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Autore: misslegolas86    03/08/2021    1 recensioni
Buffy era arrivata alla fermata concordata con Angel quando il sole era già tramontato. L’orario che aveva scelto Angel era finalizzato proprio a quello. La ragazza scese dall’autobus e si guardò intorno. Il rumore della portiera di un auto che si chiudeva attrasse la sua attenzione facendola voltare. Angel si stava già avvicinando affrettando il passo verso di lei. Anche Buffy gli si fece incontro senza esitazioni.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Angel, Buffy Anne Summers
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Buffy era arrivata alla fermata concordata con Angel quando il sole era già tramontato. L’orario che aveva scelto Angel era finalizzato proprio a quello. La ragazza scese dall’autobus e si guardò intorno. Il rumore della portiera di un auto che si chiudeva attrasse la sua attenzione facendola voltare. Angel si stava già avvicinando affrettando il passo verso di lei. Anche Buffy gli si fece incontro senza esitazioni.
Si abbracciarono e Angel la sollevò da terra nell’entusiasmo di rivederla viva, ancora non ci credeva. Ma lei era davvero lì, poteva toccarla, sentire il suo odore, avvertire il cuore che le batteva nel petto.
Poi, come la cosa più naturale del mondo, si baciarono con passione come avevano sempre fatto. Quel bacio fece sentire Buffy per la prima volta di nuovo pienamente viva. Ci volle tutta la forza di volontà di entrambi per separarsi
“Vieni, andiamo” disse il vampiro prendendola per mano e guidandola verso la macchina.
Buffy entrò e non rimase meravigliata dall’eleganza degli interni, pelle, legno lucido, avorio. Angel aveva sempre avuto buon gusto. Notò i vetri oscurati che avevano consentito al vampiro di guidare in pieno giorno per arrivare appena dopo il tramonto al loro appuntamento.
Viaggiarono in silenzio per pochi minuti. Buffy non chiese dove stavano andando, era piacevole abbandonarsi senza nessun pensiero, senza necessità di avere la situazione sotto controllo. Questo le capitava solo con Angel, con lui si sarebbe sempre sentita al sicuro. Si riscosse solo quando sentì il motore spegnersi.
Il vampiro scese e andò ad aprirle la portiera. Si sentiva inquieto, il mutismo di Buffy era preoccupante, innaturale per lei.
“Ho chiesto aiuto a Lorne e lui mi ha procurato la disponibilità di questa villa”
“Lorne?” chiese Buffy
“Un amico di Los Angeles. Se ti servono di questi favori lui è la persona giusta o meglio il demone giusto” rispose Angel cercando di fare conversazione “Cercavo un posto dove potevamo stare tranquilli”
Buffy si guardò intorno senza molta attenzione, niente riusciva più ad incuriosirla, si sentiva spenta. L’eleganza degli interni le risultò totalmente indifferente così si diresse verso l’ampia vetrata che lasciava vedere il mare. Uscì sulla veranda. Respirò l’aria fragrante della sera piena del sapore del mare che era lì a pochi metri.
Angel sentiva il dolore della ragazza lacerargli il cuore, non aveva mai sopportato vederla soffrire. Le si avvicinò abbracciandola di spalle. Buffy stretta tra quelle braccia forti e rassicuranti avvertì il gelo che aveva attanagliato la sua anima sciogliersi. Si volse e affondò il viso nel petto muscoloso del vampiro iniziando a piangere. Non c’era ancora mai riuscita da quando era tornata in vita
“Sfogati, Buffy. Lascia uscire tutto il dolore. Ti sentirai meglio” le sussurrò Angel accarezzandole il capo.
Una volta abbattuta la diga che aveva costruito contro la sofferenza Buffy non riuscì più a fermarsi. I singhiozzi la scuotevano e alla fine le gambe non la sorressero più. Angel la prese in braccio ma lasciò che continuasse a dare sfogo a tutto il dolore che l’aveva soffocata fino a quel momento.
“Ti va di fare una passeggiata in riva al mare?” le chiese quando la sentì più calma. Buffy annuì non aggiungendo altro. Camminarono in silenzio mano nella mano cullati dal dolce suono delle onde. Angel attese pazientemente che la ragazza fosse pronta per parlare, non voleva forzarla. Sapeva che lei si sarebbe confidata prima o poi.
“Ero in paradiso. Mi hanno riportata indietro dal paradiso. Ed ora sono nell’inferno” disse all’improvviso Buffy, confessando il segreto che aveva tenuto con tutti i suoi amici. Era sempre stato così semplice parlare con Angel, con lui non c’erano cose da tenere nascoste.
