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Autore: TennantClub    25/07/2021    3 recensioni
[David Tennant]“Vorrei che tutti i miei personaggi esistessero realmente e vorrei anche poterli incontrare"
Probabilmente nessuno ha avvertito David Tennant di non esprimere desideri che non si è disposti a veder realizzati.
Il Dottore ha appena perduto le sue companion, accettare un desiderio assurdo fa solo parte dei mille modi per non restare soli, poco importa che si trattino di altre creature con il suo aspetto.
Gli altri? Ognuno di loro sta svolgendo una vita normale quando accettano la missione.
Genere: Avventura, Comico, Demenziale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Doctor - 10
Note: Cross-over, Nonsense, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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cover-Incontri-Ten-TENNANTi


Capitolo XV: So sweet



Quando la porta del TARDIS si chiude dietro l'ultimo Companion del Dottore, Singy resta qualche momento a guardarsi attorno. A differenza di quanto dichiarato al Dottore stesso, non sa esattamente da dove cominciare il proprio discorso. 

È Sexy a cominciare con un rumore ronzante che paiono quasi fusa, solo più metalliche.

Singy manda giù prima di iniziare. 

 

-Sei la navicella spazio temporale più bella che abbia mai visto, questo lo sai, vero?- domanda, iniziando da un complimento che viene ripagato da un ronzio se possibile più forte. 

Sexy sta decisamente facendo le fusa. 

Per un attimo Peter si gode il momento, prima di riprendere a parlare.

-Solo che…- il silenzio cala istantaneo a quelle parole, sembra quasi che la TARDIS lo stia ascoltando attentamente -... ho bisogno anche di altri della mia specie nella mia vita.- spiega, sperando di essersi fatto capire. 

-Potresti, per favore, non fare dispetti ad Alec solo perchè… mi piace?- arrossisce leggermente a quelle parole. - Io in cambio ti prometto che canteremo ancora insieme e che ci sarà sempre un posto speciale per te nel mio cuore!-

Fa quasi per accarezzare la parete di Sexy quando parte una canzone.

 

There's nothing you can do that can't be done

Nothing you can sing that can't be sung

Nothing you can say, but you can learn how to play the game

It's easy

Nothing you can make that can't be made

No one you can save that can't be saved

Nothing you can do, but you can learn how to be you in time

It's easy

 

Peter sorride a quella melodia solo per unirsi nel ritornello

 

All you need is love

All you need is love

All you need is love, love

Love is all you need

**********

 

In un tempo alquanto distante due strani individui abbigliati uno totalmente in beige e bianco, mentre l’altro con colori scuri e rossi, entrano in una libreria parlottando fra loro. 

 

- Entra pure tu per primo, amico!- Apre la porta l’individuo vestito con abiti chiari facendo passare quello in scuro, il cui invito viene ben accolto.

- Angel, hai una sola vaga idea di come dovremmo chiamare il Dottore?- Domanda l’individuo in abiti scuri e capelli rossi.

Quello chiamato Angel sembra pensarci un po’ prima di riprendere la parola. 

- Riguardiamoci ‘Doctor Who Classic’, sicuramente ci darà qualche idea, dearie!-

Il rosso che si può identificare come Crowley sbuffa, alzando gli occhi al cielo, ma non contraddice il suo Angel nel rivedere quella che in fin dei conti è la sua serie preferita.

 

Dopo quelle che sono parse ore Aziraphale e Crowley, uno aggrovigliato all'altro, hanno spento la televisione.

Aziraphale sorride tutto eccitato credendo di aver trovato il modo per far arrivare il Dottore.

 

-Possiamo chiamarlo!- spiega il piano geniale.

-A parte che non abbiamo il numero, ma ci troviamo anche nell'Universo sbagliato. Sicuramente non funzionerá!- lo riporta alla realtá Crowley tornando umano dalla forma di serpente che aveva preso.

- Allora avrai tu la risposta, giusto?- domanda l'angelo leggermente offeso.

 

**********

 

-Inaudito, da non crederci! Guarda tu quello sbarbatello. Sfrattato dalla mia stessa TARDIS!- brontola il Dottore, mentre i suoi Companions prendono confidenza con quel nuovo pianeta.

