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Autore: Elgas    24/07/2021    4 recensioni
[PROSSIMAMENTE IL QUARTO E ULTIMO ATTO]
[Terzo Atto, Till The End of The Time
Kingdom Hearts 3 Alternative Ending (no DLC Re:Mind)
Crossover (personaggi principali tratti da Bleach, Blue Exorcist, Full Metal Alchemist Brotherhood +
pg singoli tratti da altri manga/videogiochi)]
N.B. Lettura Pc. Lettura Angolo Autrice.
+++
Capitolo 1
Ogni cosa da te creata è connessa al Seiðr e a esso farà ritorno.
Chiudi di occhi, tessi la ragnatela. Starà a te decidere quando lasciarla.
Capitolo 7
Ora sei qui. Senza esitazioni. Senza rimpianti.
Solo tu, amico mio…
« …solo tu puoi uccidermi. »
Capitolo 8
Ti amo... lo pensò ancora, dolcemente, perdendosi ancora in quelle ali, nel modo in cui
s’intersecavano in mezzo alla schiena, nelle piume a circondare la spina dorsale, una
linea diafana che saliva fino al collo.
Genere: Angst, Erotico, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Aqua, Cloud, Luxord, Sora, Xigbar
Note: Cross-over | Avvertimenti: Contenuti forti, Spoiler!, Tematiche delicate | Contesto: Altro contesto, Più contesti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Till the End of the Time'
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13. Gory Heart, Sad Truth



L’aria sapeva di ferro, carica di una pesantezza acre; lo spazio ridotto a uno stretto canyon,
reso ancor più claustrofobico dal buio, rotto dal solo bagliore di Gáe Bulg. Procedevano
cauti, il silenzio mosso dai passi, come si stessero addentrando nella tana di un demone.
Un demone, un Cuore imprigionato al limiti della realtà, una madre annegata nell’astio e
nel rancore. Lo percepivano tutti ora, il Cuore; nessuno osava fiatare per un motivo o per
l’altro. Solo Askin, di questo ne era certo, riusciva a scinderne ogni parola. Luxord restò in
ascolto, ma nulla, solo poche parole, sconnesse e pressanti.

Ti Odio… tI odiO…
AbbaNDonaTA…

Ancora una volta non disse nulla; in fondo Jim sapeva anche quello.
Lo scrutò, così come Amelia, pronta a mettersi al fianco del ragazzo appena il sentiero
lo consentiva. Amelia Smollet condivideva la stessa risolutezza del fratello Alexander;
in un mese aveva rivelato lo stretto necessario, sia di se, sia del legame con Jim, iniziato
sette anni prima con la spedizione sul Pianeta del Tesoro. Una frase però gli era rimasta
impressa e, ora più che mai, risuonò emblematica.

- Doveri mi hanno tenuta lontano da Montressor negli ultimi anni. Il poterlo accompagnare… mi
solleva molto... Jim… a Jim non è rimasto nessuno. Spero sia l’ultima spedizione… forse lo sarà
grazie a voi. -

Il Capitano suscitava obbedienza e rispetto; grazie a lei, il resto degli uomini stava
attendendo buono buono il loro ritorno. Una piccola fortuna, almeno non avevano
sprecato troppo tempo.
Non avevano sprecato troppo tempo…
Pensieri freddi, necessari. Non c’era tempo, spazio per altro; connettere Jim al Cuore; tener
lontano Rulod, non preoccuparsi del suo silenzio gelido e sinistro. Connettere Jim, eccolo...
proteso verso quell’unico scopo; connetterlo al Cuore… da ciò ne sarebbe dipeso il destino,
destino che ora appariva cruciale più del Mondo stesso. La madre avrebbe ritrovato la
pace? Oppure Askin…
S’interruppe, dissipando i frammenti di un possibile futuro.
In basso, ai lati della linea luminosa, putride e viscide radici si ammassavano confuse,
specchio di un Cuore logorato da rimpianti. Jim bisbigliò qualcosa e Luxord capì come
solo lì, solo in quel preciso istante, egli potesse scacciare le ultime esitazioni.
Pochi passi e il canyon si aprì, il terreno infossato a formare una conca; ogni centimetro e
in alto fin dove riuscivano a vedere, ricoperto da viticci, tanto da celare ogni porzione di
roccia. Infine lo videro, nitido; al centro del groviglio, ancorato sul lato opposto, giaceva
il Cuore di Sarah; una massa marcia, pulsante di una tetra luce vermiglia, i battiti a
risuonare alieni.

