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Autore: Larymar    25/07/2021    0 recensioni
C’era disordine nella loro stanza ma niente che non amassero. Ogni cosa, anche la più piccola, aveva un proprio posto, un proprio significato, ed era parte di entrambi.
Genere: Fluff, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Draco Malfoy, Harry Potter | Coppie: Draco/Harry
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Tumblr Artista: ElyonBlackStar (disegno postato con permesso dell'autrice)
 

Our Room 

 
C’era disordine nella loro stanza ma niente che non amassero. Ogni cosa, anche la più piccola, aveva un proprio posto, un proprio significato, ed era parte di entrambi.

Draco indossava spesso i vecchi vestiti dismessi di Harry e lui ne rideva ogni volta. Tante volte Harry gli chiedeva perché lo facesse, visto che l’altro sembrava odiare terribilmente il suo “atroce” senso della moda, ma Draco semplicemente alzava le spalle e gli rivolgeva una battuta tagliente. Non gli avrebbe mai detto che in realtà lo faceva perché amava sentire il suo profumo addosso, e nemmeno che gli piaceva il modo in cui il suo sguardo lo seguiva, guardandolo con affetto.

Harry, dal canto suo, amava portare la t-shirt di Hogwarts che Draco gli aveva regalato quando superò il provino per unirsi ai Puddlemere United, perché secondo lui, nonostante tutto, sarebbe rimasto per sempre un fastidioso Grifondoro, e non c’era squadra di Quidditch al mondo che avrebbe potuto cambiare questa solenne verità. Harry all’inizio si finse infastidito, ma in realtà amava quella maglia, perché faceva parte di quelle piccole cose che lui e Draco condividevano e che niente al mondo avrebbe mai potuto sostituire.

 
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<< Perché non andiamo a vivere insieme? >> chiese Harry una mattina mentre condividevano la colazione nella solita pasticceria babbana in cui andavano da anni. << Passi comunque più tempo a casa mia che nel tuo appartamento, e tutte le tue cose sono già lì. >>

<< Ti stai forse lamentando dei miei preziosi averi, Potter? >> replicò Draco provando a sviare sottilmente la conversazione su un argomento molto più semplice e sicuro.

<< Non mi sto affatto lamentando, Draco, ti sto solo dicendo che adoro avere le tue cose intorno e che vorrei avere anche te, tipo sempre. Perciò… che ne pensi? >> chiese speranzoso, allungando la mano per afferrare la sua.

<< Penso che il sesso di questa notte sia stato così eccezionale da fotterti la ragione! >> sussurrò Draco sottovoce sporgendosi verso di lui << Credi davvero che possiamo avere una relazione pubblica, Harry? Che qualcuno lì fuori ci accetterebbe? Perché te lo dico io in quanti ci accetterebbero là fuori: nessuno! >>

<< E allora? >> replicò Harry come se la cosa non lo toccasse minimamente << Io non ho bisogno del loro permesso per vivere la mia vita, Draco, e nemmeno tu! Ci frequentiamo da quattro anni ormai, e i nostri amici ci sostengono, quindi direi che la nostra relazione è già più che stabile! O sono l’unico a pensarlo? >> terminò con una piccola provocazione, sapendo che il suo compagno non avrebbe mai rinunciato a cogliere la sfida.

<< Stai forse insinuando che non prendo la nostra relazione sul serio? Perché in tal caso vaffanculo, Potter! >> si risentì infatti lui allontanando la mano dalla sua, << Hai la minima idea di cosa significhi soffocare la costante paura che un giorno tu possa rinsavire e vedere che non vale la pena sopportare me e quest’assurda situazione? Perché io sì! E non voglio perderti! >>

<< E non mi perderai >> affermò Harry con decisione allungando nuovamente le dita per tornare a poggiarle su quelle pallide dell’altro. << Te lo giuro, Draco, non accadrà. >>

<< E come puoi saperlo? Il trambusto che questa decisione porterebbe nelle nostre vite e in quelle dei nostri amici sarebbe tremendo. Senza contare le cose terribili che i giornali scriverebbero su di noi. Pensi davvero che potremmo sopportarlo? >>