Evidentemente non ha preso bene quella richiesta di Singy, ha solo finto di farlo.


La devozione che ha verso il suo Secondo Signore Oscuro per Barty è più forte della sua curiosità di novello esploratore dello spazio, per questo ha un orecchio attento alle sue lamentele e gli si fa subito vicino.


-Mio Signore, una tua sola parola e quando Singy ci raggiunge lo farò pentire amaramente per la sua insolenza,- stringe a sé la bacchetta, pronto a vendicare l’onore del suo amato.

-Magari giusto un dosaggio minim… nooooo, che mi fai dire? No, nessun tipo di attacco, nessuna violenza!- si ravvede in tempo Ten.

-Anche perchè sarebbe aggressione a pubblico ufficiale, poi vi dovrei arrestare, tu per l’atto in sé, tu per la complicità.- interviene Alec, che li ha sentiti.

Barty ride sprezzante, ma almeno per amore del Dottore ripone la bacchetta.

-Chi vorresti arrestare tu? Tramuterei le tue manette Babbane in serpenti velenosi prima che tu mi possa anche solo sfiorare! E quei serpenti ti morderebbero più volte- gli ringhia contro.


-Io mi farei anche arrestare docilmente,- lo informa Ten. -Ma poi saprei liberarmi con estrema facilità, ho assistito a parecchi show del mio amico Houdini e qualche trucchetto me l’ha insegnato.- schiocca la lingua verso il detective, facendogli anche l’occhiolino con fare furbetto.

-Certo perchè tu hai conosciuto il mago Houdini- commenta scettico Alec, ma involontariamente pronuncia una parola pericolosissima per il Dottore.


-Non mettere mai in dubbio la parola del mio Secondo Signore Oscuro, Auror Babbano, se Ten dice che ha conosciuto un  … - prende le sue difese Barty, ma poi immagazzina quell’informazione e il Dottore capisce di essersi infilato in un ginepraio.

-Aspetta un attimo. Un mago?- ripete Barty, guardando il Dottore indignato. -Hai frequentato un mago Babbano? Come può un insulso, inutile, patetico, misero Babbano proclamarsi allo stato di mago? Guarda Peter, pure lui si definisce solo illusionista!- prosegue nel suo monologo denigratorio.

- Cazzo, certo che mi faccio chiamare illusionista … con mago mi viene in mente uno di quei coglioni che sta a fare puttanate alle feste dei poppanti!- dice la sua in merito Drinky, che non è molto distante da loro, questo prima che Kevin piombi come un falco su di lui e gli tappi la bocca.

-Shhh, se ti sente Barty ti fa di nuovo fare la fine della patatina fritta! - si preoccupa per lui, ma per fortuna o purtroppo il Mangiamorte è ancora troppo sconvolto da quella scoperta.

-Lasciami, tu ed io non abbiamo più niente da dirci. E comunque fanno meno male le sue torture della tua fottuta ipocrisia!- sbotta Peter, liberandosi dalla sua presa e allontanandosi di nuovo.

-Frequentavi un mago Babbano… - ripete il Mangiamorte, guardando Ten con disappunto.

-Non era un mio Companion, ci ho fatto solo qualche chiacchiera…- dice in sua difesa il Dottore.

-Un mago Babbano… - ripete , come un disco rotto.

Ten sta per urlargli che non era nemmeno in quella generazione che lo ha incontrato, ma poi si rende conto che non farebbe che peggiorare le cose, non ha nemmeno affrontato ancora quel discorso.


-Si trattava per lo più di spettacoli, tipo quelli che fa Peter, ma meglio riusciti!- cerca di farlo ragionare.

-Hey, tu che cazzo ne sai? Li hai mai visti i miei show? Se faccio il tutto esaurito nella fottuta Las Vegas ci sarà un cazzo di motivo, non credi?- sbotta l’illusionista chiamato in causa, ma Ten lo ignora.

-Niente incantesimi, niente bacchetta… era solo intrattenimento, bravura, arte di illudere e una preparazione atletica non indifferente. Ma la magia, oooh, quella è un’altra cosa, la magia sei tu, Barty. La più incredibile che io abbia mai visto.- 

 

Ogni traccia di risentimento è cancellata dal volto del Mangiamorte, che torna sorridente.

