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Autore: Rinalamisteriosa    23/07/2021    0 recensioni
“Costruiamo un castello di sabbia?”
«Lilia-sama! Po-possiamo davvero?» singhiozzava ancora Sebek, gli strani capelli verdi e le ginocchia sporche di terra, che grazie a un incantesimo non ci volle nulla a rendere sabbia. Alla vista di un bel mucchio chiaro raccolto a lato, il bambino si pulì le ultime lacrime con i polsi e sorrise largamente, pendendo dalle labbra del più grande, chiedendogli che cosa doveva fare.
{Mini-shot partecipante all'iniziativa «Our Summer • If we're together, feel like summer» sul forum Torre di Carta.}
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Lilia Vanrouge, Malleus Draconia, Sebek Zigvolt, Silver
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Doc

Titolo: Castello di sabbia

Personaggi: Lilia Vanrouge, Malleus Draconia, Sebek Zigvolt, Silver

Prompt: 1. “Costruiamo un castello di sabbia?”

Parole: 552

Iniziativa: «Our Summer • If we're together, feel like summer» sul forum Torre di Carta.

____________

 

 

 

 

 

C’era una volta, nel Bosco degli animali selvatici, una fatina di nome Lilia che aveva adottato un grazioso bambino umano.

«Allora Silver, sei contento di essere pulito e profumato?» gli domandò Lilia, tenendolo in braccio dentro quella casetta costruita interamente con le sue mani – egli talvolta desiderava mettersi alla prova e quindi si impegnava anche in tali faccende senza usare la magia.

Era una piccola abitazione molto carina, con tutto l’occorrente per ospitare una o più persone.

Silver annuì e sorrise di rimando. Era minuto, silenzioso e riservato, ma anche tanto gentile e determinato.

«Dopo il bagno tocca ai capelli: bisogna pettinarli altrimenti ti escono i nodi», continuò il più grande, facendolo sedere sul tavolo di legno e afferrando una spazzola che utilizzava solo per lui, per passarla su quei sottili e morbidi fili d’argento. Persino gli occhi erano luminosi di vita e in essi predominava quello stesso colore, perciò aveva deciso di chiamarlo Silver.

Il bambino rimase buono buono a farsi coccolare, ma lo stesso non si poteva dire dell’altro piccolo ospite, che udivano piangere e urlare all’esterno della casetta.

A un certo punto la porta, socchiusa, venne aperta da una figura alquanto confusa.

Si trattava di Malleus, futuro re delle fate, le cui corna risaltavano sopra i capelli corvini e lo rendevano più alto e slanciato di quanto non fosse già, differentemente da Lilia che invece era bassino e i cui capelli ricordavano curiosamente un pipistrello, ma con delle ciocche viola.

«Lilia, come faccio a tranquillizzarlo?» chiese.

«Vado io, vado io! Occupati di Silver per qualche minuto: non è complicato», ribatté Lilia e saltellò verso l’uscita, sorridendo.

Malleus, dunque, prese il posto della fatina nello spazzolare i capelli al cucciolo d’uomo.

Aveva ragione: era più facile occuparsi di Silver.

Una volta fuori, la fatina, pugni sui fianchi, propose al piagnucolone una semplice domanda che però era sicuro lo avrebbe fatto calmare all’istante: “Costruiamo un castello di sabbia?”

«Lilia-sama! Po-possiamo davvero?» singhiozzava ancora Sebek, gli strani capelli verdi e le ginocchia sporche di terra, che grazie a un incantesimo non ci volle nulla a rendere sabbia. Alla vista di un bel mucchio chiaro raccolto a lato, il bambino si pulì le ultime lacrime con i polsi e sorrise largamente, pendendo dalle labbra del più grande, chiedendogli che cosa doveva fare.

Accanto alla casetta vi era un capanno per gli attrezzi, dove Lilia trovò un secchio, due palette, due rastrelli, e in quanto alle formine per i dettagli, non avendole a disposizione, le fece comparire tra le mani del piccolo Sebek.

«Non useremo altra magia, perciò forza, al lavoro!» lo spronò e Sebek corse eccitato verso il mucchio di sabbia, mentre Lilia entrava in casa per riempire d’acqua il secchio.

In un’ora, il loro castello stava già prendendo una forma decente, anche perché nel frattempo li aveva raggiunti anche Silver, che, incuriosito, si era offerto di aiutare a realizzarlo.

«Lilia, con la magia avremmo già finito», disse Malleus, ponendoglisi di fianco mentre i bambini discutevano animatamente su chi dei due avesse realizzato la torre migliore.

«Sarebbe stato meno divertente in questo modo. Hai visto quanto si sono impegnati? Lo stanno prendendo come un piccolo addestramento ed è questo l’insegnamento migliore che possiamo donare loro», replicò Lilia. «Quando impareranno la magia, non la utilizzeranno per ogni cosa, ma solo in caso di necessità».

 

  
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