Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Luschek    26/07/2021    2 recensioni
{Raccolta di Missing Moments su "Come i Ratti nelle Fogne".}
Fratellanza: L’albero è alto. Altissimo. È così alto che, per sfiorare il ramo più basso, Bertolt deve alzarsi sulle punte dei piedi e allungare le braccia, finché i muscoli delle spalle non pulsano.
Dottor Ksaver: «Un prelievo… è quando ti fanno una puntura, credo» spiega Marcel.
Ficcanaso: Porco si è sempre vantato di non avere segreti con suo fratello Marcel.
Conoscenza: La pioggia scroscia impettita, ma Porco rimane immobile, tenendo stretta tra le dita una bottiglia di birra che non dovrebbe bere, poiché troppo piccolo.
{Pairing: SeruAni, unrequited!SeruRei, unrequited!BeruAni, YumiHisu | In Continuo Aggiornamento}
Genere: Angst, Hurt/Comfort, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai | Personaggi: Annie Leonhardt, Berthold Huber, Pieck, Porco Galliard, Reiner Braun
Note: AU, Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate, Violenza
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Ficcanaso

 



Prompt: Things you said that I wasn't meant to hear / Le cose che hai detto e che non avrei dovuto sentire 

 

 

Esistono segreti che è meglio restino tali. Ce ne sono altri, invece, a cui bisogna dare tempo affinché essi si rivelino da soli.  

Porco si è sempre vantato di non avere segreti con suo fratello Marcel.  

«Ci diciamo tutto, non è vero?» è la domanda retorica che gli pone ogni volta che quell’argomento viene fuori.  

Marcel gli ha sempre risposto con il suo sorriso ampio, che mette in mostra due fila di denti bianchissimi e dritti. Le fossette che spuntano ai lati della bocca, poi, aumentano il senso di sicurezza che quel piccolo gesto è in grado di infondergli.  

Oggi Porco ha scoperto di essersi sempre sbagliato.  

Se non fosse stata per una sfortunata coincidenza del destino, probabilmente non avrebbe mai scoperto la menzogna – anzi, l’omissione – che il fratello gli ha rifilato. Sarà la prima di molte altre? 

Cammina in punta di piedi verso la stanza del fratello, cosicché nessuno lo senta, e si maledice che essa si trovi in fondo al corridoio, dalla parte opposta rispetto l’inizio del pianerottolo. Nella mano sinistra stringe le Nike Air Max rosse e nell’altra giacca di pelle. Quando raggiunge la sua meta, posa entrambi gli oggetti sulla moquette e appoggia l’orecchio sulla superficie della porta.  

Dalla stanza di Marcel riecheggiano ansimi e mugolii che, associati al cigolio del materasso, lasciano intuire a Porco cosa stia succedendo nella stanza. Non è sorpreso che suo fratello sia con una ragazza, tuttavia si domanda perché Marcel non gli abbia detto nulla a riguardo. Adesso Porco comprende perché quella sera non è andato con lui e Reiner in discoteca: aveva ben altro da fare. Perché non dirgli nulla riguardo questa ragazza, però? 

Rimane ad ascoltare, in attesa che un dettaglio possa tradire i due amanti e svelargli l’identità della ragazza, ammesso che Porco la conosca.  

«Cazzo!» esclama Marcel ad un tratto e Porco preme con più forza il viso sulla porta. È impossibile che sia riferito a lui, perché non ha emesso alcun rumore. Deve essere successo qualcosa tra i due. 

L’altra persona nella stanza mormora qualcosa, ma lui non riesce a capire cosa dica.  

Entrambi tacciono e l’unico suono che spezza il silenzio è il cigolio del letto, a cui poi si aggiungono una serie di tonfi sordi sul muro. Ci sta proprio andando alla grande.  

Ad un tratto, ogni rumore viene sovrastato dal principio di un grido che viene smorzato subito dopo. A giudicare dal timbro della voce, deve essere stato Marcel. Porco l’avrebbe preso in giro a vita dopo questa.  

Arriccia le labbra in un sorrisetto, ma si trattiene dal ridere e rimane immobile. La sua missione non è ancora completa, deve scoprire chi altro c’è nella stanza oltre a Marcel.  

Attende ancora qualche minuto, prima che risenta la voce di suo fratello: 

«Ti amo, Annie.»  