-Oh, mio Dottore!- gli butta le braccia al collo, stringendolo a sé.

-Bene, ora che pace è fatta… nessuno di voi ha notato che non stiamo proprio calpestando una strada convenzionale?- sposta l’attenzione il Signore del Tempo sul pianeta che su cui sono approdati.

- In effetti ha una consistenza morbida e appiccicosa… qualche teppistello ha fatto uno scherzo?- brontola Alec, tastando la strada in questione con la mano e notando un'insolita consistenza.

-Già… e ha pure uno strano odore…- storce il naso Kevin.

-Lo riconoscerei fra mille,- esordisce Singy, uscito dalla TARDIS come se nulla fosse. -Ciambelle!- esulta, chinandosi per mordere la strada, verificando compiaciuto che ha pienamente ragione.

Alec gli si avvicina, guardandolo sconvolto.

-Hai… hai appena mangiato un pezzo di strada? Ma tu sei peggio di qualsiasi maledetto teppistello abbia mai incontrato!-

Per tutta risposta, Peter Carlisle stacca un altro pezzo di strada e glielo caccia in bocca.

-Tieni, brontolone cronico, addolcisciti un po’!- 

 

Suo malgrado, Alec deve ammettere che il suo collega più giovane ha ragione: quel ‘pezzo di strada’ è davvero buonissimo.

Anche se lontani uno dall’altro, Peter Vincent e Kevin imitano quello che hanno fatto gli altri due.

Il Dottore guarda tutti divertito, mentre Barty è un po’ più circospetto.

- Qualche altro mago è passato di qui e ha trasfigurato la strada in una gigantesca ciambella, mio Signore?- domanda confuso.

Ten ride.

- Oh no, nessuna trasfigurazione. Qui è tutto come lo vedete, non solo le strade, anche le case, gli alberi, è fatto tutto di dolci, se ricordo bene gli alberi hanno i tronchi di varie varietà cioccolato e le chiome al pistacchio o menta piperita, dipende dalle foglie e.. -

-Sono morto e questo è il Paradiso, vero?- lo interrompe Singy, che ha sentito tutto.

-Non potresti essere più vivo di così. Ti avevo detto che questo pianeta lo avresti adorato. La mia TARDIS ti vizia.- calca volutamente l’aggettivo possessivo per sottolineare l’effettiva proprietà. -SweeTown è così, gli stessi abitanti quando camminano su queste strade a differenza nostra lasciano solo una patina zuccherosa, del tutto commestibile,- spiega a tutti.

Barty si arrende all’evidenza e raccoglie un pezzetto di strada, assaggiandolo.

-Mm... è così dolce,- mormora, masticando  -Ma mai come te, mio Dottore!- lo tira a sé per un bacio.

-Hey, voi due, è SweeTown, non FlirTown, smettetela!- protesta Drinky, separandoli.

-Dici così solo perchè le cose non stanno andando bene fra te e il tuo fotti-cervell… argh, guarda che linguaggio Babbano mi fai usare!- ringhia Barty, disgustato.

-Ha ragione, Drinky, ci sarà tempo dopo per le effusioni.- riconosce Ten. -Piuttosto, prima che ci veda qualche SweeTowniano, smettiamola di mangiare le loro strade… lo giudicherebbero un atto vandalico.-


- Non voglio essere preso per un teppista!- si allarma Alec.


-Senti, tu, si può sapere cos’hai tanto contro i teppisti? Sono errori di gioventù, io ne ho fatti, vuoi dirmi che tu hai una fedina penale immacolata?- lo sorprende Singy con le sue rivelazioni.

-Non siamo qui per parlare di quello che facevo io da ragazzo e comunque sappi che io, a differenza di certi elementi di mia conoscenza, ho avuto sempre un comportamento esemplare!- replica asettico, ma il detective più giovane si concentra solo su una parte del suo discorso, estremamente lusingato.

Mi reputa già una sua conoscenza!

-Dottore, ma gli SweeTowniani sono ehmm... deliziosamente commestibili come le loro strade?- domanda Singy.

