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Autore: Shadow Doom    24/07/2021    1 recensioni
Jill Valentine e Leon Kennedy, seguendo una pista che sembrava non avere nulla di speciale, si ritroveranno ad affrontare un incubo completamente diverso dal solito, un orrore ascrivibile unicamente alla sfera del paranormale.
Genere: Avventura, Horror, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ada Wong, Jill Valentine, Leon Scott Kennedy
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un tenebroso messaggio

 

Jill venne portata da un elicottero della BSAA fino alle pendici dei monti Appalachi del Sud, luogo dove erano state registrate le ultime tracce della squadra dispersa.

 

“ Agente Valentine siamo arrivati sul punto indicato dal QG, è da qui che deve iniziare le sue indagini” “ Ricevuto, vedrò di scoprire qualcosa” “ Nel caso avesse bisogno di noi torni tranquillamente, in fondo siamo il suo supporto” “ D'accordo, allora conto su di voi”.

 

Congedatasi dai piloti, Jill iniziò a dirigersi verso Ovest dove il team scomparso sarebbe dovuto andare. Suddetta decisione si dimostrò corretta, infatti dopo pochi km trovò un accampamento militare. Senza dubbio apparteneva alla BSAA visto il logo dell'organizzazione su alcune casse abbandonate ed a giudicare dal suo stato non doveva essere stato lasciato da molto. Inoltre, non essendoci nulla di strano, Valentine arrivò alla conclusione che tutto era proceduto secondo i piani, ciò voleva dire che qualsiasi cosa fosse successa al team era accaduta una volta abbandonato il campo.

 

Nonostante questo, la sopravvissuta di Raccoon City passò, saggiamente, al setaccio il luogo, nella speranza di trovare qualche indizio riguardo a quale direzione la squadra avesse intrapreso.

Così facendo scoprì un diario nel quale erano registrate tutte le attività dei colleghi. Sembrava tutto nella norma fino a quando non lesse due pagina datata 20 Ottobre ( due giorni prima rispetto ad ora) e 21 Ottobre, decisamente inquietanti:

 

Agente F. Price, 20/10/05, ore 17:00

 

Io e gli altri ci siamo accampati ai piedi dei monti Appalachi per ripassare il piano per la centesima volta, il capitano è fin troppo fissato con queste cose.

Non vedo l'ora che questa missione finisca, odio la natura selvaggia, preferisco i confort della vita di città! Inoltre ho una strana sensazione riguardo questo luogo, ho come l'impressione che qualcuno o qualcosa ci stia osservando. Per i miei colleghi mi sono solo fatto suggestionare dal racconto di quello strambo vecchio, probabilmente hanno ragione...Comunque domani a quest'ora sarò lontano da qui e non ci metterò più piede.

 

Agente F. Price, 21/10/05, ore 06:00

 

Mi sono svegliato di soprassalto verso le 3 di notte per via di strani rumori provenienti dal bosco poco lontano. Inizialmente ho pensato che fossero degli animali selvatici attirati dal cibo che abbiamo consumato a cena, ma ho velocemente scartato questa ipotesi perché quei fruscii si sono ben presto trasformati in sospiri e poi in sussurri. Il tutto ha preso una piega ancora più brutta alle 3:33, momento in cui ci sono stati dei colpi a cadenza di tre sui tronchi degli alberi. Sebbene sia durato solo un minuto, ho provato una paura tale che mi è sembrata che fosse trascorsa un'ora.

Non sono stato l'unico a sentirli, ma l'hanno fatto anche gli altri e, sebbene il capo ci abbia ordinato di investigare sull'accaduto, potevo leggere il terrore nei loro volti.

 

Una volta raggiunti gli alberi abbiamo trovato su di loro segni di artigli. Dalla loro conformazione non potevano appartenere ad animali, erano troppo precisi. Per cui abbiamo pensato che fosse opera di un locale, un tentativo per tenerci lontani dalla magione. Però il collega Fish ha fatto una scoperta che ci ha fatto rabbrividire: posizionandosi a venti metri di distanza dalla vegetazione, con un'angolazione di trenta gradi rispetto al Nord, quei segni diventano una parola di senso compiuto: Death.

 

Proseguimmo con l'indagine con la sensazione di avere gli occhi di qualcuno addosso, cosa che ci fece quasi perdere i nervi saldi.

Non trovando più niente, tornammo dal capitano riferendogli la nostra strana scoperta. Lui avvalorò la nostra prima ipotesi, ordinandoci di non farci suggestionare, per poi rispedirci a dormire.

Non sono più riuscito a chiudere occhio, saltando al minimo rumore. Che le parole di quel vecchio siano vere? No, non può essere, eppure gli eventi di questa notte corrispondono al suo racconto...

 

Poco prima di partire mi sono accorto di avere un segno impresso nella carne della spalla destra: una v in corsivo, collegata da una linea spessa ed uncinata al simbolo dell'infinito.

Un simile sfregio mi avrebbe dovuto far male, ma non mi sono accorto di nulla e come se non bastasse anche gli altri agenti lo hanno, nel mio medesimo punto.

Infine, prima di lasciare l'accampamento, ho sentito qualcuno sussurrarmi in tono derisorio: “ Vi ho marchiato, ora siete mie prede, ahaha!”.

Lo ammetto, ho una paura fottuta, Dio proteggimi!

 

Questa lettura lasciò di stucco Jill, ma le permise anche di conoscere delle informazioni importanti: la squadra doveva recarsi in una magione e c'era una popolazione autoctona che era entrata in contatto con loro, magari avrebbero potuto aiutarla.

Per cui decise di tornare dai piloti per vedere se loro sapessero dell'esistenza della magione e sapessero dove trovare quella gente.

   
 
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