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Autore: niny95    17/07/2021    7 recensioni
[CaptainSwan]
[Coffee Shop AU]
Killian Jones ha tutto: un lavoro fantastico e remunerativo, potere, donne che gli cadono ai piedi.
Ha sempre avuto tutto quello che desidera.
Ma quanto viene rifiutato da Emma Swan, barista di una nota caffetteria, qualcosa in lui scatta e decide: la farà innamorare perdutamente, solo per dimostrare che nessuna può resistergli per poi scaricarla.
Riuscirà a portare a termine il suo piano o gli si ritorcerà contro?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Emma Swan, Killian Jones/Capitan Uncino, Mary Margaret Blanchard/Biancaneve, Ruby/Cappuccetto Rosso, Will Scarlett
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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2.
 
 
Emma stava frugando tra i suoi vestiti, sul letto erano sparpagliati diversi capi buttati alla rinfusa. 
«Non avevi detto che non ti interessa poi chissà quanto uscire con quest'uomo?» la rimbeccò Mary Margareth, la sua coinquilina con un sorriso sardonico sulle labbra. 
Emma fece spallucce «Ma non posso mica uscire con la prima cosa che trovo!» 
Mary Margareth ridacchiò: bassina, capelli neri come ebano e carnagione chiarissima veniva chiamata dagli amici Snow White per via della forte somiglianza con la principessa e del suo carattere tipicamente mite e romantico. 
«Insomma hai intenzione di rimanere lì a ridere o vieni a darmi una mano?» sbottò Emma. 
«Ricordamelo ancora una volta: stiamo optando per gonna o pantaloni?» disse la mora avvicinandosi e squadrando l'amica da capo a piedi. 
 
 
Killian passò a prendere Emma puntuale come un orologio svizzero, non appena lei varcò la porta di casa le parole gli morirono in gola, era bellissima: il vestito rosso le fasciava il corpo mettendo in evidenzia le  gambe snelle, i lunghi capelli biondi le ricadevano sciolti in boccoli e per finire un lieve filo di trucco completava tutto. 
Lei inarcò un sopracciglio al suo silenzio «Beh che succede? Ho qualcosa in faccia?» disse. 
Lui scosse la testa «No no.» deglutì «Stai …  benissimo.» disse. 
Che diamine Jones! Non è da te ammutolirti per una donna. 
Lei sorrise imbarazzata «Grazie... anche tu non sei male.»  
Killian annuì facendo un cenno verso la macchina «Vogliamo andare?» chiese. 
 
 
Emma era piacevolmente colpita: si era aspettata che Killian facesse l'egocentrico parlando solo di lui, invece aveva equilibrato le cose, mostrandosi interessato ai suoi hobby. 
Di certo non si poteva dire che non fosse un perfetto gentiluomo. 
Così gli aveva detto che amava giocare ai videogiochi o leggere un buon libro. Che quando era triste o stressata l'unica cosa che riusciva a tirarla su era una bella corsa liberatoria.  
Lui a sua volta le aveva detto che amava il mare e che il suo posto preferito era la Jolly Rogers, il suo yacht – ovviamente, figurati se non aveva uno yacht!– 
 «L'altra volta mi hai detto che i cuori delle persone non sono giocattoli, sei stata ferita?» le chiese lui di colpo. 
Emma si stupì: generalmente avrebbe deviato il discorso, parlare di Neal le faceva ancora male nonostante fossero passati anni. Ma le parole le scivolarono di bocca senza problemi. Annuì «Neal. Avevamo 18 anni, dovevamo partire per Tallahassee insieme. Bene: peccato che lui prese i nostri risparmi e scappò via mentre dormivo.» il viso di Killian si scurì man mano che Emma aggiungeva dettagli «Va tutto bene?» chiese poi con un sopracciglio alzato interrogativamente. 
Lui annuì «Se posso permettermi, questo Neal sembra proprio un vigliacco.» 
La barista fece spallucce «L'ho superata.» assicurò.  
 