-Punto primo, non permetterei in nessun caso il cannibalismo a nessuno dei miei Companions; punto secondo, per Gallifrey! No, gli SweeTowniani sono tali e quali a noi, okay forse non proprio uguali, uguali, ma perché svelarvi tutto subito? Lo scoprirete da voi se ne troviamo qualcuno.- anticipa il Signore del Tempo, con fare palesemente divertito.

Kevin nel frattempo è scivolato vicino a Ten, approfittando del fatto che Barty è impegnato a parlare con Drinky, dio solo sa di cosa.


-Se gli altri vogliono andare in cerca degli abitanti di questo pianeta bislacco facciano pure, io ho altro a cui pensare. Ricordi quell’aiuto che vorrei da te? Se andassimo un attimo a parlarne sulla TARDIS?-

-Non vedo perché no, possiamo sempre raggiungerli dopo, con me non ti puoi perdere di certo!- approva Ten, facendogli strada.

Barty solo in quel momento si accorge che il suo Dottore e Kevin si stanno appartando.

-Ho capito ora il tuo intento, astuto Babbano, volevi distrarmi, parlandomi dei tuoi spettacoli, per farmi perdere di vista il mio Dottore!- ringhia, guardando truce Drinky.

L’illusionista segue la direzione del suo sguardo.

-Cosa? Noooo, io neanche lo so che cosa vuole combinare il tuo prezioso Dottore con il mio.. con quel fotti-cervello maledetto, nemmeno mi interessa!- controbatte Peter. -Ciò che invece mi stava interessando veramente erano le tue proposte su come migliorare i miei show, hai ragione, ci sono troppe poche scene di torture, vorrei anche più sangue, quelle teste di cazzo ai vertici dovranno starmi a sentire… -

-Ne parleremo dopo, ora devo capire che sta succedendo.- lo interrompe Barty, ma prima di lanciarsi all’inseguimento si sente in dovere di dirgli qualcos’altro. -Ci hai visti anche tu prima, io e il mio Dottore? Se mi sentisse la mia gente mi crucerebbe a vita, ma.. lo sai qual è la parte migliore del litigare? È che poi si fa pace.-

- Sì, forse, ma stavolta non sono io quello in torto, non deve partire da me; anzi, sai che ti dico? Io non farò proprio un fottuto niente, non muoverò un cazzo di dito se lui non…- spergiura Peter, ma ormai il suo è pressochè un soliloquio.

 

Barty è già entrato nella TARDIS, tenendosi a poca distanza da Ten e Kevin, che non lo hanno notato.

-Allora, di che si tratta?- si incuriosisce il Signore del Tempo.

-Voglio farmi perdonare da Peter e credo d'aver trovato il modo più adatto,- lo informa Kevin, con gran sollievo del Mago Oscuro, anche se neppure per un attimo ha sospettato che il persuasore potesse avere un qualche interesse amoroso nel suo Dottore. -Per prima cosa dobbiamo attingere alle scorte di Peter, ricordi quella cassa che ha evocato Barty con uno dei suoi incantesimi?-

-Certo, subito dopo che poi evocasse quella Slot Machine dall’Arcade Games… di certo è assai potente il mio bel mago, vero?- sorride Ten al ricordo.

Barty gongola a sentir il Dottore parlare così di lui.

-Andiamoci subito, poi mi spiegherai il resto!- decide Ten, avviandosi con Kevin, ma poi sul loro percorso vede apparire dal nulla una serie di banane che pendono dal soffitto.


-Eh no, furbacchiona, se speri di addolcirmi così ti sbagli di grosso!- borbotta il Dottore, rivolto alla sua astronave, prima di annullare le banane colpendole con il cacciavite sonico, come se fosse una sorta di sparatoria in un videogioco. - Non mi tirerai su di morale con una manciata di banane, non me la dimentico la spudorata preferenza che hai manifestato per Singy, guarda dove ci hai portati!- la sgrida lui, prima di proseguire nel percorso.

Barty ha visto a sufficienza e decide di tornare fuori con gli altri, solleticato da un’idea un po’ audace da mettere in pratica quella notte.

Mio Dottore, forse so come risollevarti un po’ il morale.

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Aziraphale guarda attentamente il disegno che lui e Crowley hanno appena finito di disegnare a terra con il gesso, mentre aiuta il demone a disporre le candele per essere sicuro di non aver sbagliato a disegnare. 