<< Non me ne frega niente dei giornali! E se proprio vuoi saperlo, sì, ci penso ogni fottuto giorno! Fin da quando mi sveglio la mattina non riesco a pensare a nient’altro che a noi. E non sto dicendo che sarà facile, Draco, ma che saremo insieme! Io e te. Non lo vuoi anche tu? >>

Draco deglutì con il cuore in gola. Poteva dire di no. Probabilmente doveva dire di no. Ma nel momento in cui sentì quello sguardo sul viso, e vide l’espressione tesa di Harry in attesa di una sua risposta, seppe di non voler respingere la sua proposta. Perché lo voleva. Lo voleva più di ogni altra cosa avesse mai desiderato prima. Voleva Harry, lo voleva per sé, lo voleva da sempre, ma quello era il lieto fine che non si era mai aspettato di poter avere, in cui non aveva mai osato sperare. Draco lo amava. Harry lo voleva. E questo era tutto ciò che aveva bisogno di sapere.
Ma non in quel momento.

<< Perché? >> gli chiese. << Perché adesso? >>

<< Perché ti amo, Draco Malfoy, e ho un disperato bisogno che tu rimanga nella mia vita. Non riesco nemmeno respirare se tu non ci sei >> Harry intrecciò le dita con le sue, le labbra ad un respiro di distanza, una strana luce negli occhi mentre sorrideva. << Dimmi di sì >> lo implorò con la voce che era poco più di un sussurro << Dimmi di sì, Draco. >>

Draco allora chiuse la distanza tra loro e chinò il capo per catturare le labbra di Harry tra le proprie. Lo baciò con impeto mentre spingeva la lingua a fondo nella sua bocca, facendola scivolare sui denti e accarezzandone il palato, esplorandone e assaggiandone ogni centimetro fino a saziare il bisogno di entrambi di sentire l’altro. Il gusto amaro del caffè avvolse le sue papille gustative, ma i suoi sensi erano tutti rivolti verso Harry e il calore del suo respiro. Harry gli reggeva la testa per rendere il bacio ancora più profondo e con i polpastrelli gli sfiorava delicatamente i morbidi capelli dietro la nuca, inspirando l'aria carica del suo profumo.

<< Sì… >> La voce di Draco era ridotta ad un soffio quando interruppero il bacio.

<< Sì… “stai per elencare tutte le ragioni per cui non dovremmo farlo” o sì “Potter ti concedo il permesso di viziarmi, scoparmi, e d’invadere la mia vita finché Avada Kedavra non ci separi?” >> chiese Harry strappandogli un sorriso.

<< E quando mai te l’avrei negato? >> replicò l’altro fingendo indignazione per poi incrociare le braccia al petto. << Sai che amo quando mi vizi, mi scopi e invadi la mia vita fino a farmi impazzire. >>

<< Allora permettimi di farti impazzire >> disse Harry accarezzandogli la guancia.

<< Credo che tu l’abbia già fatto un momento fa >> rispose Draco.

<< Sì? >>

<< Sì >> confermò lui arrossendo sotto al suo tocco << Quando hai detto di amarmi. Non l’avevi mai detto prima. >>

<< Avevo paura che se l’avessi fatto saresti scappato via da me. Io non- non volevo obbligarti ad amarmi se… se non ti sentivi allo stesso modo. E poi neanche tu hai mai detto di amarmi, quindi- >>

<< Solo perché tu non mi hai mai sentito mentre lo dicevo non vuol dire che io non te l’abbia mai detto! >> lo interruppe Draco << Lo faccio ogni volta che dormi, ogni mattina quando sei sotto la doccia, tutte le volte che mi prepari da mangiare. Cazzo, lo sto facendo anche adesso e non ho il coraggio di dirlo! >> imprecò frustato. Poi, imbarazzato per aver rivelato così tanto riguardo la profondità dei suoi sentimenti, abbassò lo sguardo e finse di sistemarsi sulla sedia.

<< Draco >> lo chiamò Harry con voce morbida << Per favore, guardami >> e attese il momento in cui i loro occhi si incontrarono di nuovo, rimanendo a fissarsi l'un l'altro. << Non fingerò che quello che hai detto non mi renda estremamente felice >> disse allargandosi in un luminoso sorriso.

<< Ovviamente >> mormorò Draco catturando il labbro inferiore tra i denti.

