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Autore: Il cactus infelice    26/07/2021    2 recensioni
Estate 2020. Il riscaldamento globale colpisce non solo il mondo Babbano, ma anche quello dei Maghi. La frenesia dei social, della tecnologia, sta travolgendo anche i maghi e le streghe. Bisogna tenersi al passo coi tempi.
Ma mentre queste questioni vengono lasciate ai Babbani - che se ne intendono di più - il Mondo Magico avrà un'altra gatta da pelare.
Harry Potter si ritroverà a dover risolvere un altro mistero, forse addirittura a combattere un'altra guerra e questa volta lo riguarda molto, molto da vicino.
Tutto inizia con un ritorno inaspettato una mattina del 10 Luglio 2020.
Genere: Angst, Azione, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Famiglia Potter, Famiglia Weasley, I Malandrini, Nimphadora Tonks, Teddy Lupin | Coppie: Bill/Fleur, Harry/Ginny, James/Lily, Teddy/Victorie
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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NOVITÀ IMPORTANTI E PROGETTI


Era scontato per tutti che Harry non avrebbe perso tempo a cercare di rimettersi al lavoro. Quel caso era troppo pericoloso per non avere subito un piano. 

Per quanto Ginny avesse voluto che il marito si riposasse e pensasse al lavoro in un altro momento, lasciò che almeno James, Sirius, Ron e Victoria entrassero nella stanza. 

“Come ha fatto Bellatrix a buttarti fuori strada?” gli chiese James. 

“Sono stato stupido. Ho cercato di inseguirla in auto e… Non so cosa mi abbia lanciato, ma l’auto si è ribaltato prima che me ne accorgessi”. 

Scoprire che tra i Mangiamorte c’era anche Bellatrix aveva lasciato non pochi scioccati, ma in fondo c’era da aspettarselo. Anche i Mangiamorte stavano resuscitando poco a poco come era successo ai membri dell’Ordine della Fenice, ed era ormai scontato per tutti che prima o poi si sarebbero scontrati nuovamente con i Mangiamorte più pericolosi. Le scommesse erano su quelli che avrebbero avuto il piacere di rivedere, e James e Sirius avevano già un nome che facevano capolino nella loro testa. 

“Pensate ci sia lei dietro tutto questo?” domandò Sirius. 

“Potrebbe essere. Oppure Zeudi”. 

“Ma chi è questa Zeudi? Che cosa vuole? C’era durante la seconda guerra magica?”
“A occhio e croce potrebbe avere l’età di Teddy, quindi mi sembra improbabile. A meno che non usi degli incantesimi per cambiare il proprio aspetto, ma mi sembra improbabile “, rispose Harry. 

“Quindi potrebbe essere Bellatrix la testa dietro tutta questa impresa”.

“Non è detto. Zeudi ha confessato di aver rapito Jim e secondo me non stava mentendo. Cerchiamo di scoprire chi sia e per quale motivo collabora con i Mangiamorte”. 

“D’accordo. Ron, hai ancora le foto che hai scattato a Little Hangleton?” domandò Victoria rivolgendosi al rosso. 

L’Auror annuì. 

“Perfetto. Torniamo in ufficio e vediamo di capirci qualcosa. Nel frattempo, metterò due guardie alla porta”.

“Non ce n’è bisogno…”, iniziò Harry ma venne interrotto bruscamente da Victoria: “Zitto! Sono io il capo ora. E facciamo come dico io”. 

Harry alzò le mani in segno di resa e sorrise agli amici e familiari che stavano sfilando davanti al suo letto per uscire. 

“D’accordo. D’accordo. Tenetemi aggiornato però”. 

“Sarà fatto!” esclamò Sirius. 

Quando tutti lasciarono la stanza, solo Ginny rimase con Harry. La donna notò subito l’espressione sofferente del marito.
“Ti fa male?” gli chiese. 

“Un po’. E’ un dolore abbastanza costante”.
“Perché non provi a stenderti un po’? Magari anche a dormire. Vado a vedere come sta James intanto”. 

Detto quello, Ginny aiutò il marito a sistemarsi e chiuse le tende alle finestre per oscurare leggermente la stanza.



“Ma’, mi spieghi queste continue battute sul mio orecchio?” domandò James Sirius non appena vide la madre entrare nella sua stanza. Il ragazzo era seduto al centro del letto, le coperte accatastate in una sorta di montagna in un angolo - sul punto di cadere - e in compagnia dei suoi fratelli. 