La parte più difficile non è quella, bensì quella di spostare il televisore e posizionarlo in mezzo all'immagine formato da un quadrato in mezzo a dei centri concentrici con tanto di croci. Sa che dovrebbe crearsi un '’ascensione' del televisore stesso, ma non ha idea se funzionerá. 

 

-Perfetto, dearie.- esclama, un attimo prima di posizionarci al di sopra la vecchia televisione col tubo a raggi catodici. 

 

Non succede nulla. 

Crowley accende nuovamente la televisione su uno degli episodi del Quinto Dottore. 

Per un attimo continua a restare tutto esattamente com'era prima, poi il televisore pare prendere vita. 

 

-Co-cosa? Chi siete voi e come avete fatto ad apparire nel mio schermo?- domanda il Dottore biondo, guardando dritto verso la telecamera. 

Crowley ed Aziraphele rimangono momentaneamente basiti. 

Finalmente il primo a riprendersi è il demone.

-Ssalve!- si volge a guardare il proprietario della libreria - Mi sa che abbiamo sbagliato rigenerazione, Angel.- mormora.

-Dottore, non è che tu sapresti indicarci come metterci in contatto con la tua decima rigenerazione?- domanda cortesemente l'angelo.

-La mia... cosa?!- sgrana gli occhi il biondo intrappolato nello schermo, il suo shock così grande che gli cade pure il gambo di sedano dalla giacca color sabbia, bordata di arancione, la sua espressione che ricalca perfettamente il punto interrogativo che ha sul colletto della sua camicia.

 

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Dopo un’intera giornata trascorsa su quel pianeta, scoprendo con la meraviglia negli occhi tutte le particolarità che nasconde, i Companions, assieme al Dottore, si preparano a fare ritorno alla TARDIS.

Non fanno molta strada che si ritrovano davanti a un negozio di vestiti con tanto di uno SweeTowniano al suo interno, probabilmente il commesso. È lì che Singy si ferma, fissando i vestiti.

 

-Che strano…. Sembrano proprio…- mormora, facendo fermare gli altri. 

 

Il Dottore gli si avvicina per guardare a sua volta i vestiti, quindi tira fuori il suo cacciavite sonico e lo accende con un suono fastidioso.

 

-Zucchero filato?- domanda vedendo i risultati. 

-Che fottuta…?- sbotta Drinky guardando Singy sorridere, entrare nel negozio e lanciarsi contro al primo vestito che incontra per iniziare a sgranocchiarlo. 

 

Singy si è ormai mangiato mezzo abito prima di essere fermato dal commesso SweeTowniano. 

-Signore, sta mangiando il vestito?!- domanda, avvicinandosi e facendo quasi venire un infarto al giovane detective. 

-Non è come sembra!- mette subito le mani avanti l'umano. 

-Oh, cielo!Se ha una fame tanto disperata, venga a casa mia, mia moglie saprá certamente darvi cibo migliore degli abiti!- gli sorride lo SweeTowniano invitandolo involontariamente a casa sua.



Una volta ottenuto il consenso dal Dottore, che ha deciso di lasciare la TARDIS parcheggiata lì tutta notte, Singy è ben felice di essere stato invitato a cena.

 

Il Dottore si è semplicemente raccomandato che lui non rimanesse da solo.

 

Peter Vincent era in procinto di offrirsi volontario, anche per svagarsi un po’ la mente e non pensare alla sua incazzatura, ma con gran sorpresa di tutti, Alec è stato il più veloce a proporsi per accompagnarlo.

 

Le cose non potevano andare meglio di così, perché nel piano che Kevin ha ideato con l’aiuto del Dottore, è previsto che Peter non si allontani affatto.

Così come è previsto che quando lui rientra nella sua stanza Kevin si faccia trovare nel suo letto, sotto le coperte.

-Ma che cazzo?- sbotta l'illusionista appena lo vede. -Io la porta l’avevo chiusa e tu non puoi comandare delle fottutissime serrature!-

-Hai ragione, ma dimentichi che abbiamo a bordo un abilissimo mago che ha un incantesimo per ogni esigenza e un ingegnoso Dottore con un cacciavite speciale che apre qualsiasi cosa… ma non è stato necessario interpellare il secondo, il primo si è offerto di aiutarmi più che volentieri,- spiega il persuasore, con tutta la calma che lo contraddistingue.