<< Ma se non ti senti pronto a convivere non voglio costringerti >> continuò Harry comprensivo << Insomma, non voglio chiederti di cambiare la tua vita e le tue abitudini per me. E nonostante io creda che insieme potremmo farcela non spetta solo a me decidere. Quindi se vuoi pensarci, io… sono disposto ad aspettare. >>

<< Beh, io no! >> scattò improvvisamente Draco << Perché sento di aver aspettato questo momento per tutta la vita e non ho intenzione di rinunciarci. Perciò, se mi vuoi ancora, sono qui. E ti seguirò ovunque tu voglia andare. >>

<< Pensavo lo facessi già >> Harry rovesciò la testa all'indietro e rise << Sei la prima persona che cerco sugli spalti durante le partite e l’ultima che vedo andarsene. >>

<< Se ti metto in imbarazzo posso- >>

<< No! >> si affrettò a dire Harry << Ma sei sempre lì per me, Draco, e vorrei fare lo stesso per te. >>

<< Lo fai >> rispose lui << Ogni volta che sollevi il boccino verso di me o leggi la bozza di uno dei miei romanzi. Ogni volta che ti sforzi di capirmi e di tollerare le mie ossessioni. Quando mi proteggi dal passato, quando difendi il nostro rapporto, e quando ti trovo ad aspettarmi sul divano dopo una lunga giornata. Fai questo e molto altro ancora, Harry, ed è più di quanto io meriti >> terminò con occhi lucidi.

Harry si allungò verso di lui e gli afferrò il viso tra le mani. << Tu mi meriti, non dire mai il contrario. Ti amo e adoro il modo in cui sei, anche quando mi fai incazzare. E spero che questo basti a convincerti ad avere fiducia in me, in noi. >>

<< Va bene >> disse allora Draco rivolgendogli un sorriso << Facciamolo. Ma voglio un posto che sia tutto nostro, Harry, e che si trovi in un quartiere babbano: dove nessuno possa riconoscerci, scattarci foto o inseguirci per strada. >>

<< Sono d’accordo, ma dovrà anche essere collegato alla metropolvere. >>

<< E dovrà trovarsi in una zona storica. Mi servirà d’ispirazione per i miei romanzi. >>

Harry rise. << Ok, qualcos’altro? >>

<< Sì, dovrai vincere il campionato di Quidditch. >>

<< Va be- aspetta, cosa?! >>

<< Vinci la coppa e potremo cercare un posto nostro: una casa, un appartamento, non ha importanza. E quando l’avrai fatto, diremo a tutti che stiamo insieme. >>

<< Dici sul serio? >> chiese con la voce che gli tremava per l'euforia. << Potrò dire a tutti che sei mio e non dovremmo più nasconderci? >>

<< Sì >> annuì Draco << Proprio così. Ed io non mi tirerò più indietro, te lo prometto. >>

Harry si alzò dal proprio posto, facendo oscillare la sedia alle sue spalle, e preso dall’entusiasmo raggiunse Draco per sollevarlo tra le braccia. << Vincerò quella coppa! >> affermò senz’ombra di dubbio << E ti bacerò davanti a tutti. >>

Draco gli strinse le braccia intorno al collo e si premette contro di lui. << Puoi iniziare a farlo adesso >> disse, << Anche se credo che dovremo cambiare pasticceria. >>

<< Peccato >> sogghignò Harry avvicinando le labbra alle sue << Mi piacevano i pancake che fanno in questo posto >> e lo baciò, dando tutto sé stesso.

 
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Due anni dopo

Harry sollevò trionfante la coppa del campionato di Quidditch, sostenuto dalle forti braccia dalla sua squadra, inondato da un mare di urla e coriandoli variopinti. Cercò nel mare di volti sugli spalti l’unico che per lui avesse importanza e sorrise, mentre Draco l’attendeva esattamente come aveva promesso. Harry allora afferrò la sua scopa e volò verso di lui, sotto gli occhi di migliaia di tifosi e dei loro amici, e gli porse il boccino d’oro che aveva vinto in quella partita. Appena Draco lo sfiorò questo si aprì sotto le sue dita, e vide che al suo interno era racchiusa una piccola chiave dorata.

<< Non l’hai dimenticato >> sibilò Draco con le lacrime agli occhi.