Ginny sorrise e spettinò i capelli al figlio maggiore mentre gli passava accanto. Era contenta di vedere James così allegro e in vena di battute. Si stava riprendendo e iniziava a essere impaziente di stare lì. Sicuramente non vedeva l’ora di tornare ad Hogwarts, dai suoi amici, agli allenamenti di quidditch. Alla sua solita vita di sedicenne, insomma. Non parlava molto del rapimento, anzi, non ne parlava proprio, e questo un po’ preoccupava Ginny, ma si diceva anche che doveva essere positivo se era così tranquillo e non sentiva la necessità di parlarne. Era tornato il solito spensierato James.

“Come sta papà?” chiese Lily. 

“Sta bene. Volete andarlo a trovare?”

“Sì!” 

In men che non si dica, Ginny e i tre figli lasciarono la stanza di James e si diressero velocemente verso quella di Harry che non era lontana. Per fortuna. Anche al San Mungo la famiglia Potter rischiava di attirare non poche attenzioni e in quel momento nessuno di loro avrebbe avuto voglia di fermarsi a firmare autografi o fare foto. 

Harry sembrava stesse dormendo, ma aprì gli occhi non appena sentì la porta aprirsi e sorrise nel vedere la sua famiglia al completo venirgli a fare visita. 

“Ciao, pa’”, lo salutò James parlando a voce bassa per paura di disturbare. 

“Ehi, campione!” fece Harry facendogli cenno di avvicinarsi. “Come stai?”

“Meglio di te”, rispose il ragazzo con ironia, sedendosi sulla sedia accanto al letto. “Grazie di avermi tirato fuori dai guai, pa’”.
“Ti tirerò sempre fuori dai guai, lo sai”. 

“Ragazzi, io e papà vi dobbiamo dire una cosa”, annunciò improvvisamente Ginny. 

Immediatamente, tutti e tre i figli si fecero seri.
“Spero non sia un’altra brutta notizia”, esordì Albus. 

“No, nulla del genere. Ovviamente dipende da come la prenderete voi”.
“Su, sputate il rospo”. 

Ginny si avvicinò al letto del marito e, guardando ciascuno dei tre figli, disse: “Presto saremo in sei. A quanto pare c’è un altro piccolo Potter che arriverà tra nove mesi”.

La scena che seguì fu piuttosto comica: sia a James che ad Albus che a Lily parve cadere la mascella per quanto aprirono la bocca in segno di shock.

“Ma come… Ma voi… Alla vostra età?” fece James interrompendo il silenzio.
“Ehi! Ci stai dicendo che siamo troppo vecchi?” lo rimproverò il padre scherzosamente. 

“Certo che no, ma non mi aspettavo… Insomma, non mi aspettavo ora di avere un altro fratello”.

“Nemmeno noi ce lo aspettavamo”, cominciò a spiegare Ginny. “Però è capitato ed è una bella cosa. Insomma, sarà un’esperienza per tutti avere a che fare con un bambino piccolo, ma… Ce la possiamo fare. Abbiamo una famiglia enorme”.

“Assolutamente sì”, rispose James. 

“Io spero che sia un maschio. Se sarà femmina mi ruberà i vestiti”, disse Lily. 

“Ma se tu li rubi a me”, la rimbrottò il fratello maggiore. “A me basta gli piaccia il quidditch. Di fratello che odia il quidditch me ne basta uno”, disse l’ultima frase guardando verso Albus con fare provocatorio.

“Il quidditch è sopravvalutato”, rispose il Serpeverde. “E non solo gli farò odiare il quidditch ma lo renderò pure un perfetto Serpeverde”. 

Harry e Ginny a quelle parole scoppiarono a ridere.

“Ma smettila! Se nemmeno tu sai essere un perfetto Serpeverde”, ribatté James. 

“Certo che lo sono! Non sono stereotipato come pensi te”.

I genitori rimasero a guardare quello scambio di battute sorridendo sotto i baffi. Erano contenti che i figli fossero contenti di quella novità e che già ognuno di loro avesse dei piani precisi per il nascituro. Forse sarebbe cresciuto un po’ confuso, ma sicuramente avrebbe avuto un mondo di opportunità davanti a sé. 



“Siamo riusciti a scoprire qualcosa dal ragazzo?” 

“Nulla purtroppo. Non vuole parlare, sembra essersi chiuso nel suo mondo”. 

“A me sembra un po’ ritardato”.

“Non si usa quella parola, Raul!”