-Eh certo, tra psicopatici schizoidi vi intendete a meraviglia!- ringhia l’altro. -E comunque poco cambia, io qui non ti ci voglio, levati dai coglioni!- aggiunge, piccato, in procinto di strattonare via le lenzuola.

-No, fermo!- lo blocca tempestivamente l’altro e ovviamente Peter non può che obbedirgli.

-Non era mia intenzione comandarti, non stavolta, è solo che avresti rovinato la sorpresa che ho per te e non posso proprio permetterlo…riprenditi pure a muoverti.- 

 

-Una sorpresa?- domanda Peter, intrigato, senza riuscire a reprimere un sorrisetto. - E comunque non me ne frega un cazzo!- ribadisce subito dopo.

- Vorrei solo che tu mi ascoltassi: io ti devo delle scuse e non so nemmeno da che parte si comincia a farle, non sono molto pratico in queste cose, quindi questo già di per sé dovrebbe farti capire quanto tu sia importante per me.- esordisce Kevin e sembra premere i bottoni giusti.

Aspetta un attimo… ma io ho mai chiesto scusa a Jessica? No, dovrò tentare anche questa tattica, quando e se torno da lei… ma non è questo il momento di pensarci!” si rimprovera lui.

-Beh, eri partito così bene, che cazzo è successo? Ti sei incantato? Divertente, da te che sei l’incantatore!- lo prende in giro Peter.

Di per sé questo è già molto positivo.


-Certo che no, stavo solo impostando al meglio il mio discorso. Peter, queste settimane … perchè sono settimane che stiamo viaggiando, vero?- si interrompe lui, perplesso.

- Ah non chiederlo a me, qui dentro ho perso la fottuta cognizione del fottuto tempo!- sbuffa l’altro.

-Fatto sta, siano settimane, siano giorni, siano solo ore, le sto vivendo con te e ringrazio la mia buona stella di averti trovato. Senza di te questo viaggio non sarebbe stato lo stesso.- gli sorride Kevin. - Sono felice di non aver seguito il mio primo piano, che tu non ricordi e io di certo non ti ripeterò, il punto è che sono contento che tu sia entrato nella mia vita, Peter-Sexy Cacciatore-di-Vampiri-Vincent.-

L’illusionista abbozza un sorriso.

- E hai ragione, non meriti che ti prendi in giro e non lo farò, non ho nemmeno intenzione di essere un ipocrita: non puoi pretendere che io smetta di pensare Jessica, che io smetta di amarla, sarebbe come chiedermi di smettere di respirare.- fa una pausa per cogliere le espressioni del suo partner, che non sembrano poi così ostili. -Questo però non significa che io non ci tenga a te, Peter. Che io non ti desideri, non solo a letto, anche nella quotidianità, quel tuo dire cazzate a non finire, quel tuo farmi uscire dai gangheri, qualche volta. Adoro tutto di te, Peter Vincent. -


Peter ci prova a fare un po’ il restio ma la verità è che si è sciolto già a metà del suo discorso.

-Fottutissimo te e il tuo saperci fare con le cazzo di parole!- sbotta prima di saltargli addosso e baciarlo con foga.

- Mi perdoni quindi?- mormora Kevin, mordicchiandogli le labbra.

-Cazzo, sì, ti perdono tutto, mio bel fotti-cervello!- se lo abbraccia stretto l’illusionista.

-Se le parole non fossero bastate, sai… avevo anche un piano B. - gli rivela Kevin con un sorrisetto, prima di scoprirsi facendo bella mostra dei suoi boxer.


Non certo ordinari.
Tanto per cominciare sono di un color verde radioattivo, corti, attillati, un po’ trasparenti e con una consistenza gelatinosa.

Peter lo guarda come un bambino guarderebbe la più squisita delle merendine.

-Ma quello, quello è…-

-Midori? Ebbene sì, sono boxer commestibili. Diciamo che il Dottore mi ha aiutato a realizzarli, gli ho detto che erano per una buona, un’ottima causa!- ammicca Kevin.