<< Non avrei mai potuto. Sei tu che mi ha dato la forza per arrivare sin qui, Draco, e mi dispiace averci messo due anni per avere l’opportunità di chiedertelo ancora, ma… >> disse scendendo dalla scopa per inginocchiarsi davanti a lui. << Vuoi ancora essere mio e vivere insieme? >>

<< Sì! >> esclamò allora Draco, stavolta senza la minima esitazione << Cazzo, sì! Lo voglio! >> e si lanciò tra le sue braccia, ignorando gli schiamazzi e la confusione della folla intorno a loro.

Harry lo sollevò in aria stringendolo a sé, e lo baciò, lo baciò a fondo, finché Draco sentì che era completamente suo, interamente perso, e assolutamente innamorato. Si stavano baciando davanti a tutti e nessuno dei due riusciva a riprendere il controllo; l’euforia aveva annebbiato le loro menti, i loro sensi. Inseguivano l’uno le labbra dell’altro, ansanti e ridenti, con la magia che come elettricità saettava tra i loro corpi.

Si guardarono negli occhi, unendo le loro fronti insieme, mentre sentivano il cuore martellare nel petto per l’intensità di quel momento. Avvertivano su di loro gli occhi della folla, ascoltavano aspri commenti uniti ad applausi, riparandosi l’uno tra le braccia dell’altro dai flash dei fotografi che continuavano a bersagliarli.

<< Va tutto bene >> bisbigliò Harry mentre gli dava un bacio sulla fronte << Siamo insieme, Draco, non ti lascio andare. >>

Le mani di Draco si mossero sulla schiena di lui, muovendosi calme, lente, quasi ad accarezzarla, per poi stringersi intorno alle sue spalle in modo possessivo. << Certo che non lo farai >> gli rispose passandogli la lingua sul lobo dell’orecchio << Perché prima dovresti liberarti dalla mia presa. E dubito che ci riusciresti. >>

<< Ragazzi? >> li chiamò Ron con aria distrutta << Siamo molto felici per voi, davvero. Ma dovevate farlo per forza nel mezzo di un maledetto stadio che può contenere fino a centomila persone? Siete impazziti o cosa?! >>

<< Oh, Draco! Sono così fiera di te! >> lo superò Pansy scansandolo come se neanche lo vedesse per andare ad abbracciare il suo amico. << Quasi ho temuto che scappassi all’ultimo secondo, ma sei stato così coraggioso! Io e Blaise stavamo per piangere! A proposito, ma dov’è finito? >> chiese voltandosi da una parte all’altra per cercarlo.

<< Ragazzi, credo che dobbiate andare! >> li raggiunse Neville piegato in due dalla fatica << Non riusciamo più a trattenere la folla! >>

<< Oh… >> dissero i due che non si erano affatto resi conto del piccolo spazio privato che i loro amici erano riusciti a creare intorno a loro per proteggerli. << Ci dispiace, noi- >>

<< Sì, lo sappiamo. Eravate troppo presi da… quello che stavate facendo >> disse Ron con una smorfia. << Ma per favore, la prossima volta non davanti a me. Il mio cuore non è ancora pronto. >>

<< Merlino, Ronald! >> esclamò Pansy alzando gli occhi al cielo << Stanno insieme da sei anni, se non si baciassero in quel modo sarebbero già pronti per la pensione! >>

<< E se non ci muoviamo subito da qui, noi saremo pronti per il disastro! >> dichiarò Hermione con la bacchetta stretta nella mano << Dov’è finito Blaise con la passaporta?! >>

<< Eccomi! >> annunciò lui correndo verso di loro << Scusate il ritardo, ho avuto… un piccolo contrattempo. >>

<< Spero che non sia quello che penso >> disse Hermione tenendosi la testa << Avevamo deciso di non- >> ma prima che potesse finire la frase, decine di fuochi d’artificio apparvero nel cielo annunciando il fidanzamento ufficiale tra Harry e Draco.

<< A mia discolpa… >> iniziò a dire Blaise sotto gli sguardi sbigottiti dei compagni << George e Luna erano completamente d’accordo con me. E abbiamo anche fatto delle foto magnifiche! >>

<< Oh, Blaise, non posso crederci! >> lo rimproverò Pansy sorridendo tra sé, poi si avvicinò a lui e gli sussurrò sottovoce: << Ne voglio una copia di ognuna. >>

 << Quindi vi eravate già preparati…? >> chiese Harry completamente colto alla sprovvista.