 
Killian non seppe spiegarsi perché ma non appena Emma parlò di Neal il sangue gli ribollì nelle vene e la voglia di cercare l'uomo e riempirlo di botte fu tanta. 
Che diamine ti prende Jones?! Scosse la testa mandando via quei pensieri. 
«L'ho superata.» disse lei sforzando un sorriso «Tu piuttosto perché non vuoi impegnarti?» 
Killian sfoderò il suo sorriso sarcastico «Deve esserci per forza un motivo per non volermi impegnare?» chiese. 
«A tutto c'è una spiegazione!» rispose Emma. 
Lui fece spallucce «Magari voglio semplicemente divertirmi, niente impegno né altro.» 
«Sembra un po’… –» la bionda bevve un sorso d'acqua evidentemente cercando la parola da usare «triste.» 
 
 
 
Killian si sorprese parecchio, non si aspettava di passare una serata piacevole … era solo l'ennesimo tentativo di sedurla. Eppure era stato bello, era stato facile parlare con lei, era simpatica, intelligente oltre che molto bella. E a fine serata si era trovato a dover reprimere l'impulso di baciarla.
 Lui! Lui che non baciava mai nessuna donna, era tutto un dare e ricevere ma i baci, no, i baci erano troppo intimi e lui non voleva essere così intimo con nessuna. 
Sospirò, dopo aver accompagnato Emma si era precipitato a casa: adesso era stravaccato sul divano mentre faceva zapping sperando di trovare qualcosa che gli tenesse la mente impegnata, ma … niente. 
Beh la notte è ancora giovane, Jones! 
Prese il telefono scorrendo i contatti. 
Katrina: la candidata perfetta! Corti capelli castani e occhi castani, l'esatto opposto di Emma cosa chiedere di meglio per dimenticarsi di lei? Sorrise selezionando il contatto, non appena rispose disse: «Ehi tesoro, ti va di divertirti un po’ ?» 
 
Emma era stravaccata sul divano, era tornata da poco dall'appuntamento un sorriso sciocco sulle labbra: non se l'era aspettato ma era stata davvero una bella serata, pensava che Killian Jones fosse un egocentrico megalomane ma si era resa conto che c'era sicuramente di più sotto quella facciata. 
Mary Margareth uscì dalla sua stanza con uno sbadiglio, gettò uno sguardo alla bionda buttata sul divano, sorrise «Come è andato l'appuntamento?» chiese. 
Emma ridacchiò «Ti sei svegliata per sapere del mio appuntamento?» 
La bruna fece spallucce «Per niente. Avevo sete!» disse riempiendo per l'appunto un bicchiere d'acqua «Allora? Come è andato questo appuntamento?» 
La bionda sorrise «In realtà …  è andata piuttosto bene. Non me l'aspettavo.» 
 
 
 