AbbaNDonaTA…
Non Ti PerDonerò MaI…

Era rimasto davvero qualcosa? La Luce avrebbe brillato attraverso la verità custodita da
Jim? Per un istante faticò a crederlo. Osservò Askin; a ogni passo, sotto una delle punte
di Gáe Bulg, i viticci si contorcevano, divorati per brevi tratti da scintille azzurre. Se si
fosse mosso più del dovuto, se l’arma avesse preso a fendere l’aria, tutto sarebbe stato
annientato... e al tocco di Gáe Bulg, Sarah…

Non esistono altre vie per te… in caso è giusto… è giusto provare a salvarla…

Lo ripeté ancora mentre giungevano nel punto più basso. Dalla nuova posizione, il Cuore
incombeva ancor di più; dietro esso, le tenebre parevano estendersi all’infinito, attraversate
da un rumore simile a un vortice melmoso, impastato. Eccola… invisibile, la frattura nel
Seiðr concentrata da Sarah. Askin continuava a dargli le spalle, silenzioso e immobile,
i sensi rivolti lì, dove l’Oscurità premeva, bramosa di divorare ogni cosa.

Ti Odio… tI odiO…

Luxord si portò accanto a Jim. Il ragazzo gli lanciò un’occhiata, tornando quasi con
riluttanza a fissare la madre, o quel che ne rimaneva. Quando Amelia gli posò una mano
sulla spalla, un brivido lo scosse, come si fosse svegliato da un violento sogno. Solo allora
parlò, la voce decisa;
« Procediamo Signor Morgan. »
Al che un pensiero si riversò, duro e vorace.

Rulod… no... io… l’ho già fatto in passato…
Sora ci è riuscito fin all’inizio… a chiudere le Serrature dei Mondi…
Arrivare... arrivare a questo singolo Cuore…
Non devo temere questa Oscurità...

Solo nella freddezza, nell’apparente egoismo, poteva mantenere fermezza e nervi saldi;
fondamentali nel caso la situazione fosse precipitata. Non provò vergogna, né dispiacere.
Nell’estrema consapevolezza, la punta di GoldSaber si circondò di Luce. Una stella persa
in un cielo sotterraneo, a solcarlo non appena tese le braccia verso il Cuore. Un raggio di
Luce, un’estensione di se; percepì l’Oscurità farsi da parte, infastidita come una sciame
di insetti, sibilante come un nugolo di serpi. Askin si mosse; le notò appena, le dita della
mano destra tese; un gesto innocuo agli occhi degli altri, ma in grado di tener a bada le
tenebre, affinché la Luce potesse sopravvivere. Sentire il Cuore fu... estremamente
sgradevole. Appena GoldSaber ne sfiorò la superficie, avvertì una pesantezza innaturale,
logorante, la voce di Sarah giunse con un impeto inatteso. Ma questo, ripensando ad
Auropoli, non era nulla. Nulla. Infine lo percepì... un’essenza… un pensiero ancora
umano…

Jim? Jim sei qui… finalmente… finalmente sei tornato…

La madre voleva il figlio, vedeva solo il figlio. Ora egli era lì, nitido grazie al potere del
Keyblade. Forse Sarah non aveva compreso di essere morta, forse si vedeva ancora nella
propria stanza, stesa sul letto ad aspettare, osservando un altro giorno volgere al termine.
Jim gli fu accanto, una tensione a pervaderlo, come se faticasse a credere agli ultimi eventi
e il timore si fosse insinuato in lui. Ma Luxord non aveva parole; ogni secondo, ogni
singolo secondo era prezioso.

Non so quando sbucherai fuori Rulod…

« Jim… il resto lo affido a te. »
Askin era rimasto immobile. Non smetteva di fissare le tenebre oltre il Cuore, immerso
in un silenzio solenne e impenetrabile. Un silenzio fondamentale, protettivo... e al tempo
stesso terribilmente così distante.
Infine Jim parlò.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Distinguere, scindere l’Oscurità; la diversa massa, intensità, ferocia. Eccola a premere
l’ultimo strato del Seiðr, a soffocare il Cuore di Sarah. Eccola più leggera a infettare l’aria,
a renderla oltremodo letale, tranne per lui. Reggeva tutto Askin, dissipandone l’iniziale
influenza; la mano tesa ad allontanarla, a proteggere Luxord e la Luce di GoldSaber.
Era un confine sottile, confine che si assottigliava sempre più dentro il Cuore. Cruciale per
non ferirlo. Un fragile equilibrio; l’Oscurità, il piccolo rifugio di Luce. Tanta era la rabbia di
Sarah, ma Luxord ci era riuscito… ci era riuscito.
Avrebbe voluto abbracciarlo... baciarlo.
Luxord aveva creato uno scenario diverso. Il sollievo lo colse, più forte di quanto si
aspettava. Alternative, scelte, possibilità... le ricercava da allora… dirette verso il futuro,
verso il Corvo… no, non doveva pensarci, non ora. Adesso tutto era nelle mani di Jim,
nella volontà di accettare la verità da parte di Sarah.
La voce del giovane giunse, la sola udibile dal Cuore:
« Mamma… mi hai chiesto di cercarlo… alla fine lo trovai su Adon. »