<< Harry… siamo pronti da circa due anni! >> disse Hermione sorridendogli << Da quando ci hai raccontato del tuo assurdo piano e da quando Draco si è lasciato accidentalmente sfuggire la cosa con Blaise e Pansy. >>

<< Siete fantastici >> sorrise allora lui << I migliori amici che potremmo mai avere! >>

<< Oh, non c’è bisogno di essere così umili, Potter, riempici ancora di complimenti, per favore! >> ridacchiò Pansy compiaciuta.

<< E invece è più che abbastanza >> intervenne Draco guardando di traverso l’amica << I complimenti di Harry sono riservati unicamente a me. >>

<< Ragazzi! >> li richiamò Ron per attirare la loro attenzione mentre la folla sciamava verso di loro << Vogliamo muovere il culo da qui, o no? >>

Blaise allora si affrettò a tirare fuori dalla giacca una tazza chiara, con un piccolo serpente verde arrotolato a mo’ di manico, con su scritto “I’ll get over it. I just need to be dramatic first” e sorrise porgendola a Draco.

<< Divertente, Blaise >> commentò l’altro assottigliando lo sguardo truce verso di lui mentre incrociava le braccia al petto << Davvero divertente, davvero. >>

<< Beh, mi sembra il minimo visto che per mesi abbiamo dovuto sopportare i tuoi continui piagnistei su quanto fossi pentito di non aver accettato sin da subito la proposta di Harry >> rivelò Pansy ricevendo sin da subito l’assoluta comprensione del gruppo.

<< Davvero? >> gli chiese allora Harry sorpreso ma felice. << Perché non me l’hai detto subito, io- io te l’avrei richiesto altre mille volte se fosse servito. >>

<< Io non- non volevo apparire disperato… >>

<< Oh, perché tu non hai visto Harry quando l’hai rifiutato >> disse Ron indicando l’amico col palmo della mano << Comunicava a mugugni e tutto ciò che riusciva a dire era: “Perché, dove ho sbagliato?” poi si rigettava sul letto a fissare le vostre foto e quasi piangeva! >> sbottò esasperato con gli occhi al cielo.

<< Ehi! >> esclamò Harry imbarazzato, mentre il suo viso diventava rosso per la vergogna. << Avevate promesso di non dirlo! >>

<< E questo vale anche per voi! >> si unì Draco rivolgendosi ai suoi amici con un’espressione tradita in volto.

<< Bene, in conclusione siete due idioti >> tagliò corto Hermione, poi chiuse due dita intorno al manico a forma di serpente della tazza << Quindi ora ce ne andremo via da qui e parteciperemo alla festa a sorpresa che Molly e Narcissa hanno preparato per voi. E tua madre tiene a farti sapere, Draco, che avete il suo completo sostegno per la vostra decisione >> terminò solenne la ragazza.

Draco allora si voltò a guardare Harry, e si rese conto di essere senza parole. << Te l’avevo detto che ci avrebbero sostenuto >> disse lui facendogli un sorriso << Non è forse questo tutto ciò di cui abbiamo bisogno? >>

Draco annuì in silenzio, col cuore pieno di felicità e gli occhi colmi di lacrime, sospirò piano e appoggiò la testa alla spalla di Harry, il suo Harry, mettendogli le braccia intorno ai fianchi per sentirne il calore sotto le mani. << Ti amo >> sussurrò mentre le braccia di Harry l’avvolgevano come a volerlo tenere al sicuro. << Ti amo, Harry Potter. E non vedo l’ora di condividere la mia vita con te e diventare la tua casa. >>

Insieme toccarono la tazza e sparirono in un istante. Il rumore, le persone, i festeggiamenti, tutto scomparve. Apparirono tra i campi della tana, poco distanti dalla casa sgangherata che si stagliava pericolosamente in bilico contro il cielo terso, tenendosi ancora saldamente per mano. << Sei pronto? >> gli chiese Harry osservando le figure familiari che gli correvano incontro per accoglierli.

<< Sì >> rispose lui con decisione sfiorandogli appena la guancia con le labbra << Con te, sempre. >> E s’incamminarono verso di loro.