Killian sorrise, dopo una nottata intensa insieme a Katrina e una bella dormita era giunto alla conclusione che quanto provato per Emma la sera prima non era altro che l'euforia del momento: si era trovato bene con la bella barista e aveva avuto voglia di concludere il tutto con un bacio e magari qualcosa di più. 
Entrò deciso nella caffetteria sedendosi al suo solito posto. 
Fece un cenno a Emma che annuì preparando il suo Irish Coffee. 
« Vieni qui da un po’: hai puntato la nuova barista, eh?» una voce sconosciuta lo distolse dai suoi pensieri, si girò per trovare un bellimbusto biondo che lo fissava con interesse, lo riconobbe come uno dei clienti abituali. «Quella è una tipa tosta, nessuno è riuscito ad entrare nelle sue grazie. Ma amico, se ci riesci ti faccio i miei complimenti. Quella lì  a letto deve essere … – » condì il tutto con un fischio.  
Killian non seppe spiegarsi il perché ma il commento del biondo lo infastidì alquanto, sospirò decidendo che la migliore opzione fosse quella di ignorarlo.  
Ma il tipo non demorse «Chissà che genere di acrobazie è in grado di fare sotto le coperte …  e quelle gambe, wow!» continuò.  
Killian continuò a ignorarlo sorseggiando il suo caffè, ma evidentemente al biondo non piacque essere ignorato che aggiunse: «Che succede amico? Hai perso la lingua?»  
Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, Killian sospirò prima di tirare un pugno al cliente molesto.  
Quello boccheggiò «Che razza di problema hai?» disse poi, premendosi un fazzoletto nel naso scattato a sangue. 
Killian fece spallucce «Beh amico, mi hai disturbato mentre gustavo il mio caffè. E il tono della tua voce non mi piaceva per niente, ti hanno mai detto che sei davvero fastidioso? Come una dannatissima mosca. » disse.  
Emma si affrettò a lasciare il bancone porgendo una pezzuola con dentro qualche cubetto di ghiaccio al biondo «Che diamine, Killian?!» si rabbuiò. 
Killian fece spallucce «Mi stava infastidendo, odio chi mi parla mentre gusto il mio meritatissimo caffè. E poi stavo difendendo anche il tuo onore dovresti ringraziarmi!» condì il tutto con un sorriso sghembo.  
La barista fece una risata sarcastica «E quindi? Hai intenzione di picchiare chiunque ti parli mentre bevi il tuo dannatissimo caffè? O chiunque fa allusioni più o meno velate su di me?» 
Lui colse la palla al balzo allora «Non so, difendere il tuo onore potrebbe aiutarmi a entrare nelle tue grazie?» chiese con un sorriso sardonico. 
«Se per le mie grazie intenti portarmi a letto la risposta è no!» rispose Emma tornando dietro il bancone. 
 
Emma era rimasta sorpresa del fatto che Killian avesse picchiato il tipo anche per quello che aveva detto su di lei e dentro si sentì in qualche modo lusingata. 
Quell'uomo la confondeva come mai prima d'ora, un minuto prima sembrava che non gli importasse di niente e che l'unica sua aspirazione fosse portarsi a letto il maggior numero di donne diverse e quello dopo sembrava che le importasse di quello che diceva e faceva queste scenate che … non poteva negare una piccola parte di sé si sentiva davvero lusingata. 
«– … dovremo rifarlo qualche volta.» la voce di Killian la distrasse dai suoi pensieri – che poi stesse pensando a lui era una cosa di poco conto – 
«Come scusa?» disse. 
Lui fece uno dei suoi sorrisi accattivanti «Ho detto che sono stato bene al nostro appuntamento e che dovremo sicuramente rifarlo.» 
«Non lo so.» farfugliò Emma. 
Killian si fece attento, poggiando una mano sotto al mento «Perché? Non ti sei trovata bene?» 
Emma scosse la testa «No. Non è questo, ma non so se questa è la cosa giusta da fare.» 
«Perché?» la sua voce non tradiva nessuna incertezza, solo una totale curiosità. 
«Tu vuoi portarmi a letto … –» cominciò Emma ma fu interrotta da Killian «Tesoro, sarò anche un dongiovanni ma non costringerei mai una donna a venire a letto con me! Non sono quel tipo di uomo.» 
La barista annuì «Sì, non ne dubito. Ma non riesco a togliermi dalla testa che il tuo interessamento a me è solo un pretesto per raggiungere quello scopo.» 
Killian fece un cenno d'assenso «Quindi devo darti prova di fare sul serio, eh?»  
Emma scosse la testa «No, nessuna prova. Solo dammi tempo, okay?» 
Il moro annuì «Certo, tutto quello che vuoi.» disse. 
 
