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Autore: edoardo811    24/07/2021    4 recensioni
Questa è una raccolta di drabble, oneshot, missing moments e capitoli extra della mia storia, La Spada del Paradiso.
Esploreremo le menti di più personaggi, scopriremo segreti sulla vita al Campo Mezzosangue e soprattutto scopriremo come se la cavano i nostri eroi dopo gli avvenimenti de "La Spada del Paradiso."
Vi consiglio dunque di leggere quella storia per comprendere questa raccolta e soprattutto per evitarvi spoiler nel caso decidiate di farlo in futuro. Potete trovarla nella mia pagina autore.
Spero che la raccolta vi piaccia, buona lettura!
Genere: Introspettivo, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, FemSlash | Personaggi: Gli Dèi, Nuova generazione di Semidei, Nuovo personaggio
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Spoiler!, Tematiche delicate
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Le insegne imperiali del Giappone'
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Nota: questo capitolo si svolge molto tempo dopo il primo capitolo della raccolta



 LISA –

 7

Un gelato a Central Park



Appoggiò le labbra sopra il cono, titubante. Il gelato alla nocciola animò il suo palato, ma non era come lo ricordava. Anzi, era molto diverso. Era… dolce. Troppo dolce.

Lisa mandò giù, storcendo le labbra in una smorfia infastidita. Maldetti americani. La pizza era unta e bisunta, il caffè era acqua sporca e il gelato era un frappè di zucchero, latte e coloranti.

E scrivevano la data mettendo lo stupido mese al posto dei giorni. E la cosa peggiore era che erano convinti che quello fosse il modo giusto. Erano pure superbi, oltre che ottusi.

«Allora…» disse Thomas all’improvviso, interrompendo la sua striscia di ingiurie quotidiana verso gli americani. «… ti piace il gelato?»

Lo vide dare un morso timido alla sua pallina al gusto fragola e provò un moto di sensi di colpa. Avrebbe potuto accanirsi contro gli americani in qualsiasi altro momento, ma non in quello. Thomas l’aveva portata in quella gelateria, l’unica che faceva anche il gusto alla nocciola, apposta per farle una sorpresa. Il minimo che poteva fare era mostrarsi riconoscente.

«Sì, certo» rispose, abbozzando un sorriso, prima di assaporare di nuovo quella fonte di carie.

Thomas gli sorrise, con le labbra sporche di rosa. «Bene!»

Lisa distolse lo sguardo da lui, sentendo le guance pizzicare. I sorrisi di quell’ottuso figlio di Ermes erano la sua debolezza più grande. Perché dovevano essere così belli?

Una brezza si sollevò a Central Park. Erano nel cuore di luglio, si moriva dal caldo, però il tempo era davvero gradevole. L’ideale per un gelato dopo la loro seconda visita alla madre di Thomas. Lisa ancora non riusciva a credere che Chirone li avesse lasciati andare di nuovo. Ma dopotutto, quei due assieme avevano sconfitto Efialte e una volpe a nove code. E poi, la situazione di Tommy non era semplice. Era plausibile che quel vecchio centauro avesse deciso di essere meno fiscale del solito con loro due.

Si appoggiò contro lo schienale della panchina, osservando i mortali che facevano jogging nel parco, i ragazzi che portavano a spasso il cane e le coppiette che si tenevano per mano. Queste ultime in particolare la fecero voltare verso di Tommy e sentire un po’ in imbarazzo. Anche loro due erano una coppia. A distanza di settimane, ancora non le sembrava vero. Non dopo il modo in cui lei l’aveva trattato.

Voleva sprofondare dalla vergogna ogni volta che ci ripensava. Però lui l’aveva perdonata. L’aveva inseguita quella sera. Era stata la cosa più bella che le fosse mai successa.

«Forse avremmo dovuto rimanere nella gelateria» commentò Thomas all’improvviso, mentre tentava di asciugare il gelato colato sul cono con il tovagliolino di carta. «Fa un caldo degli Inferi oggi…»

Lo guardò mentre litigava con il gelato che si stava squagliando a vista d’occhio e pensò che di quel passo anche lei avrebbe fatto la stessa fine. Era così… carino. 

«Lisa? Tutto ok?»

Lisa sussultò. Distolse lo sguardo imbarazzata, riportandolo sul suo cono e accorgendosi di avere le dita intrise di gelato sciolto. Se non altro, la aiutò a ritornare con i piedi per terra. Si ripulì alla bell’e meglio, affrettandosi a finire il gelato prima che non rimanesse altro che una poltiglia. «Come… come sapevi che qui facevano il gelato alla nocciola?» gli domandò. Lisa non era una frequentatrice di gelaterie americane, da quando era arrivata negli Stati Uniti era stata pochissime volte fuori dai campi, ma era abbastanza sicura che la nocciola non fosse comune in America come lo era in Italia.