 
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L’appartamento che avevano scelto non era molto grande, ma era vicino al centro e a Draco piaceva osservare gli antichi palazzi di Edimburgo dalla finestra. Nei giorni di pioggia lui e Harry rimanevano chiusi nella loro stanza per ore, facendo l’amore ogni volta che ne avevano voglia; poi dopo, rannicchiandosi l’uno accanto all’altro, si mettevano a parlare del più e del meno mangiando i deliziosi snacks di Mielandia.

Erano passati sei mesi da quando avevano reso pubblica la loro relazione, e come si erano aspettati, il mondo magico era caduto preda dell’isterismo. Ogni giorno sui giornali appariva un nuovo articolo che parlava di loro, e pur di vendere qualche copia in più erano disposti ad inventarsi storie assurde. Harry e Draco spesso ne ridevano, altre volte invece l’ignoravano. Fotografi e i giornalisti li avevano seguiti per giorni, senza dargli un attimo di tregua, finché riuscirono finalmente a trasferirsi nel loro nuovo appartamento e a lasciarsi quel caos alle spalle.

Trovare un accordo sull’arredamento non era stato semplice ma alla fine ogni oggetto trovò il proprio posto, così come i loro cuori. La prima cosa che Harry sistemò sul comodino dal suo lato del letto fu la foto di lui con i suoi genitori. Ogni mattina, come prima cosa, si svegliava dandogli il buongiorno, e ogni notte, prima di addormentarsi, gli augurava buonanotte dopo aver baciato Draco.

Draco si era ormai abituato a quel piccolo rituale di Harry, e anche se ogni volta riusciva a percepire la profonda sofferenza nascosta dietro quel semplice gesto, capiva che Harry ne aveva bisogno; perciò rimaneva in silenzio, stringendosi a lui durante la notte e trascinandolo a letto quando provava ad alzarsi al mattino.

Harry rideva, rideva anche quando Draco non ne capiva il motivo. Un giorno stava sistemando i narcisi cristallizzati nel vaso sul suo comodino e scoprì Harry ad osservarlo e sorridergli. Gli chiese perché, e lui rispose che era bello che anche lui avesse portato con sé un pezzo di quella che era stata la sua casa. E finalmente Draco comprese il significato celato dietro quei meravigliosi sorrisi, e regalò ad Harry un giglio bianco da posare accanto alla foto di sua madre.

C’erano giorni in cui entrambi non potevano credere di essere lì insieme, ma poi guardavano il ritaglio di giornale che Draco aveva incorniciato e appeso con cura alla parete appena si era trasferiti, e tutto diveniva nuovamente reale. Il trofeo che Harry aveva vinto scintillava con fierezza alla luce del sole, e notando che spesso Draco si trovava a fissarlo, Harry decise di regalargli una lampada a forma di boccino d’oro per quando leggeva a letto i suoi libri preferiti. 

Col tempo la loro stanza si riempì di piccole cose, piccoli oggetti che parlavano di loro, della loro famiglia, dei loro amici: come i due peluche che gli aveva regalato Luna dopo il loro primo mese di convivenza, uno a forma di serpente e l’altro a forma di leone; o la tazza di Serpeverde che Pansy e Blaise avevano usato come passaporta per portarli al sicuro dalla folla, e i vestiti lavorati a maglia di Molly, le cartoline dei loro viaggi, e le stelle. Le piccole stelle luminose che avevano comprato un giorno ad un mercatino di natale e che non avevano più tolto dalla testiera del loro letto.

“Perché meriti le stelle” gli aveva detto Harry, “E meriti di averle sempre, tutte le volte che vuoi guardarle, anche nei giorni di pioggia.”

I giorni di pioggia che Draco tanto amava e a cui non avrebbe rinunciato nemmeno per tutte le stelle del mondo. Perché il cielo non era buio quando c’era Harry a sorridergli, e le nuvole non erano grigie quando i suoi occhi potevano guardare attraverso distese verdi. La pioggia non lo rendeva più triste come un tempo, ma felice, felice di poter ascoltare i battiti dell’uomo che amava mentre i loro corpi si muovevano insieme. Il boato dei tuoni non gli faceva paura. Non più. Perché casa sua era il luogo più sicuro del mondo, ed Harry tutto ciò che lo rendeva luminoso.
 
 
Artista: ElyonBlackStar
   
 
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