- Le mie due cose preferite messe insieme, questo è giocare sporco!- ridacchia Peter, accarezzando i bordi di quello strano materiale.

-Parlando di cose sporche… cosa aspetti a darti da fare?- lo guarda malizioso l’altro.

*****************************

In due stanze comunicanti non molto distanti da lì qualcun’altro sta cercando di attirare l’attenzione.

 

-Mio Dottore, lo so che mi hai detto che stasera preferisci rimanere solo perché non ti è ancora andata giù la preferenza della TARDIS per Singy, ma se apri la porta, ti assicuro che ne varrà la pena.- bussa Barty dalla porta del bagno che condividono.

È già pronto ad usare quelle diavolerie Babbane che ha imparato che si chiamano smartphone, per chiamarlo nel caso non lo sentisse, ma il Dottore lo sente eccome.

-Barty, no davvero, non sono dell'umore adatto, ma è solo per stanotte, poi mi passa…- brontola Ten.

-Mio Signore, mi permetto di insistere. Ti chiedo solo di aprire la porta, poi se non ti piace quello che vedi, la richiudi e io me ne tornerò alla mia stanza, senza più disturbarti.-

-Ma…-

-Potrei aprire questa porta con un Alohomora, come ho fatto con la stanza di Peter, ma vorrei che fossi tu ad aprirmi.- non si dà per vinto il Mago Oscuro.


Anche se in quel particolare frangente, di oscuro ha ben poco.

Ten apre la porta, giusto per farlo contento, ma quello che gli si presenta davanti agli occhi lo lascia senza parole.



Barty è vestito come una gialla banana gigante, che parte dal collo arrivando fino alle caviglie denudate, lasciandogli libero solo il viso.

 

A completare l’opera c’è l'immancabile chilometrica sciarpa che gli ha regalato, che lo avvolge come fra le spire di un morbidissimo serpente.

-Oh, Barty, sei… - gli sorride estasiato Ten, incapace pure di finire la frase.

-Non chiedermi come, ma so che hai un debole per questo frutto. Mi è bastato giusto un piccolo ripasso di Trasfigurazione sui miei soliti abiti.- spiega il Mangiamorte, con non chalance. -Sono sempre stato il migliore della classe, la McGranitt stravedeva per me.- sorride tronfio.

 

-Beh, non so chi sia questa McGranitt ma ora solo io posso stravedere per te!- ringhia Ten, tirandolo a sé per la sciarpa, in modo possessivo.

-Sei geloso di lei? Ma è stata solo la mia Professoressa e avrà … non lo so , quel milione di anni più di me!- ride Barty.


-Beh io ne ho suppergiù ottocentosettantacinque più di te!- precisa Ten, prima di baciarlo, mentre percorre con le mani lo strano materiale di cui si è ricoperto.

Al tatto e alla vista sembra proprio una buccia di banana, odora anche di quel frutto che tanto fa impazzire il Dottore.
Ma il contenuto in questo caso è ancora più appetitoso.

-Lo sai qual è la parte migliore, mio Dottore? Sotto non indosso proprio niente- gli sussurra all’orecchio Barty, mordicchiandogli il lobo- Sbucciami, un poco alla volta- lo esorta, con la voce resa roca dal desiderio.

 

Ten abbassa il primo floema quello centrale, gradualmente, scoprendo così che lui gli sta dicendo la nuda verità.

 

-Mio Dottore, lo sai che ti amo, ma se ti azzardi a dire a qualcuno questa cosa giuro che ti crucio!- lo mette in guardia Barty, prima che ridendo il Dottore lo baci con ancora più trasporto, per poi tirarlo verso il suo letto, grazie alla lunga sciarpa.

Sciarpa che medita di lasciargli addosso, non appena lo avrà denudato completamente.


**********************

Entrando nella casa degli SweeTowniani Alec e Peter Carlisle si accorgono che è molto simile alle loro abitazioni terrestri.

Si intrattengono a parlare del più e del meno con il capofamiglia, mentre sua moglie armeggia in cucina.

-Meno male non hanno SweeTownianini, è già un trauma quando Millah mi fa tenere in braccio… comunque si chiami!- borbotta Alec all’altro detective, approfittando della momentanea assenza del capo famiglia.