“L’avevo capito. Non ho pensato neanche per un attimo che fossi finita all’inferno. Non tu. Quello è il posto per uno come me ma non per un essere di luce come te. Per questo anche se sono morto dentro quando ho saputo che eri morta una parte di me era serena perché finalmente avevi trovato la pace in un luogo dove saresti stata bene” disse il vampiro
“Quindi non sei felice di rivedermi?”
“No, se essere tornata qui ti fa soffrire così tanto. Ormai avevo accettato di non rivederti mai più neanche nell’aldilà, mi bastava che tu eri felice. E così era”
“Ma che stai dicendo?”
“Buffy, io sono un vampiro. Un demone vive in me insieme alla mia anima. Se dovessi morire adesso o domani l’unico posto per me è all’Inferno. Tu, invece, sei destinata al Paradiso. Le nostre strade non coincideranno neanche nell’aldilà”
La ragazza rimase senza fiato a quelle parole. Non c’aveva mai pensato e sentì il cuore lacerarsi per il dolore “Ma tu adesso lotti per il bene. Questo varrà pure qualcosa!” esclamò
“La strada della mia redenzione è lunga e complicata. Ci vorrà molto tempo e non so dove mi porterà. Non ho idea di come il demone in me possa scomparire se non riuscirò mai a diventare un mortale. Ma sicuramente il paradiso non è alla mia portata adesso”
Buffy restò in silenzio riflettendo su quelle parole e così un barlume di volontà di vivere si riaccese in lei. La speranza che Angel con il tempo avrebbe raggiunto la redenzione ricongiungendo così le loro strade se non in questa vita almeno nell’altra. Questa era una ragione forte per continuare a vivere
“Buffy” la riscosse il vampiro “Sono consapevole di non poterti essere di grande aiuto. Io sono ritornato su questa terra dall’Inferno, per me è stata una liberazione non un dolore come è per te. Ma ricordo molto bene il senso di smarrimento, la confusione, l’incertezza della nuova realtà. Farò qualunque cosa per aiutarti”
Buffy fissò per la prima volta da quando si erano incontrati gli occhi di Angel. Erano pieni di preoccupazione e dolore ma soprattutto erano ricolmi di amore. Nessuno era stato mai capace di guardarla così né Riley, né Spike, né Giles né nessuno dei suoi amici. Angel l’avrebbe amata e protetta per sempre così come aveva fatto fin dalla prima volta che si erano visti. Il suo sguardo le aveva sempre rivelato che lei era l’unica ad avere la sua anima e anche se separati questo non sarebbe mai cambiato
“Non so da dove incominciare” gemette la ragazza pensando alle mille paure, alle preoccupazioni, ai dubbi che le si affollavano nella mente
“Non c’è nessuna fretta. Possiamo stare qui tutto il tempo che vuoi” la incoraggiò rassicurante Angel “Certo dopo una certa ora dovremo rintanarci in casa con le tende ben chiuse a meno che tu non voglia mandarmi all’Inferno già oggi” provò a scherzare
“Scemo! Mi è bastata una volta ucciderti non voglio più provare l’esperienza” replicò triste Buffy. Angel le sollevò il mento e la baciò “Non c’è bisogno che ti rattristi pensando anche al nostro passato. Sappiamo entrambi che chiudere la bocca dell’Inferno che io avevo spalancato era la cosa giusta da fare. E’ acqua passata. Ora dobbiamo guardare avanti”
“Non è così semplice. Io non riesco a pensare la mio futuro, non accetto neanche il mio presente. Angel io mi sento morire ogni giorno. Mi manca il fiato come se fossi ancora seppellita sotto 2 metri di terra” il dolore cominciò adesso a fluire nelle parole
“Ti sei risvegliata chiusa nella bara?” chiese il vampiro sentendosi gelare
Buffy annuì mostrandogli le mani ferite nel disperato tentativo di uscire
“Ti sarai sentita persa senza ossigeno e senza via di fuga” disse Angel baciando con dolcezza le sue ferite “E’ stato terribile per me risvegliarmi sotto terra ed ero un vampiro che non aveva bisogno di respirare. E poi quando sei uscita era tutto così sfocato, così rumoroso e alienante”
La ragazza annuì non riuscendo ad aggiungere altro per il groppo che le serrava la gola, finalmente qualcuno capiva quello che aveva passato, l’incubo di quella notte del risveglio. Angel l’abbracciò stringendola a sé “E tu tornavi dalla pace del Paradiso”
“Angel, vorrei solo morire”
“No, Buffy. Non devi mollare. Concediti un po’ di tempo. Questa è la battaglia più dura che tu abbia mai affrontato ma riuscirai a vincerla come sempre”
“Come fai ad esserne così sicuro?”