Lui è qui Jim? Sta aspettando fuori?

« Lui era lì, invecchiato… ma era come lo ricordavi, come lo ricordavo. All’inizio… Nolan
era incredulo, ma è stato gentile. Non vi era sforzo nei gesti, nei sorrisi… né in quelli dei
figli e di Susan. Furono tutti molto gentili. »

Perché? Perché nomini quella donna?! LEI non DEVE… NON Deve…

La voce divenne una cacofonia disturbante, un fiume senza fine di ingiurie e insulti.
Luxord resisteva, resisteva contro un Cuore morto nell’odio. E contro l’odio Jim poteva
solo continuare, solo liberare il suo Cuore e la sua Anima.
« Mamma… tu sapevi… sapevi che Nolan era innamorato di un’altra donna. Quel giorno,
quell’ultimo giorno, lui ebbe rispetto di te. Non posso continuare, persino guardavi è ormai
una bugia. Non fartene una colpa Sarah, è andata così. Siamo tanti in questa moltitudine di
stelle… troverai qualcuno in grado di amarti, ne sono certo.
Lo disse prima che partì… forse
aveva intuito il motivo, il perché quel figlio l’avesse cercato dopo più di dieci anni. Ma non
disse nulla, soltanto… sono orgoglioso di te. Mamma… non avevo alcun diritto di rovinare
quella felicità. Nemmeno tu… eppure non sei riuscita a dimenticarlo... fino all’ultimo... »

Odio... la verità può solo fomentarlo…saranno le ultime parole a decretare tutto…

« Mamma… non è il sangue a vincolare l’amore. Silver è stato mio padre e anche tu… ah…
credevo il nostro legame bastasse invece… non hai mai non dimenticato Nolan... »

Non puoi capire JIM… non Puoi CaPirE….! Come puoi dargli RagIONe!? ComE?
SeI conTRo di ME…! ConTro di Me!

Il Cuore collassò, incapace di guardare alla Luce. L’Oscurità lo stritolò. Un’onda di energia
si propagò maligna e la Luce di GoldSaber si estinse.
Luxord era lì, inginocchiato, il fiato corto, le mani a stringere il Keyblade. Nello sguardo
la certezza di aver tentato, insieme; il sollievo nel sentire Rulod lontano, rilegato da
qualche parte. Ancora desiderò essergli accanto, desiderio che sfumò appena il ragazzo
lo raggiunse, quasi intuisse chi fra i due Monster Slayers avrebbe agito di lì a poco.
Era finita.
« Mi dispiace Jim… ormai non… »

Uhm… molti non avrebbero detto nulla, trapassando il Cuore senza troppe cerimonie…
Non dimenticare il rispetto dovuto a chi salviamo... è anche merito tuo Luxord…
Un piccolo tassello per rimanere se stessi...

In quel pensiero osservò gli occhi del ragazzo. In essi nessuna disperazione, nessuna
rassegnazione. Non avrebbe proferito altro, né si sarebbe mosso ancora nel tentativo di
salvare la madre. Era finita.
« Non si deve dispiacere. Avete fatto il possibile », e volgendosi un’ultima volta al Cuore,
« anche da viva non… ah… sarò stato egoista… ma non potevo trascinarmi dietro questo
peso, le ho detto tutto... adesso la prego… lo faccia, Signor Le Vaar. »
Lo fissò un’ultima volta Askin, inchinando il capo, Jim non meritava altro se non rispetto e
ammirazione, poi scattò.
La sentì, Gáe Bulg trapassare la debole carne, l’Oscurità, il Cuore…
Un urlo spettrale… svuotato di ogni umanità, infine... la morte.

Almeno ci abbiamo provato Luxord...

Un’istante, un battito di ciglia. La frattura si aprì, senza che avesse percepito nulla.
Senza che avesse percepito nulla.