-A me piacciono i bambini, insegnerei loro così tante canzoncine!- sorride Peter, con l’aria sognante- Non mi dispiacerebbe essere padre un giorno!-

-Oh, non fraintendermi, io sono già padre, ma mi basta così e ora che mia figlia è adolescente è sempre più difficile gestirla! E il mio lavoro di certo non aiuta… - confessa l’altro.

Peter deve tenersi per sé lo shock di quella notizia, perché la SweeTowniana chiama tutti a tavola.

-Raggiungetemi in cucina, scommetto che sarete affamati!- li esorta, alzando la voce per farsi sentire.

- Oh beh, sì, sgranocchiare le strade mette appetito!- commenta sottovoce Peter, strappando un sorriso ad Alec, cosa più unica che rara.

-Se non altro ora mangeremo qualcosa di meno bizzarro.- dice la sua Alec, mentre si mettono a tavola.

 

-Certo che se hanno tutte queste cose buonissime intorno a loro con così tanta facilità, chissà che piatti deliziosi preparerann…-

La frase muore in gola al detective più giovane mentre osserva le portate che compongono la tavola: un piatto di sassi neri fumanti, una ciotola con dei sassolini di vari colori e forme, un piatto centrale dove sono disposte delle pietre più grosse.

Peter e Alec osservano esterrefatti i due SweeTowniani inghiottire e quel che è peggio masticare quei sassi come se niente fosse.

-Devono avere dei denti duri come il diamante, ecco cosa intendeva il Dottore quando ci ha detto che sono uguali a noi, ma non in tutto.- deduce Alec.

Peter è ancora troppo sconvolto per esprimersi a riguardo.

- Mmm, ti sei davvero superata stavolta, mogliettina mia!- si congratula il marito, prendendo un’altra cucchiaiata abbondante di quello che loro devono considerare una zuppa.

 

-Grazie, caro, ma voi due non mangiate?- guarda preoccupata la moglie i loro ospiti.

-Huh! Beh, no, io non posso, sono in servizio!- si giustifica Alec.

-Non hai detto che venivi da un altro pianeta?- si acciglia lo SweeTowniano.

Ormai sono entrati in confidenza, non è più necessario un linguaggio formale.

-Io sono sempre, in servizio, ovunque mi trovi.- precisa il detective più anziano, mentre il giovane colto da un languorino improvviso si fionda su una delle piante di casa.

-Questa però è buonissima!- bofonchia, addentando una grossa foglia alla menta, mentre sgranocchia un ramoscello di cioccolato al caramello.

-Che persone bizzarre che siete… uno che si inventa di essere al lavoro pur di non onorare la mia cucina … e l’altro che preferisce addirittura mangiare una pianta!- li guarda confusa la SweeTowniana.

-Passi per l’abito nel mio negozio, ma nessuno offende in questo modo mia moglie e le sue incredibili arti culinarie, fuori da casa mia!- tuona l’adiratissimo marito.

Alec e Peter non se lo fanno ripetere e se la danno a gambe.

-Prima che rientriamo alla TARDIS, che dici se ci mangiamo uno o due mattoncini di un muretto? Ne avevo trovato uno che sa di liquirizia e anice, ma non ricordo dove.. - borbotta perplesso il più giovane.

-Costeggiava quel giardino con quei fiori che sanno di ribes, limes e frutto della passione.- lo informa il più grande.

-Ah-ah, allora li hai assaggiati anche tu!- lo coglie in flagrante Peter.

-Due giorni che sono con te e già mi stai rovinando!- brontola Alec, alzando gli occhi.

TBC

Eccoci qui,
siamo le prime a non crederci, ma siamo tornate!!!
Forse non ci metteremo tutti questi mesi per aggiornare di nuovo (perché ormai l’avrete capito che ci sono due pasticcioni ineffabili che vogliono raggiungere il gruppo) ma… non facciamo promesse ^^

Se intanto vi va di dirci che ne pensate di questo capitolo, siamo tutte orecchie...e  ci pariamo da eventuali lanci di frutta e verdura … o male che vada ci facciamo un’insalata fresca XD


alla prossima <3


L&L

   
 
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