 
Killian non riusciva a smettere di pensare a quello che aveva detto a Emma. 
Quindi devo darti prova di fare sul serio, eh? L'aveva detto per far sì che lei si fidasse di lui, ma il fatto era che una parte di lui era seria! Una parte di lui voleva davvero che lei si fidasse di lui, e no, non solo per portarla a letto, le sue priorità erano cambiate senza che lui se ne accorgesse. Possibile che stesse cadendo nella sua stessa trappola? No, non c'era neanche la più remota possibilità che lui si stesse innamorando di Emma. Lui le donne non le amava, lui le donne le usava anzi poteva dire che si usassero a vicenda. Il suo motto era solo piacere, nessun impegno. E ci credeva davvero, ma i pensieri su Emma che gli avevano attraversato la mente negli ultimi giorni lo confondevano alquanto. 
Doveva parlarne con qualcuno. 
Sospirò tirando fuori il cellulare dalla tasca, Will gli rispose dopo appena due squilli «Dimmi mio allievo!» dal tono della voce era chiaro che dall'altra parte del ricevitore l'amico stesse ridendo. 
«Ho bisogno di parlarti.» disse. 
«Oh, guai all'orizzonte!  Va bene dai, ti offro il pranzo!» rispose. 
«Grazie, amico!» lo ringraziò Killian chiudendo la telefonata. 
 
 
«Ti ho mai detto quando ho capito di amare Dorothy?» disse Ruby interrompendo i pensieri di Emma. Aveva ascoltato lo scambio di battute tra lei e Killian e aveva deciso di intervenire.  
Emma la guardò confusa «Ehm no? Da quel che ne so voi due vi amate da sempre.» rispose. 
 «Qualcosa del genere!» ridacchiò Ruby «Conosco Dorothy da tutta la vita: le nostre nonne erano amiche quindi eravamo sempre insieme. Eravamo migliori amiche e pensavo che questo non sarebbe mai cambiato.» a questo punto la bruna sorrise dolcemente «Un giorno eravamo al mare e mentre la vedevo ridere tra le onde ho pensato a quanto avrei voluto baciare quel sorriso. Questo mi ha spaventato molto, per un po' ho provato a fare finta di niente ma una volta che quel pensiero aveva preso piede non riuscivo a smettere a pensare alle labbra di Dorothy e a quanto volessi baciarle. Così ho iniziato a evitarla e oh, credimi Dotty non la prese per niente bene, volle assolutamente sapere perché la evitavo e mentre io testardamente mentivo lei mi si parò davanti non lasciandomi nessuna via d’uscita e disse :“Tu non hai idea di quanto questo mi faccia soffrire. Dio, non posso assolutamente perderti” e mi baciò.» lo sguardo di Ruby incontrò quello di Emma «Capisci perché ti racconto questo?» disse.  
«Per vantarti di quanto è figa la tua storia d’amore?» scherzò la bionda.  
Ruby scosse la testa ridendo «Se Dotty non fosse stata così incredibilmente intraprendente e non mi avesse baciata io avrei sprecato ogni possibilità di essere felice. Killian Jones è un donnaiolo, un pallone gonfiato snob e egocentrico. E non è certo la prima volta che punta a una delle ragazze, spesso riuscendo nel suo intento. Ma non l’ho mai visto così preso da qualcuno, non ti sto dicendo di prostrarti ai suoi piedi e farti spezzare il cuore ma non chiudere le porte del tuo cuore, lascia uno spiraglio. Okay?»  
Emma che aveva ascoltato tutto in silenzio annuì «Grazie del consiglio. Ne farò buon uso.» disse.  

Note: Allora eccoci qui al secondo e penultimo capitolo di questa minilong! Spero che finora vi sia piaciuto tutto!
Fatemi sapere, cosa vi è piaciuto e cosa no... le recensioni sono sempre ben accette! Se ci sono errori al solito segnalate pure, purtroppo non riesco a beccarli tutti! E noi ci rivediamo tra due settimane con l'ultimo capitolo!
Niny :)

 
   
 
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