«Beh, ho… ho controllato su internet» ammise Tommy, distogliendo lo sguardo.

«Che cosa?» interrogò lei, allarmata.

L’ottuso figlio di Ermes si grattò dietro l’orecchio. «Nella capanna Undici abbiamo dei tablet. La connessione è bloccata, ma… possiamo sbloccarla, se serve. So che è pericoloso usare internet per un semidio, ma ero dentro il campo, non credo di aver corso qualche rischio.»

«Hai… hai infranto le regole… per me?»

«“Infranto” mi sembra eccessivo… ho… come dire, fatto solo una ricerca personale. Sapevo quanto ti piace il gelato alla nocciola e…»

Lisa zittì le sue chiacchiere inutili con un bacio. Lo sentì mugugnare per la sorpresa, prima di ricambiare con un sospiro appagato. Le sue labbra gelate sapevano di fragola. Si separò da lui con un sorriso, lasciandolo intontito per qualche istante, con le labbra ancora protese verso il vuoto. Non aveva importanza come, dove, o quando, in qualche modo lui riusciva sempre a sorprenderla. E soprattutto, a farla felice. «Grazie Tommy.»

«E di cosa?» rispose lui, sorridendole di nuovo. «Non ho fatto niente di che…»

Non solo era carino, era pure modesto. Dei, quanto le piaceva quell’ottuso figlio di Ermes. Gli diede un altro bacio sulla guancia, poi osservò il gelato alla nocciola. Lo assaggiò di nuovo. Tutto ad un tratto, sembrava molto più buono. Ogni cosa era più buona, se c’era di mezzo Thomas.

«Di… di cosa sa?» chiese Tommy all’improvviso.

Lisa sollevò un sopracciglio. «Vuoi assaggiarlo?»

Dalla sua espressone imbarazzata intuì che, sì, voleva assaggiarlo, ma era troppo timido per chiederlo. Lisa ridacchiò, poi fece per porgergli il cono, quando ebbe un’idea. «Beh, sa di…» Affondò le labbra sopra il cono, poi afferrò l’ottuso figlio di Ermes e gli stampò un altro bacio, questa volta al gusto gelato alla nocciola.

«Mh! Mhhh…» fu la risposta di lui.

Quando si separarono, Lisa sentì le labbra un po’ appiccicose, ma non le importò. L’espressione di Thomas era la cosa più adorabile e divertente al tempo stesso che avesse mai visto. «Com’era?»

«B-Buono…»

Lisa ridacchiò di nuovo. «Magari la prossima volta posso farti provare la stracciatella

«La… la che?»

Il sorriso svanì dal volto di Lisa. Alzò gli occhi al cielo ed un lungo sospiro infastidito le scappò dalle labbra. «Dannati americani» gracchiò esausta.






Salve amici! Come sempre, non mi dilungherò molto. Ho alcune cose importanti da dire, innanzi tutto vorrei ringraziare Farkas e Nanamin per le recensioni, vi risponderò presto, promesso. 

Questo capitolo è stato scritto abbastanza alla "buona", come si dice, non è il mio lavoro migliore, ma ci tenevo a fare una scena di questo tipo con Lisa e Thomas, spero che il punto di vista di Lisa vi sia piaciuto, anche se così breve e per una cosa leggera come questa. 

Tolti i preamboli, miei cari, vi porto due notizie, una buona e una cattiva. La cattiva è che questo sarà l'ultimo capitolo della raccolta, per un po' di tempo, temo. Purtroppo non riesco a dedicarmici come vorrei, ultimamente, queste "oneshot" le sto scrivendo più per svago, per distrarmi un po' e soprattutto per rimanere familiare ai vari personaggi, vecchi e nuovi che siano. Quindi, per un po' di tempo, non ci saranno aggiornamenti su questa storia, ma la riprenderò in futuro, anche perché voglio mostrare la partita di Cattura la bandiera e altre sorprese varie che ho in mente.

Ma dunque, ho detto che ci sono due notizie, una buona e una cattiva, quindi ora arriviamo alla buona, che è parzialmente anche il motivo per cui non riesco a continuare la raccolta. Non c'è proprio un modo semplice per dirlo, quindi mi limiterò a dire questo:

NUOVA STORIA. 1° AGOSTO. 

Sì, gente. Il seguito della Spada del Paradiso sta arrivando. 1° Agosto, 1° capitolo, se siete interessati, non mancate! 

No, non vi libererete di me così. Non continuerò la raccolta ma non significa che rimarrò con le mani in mano. Immagino che ora si capisca perché non posso dedicarmi alla raccolta come mi piacerebbe. 

Quindi... sì, primo agosto. Ci vediamo là! Grazie per aver letto e alla prossima!

   
 
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