo ha visto e l’altro fa lo stesso. Wilhelm nota che anche Simon deve aver pianto perché vede gli occhi lucidi e le guance inumidite.
«Questo è quanto.»
E lascia il palco tra il silenzio sempre costante della folla, completamente sconvolta.

 

Angolo Autrice

Allora, che dire? “Young Royals” rientra a pieno titolo tra le mie serie preferite.
Wilhelm e Simon tra le mie otp, secondi solo ai Malec. Quindi non potevo non scrivere su di loro, I MEAN!! Li ho amati con tutta me stessa e in attesa di una seconda stagione che si farà -altrimenti mi lego ad un palo sotto la sede svedese di Netflix in segno di protesta- io ho scritto questa piccola one-shot, che è nata mentre stavo sclerando con la mia amica Leila, che ringrazio perché mi ha dato l’idea.
Nel senso, se ne esce con il la lettera di Theodore a Catherine del film “Her” e mi dice: “Ti immagini Wilhelm che fa questo discorso a Simon dopo anni?” e lì mi si è accesa la lampadina.
Quindi, dopo avergliela fatta leggere e dopo che lei l’ha approvata ho deciso di pubblicarla.
Detto ciò, spero vi sia piaciuta e se notate qualche errore o incongruenza o che ne so, sarò felice se me lo farete sapere.
See you
//Nadynana

  
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