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Autore: loverofbooks97    21/07/2021    1 recensioni
Dopo quasi sette anni insieme, tre figli e una meravigliosa storia d'amore, Jensen è pronto al grande passo. Lo sarà anche Misha?
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Questa fanfiction parte da una delle mille fantasie che mi sono fatta nel tempo su come sarebbe stato se Jensen e Misha si fossero innamorati e messi insieme, in un mondo dove nessuno dei due nel lontano 2008 era sposato/fidanzato.
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Jensen Ackles, Misha Collins
Note: Lemon, What if? | Avvertimenti: nessuno
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"Sta registrando? Credo di sì. Ciao mondo, per chi non mi conoscesse mi chiamo Jensen Ackles, sono un attore, impegnato da 10 anni oramai sul set della serie CW "Supernatural". Oggi sono qui insieme ai miei figli. Dite ciao bambini." 

Il piccolo Alex alzò la mano scuotendola velocemente e urlando un "Ciao" 

"Okay in realtà solo Alexander può dire ciao, perché i piccoli di casa hanno solo 2 settimane di vita ma magari... Alex alza la manina di Benjamin e fagli fare 'ciao ciao'. Bravo! Io faccio lo stesso con la mia principessa Elisabeth. Fai 'ciao ciao' Lizzie. Oka, ora che tutti abbiamo saluto posso dirvi il perché di questo non-ben-organizzato video: domani 18 settembre 2015 chiederò all'amore della mia vita, papà migliore del mondo e persona fantastica, anche detto Misha Collins, di sposarmi. Lo so direte 'Ma non eravate già sposati?'. Sì, in Canada, ci siamo sposati nel 2010, ma ora finalmente possiamo farlo anche qui negli Stati Uniti, anche in Texas dove sono nato e cresciuto e dove abitiamo quando non stiamo lavorando. Domani vi porterò sul set con noi, affiderò la telecamera al nostro grande amico Richard Speight Jr e grazie a lui vi renderò partecipe di questo giorno felice... o almeno sarà felice se dirà di sì. Dita incrociate. Ciao" 

"Ciao" fece eco Alex dal suo posto sul divano 

Jensen appoggiò la telecamera sul tavolino di fronte al divano e si girò a guardare i suoi figli: i gemelli stavano dormendo, distesi su dei cuscini fatti a posta per tenerli al sicuro da eventuali cadute, Alex aveva cominciato a giocare sul tappeto con le sue costruzioni. Quella sera erano soli, Misha era uscito con Jared e Richard che volevano festeggiare il compleanno dell'uomo, avvenuto oramai quasi un mese prima, e la nascita dei gemelli. Per quest'ultima ovviamente andavano coinvolti entrambi i "neo" papà, ma Jensen aveva deciso di stare a casa con i loro figli e far godere al compagno una serata di libertà. 

"Ehi, tato, metti a posto mentre io porto i gemelli nei loro lettini, così poi andiamo a fare il bagnetto e la nanna?" 

"Okay... ti piace il castello che ho costruito?" 

"Veramente molto! E visto che sei stato bravissimo stasera puoi lasciarlo intatto così domani ci giochiamo insieme, ma sistema gli altri giochi per favore." 

"Certo, daddy" 

Jensen portò prima una e poi l'altro figlio nella loro stanza e dopo averli baciati entrambi sulla fronte, tornò in salotto dove il maggiore stava finendo di sistemare. 

"Fatto! Bagnetto?" 

"Bagnetto" rispose sorridendo al suo entusiasmo e tendendogli la mano perché l'afferrasse. 

Da quando erano nati i gemelli, Alexander era stato il miglior dei figli e dei fratelli, ma aveva, giustamente, un po' risentito del tempo che i genitori stavano dedicando a nuovi arrivati e quindi aveva trovato nel momento del bagnetto serale il suo spazio da passare con i papà. Mentre Jensen preparava la vasca  e prendeva i giochi da usare in acqua, il piccolo si spogliava: aveva imparato da poco, lo faceva solo da seduto, ma ogni volta che i genitori lo guardavano si chiedevano come fosse possibile che crescesse così in fretta. Durante il loro rito quotidiano giocarono con le barchette e un delfino che Alex aveva deciso essere un mostro marino nemico della barca principale, ma dopo mezz'ora di battaglia sottomarina Jensen si rese conto di essere il solo adulto e che quindi avrebbe dovuto anche lavare davvero il figlio, compito sempre assolto dal compagno. 

Mezz'ora dopo erano entrambi sul letto di Alex, il minore sotto le coperte, disteso su un fianco con le mani attorno all'avambraccio del padre e quest'ultimo seduto conto la spalliera del letto e la favola della buonanotte tra le mani. A metà storia Jensen si rese conto che il figlio era volato nel mondo dei sogni, chiuse libro, spense la abajour, baciò la piccola fronte morbida e tornò in salotto.
Sul telefono trovò diversi messaggi: di Misha che chiedeva come stavano i bambini, di Richard che mandava foto del festeggiato e di Jared che chiedeva se era pronto per l'indomani. Jared l'aveva aiutato ad organizzare tutto sin dal momento in cui gli aveva rivelato il suo intento e aveva offerto molte idee, come quella di svolgere il tutto nel "Bunker dei Winchester" o l'idea di far portare gli anelli ai bambini. L'idea dei due anelli era stata invece di Jensen che voleva che ciascuno di loro avesse un ricordo di quel giorno a cui avrebbero aggiunto poi fede che avrebbe sancito per l'ennesima volta il loro legame. 

Dopo aver risposto a tutti i messaggi Jensen accese la tv, ma si addormentò poco dopo. Venne svegliato dal pianto dei bambini che però prima che facesse in tempo a raggiungere la nursery si quietò. Stranito da questa novità si avvicinò alla stanza lentamente e appena si affacciò vide che i bambini avevano smesso di piangere perché avevano ottenuto quello che volevano: il loro papà. Misha era seduto sulla poltrona in mezzo ai lettini e cullava lentamente i due bambini, che ciuccio alla bocca lo guardavano ammirati mentre, senza aprire bocca, emetteva una melodia da ninna nanna. Jensen rimase sulla soglia a guardarli, ma ci volle poco prima che il fidanzato alzasse lo sguardo e gli sorridesse. 

"Sono a casa" 

"Ho notato. Vuoi che li rimettiamo nelle culle? Mi sembrano crollati di nuovo." 

"Sì, prendi Ben" disse Misha muovendosi in modo da facilitare l'operazione per poi alzarsi e compiere questa stessa con la figlia. 

A missione conclusa, uscirono lentamente dalla stanza, socchiudendo la porta e sussurrando: "Buonanotte amori". 

"Andiamo a letto?" Chiese il minore 

"Passo a dare un bacio ad Alexander e arrivo" 

Dieci minuti dopo erano abbracciati sotto le coperte, Jensen tra le braccia di Misha, il mento di questo incastrato tra spalla e testa dell'altro, le mano intrecciate sullo stomaco di Jensen. In pochi minuti il silenzio regnava in tutta la casa.
   
 
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