-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-

Quell’attimo fu come un urgano, improvviso, violento.
Eppure nonostante la tempesta appena passata, Cuore e Mente pervasi da una tensione
ancestrale, Luxord riuscì solo a fissarlo, i loro respiri a mischiarsi. Non gli era sfuggito
il lampo agito nei suoi occhi, nel corpo appena l’aveva spinto lontano da Jim e Amelia.
Confusione, rabbia? No… era qualcosa di più profondo, indefinito, qualcosa che mai visto
in lui. Qualcosa che Askin rigettò in fretta, quasi con disgusto, come se, persistendo, essa
avesse potuto infettarlo, renderlo irriconoscibile, distante. Distante… un’immagine, un
sussurro sinistro.
« Non distrarti… »
Guardava avanti Askin e nella voce, Luxord riuscì a gettar via quel timore, con una
violenza di cui non si credeva capace.
La realtà tornò, in quella nuova e contorta metamorfosi; l’aria ferrosa, più vorace e
pressante, si agitava prega di nuova forza; il vortice, col suo suono viscido e pastoso,
si faceva via via più intenso. La frattura si era aperta; un piccolo squarcio, invisibile nel
buio, stava vomitando Oscurità… o forse altro ripensando allo sguardo dell’amato.
Vomitare…
Luxord la fissò appena, la piccola semisfera color porcellana, impenetrabile barriera a
proteggere Jim e Amelia. Askin si affrettò a tranquillizzarli, parole che giunsero in un’eco
confuso. Una tensione, così vibrante da stritolare il respiro; ogni senso, ogni attenzione
rivolti lì, verso quel suono che andava crescendo.
Vomitare…
Un grumo, una massa simile a una poltiglia emerse strisciando delle ombre.

Emdy…

Oh… che bravo… l’hai riconosciuto subito...

Non c’era più tempo, spazio per nulla.
La massa ribollente si gonfiò per infine ricompattarsi, mutare mentre passava sui resti di
Sarah. Un corpo umanoide, marcio, disturbante nella contorta perfezione. Perfezione…
la vedeva chiara nella carne, dove i viticci parevano levigati, smussati, resi simili a pelle,
seppur contaminata da colori cadaverici; la vedeva nel viso, negli occhi azzurri dove
andava infittendosi; la percepiva nel bagliore bluastro battere al centro del petto.

La sfera… la memoria… Emdy...

Non c’era più spazio per nulla. Non c’era più tempo per nulla.
Salvarlo. Poteva, doveva salvarlo.

Salvarlo… non odiare nessuno… né Rulod… né Sephiroth…

La sua prima battaglia era giunta improvvisa, ma del resto… così accade quando si sfida
il Destino. Incrociò lo sguardo di Askin e questo... bastò.
« Ricordati che sono qui, Luxord. »
« Sì. »
Scattarono. Lo ammirò un’ultima volta, prima di vederlo scomparire nelle tenebre, contro
l’Oscurità in procinto di arrivare, prima che una barriera si ergesse attorno, isolando lui e
il Doppelgänger dall’imminente massacro.

Ora non c’è scelta… io e te Askin, nel bene e nel male…

Quell’uomo è irritante… in compenso siamo soli… ora potrai odiarmi… ora potrai solo
fallire…

« Zitto. Stai zitto. »
E sollevando GoldSaber si rivolse a Emdy.





Angolo Autrice:

Non ci sono note in questo capitolo… da un lato sono fiera di me, dall’altro... ne volevo mettere una, ma la riserverò per il Capitolo successivo.

Forse alcuni potrebbero aver da ridire su Amelia, per non averla approfondita abbastanza, ma a volte basta poco per capire come sia effettivamente un personaggio e il suo rapporto con X o Y. Detto questo… la verità fa male a volte, ma tentar non nuoce e Luxord, Askin e Jim ci hanno provato. Su Jim… non volevo renderlo disperato, non dopo le esperienze vissute nel film, non dopo essere cambiato attraverso eventi personali e grandi di cui avete letto. Non poteva agire diversamente.

Piccola nota; ho deciso di chiamare il padre Nolan in omaggio a Nolan Grayson (Invincible); ho adorato il personaggio di Nolan e sì, guardate la Serie Animata se non l’avete ancora fatto, la trovate su Prime Video.

Che altro aggiungere? Luxord si trova davanti a una battaglia cruciale. Emdy è “arrivato”, di conseguenza… vediamo se ricordate.

Un saluto a tutti e al prossimo mese

Elgas
   
 
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