“Comunque, non possiamo fare nulla. E’ un babbano. Non possiamo certo usare la magia su di lui”.

“E che facciamo? Dove lo portiamo?”

“Lo lasciamo andare. Può anche darsi che non sappia nulla per davvero. Forse era un prigioniero anche lui”.

“Non sono d’accordo. Secondo me qualcosa sa. Rischiamo di perdere una fonte di informazioni importante”.  

“Sì ma come facciamo se il ragazzo non parla? Dargli il Veritaserum è illegale e non possiamo tenerlo qua all’infinito. Non è nemmeno nella nostra giurisdizione”.

“Lo è se ha delle informazioni vitali”. 

Gli Auror erano tornati al Ministero per cercare di mettere insieme le informazioni che avevano. Purtroppo però il loro unico ostaggio, quel Patrick, non si stava dimostrando troppo collaborativo. Lo avevano chiuso nella piccola cella di supporto che avevano lì e il ragazzo si era rintanato in un angolino rifiutandosi di parlare con chiunque. 

Victoria era convinta che avesse delle informazioni che potevano estrapolargli, gli altri invece volevano sbarazzarsene il prima possibile. Era illegale per i maghi - gli Auror soprattutto - detenere i Babbani, a meno che non si trovassero lì di loro spontanea volontà o non avessero delle informazioni importanti da condividere. Nel caso di Patrick non c’era modo di sapere questa cosa, il ragazzo non parlava e non potevano usare la magia su di lui essendo un Babbano, perciò rischiavano di essere severamente puniti se non lo liberavano il prima possibile.
“Sì, ma Vic… Come facciamo a saperlo se non parla? Ha palesemente dei disturbi e se continuiamo a tenerlo prigioniero rischiamo di violare i suoi diritti”.

Victoria abbassò il capo e si mise a pensare. Non voleva davvero lasciarlo andare. Aveva questa fortissima sensazione e sapeva che se non l’avesse ascoltata se ne sarebbe pentita. 

“Stai pensando a qualcosa, vero?” fece Tonks notando il suo sguardo concentrato.
Victoria alzò d’un colpo lo sguardo su Sirius. “James è stato trovato grazie a tuo fratello, giusto?” gli chiese. 

“Ehm… Sì. Ha usato la Legilimanzia per entrare nella testa di Jim”.

“Quindi è un bravo Legilimante”.

“Direi di sì”.

“Non starai pensando di usare la Legilimanzia su Patrick?” fece Raul. 

“E’ esattamente quello che sto pensando”.

“Ma non possiamo usare la magia su un Babbano”.

“Tecnicamente la Legilimanzia non è una magia. E’ una tecnica, e non lascia traccia. Nessuno lo scoprirà”.

“Ma… Se lo scoprissero? Noi dovremmo rispettare…”.

“Raul. Non c’è nulla riguardo la Legilimanzia nella nostra giurisdizione”.

“Solo perché sono decenni che non ci sono più Legilimanti”.

“Adesso lo abbiamo e se nella giurisdizione non c’è scritto nulla riguardo la Legilimanzia significa che non ci possono dire nulla. E poi, non sarebbe la prima volta che non rispettiamo la legge a menadito”.

“Sì, però…”.

“Abbiamo un’occasione qui. Ci sono dei Mangiamorte tornati in vita che per quanto ne sappiamo potrebbero far tornare anche Colui che non deve essere nominato. Non ho intenzione di sprecare questa occasione. Sirius, tuo fratello se la sentirebbe?”
“Posso provare a chiedergli”. 

“Bene, allora è deciso!”

E con quello, Victoria pose fine al dialogo. Se qualcuno avesse avuto da protestare, lo avrebbe dovuto fare in separata sede. 


*** 


Eccomi nuovamente qui, col solito aggiornamento di lunedì. Purtroppo oggi porto brutte notizie. Questo venerdì parto per il mare e starò via un paio di settimane. Pertanto per i prossimi due Lunedì non riuscirò ad aggiornare.
Temo vi toccherà aspettare un po’ per il prossimo aggiornamento, quindi. Tuttavia, potete approfittarne per godervi l’estate, andare al mare o in piscina, e strafogarvi di gelato (ma con moderazione). 


Nel frattempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo capitolo e cosa vi aspettate succeda tra Regulus e Patrick.


Grazie mille per seguirmi fino a qui e… non siate timidi ;) ogni commento è il benvenuto. 


C.

   
 
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