“Ti conosco meglio di chiunque altro”
“Non sono più la stessa ragazza che amavi”
“Buffy io ti amerò sempre qualunque cosa diventerai”
“Anche se fossi un mostro. Ricordo quando me lo hai detto. E’ davvero una vita fa all’epoca ancora lottavamo contro Faith e stavamo insieme. Non sono più quella ragazza”
Il cielo cominciava a schiarirsi quindi si ritirarono in casa. Angel tirò le tende mentre Buffy rimase inerte lì dove l’aveva lasciata. Era una sofferenza vederla così spenta, lei che era sempre stata una forza della natura. Niente era riuscito a spegnere la sua vitalità ma questa volta era diverso.
“Buffy, vuoi riposarti?” le chiese
“No. Ho riposato fin troppo al cimitero. Sarà per questo che non ho mai sonno da quando sono tornata. E poi gli incubi mi tormentano”
“E’ normale. Passeranno tra qualche settimana. La mente deve riorganizzarsi e la paura è la prima cosa che emerge quando si abbassa la guardia nel sonno. Non è piacevole lo so ma è un problema provvisorio. Ricorderai come mi agitavo nei primi giorni del mio ritorno”
Buffy annuì mentre ripensava alle ore che aveva passato a vegliare il vampiro tanti anni prima. Era stata costretta ad incatenarlo per impedirgli di farsi del male. Lo aveva visto tremare e piangere nel sonno
“Niente riposo allora però devi mangiare qualcosa” la riscosse Angel
“Non ho fame”
“Facciamo così mi fai compagnia. Mentre io bevo tu mangi qualcosa. A meno che non sia un problema vedere…” Angel si interruppe, solo in quel momento si rese conto che aveva sempre evitato di bere sangue davanti alla ragazza. A Los Angeles era diventata un’abitudine che non infastidiva Wesley e Cordelia ma a Sunnydale era sempre stato restio. In realtà non aveva fame ma voleva semplicemente spingere Buffy a mangiare qualcosa eppure si pentì subito di quello che aveva detto.
“Credi che troverai qui qualcosa per me e soprattutto per te?” chiese la ragazza dubbiosa
“Certo visto che ce le ho portato io stesso. Mi sono fermato prima di venire al nostro appuntamento”
Buffy lo seguì verso la cucina sentendo nel petto una sensazione molto vicina alla serenità. Angel era davvero disposto a passare tutto il tempo necessario lì con lei. Non lo aveva detto solo per dire ma addirittura aveva predisposto anche le provviste
“Comunque non preoccuparti, puoi bere il sangue. Anzi non ho mai capito perché ti sei fatto sempre tanti problemi quando eri a Sunnydale”
Angel riuscì a farle mangiare un sandwich mentre lui sorseggiava giusto per compagnia un bicchiere di sangue
“Hai ragione mi sono sempre fatto inutili scrupoli. Ma sono molto cambiato d’allora”
“Sento che ci sono tante cose che ti preoccupano a Los Angeles, lo sai l’ho sempre capito anche se non me lo dici” disse Buffy “Devi parlarmene”
“Siamo qui per te. Prima tu. Poi toccherà a me. Abbiamo tempo e provviste a volontà” replicò il vampiro che così sperava di spingerla a confessare tutto quello che la turbava
“Non ho detto a nessuno di essere tornata dal Paradiso. Sono convinti che mi abbiano tirata fuori dall’Inferno” riprese così Buffy mentre apriva il frigo per prendere una bottiglia d’acqua
“E non hai intenzione di dirglielo?”
“No. Sono così felici di avermi riportata in vita. Non voglio che abbiano questo dolore”
“Non mentirmi Buffy. So che una parte di te li odia per quello che hanno fatto è per questo che non hai detto loro la verità”
Buffy fissò lo sguardo in quello di Angel lui la leggeva come un libro aperto
“Ma così non potranno aiutarti. Non potranno mai capire tutto quello che stai passando”
“Non ho bisogno d’aiuto”
“Tutti abbiamo bisogno di qualcuno che ci dia una mano. E noi più degli altri”
“Perché siamo condannati a combattere il male?”