Porco percepisce la bocca asciugarsi completamente quando ascolta quel nome. Deglutisce, si stacca dalla porta e distoglie lo sguardo da essa, volgendolo altrove. Crede di aver sentito male, ma non può mentire a sé stesso: Marcel ha appena pronunciato il nome di Annie. La ragazza che c’è lì dentro è proprio Annie, la stessa Annie che scazzotta Porco, Marcel e Reiner come fossero dei sacchi da box, quella con cui trascorrono i turni alla clinica. La stessa Annie di cui quel coglione di Bertolt è innamorato.  

All’improvviso il motivo per cui Marcel gli ha nascosto la verità diviene chiarissimo a Porco.  

Senza temporeggiare ancora, Porco raccoglie le sue cose e sguscia in camera sua, poco prima che la serratura della porta di Marcel scatti.  

Stavolta, Porco appoggia l’orecchio sulla porta chiusa della propria camera per ascoltare ciò che avviene all’esterno di essa: dei passi leggeri riecheggiano nel corridoio, poi fanno cigolare le scale di legno e scemano fino a sparire. L’unico rumore che sente dopo è lo schiocco della porta d’ingresso. Annie se ne è andata.  

Porco si stacca dalla porta e s’infila una mano tra i capelli, aggiustandoli. Suo fratello si è proprio messo in un bel guaio. Porco sa quanto Marcel, Reiner e Bertolt siano uniti, di conseguenza è consapevole cosa comporti una relazione tra Annie e Marcel: distruggerebbe Bertolt e, con molte probabilità, allontanerebbe quell’allocco di Reiner, dato che i due sono culo e camicia. Il gruppo verrebbe disintegrato.  

Nonostante non sia più in allerta, Porco sente benissimo i passi pesanti che percorrono il corridoio e si piazzano di fronte la porta della propria stanza. È impossibile che sia suo padre, perché persino dalla sua stanza sente l’uomo russare come un trattore.  

«Porco?» 

Il suo cuore perde un battito quando riconosce quella voce. È Marcel. 

«Porco, sei sveglio?» 

«Sì. Puoi entrare.» 

Quando Marcel apre la porta, non sembra stupito di ritrovarlo seduto sul pavimento della stanza. D’altra parte, neanche Porco si mostra perplesso nell’osservare l’altro in boxer.  

Si studiano in silenzio qualche minuto, Marcel che osserva dall’altro Porco e viceversa. È quest’ultimo ad interrompere la pausa, affermando: 

«Non dirò nulla a nessuno. Nemmeno a Pieck.» 

Marcel sospira, si gratta la nuca e annuisce. La piega delle sue labbra è incurvata verso il basso. Sebbene il fratello non glielo faccia notare, Porco intuisce che qualcosa non va. 

«Grazie, Pock.»  

«Posso darti solo un consiglio?» 

Il fratello annuisce tramite il capo e Porco, prima di riprendere parola, distoglie lo sguardo dal viso dell’altro. 

«Se non vuoi essere un amico di merda, dovresti dirglielo. Così peggiori le cose e basta.» 

Dalle labbra di Marcel sfugge un altro sospiro, questa volta più profondo del primo, e Porco non lo biasima. Non vorrebbe mai essere nella sua posizione. 

«Lo so… Aspetto il momento giusto per farlo» sussurra il fratello.  

«Capisco. Ti guardo io le spalle, intanto.» 

Dopo che Porco dice quella frase, Marcel sorride appena, quanto basta perché le fossette spicchino agli angoli della sua bocca.  

Non si diranno tutto quanto, però una cosa è certa: i fratelli Galliard possono sempre contare l’uno sull’altro. 

 
 

Note dell’Autrice 

Allora! Siccome mi piace scrivere su quest’AU da morire, ho deciso che non bastavano i sequel dei Ratti, ma che la storia (serie?) aveva bisogno anche di una raccolta di missing moments! 

Sicuramente l’ordine delle OS cambierà, perché – ahimè – non seguo un ordine cronologico durante la stesura, bensì la mia voglia di scrivere! In ogni caso, quando pubblicherò anche le altre storie inserirò un indice che più o meno vi aiuterà nel collocare le storie nel tempo! 

 Ci tengo a sottolineare che parecchie delle storie sono scritte seguendo i prompt della Things you said - challenge, indetta da Juriaka sul forum di Efp!

   
 
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