“No, perché siamo soli. Non possiamo stare insieme, lottare fianco a fianco, aiutarci ogni giorno. Non abbiamo altra scelta se non trovare persone motivate che ci stiano vicine”
“Intendi amici?” chiese Buffy non riuscendo a capire pienamente cosa volesse dire Angel
“Per me amici. Per te anche qualcos’altro magari…se lo vorrai” provò a buttarla lì il vampiro cercando di scuoterla
“Non riuscirò mai a sostituirti, Angel. Non era facile prima e adesso sarà ancora più difficile” replicò Buffy ripensando alle disastrose storie con Parker e poi con Riley. Angel non insistette. Voleva davvero che Buffy trovasse qualcuno d’amare che la facesse sentire meno sola. Lui sapeva bene cos’era la solitudine e non voleva che quello fosse il destino anche della ragazza.
Ma la lasciò tranquilla prendendosi un po’ di tempo per sciacquare il bicchiere che aveva usato
“Che mi dici di Giles?” le chiese poi
“E’ appena ritornato dall’Inghilterra. Mi sta dando una grande mano a rimettere in ordine bollette e conti anche se con i miei fondi sicuramente non riuscirò a pagarli” disse senza quasi pensarci Buffy
“Su questo posso aiutarti”
“No, Angel, non accetterò neanche un dollaro da te. Ho sbagliato anche solo a parlartene” si affrettò a replicare la ragazza “Non sono qui per elemosinare denaro”
“Ok, calmati, non ne parliamo più” disse il vampiro che non voleva farla agitare ulteriormente. Aveva già pensato a come risolvere quel problema. Avrebbe trasferito una somma più che consistente a Giles e chiesto a lui di darla a Buffy come se fosse stato denaro suo. Buffy non avrebbe rifiutato aiuto dal suo Osservatore. Almeno in quello poteva esserle d’aiuto e lo avrebbe fatto.
Restarono per un po’ in silenzio
“Angel, mi sento così sola. Sarebbe tutto diverso se ti avessi con me” confessò alla fine Buffy
Il vampiro le accarezzò il viso sentendo il cuore andare in pezzi “Buffy, lo sai quanto lo desidero ma non posso, non ora”
“Lo dici perché non mi ami. Per questo vuoi che mi trovi qualcuno al posto tuo!” scattò la ragazza allontanandosi da lui
Angel l’afferrò per il braccio fermandola e la costrinse a voltarsi “Non dire mai più una cosa del genere!” poi la baciò lasciandosi andare ad una passione travolgente. Si ritrovarono a letto mezzi svestiti ma come al solito furono costretti a fermarsi. La maledizione era ancora lì a rendere la loro felicità impossibile
“Scusami, Angel” disse Buffy tra le lacrime “Sono stata così egoista”
“Non c’è nulla da perdonare” la tranquillizzò il vampiro asciugando le sue lacrime “Nulla. Ricordati tra noi non ci devono essere segreti. Voglio che tu mi dica sempre quello che ti passa per la testa”
“Lo stesso vale per te. Dimmi cosa sta succedendo a Los Angeles, lo vedo che sei preoccupato”
“E’ tornata Darla” Angel confessò semplicemente, con Buffy era facile aprire il suo cuore
“Darla? Ma l’hai uccisa anni fa…per me”
“La Wolfham and Hart l’ha riportata in vita”
“Vuoi dire che ora è umana?”
“Non più, non sono riuscito ad aiutarla” Angel le raccontò l’intera vicenda, di come Drusilla aveva vampirizzato Darla e di come insieme adesso erano un flagello per la città.
Erano distesi faccia e faccia e Buffy l’ascoltava accarezzandogli il collo e i capelli. Era una sensazione bellissima quella di riversare l’anima di uno in quella dell’altro, condividere le paure e i segreti più nascosti che non avrebbero confessato a nessun altro
“Sono stato debole, Buffy e ho deluso chi lottava insieme a me” le rivelò quello che aveva fatto nel sotterraneo della casa del Presidente della Wolfram and Hart, come aveva lasciato che il male si compisse senza intervenire. Ne provava ancora vergogna, ma con Buffy poteva parlarne
“Dovevi essere completamente disperato per arrivare a tanto”
Buffy aveva capito perfettamente come sempre
“Ho provato a perdere di nuovo la mia anima, lo volevo davvero”
“Perché?”
“Perché la mia lotta per la redenzione non avrà mai fine. Il male è ovunque e avrà sempre la meglio. Mi ero illuso di poter giungere alla vittoria ma quando ho capito che il mio compito è solo lottare senza speranza di avere la meglio la disperazione ha avuto il sopravvento”
“Sei andato a letto con Darla?”
Angel annuì, non voleva fare soffrire Buffy, ma lei le aveva detto anni prima di volere solo la verità, che sarebbe riuscita a sopportarla. La sincerità era una delle basi più solide del loro rapporto
“E cosa è successo?” chiese la ragazza che pur sentendosi ferita pensando al vampiro tra le braccia di un’altra donna era contenta che lui si fosse confidato con lei
“Niente, non è successo niente. Ho usato Darla sperando che funzionasse. Ma non è stato così”
Buffy fissò il suo sguardo negli occhi del vampiro. Darla, non era una donna qualunque, lei era stata l’ossessione di Angel per decenni, colei che lo aveva creato come vampiro, con lei aveva devastato mezza Europa esaltandosi nel loro male eppure Darla non era riuscita a renderlo felice come invece aveva fatto lei. Buffy fu travolta dal significato di quel fatto. Non era fare l’amore che rendeva Angel di nuovo malvagio ma fare l’amore con la donna della sua vita, Buffy, a far scattare la maledizione
“Solo con te sono felice” disse il vampiro che aveva seguito il corso dei pensieri della ragazza anche se lei non aveva parlato “Ma il ritorno di Darla è servito a qualcosa. Ora ho capito che devo compiere la mia missione anche se non avrò ricompensa. Non so dove mi condurranno le Forze dell’Essere ma per ora il mio posto è Los Angeles. Lo capisci vero? Ci sono delle persone che contano su di me, non posso mollare tutto, non sarebbe giusto”
 “Sono stanca di missioni e doveri, ma ti capisco” Gli occhi di Buffy si riempirono di nuovo di lacrime “Quante cicatrici nuove hai sulla pelle” disse passando la mano sul petto nudo del vampiro “E queste sono solo una piccola parte visto il potere di guarigione dei vampiri”
Angel annuì “Ho molto da scontare. Ogni ferita è un piccolo prezzo pagato rispetto al conto enorme di dolore e morte che ho sulla coscienza”
“Promettimi che non ti farai uccidere” sussurrò la ragazza
“Solo se tu mi prometti che lotterai per vivere”
“Vivere per che cosa?”
“Se non hai uno scopo tu per vivere non ne ho neanche io uno per non farmi uccidere”
“Angel, non sono più la ragazza di cui sei innamorato”
“Buffy, come fai a non capirlo? Io conosco la tua anima e lo stesso vale per te con me. Ti posso assicurare che il dolore e la morte non hanno spento la luce che ha sempre brillato in te e che abbaglia chiunque altro. Quella luce è ancora lì, la sento, la vedo e la amo. Non importa quanto cambierai tu sarai sempre unica per me. La tua anima è legata in eterno al mio cuore”
Buffy sfiorò con le labbra la bocca del vampiro non volendo turbarlo con un bacio intenso poi chiese “Angel, credi davvero che cambierà mai qualcosa nel nostro destino?”
“Non lo so, Buffy. Ma voglio sperare, devo sperare che un giorno qualcosa accadrà. Non so se è soltanto un mio stupido sogno, la fantasia di uno sciocco innamorato perso di te, ma non voglio rassegnarmi. Un giorno la felicità arriverà anche per noi”
Questa volta fu Angel a baciarla e lo fece riversando in quel bacio tutto l’amore che provava per la ragazza. Erano come due naufraghi aggrappati l’uno all’altra ma quando si separarono fu davvero come affondare. Si guardarono negli occhi trovando lo stesso dolore nel dover stare lontani di nuovo
“Angel, cercherò di vivere la mia vita, anche se al momento mi sembra un vero disastro” disse Buffy. Entrambi sapevano che quello era l’unico modo per dare una possibilità alla flebile speranza che univa i loro cuori
“E’ già qualcosa e per ora mi basta. Il tempo risolverà ogni cosa te lo assicuro” replicò il vampiro asciugando l’ennesima lacrima dalle guance della ragazza
“E se invece non risolverà niente?”
“Sai dove trovarmi. Io ci sarò sempre per te”
 
SPAZIO AUTRICE
La storia copre il missing moment dell’incontro Buffy/Angel nella 6 stagione. Era una scena che avrei davvero voluto vedere…quindi non mi restava che scriverla! Buona lettura!
 
  
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